lunedì 18 giugno 2012

18.06.12 Adirondack Area


Nei primi due giorni in territorio U.S.A. sono stato quasi completamente impegnato a riconquistarmi la vita da Nomade, il che ha voluto dire prendere tutti i contatti necessari e raggiungere i vari siti di persona. Ho usato i pullman sia per raggiungere il centro di Newark che poi il luogo dello scarico dei veicoli dalle navi sito in un braccio del porto.

Fin dal mattino del primo giorno il segnale di rete è risultato debole o inesistente, e questa è l'unica pecca palesata dall'alberghetto che fa parte della catena Americas Best Value Inn; ciò mi induce ad affrontare quello che più temo, le conversazioni telefoniche! 
Consapevole che la giornata mi avrebbe fatto saltare di qua e di là, ho provveduto ad una abbondante colazione (inclusa nel prezzo), anche se la qualità si è rivelata mediocre.
Noto subito che la popolazione che usa i mezzi pubblici è prevalentemente di colore o ispanica, bianchi pochi e quei pochi presentano la stessa stazza degli altri: sono per la maggior parte obesi, ma di un obeso tale che mi vien da chiedere se questo non imponga loro delle limitazioni fisiche.
A parte ciò, a chiunque mi sono rivolto per un'informazione, ho sempre trovato risposte immediate, anche se a volte le persone non erano a conoscenza dell'ubicazione di certe strade.


Peraltro tutto questo è avvenuto dopo che in Dogana ho avuto a che fare con persone veramente gentili; tante preoccupazioni ingenerate da Bill si sono improvvisamente dissolte quando il funzionario ha visionato i forms da me predisposti: di tutti ne ha tenuti per buoni solo tre sui quali ha immediatamente apposto i timbri necessari. Alla mia domanda circa l'ispezione del veicolo ha risposto invitandomi ad andare a ritirarlo anche subito. Grande felicità! Una collega femmina mi ha poi indicato come fare a raggiungere F.A.P.S.(acronimo indicante il luogo di scarico e consegna) lasciandomi anche l'orario che osserva il pullman: meraviglioso! 


L'autista poi mi ha in parte agevolato lasciandomi scendere in un posto dove non avrebbe dovuto fermarsi; dopo una bella passeggiata sotto il sole con lo zaino caricato pesantemente sulle spalle raggiungo gli uffici di PortsAmerica in modo da parlare direttamente con il personale e venendo così a sapere che la nave è schedulata per le 6 del mattino del giorno dopo. Mi è anche stato precisato di tornare verso le 11.


Rasserenato ho affrontato il percorso inverso; al dunque è ancora lo stesso autista a prendermi a bordo. Sono senza biglietto ma mi sono già sgamato; sono pronto a farlo a bordo, ma ora so che la macchinetta non da resto, così come so anche che da senior pago un importo ridotto del quale non dispongo completamente. Allora l'autista mi dice di imbucare quello che ho agevolandomi ancora una volta, un vero amico! In ogni caso avevo già regalato alla compagnia dei cents durante il primo utilizzo, quello che mi è servito per fare esperienza.
Una volta rientrato, noto che c'è ancora da soffrire per la connessione. Ora affiora tutta la stanchezza: in realtà sono sveglio da molto presto e resto meravigliato di essere riuscito ad agire tanto efficacemente per tutta la giornata, portandomi sulle spalle lo zaino carico di tutta la tecnologia di cui dispongo.



Nel secondo giorno succedono molti fatti; dopo un risveglio avvenuto troppo presto, tengo duro sino alle 6.30 (corrispondenti alle 12.30 in patria); quindi mi preparo per lasciare l'albergo ma non la valigia, con l'idea di ripassare a prenderla a bordo del Nomade. Questa volta l'ispanica mi suggerisce di utilizzare lo shuttle che sta partendo per l'aeroporto in modo da arrivare senza stress alla fermata del pullman: accetto il suggerimento così mi porto al seguito anche la valigia. Una volta salito sul pullman diretto al porto, questo segue un itinerario diverso per cui mi deposita con tutto il bagaglio direttamente a destinazione, poco prima di mezzogiorno. Ora capisco perché ieri l'impiegato mi aveva indicato come orario quello delle 11! perché alle 11.45 qui si va in pausa pranzo sino alle 13.



