Mi sono alzato prima del
solito per agevolare Leokady nel suo rituale mattutino in modo tale
che per le 7 era già fuori, abbondantemente in tempo per l'ingresso
a scuola alle 7.30.
Poi il rito l'ho
svolto io: quello della distribuzione delle medicine agli allievi.
Subito dopo ero pronto
per recarmi con il saldatore alla ricerca delle attrezzature
necessarie a far iniziare il corso di formazione in saldatura
metalli.
Sono stato indirizzato verso un grossista dove il Formatore si rifornisce regolarmente: di roba ne ha
tanta il grossista e così cominciamo a mettere da parte tutto quanto
ho scritto su un elenco, ma al momento di tirare le somme siamo oltre
il budget.
Mi son visto costretto
a chiedere delle alternative meno costose su alcuni articoli e alla
fine, togliendo Bosch e inserendo Makita, ho ottenuto l'importo
giusto.
Non ero preparato a
trovare tutto e subito e quindi mi ero mosso senza quattrini, così
ora devo tornare a casa per recuperare i soldi e subito ripercorrere la stessa strada trafficata per raggiungere lo stesso indirizzo in centro!
All'arrivo a G.I. ho
trovato Martin già in postazione e Abass che era passato per farmi
vedere le prime opere richieste: mi sono piaciute subito!
Quindi con il
saldatore e due ragazzi scelti ad hoc mi sono mosso al
prelevamento/pagamento materiali.
Già una prima volta
sul goudron sono stato fermato per un controllo ed io, con grande
disinvoltura, mi sono rivolto al poliziotto dicendogli che oramai mi
dovrebbe riconoscere per quante volte mi ha già controllato: non è
vero niente, ma lui ha risposto con un sorriso portando la mano alla testa nel
saluto militare e mi ha fatto cenno di proseguire.
Forte di questa
esperienza, quando sulla strada per il centro sono stato fermato
nuovamente, ho sfoderato la stessa formula, ma questa volta il tipo
mi ha detto di accostare così ci saremmo conosciuti meglio: grande
senso dell'humor, ma qualcosa mi ha indotto a pensare al peggio.
Un addetto mi ha
chiesto tutto ciò che si può chiedere e poi è andato verso il
capetto il quale, dopo un po' mi ha avvicinato dalla parte del
passeggero: solo allora mi sono reso conto che mi aveva elevato una
contravvenzione per passaggio del semaforo con il giallo. In effetti
stavo per superare un triciclo per handycappati ma, non essendoci
spazio, mi sono accodato rallentando sino alla velocità del
velocipede, il che mi ha messo nelle condizioni, come altri due
veicoli avanti a me, di transitare quando il verde aveva ceduto il
posto al giallo, solo che qui ci si deve inchiodare per non beccarsi
la multa e quando sei un bianco.
Mi viene comunicato che
avrei dovuto recarmi al comando per pagare fcfa 12.000 e che là sarei rientrato in possesso della mia patente temporaneamente presa in ostaggio.
Conoscendo la fastidiosa procedura di doversi recare presso un comando territoriale a svolgere la pratica, ho chiesto
se sarebbe stato possibile pagare direttamente al capetto puntiglioso; travisando la
mia richiesta mi è stato proposto di pagare fcfa 10.000 e la cosa
sarebbe finita fra noi.
Non era questo che
volevo e quindi ho accettato di andare al comando a partire
dalle ore 15 per pagare.
Rallentato da questo inconveniente finalmente sono
arrivato alla sede del grossista dove ho fatto indossare i guanti ai
due allievi che non a caso avevo scelto con cura: il più grande ed il più
piccolo; i guanti infatti sono di una misura unica e bisogna
adattarsi, ma volevo capire meglio prima di effettuare l'acquisto.
Al rientro a casa ero già provato dal caldo e dal traffico, ma al comando bisogna
andarci alle 15 e quindi sono lesto nel rimettermi in movimento.
Quando sono arrivato nel
posto a me conosciuto vengo messo al corrente che tutto ciò che
riguarda il traffico è di competenza di un'altra sede locata a
Tampuy, lontanissimo da qui.
Nessuno peraltro ha saputo darmi un
indirizzo; allora sono andato sul luogo della contestazione per vedere se ci fossero ancora i
poliziotti di stamani ai quali chiedere, ma quelli oramai avevano terminato il loro dovere e non sono stato in grado di rintracciarli.
