Lunedì, 14.I.19
Già ieri sera al
momento del coricamento ho percepito il manifestarsi di un attacco di
Vertigine Parossistica che stavo covando da giorni: roba da sudori
freddi e senso di nausea mentre tutto girava all'impazzata attorno a
me.
Poi la situazione si è
stabilizzata, ma stamane ho tardato la posizione verticale sino a che
ho potuto pensando che mi sarei trovato in panne come due anni fa in
Senegal: allora fui costretto a restare orizzontale per 24 ore per
recuperare mentre mi trovavo nella brousse di Sossop.
Quando mi sono
concentrato l'operazione lì per lì mi è sembrata facile, ma dopo
ho cominciato ad ondeggiare mentre, entrando in bagno, mi sorreggevo
al lavabo.
Inoltre, anche se
gestendo in un certo modo i movimenti della testa e il punto dove
fissare lo sguardo riesco a cavarmela, in ogni caso permane un senso
di malessere diffuso.
Forza e coraggio: oggi
devo incontrare diverse persone con le quali dialogare e non è il
caso di presentarsi sofferenti.
Gli allievi tutti
presenti ed arrivati in orario: bene.
Con Regma ho giusto
presentato i miei orientamenti per farlo riflettere in previsione di
un imminente incontro con tutti i formatori ed educatori.
Poi Regma è stato
affiancato da Amadou e si sono messi a parlare in Moorè; io ho pensato che potesse essere per l'elevage del quale il guardiano parla
da tempo.
Quindi ho pregato il
formatore della carrozzeria di far lavorare i ragazzi
obbligatoriamente con guanti e mascherine: il messaggio sembra essere
stato recepito.
A seguire è arrivata
Bea: ho chiesto perché fosse qui e ha iniziato parlandomi della sua
determinazione ad iniziare il lavoro al MAU anche così com'è. Bene!
Quindi ha bisogno di
soldi per affrontare gli acquisti, mi ha detto; le ho spiegato che ne sono rimasti
pochi dove attingere e pertanto, come per ogni scelta da effettuare,
avrebbe dovuto identificare le priorità.
Con una certa
difficoltà e sotto la mia supervisione alla fine l'ho vista
scrivere, ma non conosceva i prezzi di certi articoli.
Credo abbia telefonato
a qualcuno per questo e poi abbiamo fatto l'addizione: bibite e cibo
per Fcfa 23.000 e sedie per Fcfa 48.000,
A questo punto ha
introdotto un nuovo argomento - in quanto educatrice per l'alfabetizzazione
degli allievi - sostenendo che con questi ragazzi non sono
sufficienti le ore che fa, il che lascia capire che bisognerebbe
farne di più modificando in tal senso anche il suo compenso.
Le ho allora chiesto
come mai non avesse sollevato questo argomento nei mesi precedenti o
anche solo durante lo scorso fine settimana quando Bruna,
responsabile della didattica, era qui presente.
Forse era imbarazzata
dalla mia domanda, ma pragmaticamente io sono sostenitore che non
bisogna tenersi dentro dei pensieri problematici che non
aiutano proprio: affrontare le cose al momento giusto, meglio prevenendo, quando possibile.
Quindi se ne parlerà
sul fotofinish della sua partenza con Bruna.
A seguire mi sono
intrattenuto con Roland: è lui la persona che, in assenza di bianchi
a Garage Italia, coordina il gruppo di educatori/formatori.
Proprio dopo aver
concordato di vederci tutti giovedì pomeriggio per cercare soluzioni
a problematiche da me recentemente rilevate circa le loro presenze
durante gli orari di lavoro giornalieri e circa il regolamento interno,
ecco arrivare la telefonata di Nicola – Amici per l'Africa – con
il quale abbiamo concordato in precedenza di accogliere fra i nostri
allievi un giovane da lui caldeggiato: Nicola accompagnava una decina
di visitatori della sua organizzazione che avevano espresso il
desiderio di conoscere meglio Bambini nel Deserto e Garage Italia.
E' stata una buona
presentazione nella quale ho coinvolto anche Roland in quanto, alla
mia partenza, dovrà anche gestire eventuali visite di persone BnD o
simpatizzanti che passeranno da qui.
Il gruppo è rimasto
entusiasta e quando stavano per lasciare è arrivata la comunicazione
di Bruna che mi avvisava circa uno scoppio da poco avvenuto proprio
nella zona dove gli amici hanno la loro residenza temporanea:
decodificando significa starsene buoni in un posto sicuro.
Ho subito indagato su
Faso.net: mancano conferme, ma non sembra proprio un atto
terroristico.
Quindi saluti e auguri
di buon rientro a loro che domani sera si imbarcheranno sul volo che
li riporterà a casa.
Fin dal primo mattino
ho dialogato via messanger con Eugene al quale ho chiesto lumi sul da
farsi per vendere Renault Megane Scenic che è immatricolata
temporaneamente qui: mi ha spiegato di quanto sia faticoso e costoso
vendere un diesel che è stato esposto alla polvere per tanto tempo
qui tanto da suggerire di tenerla o quasi regalarla.
