Sembra quasi impossibile, eppure è vero: solo dieci giorni fa mi apprestavo ad iniziare questo viaggio. La considerazione che ho in testa è che dieci giorni in Africa trascorsi andando sempre a sud nel suo interno portano ben più lontano dei km. effettivamente percorsi.
Desidero riportare, prima di scordarmelo ancora, quanto appreso dagli autoctoni, e cioè che qui ci si trova in un continente a differente rispetto a quello che viene indicato geograficamente come Africa: per gli autoctoni l'Africa è intesa come il territorio che viene dopo, dalla Mauritania in poi! Addirittura a Meski, la guida ha preso un sasso, mi ha indicato l'antico pozzo della città ormai andata in rovina, l'ha lasciato cadere attendendo di sentire il rumore una volta raggiunto il fondo; a quel punto si è limitato a dire “Africa”! Cioè molto lontano, in profondità!
Stamane sono un po' groggy a causa del raffreddore. Monica (26 anni) e Dave (36 anni), con me del 46, sono molto cortesi, mi fanno visitare la loro stanza al campeggio, mi portano sulla terrazza dalla quale ammiro le dune che ieri sera non erano assolutamente nemmeno intuibili con quel buio che più buio non si sarebbe potuto.
Intanto chiedo di loro (consegno gli alimentari che mi avevano richiesto), di questa scelta di collocarsi qui come accompagnatori nel deserto circostante (www.farfarawaytravel.net) provenendo da Sestri Levante (ma lei è madrilena) dove hanno svolto esclusivamente lavori stagionali. La loro attività sta muovendo i primi passi, i clienti latitano (e poi dimmi qui chi non è accompagnatore nel deserto!), la sopravvivenza è possibile in virtù del modesto costo della vita. Mi viene proposto di unirmi a loro che, con amici sestresi qui in visita, partono a breve per un tour con sosta notturna nel deserto: la proposta è allettante, ma oggi è meglio se resto qui. Inoltre ho da dedicarmi a BnD sin dalle 10.30, orario concordato con Polona.
Si tratta del passaggio di mano documentato dei pacchi, quindi selezione del materiale portato di mia iniziativa, sia vestiario che medicinali, in funzione di ciò che serve qui senza penalizzare le località che raggiungerò successivamente: quasi tre ore di lavoro!
Ci aggiorniamo per il pomeriggio con programma a di visitare due famiglie che beneficiano dell'assistenza di BnD. Mi invento un pasto caldo accomodato mettendo insieme alcune uova acquistate a Midelt e rimaste intatte senza aver subito l'andamento della strada, due pomodori spellati e tagliati a fettine, il tutto impadellato con aggiunta di olio aglio peperoncino liofilizzato (specialità proveniente da Ischia!) e strapazzato a dovere; per il pane ho un residuo di ieri che mi viene giusto bene.
All'ora prevista, mentre il mio naso è nel frattempo diventato un erogatore di liquido, P. mi preleva per raggiungere la prima famiglia alla quale stiamo portando abbigliamento sia per il bimbo di 4 mesi (pesa ancora kg. 2,5 principalmente a causa della impreparazione dei genitori poco più che trentenni sposati da due) che per i relativi genitori.
L'impatto è forte, la casa è rappresentata da una stanza con pavimento in terra battuta dove, su dei tappeti, si svolgono le attività delle varie fasi della giornata.
Anche in un ambiente così, sarebbe il caso di dire “terra terra”, l'ospitalità tradizionale è sacra: quindi ci si accomoda sui tappeti, tutti tolgono le scarpe, viene preparato il thè, questo è servito con arachidi, una polvere dal colore dello zucchero di canna che va prelevata dal piatto e ingoiata usando un unico cucchiaio per tutta la comunità (per scansare gli ostacoli, sono il primo ad usarlo),forse si tratta di datteri secchi polverizzati, del pane da bagnare nell'olio. Cerco di comportarmi come mi è stato insegnato da bambino; con buona educazione e su invito dei padroni di casa passo all'assaggio di ogni cosa.