Da oggi mi ero accorto di
una certa difficoltà nella manovra della messa in moto dell'auto,
come se la batteria stesse per esalare gli ultimi respiri.
Non mi soffermo troppo su questo aspetto e mi metto nella direzione di casa, ma visto che sono già li cerco
di parcheggiare al Bon Samaritaine per acquisti.
Quando sto per
iniziare la manovra per il parcheggio l'auto si spegne e non ne vuol
più sapere di riprendersi.
Scendo dall'auto e non ci provo nemmeno a
spingerla da solo, bensì chiedo ad un 4x4 che non può proseguire a
causa mia di darmi una leggera spinta, tanto per togliermi dalla
strada. A quel punto ho fatto la cosa giusta chiamando Omar, il meccanico di fiducia, e spiegando
cosa mi era capitato. Per fortuna che mi trovavo in un luogo facilmente
identificabile e anche abbastanza vicino all'officina per cui Omar è arrivato velocemente per constatare che non si trattava di batteria ma di
radiatore rimasto senza acqua e con il motore praticamente arrostito.
Dopo aver inserito un
po' d'acqua mi ha invitato ad attenderlo che sarebbe tornato nel giro
di mezz'ora. Subito sono stato intercettato da un tale che si è
messo a parlare con me sino a quando, visto che la lancetta della
temperatura acqua era rientrata a valori bassi, ho deciso di anticipare
Omar aggiungendo altra acqua nel radiatore e andando al suo atelier.
In officina emerge che la ventola non va: si tratta di un relais trovato annerito con i fili
cotti.
Omar ha quindi
chiamato l'elettrauto il quale, giunto quasi subito, lavorando al
buio ha sistemato la cosa e mi ha messo in condizione di ripartire.
Certo che tutte quelle
spie che restavano sempre accese al centro degli strumenti ora, dopo questo intervento, sono
quasi tutte spente! Ma quando son arrivato qui mi era stato detto che le spie erano così da tempo e di non farci troppo caso!
Arrivato a casa ho trovato
il saldatore che, avvalendosi di gruppo elettrogeno fatto arrivare con un
mototaxi, aveva già praticamente ultimato la saldatura inerente ai
perni della porta del magazzino che si erano improvvisamente dissaldati sabato senza procurare danni a nessuno quando la porta si era messa di sghimbescio.
Quando il saldatore stava per
chiuderla si è reso conto che la serratura non funzionava bene e
quindi si sarebbe dovuto sostituire.
Sono esausto: pure la
luce viene a mancare per un bel po, proprio quando stavo lavorando
per la cena; poi è tornata giusto per lasciarmi prendere una doccia e
concludere la giornata.
Martedì 29.I.19
In questi giorni la
prima operazione della giornata consiste nella somministrazione delle
medicine.
Oggi Bea non ha
incarichi da svolgere e mi sono domandato perché fosse qui: è alla
ricerca di conforto per sciogliere il groviglio che ha voluto creare
fra “famiglia” e “lavoro”e che la tiene in pena.
Qui trova un ambiente
a lei amico e persone dalle quali trarre insegnamenti: ma poi li mette in pratica?
Nel pomeriggio,
preannunciato da una telefonata di Sama, si presenta Eric, il
meccanico volante dei depannage, in questo caso utilizzato per ritirare la multa e portarla al comando che si trova non lontano dalla zona dove abita Sama il quale si è offerto di sbrigare la faccenda.
Dopo l'ora di fine
delle attività ho notato che Thomas, senza essere stato imbeccato da
nessuno, stava lavando Renault Scenic in maniera professionale:
apprezzabile la sua iniziativa per rendere l'auto presentabile in
occasione della spedizione di domani mattina all'ospedale alla quale parteciperà anche lui assieme ad altri tre allievi.
Ore 7: già tutti in
macchina. JR lo psicologo sulla sua moto mi fa da guida.
All'arrivo abbiamo avuto una
buona accoglienza dall'equipe che era stata a G.I. sabato e subito dopo hanno avuto inizio le
consultazioni/lavaggi/esami.
Per Thomas sono stato
accompagnato dalla Capa in un altro reparto dove ne siamo usciti con
una sfilza di medicine da prendere più volte al giorno e la
richiesta per una visita specialistica in altro ospedale.
