Lunedì
03.09.12 la giornata inizia con tre No!: no diesel perché la S/S
non accetta carte di credito (solo quelle di debito), no allineamento
perché Les Schwab oggi è chiuso per motivi tecnici, no U.S. Forest
Service ( volevo capire come rintracciare le aree di sosta
sparpagliate nel paese sotto la loro gestione, spesso for free o very
cheap). Dopo aver perso un po' di tempo in queste faccende, mentre
attendo che si facciano le 9 del mattino in sosta davanti AT&T (devo
ricaricare la scheda telefonica) riesco ad aggiornare il blog
connettendomi alla loro linea; poi finalmente parto quando sono più di tre ore da che sto in piedi.
La
strada è una Scenic byway, molto presto corre in mezzo a foreste i
cui panorami sono incentrati su una serie infinita di creek, river &
falls.
Prima
di arrivare a Diamond Lake per sosta pranzo sono costretto ad
effettuare una sosta pisolino onde evitare guai, quindi raggiungo la
meta intermedia dove ho un paio di incontri interessanti. Il primo è
stato con una coppia di australiani, mentre il secondo è maturato
mentre consumavo il mio pranzo tenendo la porta di casa aperta.
Si,
perché mi trovo già ad una quota ragguardevole, ma il sole picchia
duro e fa caldo; dai massi di fronte comincia un andare e venire di
quei piccoli graziosi animaletti qui chiamati Golden-mantled Ground
Squirrel. Si muovono con circospezione, sempre a scatti veloci e
zigzagando, e sono sempre in competizione fra loro per difendere il
territorio e quindi il cibo.
Ho
notato che quelli di taglia più grande, gli anziani, riescono a far
scappare i più piccoli, ma questi sono più abili nel portarsi via
ciò che poi si masticano velocemente tenendolo fra le mani.
Capisco
che in una piramide costituita solo dai bisogni primari la
competitività sia spinta al massimo; chi è più forte e più
sveglio vive meglio degli altri utilizzando la prepotenza come
discriminante, solo che la stessa situazione esiste anche nelle
società evolute, quelle che, statisticamente, hanno superato la
soglia dei bisogni primari.
Allora
perché avviene ciò? Mi è tornato alla mente un discorso del premio
Nobel Rita Levi Montalcini: in sostanza auspicava, per l'evoluzione e
la crescita della razza umana, la capacità di staccarsi dalle tracce
delle esperienze fatte dai nostri predecessori che si perdono nella
notte dei tempi, tracce che ci portiamo incise nel cervello e che
condizionano emotivamente le nostre scelte nel tempo corrente, tempo
che, non occorre precisare, è diverso da quello che hanno affrontato
i vari Homo che si sono succeduti prima di diventare Sapiens, e già
fra quel momento e noi sono trascorse delle ere!
Ma
tornando agli animaletti, i loro movimenti erano talmente veloci da
non consentirmi di riprenderli fotograficamente. Allora ho usato il
sistema che normalmente viene usato in Africa: anziché mettere nel
sacchetto dei rifiuti i residui del pomodoro o il nocciolo della
pesca, li ho posizionati a terra davanti alla porta di casa, ma ad
una certa distanza per non far associare il cibo a me.
Da
quel momento mi sono goduto uno spettacolo che sarebbe andato avanti
chissà per quanto tempo, ma che ho ritenuto giusto interrompere per
non fare notte lì. Quindi ho raggiunto Crater Lake, ho superato la
postazione dei Ranger esibendo il mio pass e dopo una decina di km.
ho iniziato con la prima sosta, quella che mi ha iniziato alla
straordinaria bellezza del luogo.
Mentre
ero intento a riprendere le prime foto, con la coda dell'occhio ho
adocchiato due ciclisti lanciati nella discesa, ed ho sentito il
primo (una donna) dire all'altro 8un uomo):”targa italiana”,
allora mi sono girato ed il secondo ha fatto a tempo a dirmi:
“italiano? Tutto bene?”, ho cercato di replicare ma quei due
erano lanciati e già troppo lontani, anche se ho intuito un minimo
di indecisione del secondo per un'eventuale sosta di approfondimento
della conoscenza. Quest'ultimo portava a tracolla una gomma di
scorta, come ai tempi di Girardengo, e la sua intonazione mi ha fatto
pensare potesse essere veneto. Li ho molto ammirati, come ammiro
sempre i ciclisti impegnati su strade mai facili e con le bici
cariche del necessario, pensando che si trattasse di due persone
venute appositamente dall'Italia per impegnarsi in determinati
percorsi.
Rientrando
nel discorso di Crater Lake, come descriverlo? Dove ora c'è un lago
con un'isoletta di nome Wizard che emerge da un'acqua di un blu
intenso (si tratta di acqua piovana, ghiaccio e neve sciolti-non ci
sono altre forme di alimentazione) prima c'era una montagna alta 3600
metri di nome Mazama. Quando questa è collassata, circa 7700 anni
fa, ne è seguita una gigantesca eruzione che ha ridisegnato la
morfologia dell'area, creando un gioiello che la lungimiranza di
alcuni ha affidato sin dal 1902 alla tutela di U.S. National Park.
Di
questi tempi ci sono circa 500.000 visitatori all'anno, il lago si
trova 592 m. sotto il livello del terreno che lo circonda, ha
un'ampiezza che va da 7 a 10 km., annualmente riceve 13,3 metri di
neve, l'ultima volta che è ghiacciato è stato nel 1949.
Dopo
una sosta al Visitor Center scelgo con cura dove fermarmi, anche se
le foto sono un po' la ripetizione l'una dell'altra, ma ogni volta lo
scatto viene indotto da una curiosità diversa dalla precedente.
