venerdì 25 gennaio 2019

Burkina Faso: sesta settimana



Lunedì, 14.I.19
Già ieri sera al momento del coricamento ho percepito il manifestarsi di un attacco di Vertigine Parossistica che stavo covando da giorni: roba da sudori freddi e senso di nausea mentre tutto girava all'impazzata attorno a me.
Poi la situazione si è stabilizzata, ma stamane ho tardato la posizione verticale sino a che ho potuto pensando che mi sarei trovato in panne come due anni fa in Senegal: allora fui costretto a restare orizzontale per 24 ore per recuperare mentre mi trovavo nella brousse di Sossop.
Quando mi sono concentrato l'operazione lì per lì mi è sembrata facile, ma dopo ho cominciato ad ondeggiare mentre, entrando in bagno, mi sorreggevo al lavabo.
Inoltre, anche se gestendo in un certo modo i movimenti della testa e il punto dove fissare lo sguardo riesco a cavarmela, in ogni caso permane un senso di malessere diffuso.
Forza e coraggio: oggi devo incontrare diverse persone con le quali dialogare e non è il caso di presentarsi sofferenti.
Gli allievi tutti presenti ed arrivati in orario: bene.
Con Regma ho giusto presentato i miei orientamenti per farlo riflettere in previsione di un imminente incontro con tutti i formatori ed educatori.
Poi Regma è stato affiancato da Amadou e si sono messi a parlare in Moorè; io ho pensato che potesse essere per l'elevage del quale il guardiano parla da tempo.
Quindi ho pregato il formatore della carrozzeria di far lavorare i ragazzi obbligatoriamente con guanti e mascherine: il messaggio sembra essere stato recepito.
A seguire è arrivata Bea: ho chiesto perché fosse qui e ha iniziato parlandomi della sua determinazione ad iniziare il lavoro al MAU anche così com'è. Bene!
Quindi ha bisogno di soldi per affrontare gli acquisti, mi ha detto; le ho spiegato che ne sono rimasti pochi dove attingere e pertanto, come per ogni scelta da effettuare, avrebbe dovuto identificare le priorità.
Con una certa difficoltà e sotto la mia supervisione alla fine l'ho vista scrivere, ma non conosceva i prezzi di certi articoli.
Credo abbia telefonato a qualcuno per questo e poi abbiamo fatto l'addizione: bibite e cibo per Fcfa 23.000 e sedie per Fcfa 48.000,
A questo punto ha introdotto un nuovo argomento - in quanto educatrice per l'alfabetizzazione degli allievi - sostenendo che con questi ragazzi non sono sufficienti le ore che fa, il che lascia capire che bisognerebbe farne di più modificando in tal senso anche il suo compenso.
Le ho allora chiesto come mai non avesse sollevato questo argomento nei mesi precedenti o anche solo durante lo scorso fine settimana quando Bruna, responsabile della didattica, era qui presente.
Forse era imbarazzata dalla mia domanda, ma pragmaticamente io sono sostenitore che non bisogna tenersi dentro dei pensieri problematici che non aiutano proprio: affrontare le cose al momento giusto, meglio prevenendo, quando possibile.
Quindi se ne parlerà sul fotofinish della sua partenza con Bruna.
A seguire mi sono intrattenuto con Roland: è lui la persona che, in assenza di bianchi a Garage Italia, coordina il gruppo di educatori/formatori.
Proprio dopo aver concordato di vederci tutti giovedì pomeriggio per cercare soluzioni a problematiche da me recentemente rilevate circa le loro presenze durante gli orari di lavoro giornalieri e circa il regolamento interno, ecco arrivare la telefonata di Nicola – Amici per l'Africa – con il quale abbiamo concordato in precedenza di accogliere fra i nostri allievi un giovane da lui caldeggiato: Nicola accompagnava una decina di visitatori della sua organizzazione che avevano espresso il desiderio di conoscere meglio Bambini nel Deserto e Garage Italia.
E' stata una buona presentazione nella quale ho coinvolto anche Roland in quanto, alla mia partenza, dovrà anche gestire eventuali visite di persone BnD o simpatizzanti che passeranno da qui.