Vedremo il da farsi
dopo aver espresso queste perplessità sia a Luca che a Bruna.
La mattinata è stata
intensa, ma oramai è andata; tempo di pensare al pranzo e poi
ritirarmi al fresco in camera ed ecco arrivare Désiré, il
proprietario dell'immobile che giusto sabato aveva manifestato il suo
fastidio per non essere stato interpellato circa le nuove attività
che già si praticano o che abbiamo intenzione di praticare a breve,
anche per il fatto che bisogna presentare una richiesta per aumento
dell'amperaggio alla società fornitrice dell'energia elettrica che
solo lui può firmare.
Con me parla
serenamente, come tre anni fa, anzi, sembra preferire me come
interlocutore e pertanto mi parla di un suo vecchio progetto perché
vorrebbe che io lo esaminassi (Bruna mi ha confidato che non sa
leggere).
Poi ho ripreso il
discorso della modifica alla struttura esterna e lui mi ha invitato
ad andare subito dal fabbro che avrei potuto coinvolgere nel nostro
progetto formativo.
Sul posto c'era solo
il fratello, ma il titolare ha promesso telefonicamente che sarebbe
passato da me alle 19,30: è già un successo!
Da li al MAU il passo
è breve, ma non ho notato nessun cambiamento: tutto chiuso.
Inoltre Désiré ha
trovato da ridire sulla lisciata in cemento effettuata da Inoussa:
credo abbia perfettamente ragione.
Prima di lasciarci mi
ha informato di non essere riuscito ancora a prendere contatto con
Sama che dovrebbe avere il contratto di locazione; ho provato anch'io
immediatamente a cercarlo senza riuscirci, ma riproponendomi di farlo
ancora più tardi.
Ci siamo lasciati e
finalmente sono andato a fare la spesa.
Al ritorno l'ambiente
era silenzioso ed ho cominciato a sistemare gli acquisti: mi son
deciso anche per la carne per via del fatto che Bruna mi ha messo in
guardia a causa della mancanza di proteine nella mia dieta: premesso
che anche nel levante ligure non pratico tanto la carne, qui ho
acquistato del filetto di maiale a Fcfa 3.500/kg. = € 5,50 che mi
sembra un prezzo simile ai nostri per questo tipo di alimento, o
forse mi sbaglio?
Questa sera mi
preparerò una abbondante insalata mista dopo averla lavata anche con
l'amuchina in accompagnamento al filetto fatto in padella.
Precedentemente però,
puntuale come nessun burkinabè avevo mai visto prima, dal guardiano
mi è stato preannunciato l'arrivo del fabbro.
Gli espongo due
richieste: la prima per una sua eventuale collaborazione come
formatore e la seconda per la modifica che tanto mi sta a cuore
consistente nella soppressione di un montante di sostegno della
struttura esterna che è proprio in mezzo ai piedi.
Il fabbro ha esaminato
e poi ha voluto disegnare lo schema del da farsi con tanto di
quotazione del materiale occorrente: farò avere tutto a Cristian,
l'ingegnere BnD che l'aveva progettata e che mi ha recentemente
fornito un indirizzo sul come fare.
Per quanto riguarda la
collaborazione ha espresso parere favorevole, ma ne riparleremo
meglio domattina alle 7.30 quando ripasserà.
Ora ho completato la
mia cena e conto di ritirarmi presto mentre in sottofondo ascolto
Gaber: io non sono italiano.
Martedì 15.I.19
Questa mattina il
fabbro è in ritardo sull'orario fissato: dopo averlo chiamato dopo
un po è arrivato.
Ha riflettuto durante
la notte ed ora mi parla di Fcfa 100.000 che prontamente diminuisce a
Fcfa 75.000, entrambi importi al di sopra delle possibilità di BnD
per 10h/settimana.
Capisco perché non
era arrivato all'appuntamento fissato per le 7.30: tutti i discorsi
della sera precedente non sono serviti a nulla! Sono un bianco e devo
pagare: non fa una grinza.
A 100.000 Fcfa sarebbe
come dire 2.200 Fcfa/ora e a 75.000 1.666, mentre a 50.000 1.111, che
sono tutti importi di un certo rilievo; ribaltati sul mese vorrebbero
dire virtualmente 450.000=circa € 680, 337.500=più di € 500 e
225.000=circa € 340: chi li guadagna da queste parti questi soldi?
Sembrava fatta ieri
sera, ma qualcosa mi aveva indotto alla verifica, ed ecco il
risultato.
Più tardi ho chiamato
il proprietario dell'immobile per informarlo di quanto avevo fatto
ieri per lui; fortunatamente nel frattempo era stato chiamato da
Sama.
Parlando del fabbro
gli ho spiegato la situazione venutasi a creare e si è subito
trovato in accordo con la mia linea tanto da dirmi che sarebbe andato
lui a parlargli personalmente.
