Sabato
01.09.12 da Reedport a Coos Bay
Ieri sera ho terminato molto tardi di lavorare e stamane
mi sono dato una mossa sin dalle sette per riuscire ad aggiornare il
blog: la maggior parte del tempo se ne va nel caricare le foto, che
forse sono troppe in riferimento alla giornata descritta, ma il fatto
è che è così intensa che spesso vale anche più del doppio!
Erano
già le 11 quando mi sono liberato, ma avendo visto una lavanderia
automatica a tiro ho pensato bene di eseguire anche il lavaggio dei
panni sporchi, come si suol dire.
Alla
fine ho lasciato la postazione per mezzogiorno, andando a dare
un'occhiata dove ieri avevo visto montare i gazebo: Salmon Harbour.
Ho
pattugliato tutto il pattugliabile e ne sono rimasto soddisfatto:
oggi l'aria è fresca ed il cielo è terso a causa di una bella
brezza che spira di continuo, i colori sono smaglianti e rendono il
cielo ed il mare brillanti, il profumo dell'acqua salata giunge prima
alle narici congiuntamente allo iodio vagante, ci sono tutti i
requisiti per stare bene!
Ho
scattato alcune foto qua e la a titolo documentativo, per me nulla di
particolarmente interessante sotto i tendoni, fatto salvo un
espositore che presentava lavori artigianali lignei, a mio avviso
molto ben fatti, meritevoli dei giri attorno che gli ho dedicato,
lasciandomi anche fantasticare sul possibile acquisto del basamento
di una lampada, ma immediatamente mi è tornato alla mente Chief
Seath ed ho lasciato perdere.
Oggi,
per la prima volta in territorio U.S.A., ho visto due veicoli semi
integrali compatti, e ne sono rimasto attratto al punto da
fotografarli, anche perché quello su meccanica Mercedes non ha
neppure una parete a scorrimento per allargarsi da fermi e potrebbe
benissimo sembrare un prodotto europeo.
Una
volta partito, fino a Umpqua River Light House seguo lo stesso
percorso di ieri pomeriggio, poi, dove il Paloose River si fa delta,
divago ammirando la parte finale della zona a dune, spesso coperte di
foreste, esattamente come quella che mi impressionò così tanto
dalle parti di Gdansk in Polonia.
Dopo,
superando un ponte dal notevole pregio architettonico, dalla South
Bend si passa alla North Bend e ci si trova a Coos Bay, ma le
indicazioni che indirizzano verso i luoghi costieri non te la fanno
neanche vedere;
così, dopo essere passato davanti ai vari piazzali
dotati di tutte le attività commerciali possibili - adocchiando sia
Safeway che Walmart -, sono già sulla via di Charleston, nelle cui
vicinanze il bello generato nell'incontro fra terra e oceano diventa
superbo: Sunset Bay, Shore Acres, Cape Arago.
E'
stato casuale che il parcheggio lo abbia effettuato in area Sunset
Bay, ma forse era scritto che dovessi impegnarmi in un trail
mozzafiato da lì a Shore Acres e ritorno: esperienza stimolante!
Per
giunta si cammina sul morbido in quanto il path è ricoperto di una
pacciamatura composta da residui di varie essenze lignee, di
conseguenza le narici beneficiano della fragranza che queste emanano
al tuo passaggio nel fresco clima della foresta.
Questa
parte costiera è destinata a essere rimodellata costantemente a
causa della forte erosione che gli agenti atmosferici le impongono:
varie parti del percorso sono state deviate proprio a causa di
smottamenti ben visibili ed impressionanti.
Essendo
proprietà privata Arago Light House, mi sono limitato a riprenderla
a distanza: dalle foto si può comprendere la sua splendida location.
Alla
fine del trail c'è ancora una bella luce e sono indeciso se arrivare
anche a Cape Argo, invece vince la parte razionale che mi porta alla
sosta notturna: ci sarebbe da scegliere fra nell'imbuto Safeway e
Walmart, e la scelta cade su quello con il piazzale più grande e che
incontro prima sulla strada, Walmart.
Domenica
02.09.12 da Coos Bay a Bandon
Prima di procedere sulla costa eseguo un timido
tentativo di pattugliamento della città, ma ciò che vedo non mi
stimola a continuare, quindi riprendo la direzione di ieri
pomeriggio, muovendomi deciso verso il parcheggio di Shore Acres che
ieri ho visto durante il trail: vorrei scattare delle foto con la
luce migliore, ma non immaginavo che sarei incappato in un accesso
presidiato dalla postazione dei Ranger che pretende la riscossione
del Fee. Esibisco il mio pass N.P., ma non è riconosciuto valido
per accedere a questa struttura.
Pazienza, non scatterò altre foto e mi accontenterò di quelle di ieri, e così facendo allungo verso Simpson Reef. Appena scendo riconosco il richiamo dei mammiferi marini, tipologia Steller e California See Lions, dei quali sono ricoperti gli scogli e pieni gli spazi di mare circostanti.
Non sono vicinissimi, pertanto riprendo foto con teleobiettivo un po' alla cieca perché sul display ho contrasto di luce e non vedo, il risultato lo vedrò poi a video e sarà una sorpresa.