Il gruppo è rimasto entusiasta e quando stavano per lasciare è arrivata la comunicazione di Bruna che mi avvisava circa uno scoppio da poco avvenuto proprio nella zona dove gli amici hanno la loro residenza temporanea: decodificando significa starsene buoni in un posto sicuro.
Ho subito indagato su Faso.net: mancano conferme, ma non sembra proprio un atto terroristico.
Quindi saluti e auguri di buon rientro a loro che domani sera si imbarcheranno sul volo che li riporterà a casa.
Fin dal primo mattino ho dialogato via messanger con Eugene al quale ho chiesto lumi sul da farsi per vendere Renault Megane Scenic che è immatricolata temporaneamente qui: mi ha spiegato di quanto sia faticoso e costoso vendere un diesel che è stato esposto alla polvere per tanto tempo qui tanto da suggerire di tenerla o quasi regalarla.
Vedremo il da farsi dopo aver espresso queste perplessità sia a Luca che a Bruna.
La mattinata è stata intensa, ma oramai è andata; tempo di pensare al pranzo e poi ritirarmi al fresco in camera ed ecco arrivare Désiré, il proprietario dell'immobile che giusto sabato aveva manifestato il suo fastidio per non essere stato interpellato circa le nuove attività che già si praticano o che abbiamo intenzione di praticare a breve, anche per il fatto che bisogna presentare una richiesta per aumento dell'amperaggio alla società fornitrice dell'energia elettrica che solo lui può firmare.
Con me parla serenamente, come tre anni fa, anzi, sembra preferire me come interlocutore e pertanto mi parla di un suo vecchio progetto perché vorrebbe che io lo esaminassi (Bruna mi ha confidato che non sa leggere).
Poi ho ripreso il discorso della modifica alla struttura esterna e lui mi ha invitato ad andare subito dal fabbro che avrei potuto coinvolgere nel nostro progetto formativo.
Sul posto c'era solo il fratello, ma il titolare ha promesso telefonicamente che sarebbe passato da me alle 19,30: è già un successo!
Da li al MAU il passo è breve, ma non ho notato nessun cambiamento: tutto chiuso.
Inoltre Désiré ha trovato da ridire sulla lisciata in cemento effettuata da Inoussa: credo abbia perfettamente ragione.
Prima di lasciarci mi ha informato di non essere riuscito ancora a prendere contatto con Sama che dovrebbe avere il contratto di locazione; ho provato anch'io immediatamente a cercarlo senza riuscirci, ma riproponendomi di farlo ancora più tardi.
Ci siamo lasciati e finalmente sono andato a fare la spesa.
Al ritorno l'ambiente era silenzioso ed ho cominciato a sistemare gli acquisti: mi son deciso anche per la carne per via del fatto che Bruna mi ha messo in guardia a causa della mancanza di proteine nella mia dieta: premesso che anche nel levante ligure non pratico tanto la carne, qui ho acquistato del filetto di maiale a Fcfa 3.500/kg. = € 5,50 che mi sembra un prezzo simile ai nostri per questo tipo di alimento, o forse mi sbaglio?
Questa sera mi preparerò una abbondante insalata mista dopo averla lavata anche con l'amuchina in accompagnamento al filetto fatto in padella.
Precedentemente però, puntuale come nessun burkinabè avevo mai visto prima, dal guardiano mi è stato preannunciato l'arrivo del fabbro.
Gli espongo due richieste: la prima per una sua eventuale collaborazione come formatore e la seconda per la modifica che tanto mi sta a cuore consistente nella soppressione di un montante di sostegno della struttura esterna che è proprio in mezzo ai piedi.
Il fabbro ha esaminato e poi ha voluto disegnare lo schema del da farsi con tanto di quotazione del materiale occorrente: farò avere tutto a Cristian, l'ingegnere BnD che l'aveva progettata e che mi ha recentemente fornito un indirizzo sul come fare.
Per quanto riguarda la collaborazione ha espresso parere favorevole, ma ne riparleremo meglio domattina alle 7.30 quando ripasserà.
Ora ho completato la mia cena e conto di ritirarmi presto mentre in sottofondo ascolto Gaber: io non sono italiano.


Martedì 15.I.19
Questa mattina il fabbro è in ritardo sull'orario fissato: dopo averlo chiamato dopo un po è arrivato.