Verso le 11.30 è
arrivato Thomas accompagnato da Nicola e Giorgio, giusto in tempo per
scaricare la valigia ed apprestarsi al primo pasto a Garage Italia.
Sono giorni che sto
cercando il dossier contenente tutti i dati degli allievi; non
trovandolo avevo pensato che potesse averlo ritirato Jean Raymond per
il discorso delle visite mediche.
Al telefono mi dice
che lui non ce l'ha: ma dove diavolo potrà essere finito?
Continuo a guardare
ovunque sino a che mi viene da spostare del materiale della
formazione in arte appoggiato fra i P.C.: sedimentato ad un certo
livello di profondità ho rintraccio presto e contestualmente ho
lanciato qualche anatema al guardiano il quale, quando fa le pulizie,
sposta tutto senza rimettere nulla al suo posto e qualche giorno fa è
toccato al dossier da me lasciato sul tavolo a subire questa sorte.
All'arrivo di Jean
Raymond si parla di vari argomenti, compreso quello relativo alla
vendita di auto e moto. Mi faccio indicare dei siti gratuiti dove
eventualmente inserire un annuncio e mi faccio altresì spiegare come
regolamentare la vendita se dovesse avvenire attraverso una
segnalazione da parte di qualcuno:la regola è che si riconosce un
valore pari al 10% del valore.
Esamino documenti
riguardanti visite mediche di Josè e Thomas, ragazzi che presentano
malesseri di vario genere.
Dai referti apprendo
che è tutto a posto, però il primo continua ad accusare vari
sintomi!
Quando è l'ora
accompagno Thomas a casa: non sbaglio niente ma non trovo la stradina
laterale per cui arrivo fino in fondo allo stradone rosso e poi torno
indietro mentre chiamo Bea. Quando arrivo al goudron capisco che devo
tornare da dove sono arrivato e mentre manovro qualcuno mi saluta: è
il fabbro che casualmente si trova li con la sua mobilette.
Eseguita la manovra
sullo stretto mi rimetto a cercare con il contatto telefonico di Bea
quando vengo affiancato dal fabbro il quale mi dice qualcosa che non
capisco per cui rispondo dicendo che sto cercando una via laterale;
solo allora lui ripete ed io capisco: gli vanno bene i 50.000Fcfa!
Potente deve essere
stato l'intervento del proprietario dell'immobile nei suoi confronti,
comunque gli dico che sarei passato da lui appena possibile.
Arrivati nella corte
di Bea vedo che i lavori nella maisonette sono finiti, ma l'intonaco
fresco sta rilasciando umidità e odore per cui non è praticabile
subito.
Bea si offre di far
dormire Thomas a casa sua ed è per questo che entro nella sua
dimora, per rendermi conto di come sarebbe possibile: alla fine lui
cucinerà sul fornello di Bea per la sera e domani verrà a Garage
Italia con la bici.
Comincio a sganciare
un po' di quattrini affidatami da Nicola per pagare affitto e il cibo
settimanale della sera mettendoli nelle mani di Bea: domani quando
verrà per l'alfabetizzazione le spiegherò tutto meglio.
Da li al Buon
Samaritano il passo è breve: ho bisogno di poche cose fra le quali
l'acqua, ma la Sahel che è ancora in offerta speciale c'è solo
nelle bottigliette così sono costretto a prendere la Lafi a 2.400 x
6 bottiglie=0,40 €/l, come in Italia!
A casa preparo la
rimanenza del filetto di maiale predisponendo tanta cipolla e aglio
in padella e poi, al momento giusto, aggiungendo un goccio d'acqua.
Affiancato ad insalata
verde con carote ne è venuta fuori una cena mica male.
Mercoledì 16.I.19
Oggi i ragazzi
sembrano tutti vestiti nel modo giusto; quando passo fra di loro do
il mio buongiorno senza udire risposta. Allora lo urlo e questa volta
la risposta arriva: forte e chiara.
Il carrozziere c'è,
Bea c'è, il lavoro procede su tutti i fronti.
Trascorro del tempo un
po' qua ed un po' là in modo da dare dei suggerimenti; poi me ne sto
in aula ad ascoltare gli allievi che lavorano con Bea.
E' pur vero che sembra
Mission Impossible, ma è anche vero che bisognerebbe entrare
maggiormente nei loro meccanismi. Cerco di non intervenire, ma per un
ragazzo che si era impappinato sul futuro di un verbo e non riusciva
a schiodarsi vado a verificare sul suo quaderno e vedo che il futuro
lo aveva scritto bene, magari copiandolo dalla lavagna. Allora mi
rivolgo a lui dicendogli proprio questo: se lo ha scritto vuol dire
che poi non lo hai più guardato: portati a casa il quaderno e
riguardalo perché non sei qui per fare la figura del testone, bensì
per apprendere.