Attendo serenamente perché o già individuato Il Nomade fermo sul piazzale; anche altri utenti entrano nell'ufficio e si mettono in attesa. 
Quando è il momento della mia pratica io insisto sul fatto che devo pagare ancora circa $ 85, importo che qui non risulta. Capisco al volo che non è a quelli del porto che devo pagare, bensì a WWL della quale vedo solo ora la segnaletica per raggiungere i loro uffici. Con i documenti attestanti il ritiro raggiungo WWL, ma l'impiegato mi informa che non posso andarmene in quanto deve essere effettuata un'ispezione su mio veicolo.


Spiego che gli uffici doganali hanno escluso questa ipotesi, ma l'impiegato insiste spiegandomi che l'ispezione non è doganale, ma di un organo di polizia che ha a che fare con l'agricoltura. Allora capisco di che si tratta: il mio veicolo ha l'aria di poter provenire da paesi pericolosi e questi vogliono accertarsi che non introduca sul suolo U.S. qualche microbo o infestante deleterio alle loro coltivazioni. L'ispezione sarebbe prevista per lunedì, ma pur essendo venerdì ore 14 il tipo si da da fare e ottiene per le 15.30 il sopralluogo.
Con due addetti portuali raggiungiamo tutti assieme Il Nomade proprio nel momento in cui l'auto degli incaricati all'esame si sta allontanando: si sono fatte le 16 e finalmente apprendo che posso andarmene.
Mi sposto fuori dal recinto e cerco di dialogare con Garmin, per la prima volta da soli; non sono pratico e pertanto non è facile,non ci intendiamo, alla fine, pur di togliermi da lì e dal caldo esagerato che mi circonda, sapendo che la mia direzione è Nord, seguo solo questa indicazione che mi viene fornita con precisione. Un po' si va per NE, quindi aggiusto con NO, cercando sostanzialmente di compensare sin tanto che, dopo aver schivato vari quartieri di NY, su una viabilità di tipo cittadino, mi trovo fuori in zone residenziali con strade strette tutte curve. Al primo momento possibile decido di fermarmi per guardare meglio la mappa che poi tanto dettagliata non è, ma lo è abbastanza per farmi decidere di andare a incrociare la 87, quella giusta per la mia direzione. La trovo e mi inserisco: ora il ritmo di marcia cambia decisamente, anche se il traffico è assai intenso. Quando si tratta di rifornire scopro che il gasolio costava meno fronte mare; chiedo la possibilità di caricare acqua, ma non c'è, guardo le merci esposte nello store e vedo la mappa Rand McNally formato atlante, più dettagliata rispetto a quella forse più maneggevole ma con le tavole più piccole, che mi procuro al volo ritenendolo un acquisto indispensabile.



Almeno ora ho dei nomi di località da seguire e li comunico a Garmin il quale sembra contento di potermi fornire un servizio più completo. Mi trovo indirizzato verso l'area delle Catskill Mtns, Stato di NY, relativamente vicina al grande agglomerato urbano e già presenta un ambiente tanto selvaggio, con vegetazione varia e fitta, grande presenza di animali selvatici, spesso spiaccicati sull'asfalto. Trovo un posto interessante dove sostare per la notte: si tratta di un complesso sportivo appartenente alle scuole locali, inserito in un'ampio spazio verde tenuto perfettamente.
La mia stanchezza ora è notevole, tanto da farmi assorbire alcune note dolenti che approfondirò domani: ancora gocce d'olio sull'asfalto ogni volta che mi fermo, marmitta senza più i suoi ancoraggi di gomma andati dispersi, computer inutilizzabile a causa dello schermo a cristalli liquidi per tre quarti andato a causa caduta.


Nessun commento:

Posta un commento