Verso le 11, dopo uno stop presso un ottico per gli occhiali prescritti a Josuè, ho notato che qualcuno stava
mangiando qualcosa: infatti stamani nessuno fra loro ha consumato la
colazione!
Ho deciso allora di
fermarmi poco dopo in un maquis dove tutti hanno consumato un piatto
di riso con salsa di arachidi e carne, complessivamente fcfa 1.000, come dire € 1,50!
Al rientro altro stop da
Fati - la sarta - per provvedere al rilevamento delle misure per nuovi abiti da
lavoro da me proposti e da BnD accettati; al rientro alla base mi sono preoccupato che anche tutti gli
altri ragazzi si recassero ad espletare questo compito.
Nel pomeriggio JR ha
avuto modo di parlare a lungo con me: ha tante idee per la testa, progetti
anche troppo grandiosi, ed io ho capito che è interessato ad avere
suggerimenti/contatti per realizzarli.
A fine lavori ho
convocato Thomas sia per i nuovi medicinali che devono essere presi
praticamente durante tutta la giornata che per istruirlo nella
pitturazione della lavagna esterna: il ragazzo è in grado di apprendere velocemente e
si da da fare subito.
Finalmente è arrivato
Antoine l'elettricista, per me quasi un fantasma sino ad ora: così
emerge un fatto nuovo a me ignoto circa la quantità del suo tempo da
dedicare qui come volontario ADJUS.
Inoltre egli sostiene
di avere informato già dal momento del montaggio di A/C che l'impianto elettrico da 5 ampere esistente non sarebbe più stato
adatto a coprire le necessità di casa e officina.
Non voglio entrare con
lui nel merito del tempo dedicato a GI e quindi rimando a domani ore
9 per la parte operativa.
Contro voglia mi sono
dedicato alla cucina: Bea ha esagerato con le quantità delle verdure
acquistate per me e qui nulla si conserva a lungo, nemmeno in frigo.
Ho iniziato con l'idea
di cucinare un simil minestrone usando carote,cavolo, foglie di
lattuga, patate, cipolline a foglia lunga verde, una zucchina
gigante; la pentola grande quasi non bastava!
Nel frattempo ho
iniziato a preparare lavata anche la parte rimasta della lattuga,
quella migliore, quindi è stata la volta dell'avocado e dei
pomodori.
Tutta quest'ultima
roba, con l'aggiunta di olive ed un arancio sminuzzato, è diventata
una quantità abnorme di insalata che ho consumato con grande soddisfazione.
Alle 9 l'elettricista
non è ancora arrivato; ho controllato i registri è non ho trovato
concordanza fra le sue affermazione di ieri e le firme rilevate.
Comincio a non essere
più tanto ben disposto verso di lui.
All'arrivo di Roland
ne parliamo e lui sostiene che Antoine non ha ben capito.
Sin da ieri ho
incaricato Bea di recarsi all'ospedale indicato onde ottenere il
rendez-vous per Thomas: Nicola di Amici per l'Africa è d'accordo nel
riconoscerle un forfait per questo servizio.
Nel frattempo, alle
9.40, è entrato Anoine che avrebbe voluto amabilmente inserirsi nei discorsi in corso,
ma io l'ho allontanato rimarcando il suo ritardo: fatto questo che qui è normalmente accettato e pertanto le espressioni che mi trovo di fronte quando succede sono sempre di meraviglia!
Poi ho lasciato Roland e
Antoine a spiegarsi e alla fine, chiarito l'argomento sull'impegno
del tempo, l'ho autorizzato ad iniziare la verifica dell'impianto
elettrico.
Il risultato è in
linea con quanto prevedevo, salvo il fatto che costui è
propenso ad eliminare le cose guaste piuttosto che riparale: mi
riferisco in particolare ai ventilatori.
Molte sono le cose da
mettere a norma ed altre da sostituire.
L'amperaggio a noi
necessario risulta essere di 15 ampere!
Intanto, saltando di
qua e di là, ho iniziato ad effettuare i pagamenti in modo da
alleggerirmi il prima possibile del malloppo ricevuto attraverso Sama; mentre trascrivevo al
p.c. date, importi e causali ho visto il segnale indicante la batteria quasi a zero, ma
subito dopo si è spento senza lasciarmi il tempo di allacciarlo alla
rete.