Nel momento
dell'intervallo pranzo arriva Regma in compagnia di altri due ed io
penso che sia per parlare con i ragazzi; invece è un intervento con
una capetta super tonda dalla faccia sorridente che parlerà di fumo,
droga e altro: la riunione plenaria inizia alle ore 13 e viene
parlata in lingua Moorè, ciononostante mi trattengo per osservare
l'atteggiamento dei ragazzi. Ogni volta che è richiesto il confronto
il primo a voler rispondere è Hervé che si alza molto educatamente
e si esprime. Allora faccio in modo che chiunque vorrà parlare si
alzi e tiri fuori la voce, ma anche che chi se ne sta seduto non se
ne stia stravaccato come fosse fra amici un tantino bevuti. Sono
bastati pochi tocchi e le cose sono migliorate; spesso i ragazzi
ruotavano il capo per capire se li stessi osservando ed io proprio
quello stavo facendo.
Alla fine ho
ringraziato per l'intervento dicendo che non avevo capito nulla, ma
avevo intuito gli argomenti: ho invitato la capetta ad effettuare un
feed-back fra qualche tempo per rendersi conto di quanto possa essere
stato recepito e trattenuto dagli allievi.
A seguire ho convocato
Bea per fargli vedere i fogli excel che avevo predisposto per la
gestione economica di Thomas che è sponsorizzato da Amici per l'Africa, associazione pisana; ottenuto il suo assenso glieli ho
trasferiti con una certa difficoltà a causa di un antivirus scaduto
che impediva le operazioni.
In giornata avevo
preso contatto con il motard che aveva accompagnato qui un amico
interessato ad Africa Twin per sentire eventuali novità.
Il prezzo sarebbe
troppo elevato, mi ha detto, secondo lui dovrebbe essere di Fcfa
1.500.000= circa € 2.300. Mi sembra un prezzo stracciato rispetto
alle informazioni avute da Antonio, colui che l'ha cavalcata sino a
qui dopo averci speso € 1.500 fra tagliando e ricambi.
Ho informato Luca e
Bruna proponendo un prezzo di Fcfa 1.700.000=circa € 2.600, un
prezzo lontano dai 3.500/4.000 che mi aveva indicato Antonio come
corretto in Italia per quanto questo tipo di moto è ricercata.
Ho altresì voluto
informare Luca che chiunque volesse arrivare sin qui con veicoli da
donare deve essere avvisato che alla dogana in frontiera va
manifestata questa volontà; in caso contrario ci sono delle penali
da pagare che, aggiunte alle varie tasse e problematiche di vendita,
forse non rendono per niente interessante questa formula.
Provocatoriamente ho
espresso questa idea: per gli avventurosi che volessero attraversare
i deserti per arrivare qui e lasciare il veicolo: contrordine.
Il veicolo si vende in
Italia e dal controvalore si estrapola il prezzo di un biglietto
aereo A/R; una volta qui o con la Frontera o con un pullmino a
noleggio si portano gli avventurosi a visitare i progetti realizzati
con il risultato che forse qualche centinaio di euro resteranno a
disposizione di BnD/progetto G.I. o altri progetti, ma senza troppe
scocciature.
Durante il pomeriggio
ho accusato il caldo e mi sono ritirato per un po' nella camera con
A/C.
A quest'ora (18.12) è
sceso il buio e mi è passata del tutto la poca voglia che avevo di
uscire per acquistare del pane fresco: mi arrangerò!
Giovedì 17.I.19
Nella vita, sentivo
dire dai miei, bisogna sapersi accontentare.
Solo applicando questo
teorema oggi ho potuto provare due soddisfazioni, mica una!
Alle 8.30 riunione
programmata con formatori ed educatori, fra questi presente solo
Regma arrivato in ritardo (Jean Raymond sostiene di non aver ricevuto
il messaggio di Roland).
Anche il regolamento
prevede una riunione trimestrale, ma in questo caso è stata indetta
per chiarire varie situazioni delle quali mi sono accorto
semplicemente per essere stato presente.
Ho introdotto
lasciando poi a Roland, anche se mi sono reso conto presto dei suoi
limiti in materia: speriamo bene per quando non ci sarò! Lo marcherò
più da vicino d'ora in avanti.
Ho preso nota delle
necessità emerse ed ho proposto che il regolamento, oltre a
prevedere sanzioni per gli allievi, proponga anche premi periodici
per i meritevoli attraverso l'acquisizione di punti in funzione
dell'osservanza di certi parametri inclusi quelli del miglioramento
nelle varie materie: ne parleranno fra di loro gli educatori.
Quando sono uscito per
la spesa cominciava già ad essere molto caldo; al mercato mi sono
servito da due diverse persone e mi sembra di essere stato trattato
bene.
Quando sono uscito ho
trovato davanti al suo bugigattolo da ciabattino il ghanese con il
quale conversavo in inglese tre anni fa: sono stato contento di
essere stato riconosciuto e di aver ripreso il dialogo.
