Sabato
11.08-Per mettere in pratica la visita delle isole è necessario
parcheggiare nei pressi dell'imbarco; tenendo conto delle indicazioni
sul sovraffollamento sia del Parking che del Ferry, opero un'azione a
tenaglia che mi vede in movimento all'alba. Solo così riesco a
conquistarmi uno Stall nei lots addizionali, quindi raggiungo l'area
ticket e alle 7.20 ho anche il posto per me e la bici sul ferry e
tutto il tempo per tornare a bordo, fare colazione e preparare quanto
mi servirà.
Essendomi
mosso così presto ho potuto anche verificare quanto è cruda la
temperatura, pertanto ne tengo conto circa l'abbigliamento. Allo
sbarco a Friday Arbor in San Juan Island mi rendo immediatamente conto sia di quanto
l'isola sia più abitata rispetto alle mie fantasie, ma soprattutto di
quanto sia più ondulata, sempre rispetto alle mie fantasie.
Sono
stato poco accorto, eppure la conformazione della costa e delle isole
ho continuato ad averle sotto gli occhi in tutti questi giorni! In
ogni caso inizio la mia pedalata che dovrebbe portarmi a coprire il
periplo dell'isola, ma questo progetto mi appare presto pretenzioso
sia perché sono senza allenamento, sia perché la bici mi da
problemi al cambio, sia perché il sellino non è affatto
confortevole.
Dopo un po' mi trovo fermo per recuperare energie con
la mappa in mano; un'auto in transito, pensandomi in difficoltà,
prontamente accosta per offrirmi aiuto: ne nasce una buona lunga
conversazione, e dopo la terza volta che ci stringiamo la mano per
salutarci, avviene il commiato. Una persona interessante, residente
(ma non credo qui dalla nascita), che ha visitato l'Europa tempo fa,
includendo un lungo tour in varie parti dell'Italia. Quando riparto
mi sento già sfatto, le salite mi stanno massacrando, così come il
sellino! Mentre continuo a pedalare per raggiungere il National
Historic Park di cui sono a conoscenza (ricorda un episodio che per
poco non portò alla guerra gli americani e gli inglesi a causa
dell'ambiguità del trattato dell'Oregon che aveva stabilito il
confine sul 49° parallelo, ma era stato ambiguo sulle isole
dell'arcipelago) sogno che vorrei tanto trovare un gentile pick-up
sulla strada che mi carica insieme alla bici e mi riporta al ferry;
riesco invece ad arrivare a questa meta ed ho bisogno di recuperare
(anche lo zaino sulle spalle non aiuta, anzi, mi procura una
sudorazione ulteriore). Mi prendo un posto all'ombra ed inizio a
consumare il mio pasto quando noto del gran movimento da parte di
altri presenti nella zona pic-nic; quando trovo la forza per girarmi
trovo anche la spiegazione di tutto quel movimento: si tratta della
presenza di una piccola Red Fox, molto attenta a tenersi a distanza
di sicurezza, ma anche molto disinvolta nel muoversi allo scoperto.
L'animale
mi sembra talmente piccolo che non sono convinto sul chi possa
essere, così chiedo conferma ad un Volontario del Parco: sì, si
tratta di una Red Fox che cerca cibo facile fra ciò che resta a
terra dopo un pic-nic, e da qui nasce una brillante conversazione. Il
tipo, poco più giovane di me, ha studiato l'italiano a scuola, ma
non si ricorda nulla. Una decina d'anni fa è stato in Europa ed in
Italia, e mi invita a diventare Volontario come lui quando sente
quanti N.P. ho già visitato!
Da
una verifica della mappa capisco che sino ad ora ho percorso solo 16
km., stando sui pedali oltre due ore e sputando tutte le energie in
mio possesso: cosa fare? Decido stoicamente di andare avanti ancora
un po' a caccia di panorami da immortalare, quindi inizio il rientro
aumentando le soste per fastidio al fondo schiena.
Per le 17 mi
ritrovo a Friday Arbor e metto subito il naso dentro al Market,
fresco e ben fornito, per certi prodotti più economico della grande
distribuzione: sono alla ricerca di una bevanda energetica (alla fine
scelgo una miscela di te e limone per via della serigrafia della
confezione), invece scopro delle granola bars-alimond veramente
gustose!
Mi aggiro un po' qua e là nell'attesa dell'orario del
ferry, avrei voglia di dormire;
in realtà durante la traversata non
ci riesco, così arrivo a casa giusto in tempo per prepararmi degli
spaghetti che vado a condire con una delle solite invenzioni
dell'ultimo momento.