Pazienza, non scatterò altre foto e mi accontenterò di quelle di ieri, e così facendo allungo verso Simpson Reef. Appena scendo riconosco il richiamo dei mammiferi marini, tipologia Steller e California See Lions, dei quali sono ricoperti gli scogli e pieni gli spazi di mare circostanti.
Non sono vicinissimi, pertanto riprendo foto con teleobiettivo un po' alla cieca perché sul display ho contrasto di luce e non vedo, il risultato lo vedrò poi a video e sarà una sorpresa.
Da
lì a Cape Arago ci sono da percorrere poche miglia, ma il panorama
cambia parzialmente perché la consistenza geologica del terreno è
diversa.
Senza
pensarci troppo scendo verso il mare pensando che gli scogli me lo
permettano, invece, non solo ciò non è possibile, ma mi rendo conto
di avere fatto un'imprudenza: non a caso sono l'unico che viene a
trovarsi su questo pendio accentuato, scivoloso e fuori dalla vista! La
risalita mi vedo costretto ad effettuarla usando gambe e mani per
abbarbicarmi, ma non nascondo che ho avuto un attimo di scoramento.
Nel
dopo pranzo proseguo per Seven Devils, pensando ad un percorso breve;
invece non c'è collegamento diretto, bisogna tornare indietro sino a
Charleston e non lasciarsi scappare la stradina che si inerpica sulla
collina. Percorso molto suggestivo, tutto curve salite e discese in
mezzo alla foresta sino a che si scende e, immettendosi in un'altra
strada più larga, si raggiunge il luogo.
Ognuno di questi segnalati lungo il percorso scenico è dotato di parcheggio, servizi igienici, tavoli da pic nic, e così anche questo che raggiungo alle 14: è incredibile come in uno spazio tanto vasto, bello e ben organizzato, ci siano solo un paio di vetture nella giornata domenicale!
Ognuno di questi segnalati lungo il percorso scenico è dotato di parcheggio, servizi igienici, tavoli da pic nic, e così anche questo che raggiungo alle 14: è incredibile come in uno spazio tanto vasto, bello e ben organizzato, ci siano solo un paio di vetture nella giornata domenicale!
Effettuo
un'escursione lungo la spiaggia durante la quale gioco
fotograficamente con alghe e legni, poi mi concedo un moka caffè
prima di muovermi verso la mia ultima Light House sulla Oregon
Pacific Coast.
Ce
ne sarebbe ancora un'altra più avanti, ma io, arrivato a Bandon ho
deciso di spostarmi all'interno per arrivare domani a Crater Lake
N.P..
E
così raggiungo Coquille River dove trovo questa LH definita come
“dallo stile architettonico italianeggiante”: è collocata sulla
bocca del fiume che incontra l'acqua salata, quindi il contesto è
meno drammatico rispetto alle altre.
Prima
di cercare la 42 Spur per andare all'interno, mi metto a pattugliare
Bandon, della quale conserverò un buon ricordo esclusivamente per la
sua costa ricca di isole, isolette, scogli sia sulla spiaggia che in
acqua.
E'
così maturato il momento del distacco dai paesaggi di questi ultimi
giorni, e, per quanta strada abbia percorso in termini di evoluzione
spirituale individuale, noto che in questo periodo ho una certa
difficoltà ad affrontarlo.
Penso
che dipenda del fatto che i luoghi che quotidianamente vado ad
incontrare non potranno essere incontrati un'altra volta in questa
mia vita, e per lo stesso motivo mi trovo spesso in contatto con
persone che non ci sono più.
Mi decido a raggiungere la 42 Spur che a Coquille si immette nella 42, fino
ad arrivare a Roseburg, correndo su una strada mossa circondata da
foreste principalmente di Douglas Fir (è il simbolo di Oregon State)
che ogni tanto sono più lontane dalla strada, lasciando posto a
prati dove si trovano, sparpagliati, animali di vario genere e
laboriose fattorie.
Per
raggiungere il mio posto sosta Walmart attraverso la città che conta
oltre 20.000 abitanti, ma che non suscita in me interesse alcuno.
Da
domani mi muoverò per zone apparentemente prive di urbanizzazione
significativa; a seguire verrà il Nord della California, Redwood
N.P., se non modificherò idea nel durante in quanto i N.P. che in
linea di massima ho in mente di visitare sono sparpagliati in vari
Stati, ma all'interno di ognuno non sono vicini fra di loro, quindi
dovrò zigzagare parecchio per raggiungerli, probabilmente
rinunciando anche a qualcuno:
California
Red Wood – Lassen Volcanic – Yosemite – Sequoia& Kings
Canyon – Death
Valley – Channel Islands – Joshua Tree;
Utah
Canyonlands- Arches – Bryce Canyon – Capitola Reef – Zion;
Colorado
Mesa Verde – Great sand dunes – Rocky Mt. - Black Canyon of the
Gunnison;
Kentucky
Mammoth Cave;
Arizona
Grand Canyon – Petrified Forest – Saguaro;
New Mexico
Carlsbad Caverns;
Texas
Big Bend – Guadalupa Mt;
Arkansas
Hot Springs;
Tennessee
Great Smoky;
Florida
Everglades – Dry Tortugas – Biscayne.
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