Mi sono informato
circa il sarto che stava lì appresso, ma mi ha confermato che non
c'è più.
Io ne ho bisogno per
far confezionare l'abbigliamento da lavoro sia di Thomas che di
Hervè: ho deciso di abbandonare il modello salopette per passare ad
un pantalone verde con elastico in vita e tasche rosse applicate +
t-shirt sul rosso, magari con del bianco o giallo al suo interno.
Basta problemi con i
bottoni e le tiracche.
Mi sono deciso a
fermarmi da Fati presso il distributore di benzina sul goudron, la
persona che avevo conosciuto tre anni fa e che aveva fatto lavori sia
per Gabriella, Jessica e per me.
Passando avevo sempre
guardato alla ricerca del suo motorino, ma non l'avevo mai visto.
Oggi sono entrato
deciso nell'atelier e inizialmente ho visto tutta gente diversa, ma
il ragazzo che aveva lavorato per me c'era e mi ha subito
riconosciuto. Ho chiesto di madame e allora mi ha accompagnato alla
porta accanto: l'attività si è ingrandita e Fati mi ha subito
salutato molto cordialmente; ci siamo messi a parlare simpaticamente
e sono stato contento quando ho scoperto che si ricordava
perfettamente il mio nome. Mi ha chiesto anche di Gabriella e poi le
ho posto il quesito: puoi fare i pantaloni per gli allievi e a quale
prezzo? Avevo portato un campione di stoffa e le ho fatto vedere in
foto come devono essere le tasche; alla fine mi ha fatto il prezzo di
Fcfa 5.000 per ogni pantalone e mi è sembrato accettabile senza
dovermi troppo arrovellare, vista sia l'esperienza di allora che
quanto era emerso da un interessamento di Bea con un sarto che ha
utilizzato recentemente (la ragazza, meglio, la donna, è veramente
incapace di una visione a 360° anche su un piccolo argomento).
Al rientro è arrivato
Jean Raymond interessato ad un aggiornamento circa la riunione e così
ho anche concordato per domani la partenza alle ore 7.30 per
Nangreongo dove si tiene un festeggiamento tradizionale che
quest'anno è stato anticipato per consentire a Bruna di
parteciparvi.
Il pomeriggio è stato
particolarmente duro per me a causa della temperatura (oggi 37/18),
pertanto mi sono ritirato in camera con A/C a 25°, tanto per
respirare!
Quando le attività
sono terminate è saltata la corrente: al proposito la prima risposta
di Amadou è che tutto il quartiere è senza luce e che prima o poi
verrà.
Ho incontrato Désiré
praticamente al buio: non era venuto per me ma per riprendere la
piccola, così io l'ho invitato ad entrare per parlare del progetto
che mi aveva lasciato in visione e per continuare ad ammorbidirlo
semplicemente occupandomi della sua problematica.
Con me è sempre
cordiale e mi ha ripetuto che vuol farmi vedere la sua casa ed anche
il terreno sul quale potrebbe realizzarsi un grande progetto di
allevamento sia di montoni da carne che di mucche da latte, nonché
galline da uova: una roba da € 100.000, mica una bazzecola. Però
non ha i quattrini e cerca soluzioni alternative: intanto un po' di
montoni già razzolano su quel terreno, ma senza ancora aver
realizzato alcuna infrastruttura.
Questa sera, quando ci
siamo lasciati, la bimba mia ha detto “ciao” con quella sua
vocina impercettibile.
Senza elettricità =
no luce, no p.c., no A/C, no ventilatori in una casa diventata
rovente per la sua capacità di accumulare calore senza cederlo: ma è
mai possibile?
Avevo preso
appuntamento per le ore 20 con il fabbro e quindi ho prima dialogato
con Luca il quale ultimamente era propenso a rinunciare al corso di
saldatura metallica in mancanza di un bianco in pianta stabile.
Aver trovato la
soluzione dopo appena un mese di permanenza qui semplicemente avendo
potuto contare sulle mie personali conoscenze quando i burkinabé
non c'erano riusciti in più tempo mi era sembrato un risultato da
non lasciare nel cassetto sino al mese di luglio quando Bruna
tornerà: allora Luca ha dato il via libera.
Dopo l'incontro
durante il quale mi sono soffermato sia sulla modifica da effettuare
alla struttura esterna che sulla attività da iniziare il prima
possibile anche in carenza dell'amperaggio necessario svolgendo
attività teoriche e disegno di carpenteria metallica, avendo trovato
l'assenso su tutto, ho informato sia Luca il Presidente che
l'ingegnere Cristian il quale ha dato subito il suo assenso sulla
base del disegno da me predisposto e dei chiarimenti forniti.
Nel frattempo, avendo
fatto notare che oltre il muro la luce c'era, l'ineffabile guardiano
ha controllato il contatore rendendosi conto che bastava ruotare un
comando: improvvisamente la luce è tornata a illuminare la sera
anche dentro G.I..
