martedì 10 gennaio 2012

Breve racconto su Pam




Ho chiesto a Pam come è arrivata qui; il racconto sarebbe molto lungo e meriterebbe di essere approfondito, ma mi limito a descrivere l'essenziale di ciò che ho appreso (anche perché lei parla la sua lingua come io parlo la mia, velocemente e con sfumature che spesso non sono in grado di cogliere a causa del mio poor english).
Nativa dell'area attorno a Nottingham, nel 2000 aveva collaborato con ricercatori di una università inglese alla stesura di progetti di sviluppo per la Nigeria. 
                                       
Lei si è apprestata a raggiungere via terra, utilizzando una vecchia Land Rover, i relatori già volati a destinazione. Giunta da queste parti senza conoscere una parola di francese, è stata colta da piogge e inondazioni che l'hanno costretta a sostare, ma non a stare con le mani in mano. In qualche modo ha trovato il tempo per entrare in rapporti con gente del luogo e per sviluppare dei progetti che poi sono stati incanalati burocraticamente senza idea dei tempi di esame ed eventuale approvazione. 
Quindi, arrivata in Nigeria, dopo qualche tempo è stata raggiunta da una telefonata nell'ambito della quale veniva informata che era necessaria la sua presenza perché qualche progetto da lei redatto aveva trovato le necessarie approvazioni per essere sviluppato. 
Incredula e dopo aver quasi dimenticato la cosa, decide di procedere alla supervisione nella realizzazione del progetto, cominciando una conoscenza più profonda dello stato delle cose. Nel frattempo va e viene dall'Inghilterra, ogni volta portando con se articoli di artigianato maliano che vende nella sua terra ricavandone risorse per qui. In patria, il suo lavoro è nel turismo; nell'albergo dove opera, un bel giorno arriva un signore attempato che non è interessato ad escursioni o a vita sociale; vuole solo riposarsi e stare da solo. 
Nei giorni che passa lì, ogni tanto pone qualche domanda a Pam, così  lei inizia a raccontare della sua "mission" e di come la finanzia, lasciando intendere che non sa se potrà proseguirla a causa delle difficoltà di ogni tipo, non ultime quelle di natura economico/finanziaria. Il tipo, alla fine del periodo di vacanza, ammirato per come lei conduce questa iniziativa, le lascia un assegno di parecchie sterline. 
Con questa linfa insperata lei torna via terra qui, ma questa volta ha dei problemi meccanici lungo la strada: è buio, nessuno si ferma a prestarle soccorso sin tanto che un'auto è costretta ad arrestarsi a causa dell'attraversamento di una mandria. E' cosi che Pam può chiedere aiuto ed ottenerlo in maniera insperata: infatti, a bordo della vettura, vi è la moglie di un alto funzionario che la ospita nella propria casa e, apprendendo delle sue iniziative, la introduce ad alti livelli governativi sia in Mauritania che in Mali. Lei decide di stabilirsi qui, sviluppando su un piccolo terreno una costruzione articolata e spartana ad uso non tanto turistico quanto per aiutare lo sviluppo locale: lo chiama village ventures (www.villageventures-diema.com), dove personalmente vive sotto una tenda così come le popolazioni dei villaggi. 
Si occupa di orfani (non è facile reperirli nei villaggi), per i quali pensa di realizzare una struttura a fianco, ma presto si rende conto che è preferibile pensare a loro senza sradicarli. La collaborazione con Salilhou, un consigliere provinciale dell'area di Diema, diventa sempre più stretta ed essenziale per poter dialogare con chi parla solo la propria lingua tribale, così come quella con ogni persona che si occupa di istruzione.
La vita qui è dura, in modo particolare per la donna; ma la bianca inglese ha un carattere forte, in lei non vi è traccia di sdolcinatezze, anche se quel suo sguardo profondo ed intensamente colorato di azzurro, sempre accompagnato da un sorriso perfetto, potrebbe indurre in errore il visitatore superficiale.
Per fare ciò che lei fa qui bisogna essere dei leoni; come razza animale sono scomparsi da qualche tempo da queste zone, in parte sono stati sostituiti da umani con il carattere da leoni, e Pam è una di queste figure.
Mi ha parlato di tanti progetti, spesso questi si perdono nelle pieghe della burocrazia; ce n'è uno in particolare che potrebbe sbloccarsi ed al quale Pam tiene molto. Si tratta di un progetto Maliano e Mauritano assieme, tendente alla realizzazione di strutture per praticare il gioco del basket.

Inoltre conta molto nella possibilità di utilizzare una radio locale per canalizzarvi corsi di base della lingua francese ed inglese, messaggi indirizzati alla raccolta dei rifiuti, al miglioramento delle situazioni igienico sanitarie all'interno delle famiglie e nel sociale, e molto altro ancora.

Non ho chiesto la sua età, ma credo che su quella sua struttura così massiccia si siano già depositate molte primavere, estati, autunni, inverni, e poi ancora primavere, estati, autunni, inverni, etc. etc. etc.

Ho chiesto anche come è avvenuto l'incontro con Bambini nel Deserto, così ho saputo che anche questo è avvenuto del tutto casualmente quando, qualche anno fa, Francesca e Davide, in viaggio per consegnare aiuti in Mali per conto della ONG, abbisognando di un posto dove sostare per la notte vengono indirizzati qui dove è privilegiata la conoscenza delle realtà locali per aiutarne lo sviluppo. 
Da allora altri esponenti di BnD sono approdati qui, anche se il primo progetto concreto è rappresentato dalla realizzazione del pozzo a Mambruke, oltre a qualche altro aiuto fatto giungere qui così come vi ha provveduto il Nomade.


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