Nei primi
due giorni in territorio U.S.A. sono stato quasi completamente
impegnato a riconquistarmi la vita da Nomade, il che ha voluto dire
prendere tutti i contatti necessari e raggiungere i vari siti di
persona. Ho usato i pullman sia per raggiungere il centro di Newark
che poi il luogo dello scarico dei veicoli dalle navi sito in un
braccio del porto.
Fin dal
mattino del primo giorno il segnale di rete è risultato debole o
inesistente, e questa è l'unica pecca palesata dall'alberghetto che
fa parte della catena Americas Best Value Inn; ciò mi induce ad
affrontare quello che più temo, le conversazioni telefoniche!
Consapevole
che la giornata mi avrebbe fatto saltare di qua e di là, ho
provveduto ad una abbondante colazione (inclusa nel prezzo), anche se
la qualità si è rivelata mediocre.
Noto subito
che la popolazione che usa i mezzi pubblici è prevalentemente di
colore o ispanica, bianchi pochi e quei pochi presentano la stessa
stazza degli altri: sono per la maggior parte obesi, ma di un obeso
tale che mi vien da chiedere se questo non imponga loro delle
limitazioni fisiche.
A parte
ciò, a chiunque mi sono rivolto per un'informazione, ho sempre
trovato risposte immediate, anche se a volte le persone non erano a
conoscenza dell'ubicazione di certe strade.
Peraltro
tutto questo è avvenuto dopo che in Dogana ho avuto a che fare con
persone veramente gentili; tante preoccupazioni ingenerate da Bill si
sono improvvisamente dissolte quando il funzionario ha visionato i
forms da me predisposti: di tutti ne ha tenuti per buoni solo tre sui
quali ha immediatamente apposto i timbri necessari. Alla mia domanda
circa l'ispezione del veicolo ha risposto invitandomi ad andare a
ritirarlo anche subito. Grande felicità! Una collega femmina mi ha
poi indicato come fare a raggiungere F.A.P.S.(acronimo indicante il
luogo di scarico e consegna) lasciandomi anche l'orario che osserva
il pullman: meraviglioso!
L'autista poi mi ha in parte agevolato
lasciandomi scendere in un posto dove non avrebbe dovuto fermarsi;
dopo una bella passeggiata sotto il sole con lo zaino caricato
pesantemente sulle spalle raggiungo gli uffici di PortsAmerica in
modo da parlare direttamente con il personale e venendo così a
sapere che la nave è schedulata per le 6 del mattino del giorno
dopo. Mi è anche stato precisato di tornare verso le 11.
Rasserenato
ho affrontato il percorso inverso; al dunque è ancora lo stesso autista a prendermi a bordo.
Sono senza biglietto ma mi sono già sgamato; sono pronto a farlo a
bordo, ma ora so che la macchinetta non da resto, così come so anche
che da senior pago un importo ridotto del quale non dispongo
completamente. Allora l'autista mi dice di imbucare quello che ho
agevolandomi ancora una volta, un vero amico! In ogni caso avevo già
regalato alla compagnia dei cents durante il primo utilizzo, quello
che mi è servito per fare esperienza.
Una volta rientrato, noto che c'è ancora da soffrire per la connessione. Ora affiora tutta la stanchezza: in
realtà sono sveglio da molto presto e resto meravigliato di essere
riuscito ad agire tanto efficacemente per tutta la giornata,
portandomi sulle spalle lo zaino carico di tutta la tecnologia di cui
dispongo.
Nel
secondo giorno succedono molti fatti; dopo un risveglio avvenuto
troppo presto, tengo duro sino alle 6.30 (corrispondenti alle 12.30
in patria); quindi mi preparo per lasciare l'albergo ma non la
valigia, con l'idea di ripassare a prenderla a bordo del Nomade.
Questa volta l'ispanica mi suggerisce di utilizzare lo shuttle che
sta partendo per l'aeroporto in modo da arrivare senza stress alla
fermata del pullman: accetto il suggerimento così mi porto al
seguito anche la valigia. Una volta salito sul pullman diretto al porto, questo segue un
itinerario diverso per cui mi deposita con tutto il bagaglio
direttamente a destinazione, poco prima di mezzogiorno. Ora capisco
perché ieri l'impiegato mi aveva indicato come orario quello delle
11! perché alle 11.45 qui si va in pausa pranzo sino alle 13.