Ecco raccontato come
rimanere contenti di se stessi e della propria vita anche in una
giornata particolarmente faticosa: basta sapersi accontentare!
Venerdì 18.I.19
Notte con A/C: passata
bene!
Alle 7.30 Jean Raymond
è puntuale così partiamo a bordo della Scenic: classica visibilità
da caldo & inquinamento, l'aria condizionata sembra non
funzionare e ciò mi induce ad aprire il finestrino, con tutto ciò
che l'operazione comporta.
Dopo un avvio
problematico che avviene al raggiungimento dei 1.500 giri motore,
fuori Ouaga Scenic sembra respirare aria migliore e, se non sto
attento, mi trovo lanciato a 80 km/h di tachimetro come se niente
fosse, ma con quell'avantreno che si trova ed i pneumatici quasi a
grip zero meglio non rischiare.
Siamo così arrivati a
Nagreongo poco dopo le 9 quando i bimbi, tutti vestiti secondo
tradizione, erano già appostati a terra al riparo dal sole sotto i
rami di due Neem che in questo periodo rilascia un profumo intenso
attraverso la sua fioritura: è un odore che ricorda il tiglio.
Di genitori
partecipanti alla festa tradizionale veramente pochini; una maestra
che mi sembrava addobbata come una hippy in realtà, essendo di etnia
Bissà, era semplicemente vestita e truccata secondo i dettami della
sua appartenenza.
I bimbi sono stati
bravissimi nella loro performance e successivamente, mentre si teneva
una assemblea genitori docenti, sono stato un po' in mezzo a loro
proponendo le mie solite scempiaggini che tanto successo continuano
ad ottenere in questi ambienti: presa dei polsi con sollevamento,
presa dei polsi con sollevamento e semirotazione, movimenti thai chi
con le dita fino a toccare il naso o la pancia di chi mi sta di
fronte suscitando grande ilarità in tutti.
C'è poco da fare:
questo è il mio pubblico ideale, quello con il quale si entra subito
in sintonia, quello per il quale qualsiasi azione proponi viene
sempre gradita con richiesta di bis e tris!
Dopo aver assaggiato
il piatto tradizionale chiamato Banga (almeno questo è il suono, ma
forse si scrive diversamente) consistente in un mix gradevole di
riso+cus cus+fagioli preparato per il festeggiamento, a mezzogiorno
ho iniziato il rientro: questa volta l'aria si vede che era diventata
troppo calda ed indigesta perciò Scenic mi ha fatto penare per tutto
il percorso rendomelo una sofferenza.
Alle 13.30 sono
arrivato per sbarcare direttamente in doccia: mai una azione tanto
banale è stata tanto gradita come è accaduto a me in questa
circostanza.
Poi mi sono infilato
in camera per potermi rinfrescare con A/C quando è arrivata la
telefonata di Roland per informarmi che non avrebbe potuto essere al
Garage per formare in informatica i ragazzi.
Allora mi sono deciso:
ne ho convocato sei in aula e ho svolto una lezioncina che è stata
un mix fra il didattico, l'educativo ed il divertimento.
Ho chiesto che
venissero scritti alla lavagna i numeri da 1 a 10, poi che venissero
scritti in lingua Mooré, ma nessuno sapeva farlo. Ho così scoperto
che il Mooré lo parlano come prima lingua ma non sanno scrivere
nemmeno quello.
A fianco ho chiesto di
scrivere i numeri in francese e ancora a fianco li ho scritti io in
italiano chiedendo di leggerli. Li ho aiutati facendo vedere come
tenere la lingua sul palato e come far uscire le doppie, il tutto con
mimica e gesticolazioni che rendevano la faccenda leggera, un
divertissement.
Infatti così è
stato: due ore di attenzione e di mani alzate per chiedere di
intervenire con un sottofondo di risate.
Ultimo atto: copiare
sul proprio quaderno, quindi mio controllo con apposizione di OK e
firma.
Una piccola cosa
iniziata quasi per dovere e finita con soddisfazione: la prossima
volta tratterò i giorni della settimana.
I ragazzi sono usciti
dal salone con i miei complimenti giusto in tempo per predisporsi al
rientro a casa.
Nel frattempo è
arrivata Bruna dopo che il Neurologo che ha in cura Martin le ha dato
buca: si è molto scusato, ma impegni che andavano oltre il proprio
volere lo avevano portato altrove.
Ho capito: ci dovrò
andare io prossimamente.
Cena in famiglia a
base di bruschette con Avocado+aglio olio sale e pomodoro:
fantastiche!
Sabato 19.I.19
La giornata inizia nel
segno dell'onomastico di mio fratello; è pur vero che non lo
festeggia, ma è già la settantunesima volta che succede ed il
montante comincia ad essere pesante.
Prima operazione della
giornata: la forzatura del mobile rosso su ruote nel magazzino di
Moustapha causa “perdita” delle chiavi: ma dove mai saranno
finite? Al mio arrivo ho ritrovato l'elenco predisposto tre anni fa,
ma in questi tre anni sono passati in molti a disperdere le mie
tracce.