Effettuato il
collegamento elettrico il p.c. ha ripresentato la schermata grigia con
le indicazioni F2 etc. che lo rendono inutilizzabile in quanto non
risponde ai comandi indicati.
Mi sono così visto
costretto ad invitare Roland a fare un passaggio nel pomeriggio e
intanto mi sono dedicato ad altro.
Nel primo pomeriggio
vi è stato il passaggio JR, subito dopo il momento del pranzo da me
preparato e offerto a Bea: riso condito con verdure cotte=simil
minestrone con aggiunta di olio e formaggio.
Insomma, mangiabile, ma ho fatto di meglio nella mia vita.
Durante il pomeriggio
ho deciso di dare una mano a Bea per completare il MAU, completamento
resosi oramai urgente visto che risulta evidente che Inoussa non
lo farà mai più.
Ho così contattato il
falegname qui dietro l'angolo per chiedere la disponibilità a
tagliare le tavole delle quali il MAU è dotato; ottenuto l'assenso
siamo andati al MAU per il recupero delle tavole: sparite!
Bea sta capendo sempre
meglio con che individuo si era accoppiata: è abbattuta. Tutti i
discorsi che le ho fatto nel tempo le tornano alla mente, ma ora non
è il momento per piangersi addosso, è l'ora della reazione e quindi deve essere pungolata.
A questo punto dovrò chiedere al
falegname di provvedere all'acquisto di legname e a tutta l'operazione per arrivare al dunque.
La giornata è stata
asfissiante, e il caldo ha contribuito in maniera rilevante.
Sono giornate in cui
si viaggia da 37/19 a 38/23: devo stare molto attento.
Per giunta ieri Sama
mi ha avvisato di aver saputo da fonti di polizia che ci si attendono
attacchi terroristici con obiettivo i bianchi = restare segregati in
casa.
Già di mio non
frequento i luoghi preferiti dai terroristi, ma certo è che questo
paese, già alle corde da tempo, non è in grado di affrontare gruppi
pagati da chi è interessato quanto meno all'oro, ma ora pare che ci
sia anche il petrolio!
Ultime due azioni
della giornata: un incontro con Désiré durante il quale egli non ha
fatto alcun cenno di ringraziamento per l'ospitalità offerta alla
figlia durante il fine settimana; prima del suo arrivo mi è venuta
la fantasia di staccare la batteria del p.c. e, magia, il p.c. si è
messo ad andare!
Poi è passato il
Saldatore per definire nei dettagli il lavoro di modifica all'hangar
mentre Amadou intratteneva 2 ospiti davanti alla sua “villetta”,
fra i quali c'era una giovane donna dall'abbigliamento occidentale che
molto generosamente metteva in mostra certe curve: lui non so quanto sia praticante, ma lo ricordo musulmano e quindi ho trovato stridente questo particolare.
Secondo giro
all'ospedale, questa volta solo con due allievi.
Oggi le operazioni
sono state più rapide così per le 9.30 avevo già ritirato presso l'ottico gli occhiali
di Josué e portato i giovincelli a fare colazione: una baguette con
dentro una crema verde e non so che altro + te è costata quasi il
doppio del cibo vero consumato nel giro precedente dagli altri
allievi.
Al rientro ho puntato
il saldatore e lì ho recuperato il gruppo elettrogeno per l'inizio
lavori mentre lui andrà alla ricerca di una scala a noleggio.
Al rientro Roland mi
ha informato di aver convocato una persona che potrebbe riparare i
ventilatori: il tipo è arrivato poco dopo così l'occasione è stata
buona per far esaminare anche quello che sta smontato nel magazzino dove occupa spazio.
Nel frattempo è
arrivata via email la richiesta di Désiré per rinnovare il
contratto di locazione e lo schema lavori da me proposti ed accettati
in sede, ma con qualche limatina.
Ho approvato subito le
modifiche e chiesto che i quattrini arrivino al volo.
Pomeriggio asfissiante
per la temperatura odierna; ciononostante ho voluto riorganizzare gli
spazi esterni che quotidianamente, in funzione delle molteplici
attività e della mentalità locale, verso sera sembrano sempre
devastati.