Ha riflettuto durante la notte ed ora mi parla di Fcfa 100.000 che prontamente diminuisce a Fcfa 75.000, entrambi importi al di sopra delle possibilità di BnD per 10h/settimana.
Capisco perché non era arrivato all'appuntamento fissato per le 7.30: tutti i discorsi della sera precedente non sono serviti a nulla! Sono un bianco e devo pagare: non fa una grinza.
A 100.000 Fcfa sarebbe come dire 2.200 Fcfa/ora e a 75.000 1.666, mentre a 50.000 1.111, che sono tutti importi di un certo rilievo; ribaltati sul mese vorrebbero dire virtualmente 450.000=circa € 680, 337.500=più di € 500 e 225.000=circa € 340: chi li guadagna da queste parti questi soldi?
Sembrava fatta ieri sera, ma qualcosa mi aveva indotto alla verifica, ed ecco il risultato.
Più tardi ho chiamato il proprietario dell'immobile per informarlo di quanto avevo fatto ieri per lui; fortunatamente nel frattempo era stato chiamato da Sama.
Parlando del fabbro gli ho spiegato la situazione venutasi a creare e si è subito trovato in accordo con la mia linea tanto da dirmi che sarebbe andato lui a parlargli personalmente.
Verso le 11.30 è arrivato Thomas accompagnato da Nicola e Giorgio, giusto in tempo per scaricare la valigia ed apprestarsi al primo pasto a Garage Italia.
Sono giorni che sto cercando il dossier contenente tutti i dati degli allievi; non trovandolo avevo pensato che potesse averlo ritirato Jean Raymond per il discorso delle visite mediche.
Al telefono mi dice che lui non ce l'ha: ma dove diavolo potrà essere finito?
Continuo a guardare ovunque sino a che mi viene da spostare del materiale della formazione in arte appoggiato fra i P.C.: sedimentato ad un certo livello di profondità ho rintraccio presto e contestualmente ho lanciato qualche anatema al guardiano il quale, quando fa le pulizie, sposta tutto senza rimettere nulla al suo posto e qualche giorno fa è toccato al dossier da me lasciato sul tavolo a subire questa sorte.
All'arrivo di Jean Raymond si parla di vari argomenti, compreso quello relativo alla vendita di auto e moto. Mi faccio indicare dei siti gratuiti dove eventualmente inserire un annuncio e mi faccio altresì spiegare come regolamentare la vendita se dovesse avvenire attraverso una segnalazione da parte di qualcuno:la regola è che si riconosce un valore pari al 10% del valore.
Esamino documenti riguardanti visite mediche di Josè e Thomas, ragazzi che presentano malesseri di vario genere.
Dai referti apprendo che è tutto a posto, però il primo continua ad accusare vari sintomi!
Quando è l'ora accompagno Thomas a casa: non sbaglio niente ma non trovo la stradina laterale per cui arrivo fino in fondo allo stradone rosso e poi torno indietro mentre chiamo Bea. Quando arrivo al goudron capisco che devo tornare da dove sono arrivato e mentre manovro qualcuno mi saluta: è il fabbro che casualmente si trova li con la sua mobilette.
Eseguita la manovra sullo stretto mi rimetto a cercare con il contatto telefonico di Bea quando vengo affiancato dal fabbro il quale mi dice qualcosa che non capisco per cui rispondo dicendo che sto cercando una via laterale; solo allora lui ripete ed io capisco: gli vanno bene i 50.000Fcfa!
Potente deve essere stato l'intervento del proprietario dell'immobile nei suoi confronti, comunque gli dico che sarei passato da lui appena possibile.
Arrivati nella corte di Bea vedo che i lavori nella maisonette sono finiti, ma l'intonaco fresco sta rilasciando umidità e odore per cui non è praticabile subito.
Bea si offre di far dormire Thomas a casa sua ed è per questo che entro nella sua dimora, per rendermi conto di come sarebbe possibile: alla fine lui cucinerà sul fornello di Bea per la sera e domani verrà a Garage Italia con la bici.
Comincio a sganciare un po' di quattrini affidatami da Nicola per pagare affitto e il cibo settimanale della sera mettendoli nelle mani di Bea: domani quando verrà per l'alfabetizzazione le spiegherò tutto meglio.