Infatti ora non ne
vorrei lasciare, o meglio, capisco che sto rimettendo in un certo
ordine, il mio, tutti i tasselli, ma alla fine lascerò nelle mani di
ciascuno il suo, e poi sarà quel che sarà.
A dimostrazione che se
non sei del mestiere l'operazione diventa complicata, ci è voluto un
po' di tempo a raggiungere il risultato: come ricordavo, all'interno
si trovano attrezzature stupende, molte delle quali inutili a Garage
Italia, come i tester per ciclomotori Garelli e Peugeot o gli
utensili giganti destinati ad auto e/o camion.
Alle 8.30 incontro
congiunto con Bruna, Roland, Bea e Jean Raymond per tirare le fila di
quanto concordato nella giornata di giovedì.
Nel mentre arriva le
vieux che ha accompagnato Martin per la sua rituale e lunga non stop
davanti ad un monitor intento a vedere film abbastanza
violenti:oramai molti di quelli che vede hanno queste
caratteristiche.
La riunione si
conclude abbastanza velocemente in quanto i punti erano già stati
lavorati a dovere; dopo si tratta di assistere Bruna non certo nella
composizione del suo bagaglio quanto nel passaggio di incarichi e
quattrini, oltre alla composizione del M.I.B. per il mese di gennaio
che, oltre alla routine, include voci nuove per la maggior parte
inerenti all'acquisto dei materiali per il nuovo corso di Souder
métallaux.
Ciò è stato
possibile dopo aver rintracciato il preventivo per acquisto materiali
stilato dal primo dei candidati alla posizione di formatore nel
settore, candidato con il quale non era stato possibile trovare un
accordo sul piano economico compatibile con il budget BnD.
Dopo il pranzo al
quale abbiamo invitato anche Bea è iniziato il via vai delle persone
che sono venute a salutare Bruna, tutte con qualche presente da
consegnare.
A un certo punto è
arrivata la famiglia di Prosper Sama al completo a bordo di due
Toyota, la Avensis che conoscevo ed una Yaris; quando se ne sono
andati questa è stata condotta da Genevieve la quale mi aveva detto
di avere la licenza ma non l'esperienza.
Ha avuto una partenza
un po' incerta, ma comunque ho pensato che ha dimostrato coraggio.
Prosper è rimasto per
esaminare varie problematiche, compresa una dell'ultima ora
rappresentata da una lettera di “doleance” scritta da Amadou ed
indirizzata al Presidente BnD consegnata nelle mani di Bruna.
Nel frattempo ho
velocemente preso in esame i documenti delle due auto e così ho
potuto segnalare a Sama che alla Renault ad aprile scade
l'importazione temporanea, mentre la Opel è già fuori copertura
assicurativa.
Tutto ciò mi ha
portato a decidere di tenere in uso Renault che è coperta da
assicurazione sino alla mia partenza, mentre Opel resterà ferma fino
alla conclusione della pratica sperando che tutto si sistemi prima di
lasciare in modo da portarmi appresso i libretti di circolazione e le
targhe sia della Opel che di Honda per effettuare la loro radiazione
dal Pubblico Registro italico.
Nel frattempo vedrò
se riuscirò a trovare un compratore per Renault nello stato di fatto
in cui si trova.
A questo punto Amadou
mi ha consegnato la fotocopia del contratto di locazione ottenuto da
Désiré affinché io possa esaminarlo; noto subito che manca una
pagina contenete due articoli dell'accordo, ma immediatamente mi
rendo conto che il comportamento di Désiré è stato il normale
comportamento di un proprietario che ha un contratto in scadenza fra
pochi mese e non gradisce che l'inquilino, senza informarlo, inizi
attività nuove e non previste nei suoi locali.
Dopo l'arrivo di Kaka,
quando il buio era già calato da un pezzo, ho riaccompagnato a casa
Martin che, quando è qui, apparentemente è tranquillo, ma appena è
fuori di qui continua a chiamare Bea con mille richieste; Bruna ed io
abbiamo pensato la stessa cosa nello stesso momento: forse non era il
caso di regalargli il telefono!
Prima di andarcene al
ristorane nei pressi dell'aeroporto ho ricevuto un messaggio dagli
amici di Prato che mi ha commosso.
Loro si trovano
attualmente in Sri Lanka, ma al rientro Cesare compirà 80 anni e
pensano a qualche celebrazione per la quale hanno deciso di segnalare
al loro cerchio di amici e parenti di non effettuare regali bensì
una donazione a BnD.
Quando poi si era al
ristorante ho invece ricevuto alcune notifiche relative a persone
amiche che hanno partecipato alla raccolta fondi da me lanciata
tramite FB; le parole scritte nella condivisione del mio post hanno
contribuito a farmi venire un groppetto in gola: si sa che gli
anziani sono vulnerabili da questo punto di vista, ed io da tempo
“soffro” di commozioni motivate.