Attendo
serenamente perché o già individuato Il Nomade fermo sul piazzale;
anche altri utenti entrano nell'ufficio e si mettono in attesa.
Quando
è il momento della mia pratica io insisto sul fatto che devo pagare
ancora circa $ 85, importo che qui non risulta. Capisco al volo che
non è a quelli del porto che devo pagare, bensì a WWL della quale
vedo solo ora la segnaletica per raggiungere i loro uffici. Con i
documenti attestanti il ritiro raggiungo WWL, ma l'impiegato mi
informa che non posso andarmene in quanto deve essere effettuata
un'ispezione su mio veicolo.
Spiego che gli uffici doganali hanno escluso questa ipotesi, ma l'impiegato insiste spiegandomi che l'ispezione non è doganale, ma di un organo di polizia che ha a che fare con l'agricoltura. Allora capisco di che si tratta: il mio veicolo ha l'aria di poter provenire da paesi pericolosi e questi vogliono accertarsi che non introduca sul suolo U.S. qualche microbo o infestante deleterio alle loro coltivazioni. L'ispezione sarebbe prevista per lunedì, ma pur essendo venerdì ore 14 il tipo si da da fare e ottiene per le 15.30 il sopralluogo.
Spiego che gli uffici doganali hanno escluso questa ipotesi, ma l'impiegato insiste spiegandomi che l'ispezione non è doganale, ma di un organo di polizia che ha a che fare con l'agricoltura. Allora capisco di che si tratta: il mio veicolo ha l'aria di poter provenire da paesi pericolosi e questi vogliono accertarsi che non introduca sul suolo U.S. qualche microbo o infestante deleterio alle loro coltivazioni. L'ispezione sarebbe prevista per lunedì, ma pur essendo venerdì ore 14 il tipo si da da fare e ottiene per le 15.30 il sopralluogo.
Con due addetti portuali raggiungiamo tutti assieme Il
Nomade proprio nel momento in cui l'auto degli incaricati all'esame
si sta allontanando: si sono fatte le 16 e finalmente apprendo che
posso andarmene.
Mi
sposto fuori dal recinto e cerco di dialogare con Garmin, per la
prima volta da soli; non sono pratico e pertanto non è facile,non ci intendiamo, alla fine, pur
di togliermi da lì e dal caldo esagerato che mi circonda, sapendo
che la mia direzione è Nord, seguo solo questa indicazione che mi
viene fornita con precisione. Un po' si va per NE, quindi aggiusto
con NO, cercando sostanzialmente di compensare sin tanto che, dopo
aver schivato vari quartieri di NY, su una viabilità di tipo
cittadino, mi trovo fuori in zone residenziali con strade strette
tutte curve. Al primo momento possibile decido di fermarmi per
guardare meglio la mappa che poi tanto dettagliata non è, ma lo è
abbastanza per farmi decidere di andare a incrociare la 87, quella
giusta per la mia direzione. La trovo e mi inserisco: ora il ritmo di
marcia cambia decisamente, anche se il traffico è assai intenso.
Quando si tratta di rifornire scopro che il gasolio costava meno
fronte mare; chiedo la possibilità di caricare acqua, ma non c'è,
guardo le merci esposte nello store e vedo la mappa Rand McNally
formato atlante, più dettagliata rispetto a quella forse più
maneggevole ma con le tavole più piccole, che mi procuro al volo ritenendolo un acquisto
indispensabile.
Almeno
ora ho dei nomi di località da seguire e li comunico a Garmin il
quale sembra contento di potermi fornire un servizio più completo.
Mi trovo indirizzato verso l'area delle Catskill Mtns, Stato di NY,
relativamente vicina al grande agglomerato urbano e già presenta un
ambiente tanto selvaggio, con vegetazione varia e fitta, grande
presenza di animali selvatici, spesso spiaccicati sull'asfalto. Trovo
un posto interessante dove sostare per la notte: si tratta di un
complesso sportivo appartenente alle scuole locali, inserito in
un'ampio spazio verde tenuto perfettamente.
La
mia stanchezza ora è notevole, tanto da farmi assorbire alcune note
dolenti che approfondirò domani: ancora gocce d'olio sull'asfalto
ogni volta che mi fermo, marmitta senza più i suoi ancoraggi di
gomma andati dispersi, computer inutilizzabile a causa dello schermo
a cristalli liquidi per tre quarti andato a causa caduta.
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