E' chiaro che sono al centro di una certa curiosità: costoro parlano esclusivamente la lingua berbera che P. conosce a livello basico, pertanto la conversazione avviene tramite lei che si sforza di svolgere al meglio il lavoro di interprete. Viene chiesto da dove vengo, dove poi vado, sono felici nell'apprendere che ho portato aiuti, parte dei quali sono stati destinati loro. Il bimbo, silente e tutto legato come in una camicia di forza, viene parzialmente slacciato; a questo punto inizia a piangere per fame (e anche perché, bagnato, probabilmente gradirebbe essere cambiato). Gli viene preparato un biberon con il latte in polvere fornito da BnD da poco tempo, da quando P. è stata contattata dalla famiglia vagamente preoccupata circa il fatto che il bimbo non crescesse (somministrando acqua, the, ogni tanto frutta schiacciata, non è facile crescere!).
Sarebbe tutto più semplice se la famiglia potesse disporre di una capra con capretto, mi dice P., in quanto con il latte munto il bimbo avrebbe pasti migliori: per ottenere tutto ciò servirebbe un investimento di 700 D., praticamente € 70, ma questa famiglia non è in grado di permetterselo (mentre chiunque raggiunge questo luogo dall'Europa spende molto di più per una breve escursione nel deserto, ma non è in grado di conoscere la realtà reale della popolazione una volta che si sale su una 4x4).
Chiedo la possibilità di prendere delle foto e sono subito accontentato. Trovo molto strano che questa giovane madre berbera stia seduta accanto a me, mi porga il figlioletto andando incontro all'inevitabile contatto fisico con l'infedele senza fare un plissé quando, solo due giorni fa, la figura femminile nella casa di Er Rachidia mi è stata tenuta a debita distanza.
L'incontro, con tutto il cerimoniale, ci impegna più a lungo del previsto; è ormai notte quando ci spostiamo presso altri, prima nella casa di una sarta, casa già diversa dalla precedente pur nella sua essenzialità, dove si parla il francese e dove noto due abiti da cerimonia appesi al muro (appena terminata la lavorazione di cucitura) destinati a qualche negozio per turisti; poi si va in una dove troviamo quattro bimbi più un lattante.
Inizialmente i bimbi sono timorosi di me, ma io metto subito in pratica una delle mie arti magiche ed in poco tempo li ho tutti attorno. Il massimo l'ottengo con le foto scattate e fatte subito vedere loro; la bimba più grande si impossessa della camere e inizia a scattare foto a raffica sin tanto che anche gli altri reclamano il bel giocattolo.
Sotto la mia supervisione consento a tutti di manovrarla, ma quando la situazione accenna ad andare fuori controllo muovo le batterie in maniera da rendere impossibile il proseguimento del gioco. Quando P. ha finito di parlare con la madre, saluto i piccoli sillabando il mio nome; loro lo apprendono al volo e lo ripetono senza incertezze, continuando a chiedermi di essere sollevati e poi stesi a terra, operazione che li rende particolarmente felici.
P. mi da accesso alla sua casa, tutta un'altra cosa rispetto alle precedenti, qui il pavimento è piastrellato! Si era accennato alla possibilità di cenare assieme, ma ora io sento freddo (qui nessuno dispone di sistemi di riscaldamento nelle case) ed ho voglia di tornare al calduccio della mia tana; così ci lasciamo dopo averle trasferito tutte le immagini della giornata sul suo P.C..
Anche con la consapevolezza di quanto il superfluo è presente nella vita di un Europeo/Occidentale, certo che a € 250 mese più rimborso carburante entro limiti stabiliti è difficile pensare di costruirsi un futuro qui! ….e la giovane Slovena tiene pure una laurea in italiano conseguita in Francia, con successivo master in francese per stranieri, ha lavorato come traduttrice alla Comunità Europea in Lussemburgo, ha giocato a volley: cosa l'avrà portata sin qui se non una forte spinta che non può che venirle dal suo cuore ( e dalla sua testa).
Trascorro la parte finale della serata alla reception aggiornando il blog (wi fi lì ha un segnale accettabile ma non così buono per il caricamento delle foto), operazione che impegna diverso tempo. Ho così la sorpresa di leggere alcuni commenti al mio lavoro che mi sembrano persino troppo entusiastici: grazie per quanti siete a seguirmi....e non stancatevi mai di farlo!
Il letto ora mi attende: sono le 2 l.t., al risveglio deciderò il da farsi in base allo stato di salute.
Grazie, per come riesci a trasmetterci le emozioni che stai vivendo. Leggendo ciò che stai facendo è un po' come esserci...... Buona strada :-)
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