Come da accordi alle
ore 23 ci siamo alzati e, giunti all'uscita, è venuto il momento del
saluto: come in un film o in un romanzo, le ultime parole di Bruma
rivolte a me sono state inerenti al non sottovalutare la spedizione a
Cuba che lei effettuerà e per la quale aveva detto: perché non
vieni anche tu?
Sama poi l'ha
accompagnata riuscendo ad ottenere di assisterla laddove normalmente
qui a Ouagadougou è vietato: all'interno dell'aviostazione.
Ma questo l'ho saputo
dopo .
Mentre si stava
rientrando Bea ha ricevuto una chiamata da JRaymond che informava di
essere in panne lungo la strada. Quando l'ho individuato ho deciso di
far salire il suo ciclomotore su Renault.
Mentre si viaggiava
verso G.I. ho ricordato a JR: ricordi quando mi avevi chiesto il
motivo per cui non avevo rimontato ancora i sedili posteriori? Ecco:
era per soccorrerti adesso!
Dopo aver lasciato Bea
alla sua magione siamo arrivati a destinazione: JR ha avuto il
coraggio di chiamare Moustapha per chiedergli di venire a riparargli
il motorino.
Sono stato contento
che Moustapha non abbia risposto!
JR se ne è andato a
piedi ed io ho informato di questa cosa Bruna così lei ha avuto modo
di dirmi di essere stata aiutata con i tre bagagli da Sama.
Domenica 20.I.19
Anche se ieri sera al
ristorante ci sarebbe quasi voluto qualcosa in più addosso, quando
sono arrivato ho provato ad aprire la finestra nell'intento di
dormire così, ma non è stato possibile e pertanto me la sono
passata con Aircon.
Oggi giornata dedicata
al riposo: il museo nazionale è pure chiuso e quindi l'idea di
andare a vedere la collettiva partecipata da Abass decade subito.
JR si è preoccupato
di informarsi della mia presenza dopo aver già messo in movimento
Moustapha, però io ho concordato con Roland una visita al Cyber e
quindi blocco Amadou sino all'arrivo del capo meccanico e mi involo.
Le novità sono
rappresentate dall'avanzamento dei lavori nel locale destinato ai
corsi di formazione e alla riparazione di p.c.: avevo capito ieri che
si era formata aria pesante su questo progetto per il quale BnD ha
incaricato come responsabile un francese.
Costui però non è
stato mai qui per tutto il periodo in cui si sono svolti gli
allestimenti e solo nei giorni scorsi si è fatto vedere, li ha
criticati aspramente senza proporre soluzioni migliorative e mettendo
il nostro coordinatore Roland in uno stato d'ansia.
Effettuata la visita
con ripresa di qualche foto vedrò di elaborare un rapporto da far
arrivare a chi di dovere.
Al mio rientro ho
trovato Mustapha all'opera: c'è bisogno di un ricambio e JR mi
chiede di anticipare un Fcfa 5.000 per acquistarlo e pagare
l'intervento.
Nei giorni scorsi ho
avuto modo di confidare a Bruna come questo Psicologo, a mio avviso,
fosse senza il becco di un quattrino, ma lei mi aveva detto che era
solo uno che si lamenta di non avere soldi che invece ci dovrebbero
essere visto che la moglie è oculista e porterà a casa un cospicuo
contributo; fatto sta che questa richiesta del tutto inattesa mi ha
portato a pensare di aver visto giusto.
Poi me ne sono andato
a fare un giro al mercato e al ritorno il lavoro è terminato: tutti
fuori, ora posso chiudere il “fortino”.
Termino un riordino
dello spazio cucina, invio un messaggio vocale Wapp a mio figlio e
poi mi metto a preparare le verdure acquistate: ho deciso per un
“minestrone” e una frittata con le cipolline a foglia lunga .
Nel mentre mi sono
messo all'ascolto de Il Signor G., spettacolo di Gaber che avevo
visto dal vivo al Lirico di Milano in un'epoca assai lontana: quanto
era avanti sui tempi allora, e forse quanto non fu capito.
Ci sono passaggi nelle
sue interpretazioni in cui era già dentro all'oggi, oggi che, buon
per lui, gli è stato evitato “partecipare” a vivere da una morte
prematura.
Nel pomeriggio Amadou
mi avvicina con discorsi un po' confusi, ma io non ho voglia di
muovermi da qui per accompagnarlo a visitare un allevamento di polli
sin tanto che lui non ha preso una decisione per il suo futuro.
A seguire arriva una
chiamata telefonica da parte di Achille: si parla del nuovo
intervento per il forage che avverrà a Sud West rispetto al
precedente. Io gli anticipo le mie intenzioni circa Rosalie, ma ne
riparleremo ai primi di febbraio quando si saranno tirate le somme.
Fra qualche scambio
messanger (Bruna è arrivata
assieme ai suoi bagagli) e sms (Bea) la giornata è praticamente
andata.
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