Considerazioni
sull'isola: bella, molto varia, belle case oceanfront, frequentata
prevalentemente da gente di Washington e Oregon, scelta anche come
buen ritiro oltre che come luogo di villeggiatura o da seconda casa.
Per un certo verso mi è sembrato di essere su una delle isole del
Morbihan, a causa dei panorami gentili, salvo che qui, a parità di
clima, verso nord vedi il Baker Mt., verso Sud le montagne con cime
innevate poste sull'isola di Vancouver!
Per
la cronaca: nelle vetrine di Real Estate ho visto i prezzi delle
proprietà in vendita. Al di là che c'è di tutto, però ho visto
prezzi sino a $ 4,2 ml., quindi avevo intuito bene, è roba per
ricchi!
Oggi l'idea è quella di raggiungere Orcas Island, la più grande
dell'Arcipelago, anche la più montuosa, lasciando a riposo la bici
ed il mio back. Punto la sveglia per prendere la partenza delle 7.25,
in modo da cercare di raggiungere la vetta dalla quale si ha una
vista a 360° sull'arcipelago, ma non sono così convinto visto che
al suono metto lo stop e resto a poltrire nella mia cuccia, decidendo
per la partenza successiva che è schedulata per le 10. Dopo poco sento ancora il
suono e penso di non aver dato bene lo stop, solo quando mi alzo
capisco che ho involontariamente dato lo stop a delle chiamate in
arrivo!
Parto
con calma e quando arrivo sull'isola valuto come fare a conoscerla:
noleggio ciclomotore $ 65 più carburante, noleggio piccola auto $ 60
più carburante, shuttle con pass giornaliero $ 15.
Scelgo questa ultima opzione e, mentre mi lascio condurre per circa un'ora, apprezzo le caratteristiche dell'isola. Lo Shuttle mi lascia a Maron State Park, in un punto dal quale un sentiero assai ripido conduce dove vorrei arrivare, a quota 800 mslm.
La gamba è ancora affaticata da ieri, quindi, dopo un'ora di salita dentro ad una foresta fitta e magnifica, rinuncio e torno indietro: non sono venuto sin qua per soffrire, oggi è così e domani si vedrà!
Scelgo questa ultima opzione e, mentre mi lascio condurre per circa un'ora, apprezzo le caratteristiche dell'isola. Lo Shuttle mi lascia a Maron State Park, in un punto dal quale un sentiero assai ripido conduce dove vorrei arrivare, a quota 800 mslm.
La gamba è ancora affaticata da ieri, quindi, dopo un'ora di salita dentro ad una foresta fitta e magnifica, rinuncio e torno indietro: non sono venuto sin qua per soffrire, oggi è così e domani si vedrà!
Riprendo
lo Shuttle per poi scendere ad esplorare altre due zone, entrambe
molto gradevoli, e intanto valuto le differenze fra l'isola di ieri e
questa: qui, se non sei in riva al mare, nemmeno ti viene in mente di
essere su un'isola, con due cime attorniate da foreste, senza spazi
pianeggianti se non quel poco per farci stare una pista
d'atterraggio, assai meno frequentata ed abitata, con i villaggi
deliziosi per come sono tenuti e per come sono incastonati nella
natura.
Mentre
mi attardo in una baia, vedo arrivare un kayak e chi lo conduce, a
pochi metri dalla riva, mi chiede che ore sono: mentre rispondo la
barca è arrivata, ed al seguito arriva anche un cagnetto che ha
nuoto per tutto il tempo, mentre la ragazza si affretta a tirare a
riva l'imbarcazione.
Anche
qui ho avuto la possibilità di dare un'occhiata ai prezzi delle
case: partono da $ 90.000 per una soluzione in condominio, a $
mediamente 280.000 per proprietà con terreno, ma con picchi che
salgono sino a $ 2,8 ml.!
Quando
salgo sul ferry mi viene un attacco di fame al quale non possono dar
tregua le due carote che mi sono rimaste; ma perché oggi sono stato
più leggero nelle provviste?
Così sogno ciò che, cucinato in abbondanza, avevo lasciato indietro ieri sera e, appena a bordo, lo consumo voracemente.
Così sogno ciò che, cucinato in abbondanza, avevo lasciato indietro ieri sera e, appena a bordo, lo consumo voracemente.
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