sabato 11 agosto 2012

Mt. Baker





Ho condiviso il punto sosta con un compagno proveniente dall'Alaska, e i tratti somatici del proprietario del veicolo lo evidenziavano. Di mezzi come questo se ne vedono, è una nuova tendenza o rappresenta una fascia di mercato differente da quella degli ingombranti treni che ho incontrato sulle strade sin dal principio; qui la meccanica è Mercedes e la cellula è caratterizzata, come per i fratelli più grandi, da pareti che, spostandosi all'esterno, ampliano lo spazio vivibile quando si è in sosta. Una soluzione che avevo presentato anch'io all'artigiano di Paderno F.C. che ha operato per me, ma che non ha avuto seguito per motivi tecnici.


La giornata si presenta molto umida e grigia, tanto da entusiasmarmi per la strada costiera che sto percorrendo, ma è praticamente impossibile prendere delle immagini fotografiche. 



A Bellingham sosta Walmart per indagine bici, quindi via per Baker Mt.. Nella prima parte del percorso panorami piacevoli, quando incontro la postazione, effettuo una sosta dai Rangers per documentarmi: forecast tomorrow: Mostly sunny day.


Durante la salita il tempo non è male, ma una volta in cima, passato poco tempo, arriva la nebbia che impedisce qualsiasi ripresa. 




Sosto in quota credendo al forecast dei Rangers: scelta azzeccata! Giornata splendida sin dal primo mattino di giovedì 09.08; 

riconquisto la quota più elevata, questa volta vestendomi seriamente, utilizzando gli scarponi Trezeta Trekking World e le racchette che non usavo da alcune memorabili escursioni sull'Ortles effettuate quasi dieci anni fa! e parto per una escursione sulla neve che mi ha consentito di avvicinare le vette, generando in me grande entusiasmo.





Mentre sosto al centro di uno scenario meravigliosamente coinvolgente per chi ama determinati parametri ambientali, mi trovo a pensare al periodo trascorso nel rifugio Himalayano da Tiziano Terzani e lucidamente capisco che oggi sarebbe un buon giorno per finire se non avessi altre cose da fare: senza nulla da fare sarebbe solo l'attesa del momento.





Al rientro trovo una coppia che gira attorno al Nomade ed iniziamo una bella conversazione: gente istruita, che ha viaggiato anche in Italia, che ti saluta con le mani unite come solo in oriente si usa, che mi ha chiesto l'indirizzo del blog per seguirmi.




Quando ho già avviato il motore, mi avvicina un'altra persona: si presenta come giornalista e desidera conoscere la storia del Nomade. Lo accontento prontamente ricevendo in cambio saluti ed auguri da lui e dalle persone che lo accompagnavano.





Sceso a valle, sosto a Bellingham ancor indeciso su acquisto bici da usare nell'arcipelago, ma quando apprendo il costo dell'usato la scelta è fatta: Walmart Mountain Byke cambio 16 velocità dual sospension più pompa e catena a $ 122,78! Non sarà una gran bici, ma a me serve solo per non sprecare soldi nei noleggi e per acquisire mobilità nei centri urbani, poi la mollerò a qualcuno in Sud America, se ci arriverò. 



Nel piazzale Walmart mi approccia un tipo chiacchierone che non riesco a inquadrare bene: mi dice che viene dall'Arizona o dalla California, che è di origine spagnola, che è qui perché un figlio studia da queste parti, che ha lavorato in diversi Stati dell'Unione....esteticamente sembra un First Nation del Sud, ma quando lo lascio mi torna in mente un allarme datomi da qualcuno in un incontro dei precedenti circa la presenza di messicani che spacciano nelle aree dei N.P., così mi viene il dubbio che costui possa essere uno di quelli.



A me non ha proposto nulla, o io non l'ho capito; fatto sta che dopo essermi allontanato da lì per qualche ora, ci torno per la notte e, nella zona dove sono in sosta diversi R.V. un po' datati, noto un'auto che mi sembra proprio quella dell'hispanico. 


Al mattino ne ho la conferma quando, mentre sistemo la bici per l'utilizzo, mi affianca per chiedermi delle info tendenti a sapere se ho mai avuto controlli fra uno Stato e l'altro dell'Unione, e le procedure di accesso agli U.S.A.: mah! Gli rispondo senza smettere di dedicarmi al mio impegno in modo da fargli capire che non ho tempo da perdere, così questa volta me ne libero in fretta.




Qui l'ambiente è rilassante e rilassato; per mia caparbietà voglio raggiungere il Visitor Center che la guida Lonely Planet segnala ad un indirizzo dove c'è un negozio di tutt'altro. Quando ci arrivo vengo acchiappato da una addetta anzianotta (mi sono fatto l'idea che il personale di questi centri sia rappresentato da volontari, tant'è che ad Anacortes il tipo si era messo a ridere per la mia giovane età, visto che lui ne contava 14 più di me!) con la quale inizio più o meno la solita conversazione. Ad un certo punto mi chiede dove è Home per me, e quando lo viene a sapere si allontana tornando poco dopo con una bella fanciulla recuperata in qualche ufficio retrostante: questa è di origine italiana, famiglia proveniente dall'area di Imperia, sbarcata in California, lei è carina e parliamo un po', ma dell'Italia sa quasi nulla. Resta il fatto che mi è sembrata fisicamente attraente come un'europea, dandomi però l'impressione di essere forgiata “full american system”: non saprò mai se la mia impressione rispondesse al vero, peccato!
La città, per ciò che offre, l'ho già visitata ieri, così mi reco direttamente a Zaunich Point Park, dove vi è la Marina di Squalicum, con l'idea di poter ammirare Baker Mt. se emergerà dalla foschia.




Il posto, come tutte le Marine, è pieno di costosi battelli da una parte, ma dall'altra ci sono quelli da lavoro utilizzati nella pesca, ai miei occhi molto più attraenti.
Il luogo, anche se qua e là c'è gente al lavoro, è di una tranquillità estrema; la brezza rende il clima quasi fresco se non si è esposti al sole, in giro pochi fruitori delle attrezzature seafront, qualch'uno è impegnato in picnicing sui prati, altri sono seduti semplicemente prendendo il sole, operazione che a certi italici che io ben conosco creerebbe ribrezzo visto che il sole non è così limpido e forte, l'aria risulta fresca, dell'acqua non so che dire.

Attendendo che le condizioni meteo mi concedano di vedere Baker Mt., trascorro del tempo leggendo sin tanto che, verso le 15.30, la nuvolaglia che lo circondava inizia a dissolversi: ci tenevo a riprendere questa immagine, perché la visibilità del Monte da qui non c'è per più di 100 gg. l'anno, anche se oggi non è delle migliori.
Inizio lo spostamento verso Anacortes soffermandomi in un altro parco con case oceanfront: è proprio come l'area di Vancouver. Qui c'è un signore con dei modellini di nave, sicuramente realizzati da lui, in silenziosa attesa di qualche compratore.






Si è quasi fatto tardi, pertanto mi infilo nella strada panoramica denominata Chuckanut Drive riprendendo qualche immagine, sin tanto che arrivo alla meta serale.


Casualmente intercetto delle persone agghindate per qualcosa di importante!





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