Per ultimo, con la speranza di poter vedere le montagne riflesse
nell'acqua (ma un Ranger mi aveva già informato che il vento sta
increspando la superficie dell'acqua e non consente di vedere il
fenomeno) mi impegno in un trail che mi porta a raggiungere la quota
di 2442 m. dalla quale la vista resta comunque impagabile.
Ritornato
a casa ho da risolvere il solito problema della sosta notturna: da
un'esame della mappa penso di andare a verificare 3 opzioni.
Lungo
la strada colgo l'attimo del sunset e poi mi decido per il parcheggio
sito a Cleetwood Cove, il luogo, senza urbanizzazione alcuna, è
l'unico dal quale è concesso accedere al lago, salire su una barca a
motore ed effettuare un tour che porta anche a Wizard Island.
Ma
questa è un'altra storia e non mi riguarda, lasciamola raccontare a
chi sulla barca ci sale.
Io
posso solo raccontare dei rumori degli animali che si iniziano a
muoversi dopo l'imbrunire e che, trovandosi di fronte un animale più
grosso di loro, Il Nomade, gli hanno girato attorno e provato a
toccarlo per capirne le reazioni: io me ne sono stato quieto attento
ai miei lavori, anche se dopo un po' ho aperto la porta di casa
trovandomi sotto ad un cielo piuttosto buio per essere così tanto
stellato.
L'indomani, appena
sveglio, trascuro tutte le operazioni mattutine per raggiungere in
fretta un "pullout" e verificare quanto mi aveva comunicato ieri il
Ranger: ebbene, aveva proprio ragione. Non soffia un alito di vento,
l'acqua del lago è tirata come si fa con la livellina ed i bordi del
cratere appaiono come duplicati per via della parte riflessa.
Avevo
avuto una mezza idea di scendere a livello dell'acqua dal Trail
utilizzato per chi sceglie di effettuare il tour in barca, ma ieri
sera ho esaminato la Visitor Guide ricevuta all'ingresso del N.P. e dalla lettura ho apprendeso che quel percorso è “Strenuous”, impegna per tre ore
fra andare e tornare, oltre ad essere sconsigliato per chi soffre di
una serie di patologie, e personalmente mi trovo inserito in una di
esse, anche non è per questo che ho preso la mia decisione di
soprassedere.
Così
mi sono avviato, in un orario in cui ero il solo sulla strada, ai
vari Overlook: Cloudcap m. 2397, Pumice Castle, Phantom Ship,
effettuando il trail Sun Notch che consente di trovarsi di fronte
all'affascinante Phantom Ship (minuscola isoletta in confronto a
Wizard Island), quindi Vidae Falls (non impressiona in questo
periodo con poca acqua) .
Nel
lasciare Crater Lake ho anche appreso che Jack London, quando lo
visitò, rimase soggiogato dalla sua bellezza, e credo che questo sia
ciò che capita anche tuttoggi alle persone sensibili e dotate di
fantasia che hanno la possibilità di trovarselo di fronte.
L'ora
è ormai quella canonica, quindi decido di cercarmi un posto comodo
per la pausa, optando per l'area non lontana del V.C.. Da un certo
punto di vista mai scelta fu così errata, da un altro punto di vista
la scelta ha consentito una serie di piacevoli incontri; fra tutti
ricorderò la coppia californiana che normalmente viaggia in
motorhome e che è subito rimasta attratta dal piccolo e compatto
Nomade (mi ha chiesto espressamente di poterlo fotografare per
pubblicare poi le foto in una certa rivista di settore), così come
ricorderò i due ragazzi di N.Y. in viaggio già da otto settimane
con un'auto stipata di ogni cosa, utilizzata anche come casa, molto
svegli e a conoscenza delle caratteristiche delle varie zone degli
U.S.A., anche di quelle che non hanno ancora visitato, veramente due
ragazzi interessati che sono stato felice di incontrare.
Poi
la strada via via perde quota sino a costeggiare Klamath Lake, il
paesaggio perde le foreste ed acquista pianure verdi dal terreno
spesso zuppo d'acqua (anche questa è area vulcanica, e la lava
sottostante trattiene l'acqua) dove pascolano sia bovini quanto
equini.
Nel
scegliere questo percorso fra i due possibili è intervenuta la mia
decisione di lasciar perdere Redwood N.P. ed indirizzarmi verso il
Nevada per raggiungere i N.P. di Utah e Colorado; dalle letture avevo
subodorato che Redwood potesse essere un doppione di cose già viste,
ma è bastato parlare con quei ragazzi per convincermene.
Giunto
a Klamath Falls, città sui 25.000 abitanti, cerco subito Les Schwab
Tire Centers che so essere presente; di solito le aree che
concentrano tutte le attività commerciali sono a fianco delle strade
di grande comunicazione ed è abbastanza facile trovare quello che si
cerca, ma questa volta non è così. Ricorrendo a Web recupero
l'indirizzo preciso, lo raggiungo in orario di chiusura ma in tempo
utile per fissare un appuntamento per domattina alle 11, con
l'intento di eliminare la fastidiosa vibrazione che sento al volante
procedendo a basse velocità, specie se impegnato in salite.
Successivamente
mi occupo della cambusa prima di fermarmi in area Walmart, ricordando
come sono stato bene lassù, senza rumori umani, radicato nella
wildlife, con una temperatura giusta (qui il termometro segna 32°,
fortunatamente con umidità così modesta che non è rilevabile; come
cambia in fretta la condizione climatica in questi Stati - sono
bastati 200 km. da che ho lasciato la costa scavalcando delle
montagnette per trovarmi in area semidesertica).
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