mercoledì 4 gennaio 2012

02 & 03.01.2012 Nouakchott stanziale



La prima mattinata trascorsa nella capitale è dedicata all'Ambasciata del Mali per il visa di Danilo: sorpresa, è chiusa per festività in Mali, tutto rimandato a domani. Il traffico nel quale ci stiamo muovendo in bici è caotico,rumoroso e polveroso; agli incroci ci sono persone che chiedono l'elemosina, spesso avvalendosi di più o meno giovani con handycap, a volte su sedia a rotelle. Lo sporco è ovunque, ma non ci sono tutti gli animali al pascolo visti a Nouadhibou. 
                                                                                
Ci dirigiamo al cinquieme marché, e ancora non ho parole per descrivere ciò che ho potuto vedere; forse le foto che ho ripreso possono dare un'idea di quell'enorme girone dantesco.



Anche in questo ambiente le persone sanno stare al loro posto e si gira in completa sicurezza, ovviamente dopo aver parcheggiato le bici legate fra di loro.

Successivamente ci fermiamo in un altro mercato gironzolando a caso (dimenticavo, in Africa il mercato è ovunque ti giri); solo quando Danilo chiede per un cinturino d'orologio in sostituzione di quello andato rotto durante le operazioni di insabbiamento, allora i commercianti del settore si agitano facendosi un po' pressanti, ma tutto entro limiti ragionevoli.
Di solito, per togliersi dall'impaccio senza farsi tirare dentro ad una trattativa, il trucco sta nel non dichiarare un qualsiasi prezzo quando, molto amichevolmente, ti viene detto: ma tu, per esempio, quanto saresti disposto a spendere per questo oggetto? La mia risposta, ormai consolidata, è: mi sto guardando attorno per farmi un'idea degli oggetti esposti e della loro qualità, ma oggi non compero nulla, assumo conoscenze per riflettere su cosa veramente mi interessa maggiormente rispetto all'offerta che mi viene fatta conoscere.
Alle 14.30 rientriamo al Menata con l'idea di andare poi al mercato del pesce; in realtà, dopo lo stress dei mercati, preferisco rilassarmi e restare sotto le tende a scrivere, salvo cucinare in serata quanto è stato acquistato per l'occasione da D.. 
La serata fila via parlando un po' con le varie nazionalità qui presenti; in particolare con Duilio, 29 anni, fisico che lavora nel web, specializzato in viaggi su pista. Attualmente è qui con una moto da fuoristrada che è andata in avaria, perciò la sta vendendo per proseguire con dei passaggi e mezzi pubblici (qui c'è già un furgone attrezzato di due francesine che lo porteranno sino a Bamako); è il momento della presenza di diversi italiani, fra i quali ne individuo un gruppetto impegnato in un particolare tipo di rally con tre auto che andranno regalate all'arrivo a Dakar. Anche i francesi di Chinguetti sono in attesa di perfezionare la vendita della loro auto prima di partire verso il confine con il Marocco dove troveranno un'altra auto, lasciata lì parcheggiata, ad attenderli. Altri francesi che sono qui fanno la spola con la Mauritania due volte al mese, continuando a portare auto da vendere: sono dei tipi simpatici ma un po' loschi, come i traffici che trattano. E sì perché, stando alla legislazione vigente, sembrerebbe impossibile poter fare quello che questi fanno di mestiere; ma con gli agganci e le mazzette pare che qui si riesca a togliere il timbro apposto sul passaporto, quello che indica il tipo di veicolo al seguito!
Con un colpo di fortuna riesco a parlare tramite skype con diversi parenti e amici, sin tanto che decido di ritirarmi per predisporre l'aggiornamento del mio racconto.
Stamane, quando ho quasi completato l'operazione per caricare sul blog le foto, questo si blocca e perdo circa due ore di lavoro. Allora ci riprovo, questa volta ottenendo il risultato voluto, ma che fatica!
Poi accompagno D. all'ambasciata del Mali e, a seguire, diamo un occhio al mercato dell'artigianato; guardo e chiedo un po' di prezzi, ma alla fine decido di rimandare eventuali acquisti al momento in cui ripasserò da qui, dopo aver visionato le varie possibilità che offrono sia il Mali che il Senegal (le cose più belle si trovano nelle loro boutiques – loro si definiscono come la parte di Africa artisticamente più evoluta, e forse c'è del vero in ciò che affermano). Pranzo consumato sotto la tenda del Menata, scelto nel menu del giorno: Yassa poisson (dorade grillé, sauce d'oignon, riz): il tutto molto gradito al costo di circa € 2,50.
Nel frattempo è arrivato al bivacco un veicolo antico che penso possa anche essere 4x4, camperizzato, che ho voluto riprendere quale esempio di spartanità idonea a questi luoghi.
Nel pomeriggio mi muovo per fare altre fotocopie (fiches) e per cercare una compagnia di assicurazione in grado di darmi la copertura per Mali e Senegal; la prima operazione va in porto mentre, per la seconda, sono tutti alla moschea! Il rimando al mattino di domani non so se sarà possibile, così ho girato, muovendomi in bici, almeno quattro Assurances andando a vuoto.


Il programma del mercato del pesce è sul punto di essere abortito sia per l'ora che per il pensiero di tornare con il buio; la genialità, unita alla flessibilità, è stata quella di rinunciare alla bici e muoversi con uno dei tanti “meravigliosi” taxi dei quali è dotata la città.


L'escursione è stata interessante, anche se le piroghe, tutte belle allineate, erano già quasi tutte spiaggiate; la qualità del pesce visto non era superiore a quella del pesce esposto a Nouadhibou, ma certo era inferiore a quella di quello esposto a Dakhla! 

In ogni caso, cercando, siamo riusciti a conquistarci una aragosta da kg. 2,150 al prezzo di € 14,50 al kg., tanto per trovare un pretesto idoneo a farcela gustare fin da questa sera!
Domani si riprende a viaggiare: la strada sino al Mali è lunga ed impegnativa, navigheremo a vista. 

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