Da li al Buon Samaritano il passo è breve: ho bisogno di poche cose fra le quali l'acqua, ma la Sahel che è ancora in offerta speciale c'è solo nelle bottigliette così sono costretto a prendere la Lafi a 2.400 x 6 bottiglie=0,40 €/l, come in Italia!
A casa preparo la rimanenza del filetto di maiale predisponendo tanta cipolla e aglio in padella e poi, al momento giusto, aggiungendo un goccio d'acqua.
Affiancato ad insalata verde con carote ne è venuta fuori una cena mica male.


Mercoledì 16.I.19
Oggi i ragazzi sembrano tutti vestiti nel modo giusto; quando passo fra di loro do il mio buongiorno senza udire risposta. Allora lo urlo e questa volta la risposta arriva: forte e chiara.
Il carrozziere c'è, Bea c'è, il lavoro procede su tutti i fronti.
Trascorro del tempo un po' qua ed un po' là in modo da dare dei suggerimenti; poi me ne sto in aula ad ascoltare gli allievi che lavorano con Bea.
E' pur vero che sembra Mission Impossible, ma è anche vero che bisognerebbe entrare maggiormente nei loro meccanismi. Cerco di non intervenire, ma per un ragazzo che si era impappinato sul futuro di un verbo e non riusciva a schiodarsi vado a verificare sul suo quaderno e vedo che il futuro lo aveva scritto bene, magari copiandolo dalla lavagna. Allora mi rivolgo a lui dicendogli proprio questo: se lo ha scritto vuol dire che poi non lo hai più guardato: portati a casa il quaderno e riguardalo perché non sei qui per fare la figura del testone, bensì per apprendere.
Nel momento dell'intervallo pranzo arriva Regma in compagnia di altri due ed io penso che sia per parlare con i ragazzi; invece è un intervento con una capetta super tonda dalla faccia sorridente che parlerà di fumo, droga e altro: la riunione plenaria inizia alle ore 13 e viene parlata in lingua Moorè, ciononostante mi trattengo per osservare l'atteggiamento dei ragazzi. Ogni volta che è richiesto il confronto il primo a voler rispondere è Hervé che si alza molto educatamente e si esprime. Allora faccio in modo che chiunque vorrà parlare si alzi e tiri fuori la voce, ma anche che chi se ne sta seduto non se ne stia stravaccato come fosse fra amici un tantino bevuti. Sono bastati pochi tocchi e le cose sono migliorate; spesso i ragazzi ruotavano il capo per capire se li stessi osservando ed io proprio quello stavo facendo.
Alla fine ho ringraziato per l'intervento dicendo che non avevo capito nulla, ma avevo intuito gli argomenti: ho invitato la capetta ad effettuare un feed-back fra qualche tempo per rendersi conto di quanto possa essere stato recepito e trattenuto dagli allievi.
A seguire ho convocato Bea per fargli vedere i fogli excel che avevo predisposto per la gestione economica di Thomas che è sponsorizzato da Amici per l'Africa, associazione pisana; ottenuto il suo assenso glieli ho trasferiti con una certa difficoltà a causa di un antivirus scaduto che impediva le operazioni.
In giornata avevo preso contatto con il motard che aveva accompagnato qui un amico interessato ad Africa Twin per sentire eventuali novità.
Il prezzo sarebbe troppo elevato, mi ha detto, secondo lui dovrebbe essere di Fcfa 1.500.000= circa € 2.300. Mi sembra un prezzo stracciato rispetto alle informazioni avute da Antonio, colui che l'ha cavalcata sino a qui dopo averci speso € 1.500 fra tagliando e ricambi.
Ho informato Luca e Bruna proponendo un prezzo di Fcfa 1.700.000=circa € 2.600, un prezzo lontano dai 3.500/4.000 che mi aveva indicato Antonio come corretto in Italia per quanto questo tipo di moto è ricercata.
Ho altresì voluto informare Luca che chiunque volesse arrivare sin qui con veicoli da donare deve essere avvisato che alla dogana in frontiera va manifestata questa volontà; in caso contrario ci sono delle penali da pagare che, aggiunte alle varie tasse e problematiche di vendita, forse non rendono per niente interessante questa formula.
