Durante la notte c'è stato un temporale, ma ora l'umidità è elevata
mentre la temperatura non raggiunge i 30° e mi accingo a partire per
Shenandoah N.P., anche se non ho tanta voglia di muovermi dopo le
galoppate degli ultimi giorni.
I fiordalisi mi accompagnano lungo gran parte del percorso.
Il
primo tratto di strada corre nel vasto inurbamento di Arlington e
dintorni: tanto traffico, tante corsie, niente diesel nelle stazioni
di servizio; proprio per cercare diesel sosto in un piazzalone
Safeway dove non c'è diesel, ma incontro un messicano che vive qui
da 15 anni; dopo essersi informato sul mio percorso e avermi
confidato che anche lui vorrà fare una cosa simile prima o poi, mi
lascia le coordinate sue e di suo fratello che vive a città del
Messico, invitandomi a mettermi in contatto per avere supporto. Un
bell'incontro con una bella persona parlante un bell'inglese chiaro
che mi rende la vita più facile.
Dopo
aver finalmente trovato Diesel, sosta al Visitor Center che da
il benvenuto in Virginia. A seguire arrivo a Front Royale per una
gradevole strada tutta immersa nella natura, da dove posso accedere
al N.P.: parto per capire come fare domani e mi trovo presto al
casello. Meglio, così rompo il ghiaccio e sottoscrivo un pass
annuale da $ 80 che dovrebbe darmi accesso non solo ai N.P., ma anche
a tante altre realtà gestite da N.P..
Il Ranger di turno, dopo tutta
la trafila ed avermi consegnato del materiale, si informa su quale
lingua è la mia preferita ed insiste per fornirmi anche la
versione in francese: veramente gentile.
Tornato
a Front Royal, dopo una breve visita alla località che non mi ha
entusiasmato, anzi, mi ha portato nel clima di quei romanzi che ben
mettevano in evidenza la mentalità ultraconservatrice della gente,
per mancanza di scelta finisco per andare a sostare nel piazzalone
Food Lion; è la fine di un'altra giornata americana.
Shenandoah N.P., vari incontri: i più significativi con gli
umani - quello con vecchietto, mancante di mezza guancia sx, pieno di
macchine fotografiche riposte nel baule della sua auto, - quello con
il forestale osserva fuochi; con gli animali, quello con cerbiatto, ORSO
NERO, marmotta o castoro, purtroppo senza poterli documentare.
La foschia non rende i panorami per quello
che sono, dopo i primi 50 km diventano ripetitivi.
Nella foresta ci sono molti alberi malati, alcuni già morti: un aumento della temperatura media annuale modesto ma costante agevola la vita degli insetti che uccidono le piante.
Sono stati i ragazzi come questo a realizzare, fra gli anni '20 e '30, la Skyline Drive che oggi sto percorrendo
La giornata
passerà alla storia come quella dell'incontro ravvicinato con
l'orso, nero che più non si può, dal manto con riflessi lucidi,
altro che quel nero che spesso la femmina europea usa per tingersi i
capelli rendendoli di un colore poco credibile!
A Charlottesville, prima di decidermi per la sosta, con l'aiuto di
Garmin, mi metto a pattugliare rendendomi conto subito che la visita alla città non sarà possibile.
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