Il saldatore alla fine
mi ha chiamato al telefono e poi è anche passato: si comincia
domattina il lavoro di modifica all'hangar, e forse è meglio sosì.
E' passato anche
Désiré e quando ho sondato il terreno per capire con che spirito vorrebbe rinnovare il contratto di locazione, ho
visto che c'è un fiume in piena dentro di lui.
Ho ascoltato le sue
motivazioni, forse qualcosa non avrò capito, ma certo è che non si
è sentito rispettato nell'ambito dei lavori eseguiti a Nagreongo anni fa ed
ora, per rinnovare il contratto di locazione G.I., chiede il doppio
dell'importo sino ad oggi percepito.
Se la vedranno Bruna
ed il Presidente.
Nel frattempo sono
riuscito a farmi lasciare la fotocopia del suo documento di identità
per consentire a Roland di procedere nell'aumento dell'amperaggio.
Dopo aver relazionato
la casa madre credo che ora sia giunto il momento di prendere una
bella doccia.
Giornata iniziata
presto, ma il fabbro non si è fatto vedere né alle 7, né alle 8,
né alle 9: è arrivato verso le dieci e molto presto se ne è andato
per acquistare prolunghe di cavi elettrici necessarie al lavoro da
effettuare.
Bea ha iniziato a
lavorare con due allievi, ma presto si è dovuta assentare più volte
per raggiungere il MAU dove il muratore ci sta mettendo mano per una finitura mancante.
Roland è passato per
il ritiro documento di Désiré e mi ha accennato che domani verso le
nove verrebbe, ma non ho capito se per prendere Renault Scenic o per
essere assistito alla guida della stessa.
Con Bea assente sono
subentrato io con i ragazzi riprendendo il discorso dei numeri nelle varie lingue e presto si sono accodati anche altri:
sembrano particolarmente stimolati dalla lingua straniera, anche se
per molti di loro è lingua straniera pure il francese che invece è
la loro lingua ufficiale!
In particolare c'è il
più giovane di tutti, un bambino fra gli 11 ed i 12 anni, che è
straordinario.
Ho poi chiesto a Bea
come stesse andando con l'alfabetizzazione, ma li pare essere carente.
Quando il fabbro è
tornato con un suo collaboratore esperto, dopo poco lui se n'è
andato ed i due che sono rimasti hanno chiesto congedo per il pranzo: sembra che per questo lavoro ci vorrà più tempo di quanto da me stimato se si continua così.
Quando gli addetti sono tornati
hanno cominciato a darci sotto di brutto e il gruppo elettrogeno non
ha mai dato tregua con quel suo rumore assordante.
Fra il rumore e la
temperatura a 37° ho fatto in modo di trascorrere la maggior parte
del tempo al chiuso, ma inevitabilmente le mie uscite per verificare
il lavoro in evoluzione sono avvenute con una certa frequenza.
A pranzo ho combinato
un residuo di Benga (piatto tipico locale a base di riso e piccoli fagioli cotti assieme) portato da Bea con il mio minestrone dopo aver
spezzettato le verdure; alla fine una spazzolata di formaggio e il
miscuglio si è potuto mangiare di gusto.
Dopo il caffè neanche
il tempo per un attimo di pausa perché ho sentito la voce di Achille
provenire dal salone; lui è sempre tirato a lucido e profumato come
un modello!
Abbiamo parlato in
generale della vicenda forage che ha visto fallito sia il primo che il secondo tentativo espletato in un punto prescelto dal geologo lontano dal precedente; da lì via via approfondendo
per mia curiosità ho appreso che nel suo mestiere lo stress è
elevato proprio perché non si sa mai quale sarà il risultato della
trivellazione.
Ho fatto rapidamente
un conto statistico molto spannometrico e pare che la percentuale di
rischio insuccesso si attesti attorno al 25%: mi è sembrata una
percentuale elevata tale per cui mi sono permesso di suggerirgli una
soluzione alternativa al terzo tentativo previsto dal contratto,
tanto per salvaguardare il residuo ancora disponibile della somma
elargita dal donatore italico.
L'ho anche invitato a
rispondere velocemente alla email a lui indirizzata che ho ricevuto
anch'io e, vedendolo un po' impreparato, ho cominciato a scrivere su un
foglio come avrebbe dovuto fare.