Provocatoriamente ho espresso questa idea: per gli avventurosi che volessero attraversare i deserti per arrivare qui e lasciare il veicolo: contrordine.
Il veicolo si vende in Italia e dal controvalore si estrapola il prezzo di un biglietto aereo A/R; una volta qui o con la Frontera o con un pullmino a noleggio si portano gli avventurosi a visitare i progetti realizzati con il risultato che forse qualche centinaio di euro resteranno a disposizione di BnD/progetto G.I. o altri progetti, ma senza troppe scocciature.
Durante il pomeriggio ho accusato il caldo e mi sono ritirato per un po' nella camera con A/C.
A quest'ora (18.12) è sceso il buio e mi è passata del tutto la poca voglia che avevo di uscire per acquistare del pane fresco: mi arrangerò!


Giovedì 17.I.19
Nella vita, sentivo dire dai miei, bisogna sapersi accontentare.
Solo applicando questo teorema oggi ho potuto provare due soddisfazioni, mica una!
Alle 8.30 riunione programmata con formatori ed educatori, fra questi presente solo Regma arrivato in ritardo (Jean Raymond sostiene di non aver ricevuto il messaggio di Roland).
Anche il regolamento prevede una riunione trimestrale, ma in questo caso è stata indetta per chiarire varie situazioni delle quali mi sono accorto semplicemente per essere stato presente.
Ho introdotto lasciando poi a Roland, anche se mi sono reso conto presto dei suoi limiti in materia: speriamo bene per quando non ci sarò! Lo marcherò più da vicino d'ora in avanti.
Ho preso nota delle necessità emerse ed ho proposto che il regolamento, oltre a prevedere sanzioni per gli allievi, proponga anche premi periodici per i meritevoli attraverso l'acquisizione di punti in funzione dell'osservanza di certi parametri inclusi quelli del miglioramento nelle varie materie: ne parleranno fra di loro gli educatori.
Quando sono uscito per la spesa cominciava già ad essere molto caldo; al mercato mi sono servito da due diverse persone e mi sembra di essere stato trattato bene.
Quando sono uscito ho trovato davanti al suo bugigattolo da ciabattino il ghanese con il quale conversavo in inglese tre anni fa: sono stato contento di essere stato riconosciuto e di aver ripreso il dialogo.
Mi sono informato circa il sarto che stava lì appresso, ma mi ha confermato che non c'è più.
Io ne ho bisogno per far confezionare l'abbigliamento da lavoro sia di Thomas che di Hervè: ho deciso di abbandonare il modello salopette per passare ad un pantalone verde con elastico in vita e tasche rosse applicate + t-shirt sul rosso, magari con del bianco o giallo al suo interno.
Basta problemi con i bottoni e le tiracche.
Mi sono deciso a fermarmi da Fati presso il distributore di benzina sul goudron, la persona che avevo conosciuto tre anni fa e che aveva fatto lavori sia per Gabriella, Jessica e per me.
Passando avevo sempre guardato alla ricerca del suo motorino, ma non l'avevo mai visto.
Oggi sono entrato deciso nell'atelier e inizialmente ho visto tutta gente diversa, ma il ragazzo che aveva lavorato per me c'era e mi ha subito riconosciuto. Ho chiesto di madame e allora mi ha accompagnato alla porta accanto: l'attività si è ingrandita e Fati mi ha subito salutato molto cordialmente; ci siamo messi a parlare simpaticamente e sono stato contento quando ho scoperto che si ricordava perfettamente il mio nome. Mi ha chiesto anche di Gabriella e poi le ho posto il quesito: puoi fare i pantaloni per gli allievi e a quale prezzo? Avevo portato un campione di stoffa e le ho fatto vedere in foto come devono essere le tasche; alla fine mi ha fatto il prezzo di Fcfa 5.000 per ogni pantalone e mi è sembrato accettabile senza dovermi troppo arrovellare, vista sia l'esperienza di allora che quanto era emerso da un interessamento di Bea con un sarto che ha utilizzato recentemente (la ragazza, meglio, la donna, è veramente incapace di una visione a 360° anche su un piccolo argomento).
Al rientro è arrivato Jean Raymond interessato ad un aggiornamento circa la riunione e così ho anche concordato per domani la partenza alle ore 7.30 per Nangreongo dove si tiene un festeggiamento tradizionale che quest'anno è stato anticipato per consentire a Bruna di parteciparvi.