Alla fine gli ho
consegnato i fogli, ma lui mi ha chiesto se avrei potuto inviare lo
schema al suo indirizzo email.
A me queste cose
piacciono e quindi, dopo aver toccato l'argomento Rosalie - Centro ABASMEI, quando mi
ha lasciato ho subito trascritto in bella copia il testo che gli ho
girato via email.
Nel frattempo i
ragazzi hanno lasciato il campo totalmente conquistato dal gruppo dei
fabbri: ogni volta che sono uscito a controllare ero preso da
ammirazione per la perfetta aderenza del manufatto - in fase sempre
più avanzata di realizzazione - al disegno che per primo aveva
schizzato il fabbro con tanto di misure, disegno sul quale mi ero basato per migliorarlo e poi inviarlo al nostro ingegnere responsabile delle costruzioni.
Verso le 17.30 il
gruppo se ne è andato lasciando l'ambito nel silenzio; poco dopo è
arrivato il falegname con il quale abbiamo sistemato la misura di
tutte le assi necessarie alla composizione progettata per MAU = Bea.
Ho dovuto fornire
quattrini constatando che sono andati finiti quelli accantonati ed io
ho già aggiunto un diecimila che non basterà al completamento:
dipenderà dal costo della mano d'opera del falegname.
Solo quando il
falegname ci ha lasciati mi sono messo in macchina per piccoli
acquisti e per visionare il lavoro del muratore effettuato al MAU.
La prossima settimana
il MAU potrebbe essere veramente operativo; anche oggi la ragazza mi
ha raccontato particolari della vicenda corrente con Inoussa ed io le
ho solo detto di liberarsene definitivamente quanto prima possibile
sperando che il tipo non le dia altri fastidi successivamente.
Ora lei mi sembra più
decisa nelle sue azioni, anche se condotte alla velocità alla quale
è abituata: standomi attorno è come se
acquisisse energia, energia sulla quale non potrà far conto perché a breve non ci sarò
più.
Rientrando con l'auto
per la prima volta ho potuto indirizzarmi sotto l'hangar con una
manovra semplicissima: era dal 2015/16 che volevo realizzare questa
modifica e devo proprio dire che ora sono soddisfatto.
Doccia assolutamente
necessaria e con acqua appena tiepida; poi la preparazione della cena
fatta di verdure (prima due melanzane grigliate stamani con il
“fresco”, quindi avocado e pomodoro sale e olio per finire con
insalata mista lattuga pomodoro carota): quello che ci voleva alla
fine di una giornata pesante.
Oggi dovrebbe essere
una giornata tranquilla, quindi ho atteso ad alzarmi per trastullarmi
in posizione orizzontale mentre sfogliavo F.B., Wapp. e quotidiani on
line.
Successivamente è arrivato prima Thomas per le medicine che gli conservo in frigo e poi Josué
per salutarmi; in realtà i due si sono messi a parlare fra di loro che
per me è stato anche meglio; infatti sto attendendo Roland per fargli un
po' di ripasso nella guida utilizzando Renault Scenic.
Alle 9.30 siamo pronti
a muoverci; chiedo ai ragazzi se vogliono farsi un giro con noi e
loro accettano di buon grado.
Indico subito a Roland qual'é
la prima cosa da fare appena ci si siede al posto guida: allacciare la
cintura di sicurezza, mettere in folle, girare la chiave
dell'accensione, inserire il primo rapporto e contemporaneamente
togliere il freno a mano, mettere la freccia e cominciare a muoversi
se le condizioni di traffico lo consentono.
Roland mi comunica che
vorrebbe fare la prova sulle strade di Ouaga 2000 dove c'è meno
traffico e un lungo rettilineo asfaltato, quindi mi dirigo da quella
parte spiegandogli tutti i trucchetti per ottenere il massimo da
questo oggetto pieno di acciacchi.
Oggi sta andando
meglio del solito e quindi si possono superare i 1500 giri/motore
senza problemi. Arrivati al punto cedo la guida al mio allievo il
quale manovra con grande attenzione, ma tende a portarsi sempre
troppo a sinistra una volta in marcia. Lo invito a non usare la forza mentre cambia le
marce e ad usare la sensibilità della mano per rendersi conto se sta
portando la leva del cambio verso l'imboccatura del giusto rapporto.
Gli ricordo ciò che
venne detto a me 54 anni fa quando ero un principiante con foglio
rosa: tieni le mani sul volante come su un orologio che segna le
10h e 10' e procedi con la giusta cautela, senza forzare nulla,
tenendo gli occhi mobili fra ciò che c'è davanti e ciò che vedi
sugli specchietti onde precedere le manovre da effettuare piuttosto
che doverle subire.
Complessivamente non è
andata male, ma l'ho invitato a ripetere l'esperienza prima di
pensare di autonomamente mettersi a condurre nel traffico; intanto
che osservi attentamente il mio modo di condurre fino a casa,
operazione che ho praticato appositamente in maniera estremamente
didattica.
Lasciato Roland ho
proseguito su strada rossa con i due ragazzi a bordo dopo aver
chiamato Thomas al mio fianco.
Avevo notato con
quanta attenzione memorizzasse le manovre di guida nella giornata
dell'ospedale e quando mi aveva confessato di aver già condotto gli
avevo promesso che gli avrei fatto ripetere l'esperienza.
Ad auto ferma gli ho
fatto ripetere la sequenza da praticare prima di partire, poi ho
condotto e gli dicevo di cambiare rapporto, quindi l'ho fatto passare
alla guida per un breve tratto durante il quale, come succede a tutti
all'inizio, ha forzato un po' trovandosi in due occasioni con un
rapporto inserito non compatibile con il numero dei giri del motore,
quindi con l'arresto dello stesso.
In ogni caso non è
andato affatto male e al rientro era molto contento.
Ho quindi dovuto
mettermi ai fornelli per gestire al meglio la mia cambusa dalla quale
ho ottenuto uno stufato di verdure miste incluso fagiolini, parte del
quale ho usato per condire delle orecchiette spruzzate con il residuo
di formaggio grana portato due mesi fa da casa.
Apprezzabile; quindi
le ultime melanzane grigliate.
Il giorno 10 arriverà
un gruppetto di Burkina Kamba inseriti in BnD ed io li incontrerò
verso sera chez Giuliana, una bella residenza posta dalle parti
dell'ospedale San Camille che offre camere di standard europeo e
prima colazione inclusa nel prezzo + uso di una cucina comune, il
tutto in ambiente WiFi: mi sono deciso a chiedere ai Burkina Kamba il favore di
portarmi un trancio di formaggio duro a scelta fra grana, parmigiano
o altro, ma arrivando il gruppetto dal Lazio potrebbe essere anche
pecorino!
Qualsiasi tipo di
formaggio arriverà sarà da me gradito e mi consentirà di non
entrare in crisi di astinenza.
A pomeriggio inoltrato
mi sono dedicato al taglio capelli mentre sentivo il telefono
squillare e delle voci provenire da fuori: era Désiré che, insieme
ad un'altra persona, ha iniziato a raccontarmi che l'amico si occupa
di allevamento.
Inizialmente ho
creduto che volesse riprendere in mano il suo progetto, ma poi ho
capito che si era rivolto a me per consigli ed orientamenti da
fornire al suo amico!
Il quale è anche
allevatore, ma nella zona di Koubry, ed è rimasto impressionato dalla mia
conoscenza dei luoghi.
Mi sembra che qui mi venga
dato troppo credito, come se io fossi pieno di risorse e di
conoscenze a livello locale....il fatto che queste persone magari
hanno anche i quattrini, ma né parlano correttamente il francese né
sanno come affrontare certi temi, ad esempio come muoversi alla
ricerca di un eventuale finanziamento: ciò fa loro pensare che il
vecchio bianco potrebbe risolvere ogni problema.
Prenderò contatto con
Marcel presidente ADJUS per esplorare se questi potrebbero essere casi meritevoli di
attenzione da parte sua.
Ci siamo lasciati con
l'invito a fare una visita in loco per rendermi conto de visu di
quanto mi è stato raccontato; se ciò avverrà penso che, oltre a
Marcel, coinvolgerò anche Eugenio finalmente in arrivo il giorno 11:
lui ha già altri interessi da quelle parti!
Con la temperatura
odierna che ho rilevato in 33° in cucina verso de 17 a finestre
tenute chiuse, mentre fuori si viaggiava sui 38°, bene ho fatto a
starmene rintanato in camera godendomi A/C per tutto il pomeriggio.
Nessun commento:
Posta un commento