Il pomeriggio è stato particolarmente duro per me a causa della temperatura (oggi 37/18), pertanto mi sono ritirato in camera con A/C a 25°, tanto per respirare!
Quando le attività sono terminate è saltata la corrente: al proposito la prima risposta di Amadou è che tutto il quartiere è senza luce e che prima o poi verrà.
Ho incontrato Désiré praticamente al buio: non era venuto per me ma per riprendere la piccola, così io l'ho invitato ad entrare per parlare del progetto che mi aveva lasciato in visione e per continuare ad ammorbidirlo semplicemente occupandomi della sua problematica.
Con me è sempre cordiale e mi ha ripetuto che vuol farmi vedere la sua casa ed anche il terreno sul quale potrebbe realizzarsi un grande progetto di allevamento sia di montoni da carne che di mucche da latte, nonché galline da uova: una roba da € 100.000, mica una bazzecola. Però non ha i quattrini e cerca soluzioni alternative: intanto un po' di montoni già razzolano su quel terreno, ma senza ancora aver realizzato alcuna infrastruttura.
Questa sera, quando ci siamo lasciati, la bimba mia ha detto “ciao” con quella sua vocina impercettibile.
Senza elettricità = no luce, no p.c., no A/C, no ventilatori in una casa diventata rovente per la sua capacità di accumulare calore senza cederlo: ma è mai possibile?
Avevo preso appuntamento per le ore 20 con il fabbro e quindi ho prima dialogato con Luca il quale ultimamente era propenso a rinunciare al corso di saldatura metallica in mancanza di un bianco in pianta stabile.
Aver trovato la soluzione dopo appena un mese di permanenza qui semplicemente avendo potuto contare sulle mie personali conoscenze quando i burkinabé non c'erano riusciti in più tempo mi era sembrato un risultato da non lasciare nel cassetto sino al mese di luglio quando Bruna tornerà: allora Luca ha dato il via libera.
Dopo l'incontro durante il quale mi sono soffermato sia sulla modifica da effettuare alla struttura esterna che sulla attività da iniziare il prima possibile anche in carenza dell'amperaggio necessario svolgendo attività teoriche e disegno di carpenteria metallica, avendo trovato l'assenso su tutto, ho informato sia Luca il Presidente che l'ingegnere Cristian il quale ha dato subito il suo assenso sulla base del disegno da me predisposto e dei chiarimenti forniti.
Nel frattempo, avendo fatto notare che oltre il muro la luce c'era, l'ineffabile guardiano ha controllato il contatore rendendosi conto che bastava ruotare un comando: improvvisamente la luce è tornata a illuminare la sera anche dentro G.I..
Ecco raccontato come rimanere contenti di se stessi e della propria vita anche in una giornata particolarmente faticosa: basta sapersi accontentare!


Venerdì 18.I.19
Notte con A/C: passata bene!
Alle 7.30 Jean Raymond è puntuale così partiamo a bordo della Scenic: classica visibilità da caldo & inquinamento, l'aria condizionata sembra non funzionare e ciò mi induce ad aprire il finestrino, con tutto ciò che l'operazione comporta.
Dopo un avvio problematico che avviene al raggiungimento dei 1.500 giri motore, fuori Ouaga Scenic sembra respirare aria migliore e, se non sto attento, mi trovo lanciato a 80 km/h di tachimetro come se niente fosse, ma con quell'avantreno che si trova ed i pneumatici quasi a grip zero meglio non rischiare.
Siamo così arrivati a Nagreongo poco dopo le 9 quando i bimbi, tutti vestiti secondo tradizione, erano già appostati a terra al riparo dal sole sotto i rami di due Neem che in questo periodo rilascia un profumo intenso attraverso la sua fioritura: è un odore che ricorda il tiglio.
Di genitori partecipanti alla festa tradizionale veramente pochini; una maestra che mi sembrava addobbata come una hippy in realtà, essendo di etnia Bissà, era semplicemente vestita e truccata secondo i dettami della sua appartenenza.
I bimbi sono stati bravissimi nella loro performance e successivamente, mentre si teneva una assemblea genitori docenti, sono stato un po' in mezzo a loro proponendo le mie solite scempiaggini che tanto successo continuano ad ottenere in questi ambienti: presa dei polsi con sollevamento, presa dei polsi con sollevamento e semirotazione, movimenti thai chi con le dita fino a toccare il naso o la pancia di chi mi sta di fronte suscitando grande ilarità in tutti.
C'è poco da fare: questo è il mio pubblico ideale, quello con il quale si entra subito in sintonia, quello per il quale qualsiasi azione proponi viene sempre gradita con richiesta di bis e tris!
Dopo aver assaggiato il piatto tradizionale chiamato Banga (almeno questo è il suono, ma forse si scrive diversamente) consistente in un mix gradevole di riso+cus cus+fagioli preparato per il festeggiamento, a mezzogiorno ho iniziato il rientro: questa volta l'aria si vede che era diventata troppo calda ed indigesta perciò Scenic mi ha fatto penare per tutto il percorso rendomelo una sofferenza.
Alle 13.30 sono arrivato per sbarcare direttamente in doccia: mai una azione tanto banale è stata tanto gradita come è accaduto a me in questa circostanza.
Poi mi sono infilato in camera per potermi rinfrescare con A/C quando è arrivata la telefonata di Roland per informarmi che non avrebbe potuto essere al Garage per formare in informatica i ragazzi.
Allora mi sono deciso: ne ho convocato sei in aula e ho svolto una lezioncina che è stata un mix fra il didattico, l'educativo ed il divertimento.
Ho chiesto che venissero scritti alla lavagna i numeri da 1 a 10, poi che venissero scritti in lingua Mooré, ma nessuno sapeva farlo. Ho così scoperto che il Mooré lo parlano come prima lingua ma non sanno scrivere nemmeno quello.
A fianco ho chiesto di scrivere i numeri in francese e ancora a fianco li ho scritti io in italiano chiedendo di leggerli. Li ho aiutati facendo vedere come tenere la lingua sul palato e come far uscire le doppie, il tutto con mimica e gesticolazioni che rendevano la faccenda leggera, un divertissement.
Infatti così è stato: due ore di attenzione e di mani alzate per chiedere di intervenire con un sottofondo di risate.
Ultimo atto: copiare sul proprio quaderno, quindi mio controllo con apposizione di OK e firma.
Una piccola cosa iniziata quasi per dovere e finita con soddisfazione: la prossima volta tratterò i giorni della settimana.
I ragazzi sono usciti dal salone con i miei complimenti giusto in tempo per predisporsi al rientro a casa.
Nel frattempo è arrivata Bruna dopo che il Neurologo che ha in cura Martin le ha dato buca: si è molto scusato, ma impegni che andavano oltre il proprio volere lo avevano portato altrove.
Ho capito: ci dovrò andare io prossimamente.
Cena in famiglia a base di bruschette con Avocado+aglio olio sale e pomodoro: fantastiche!
Inoltre insalata verde e pomodoro.


Sabato 19.I.19
La giornata inizia nel segno dell'onomastico di mio fratello; è pur vero che non lo festeggia, ma è già la settantunesima volta che succede ed il montante comincia ad essere pesante.
Prima operazione della giornata: la forzatura del mobile rosso su ruote nel magazzino di Moustapha causa “perdita” delle chiavi: ma dove mai saranno finite? Al mio arrivo ho ritrovato l'elenco predisposto tre anni fa, ma in questi tre anni sono passati in molti a disperdere le mie tracce.
Infatti ora non ne vorrei lasciare, o meglio, capisco che sto rimettendo in un certo ordine, il mio, tutti i tasselli, ma alla fine lascerò nelle mani di ciascuno il suo, e poi sarà quel che sarà.
A dimostrazione che se non sei del mestiere l'operazione diventa complicata, ci è voluto un po' di tempo a raggiungere il risultato: come ricordavo, all'interno si trovano attrezzature stupende, molte delle quali inutili a Garage Italia, come i tester per ciclomotori Garelli e Peugeot o gli utensili giganti destinati ad auto e/o camion.
Alle 8.30 incontro congiunto con Bruna, Roland, Bea e Jean Raymond per tirare le fila di quanto concordato nella giornata di giovedì.
Nel mentre arriva le vieux che ha accompagnato Martin per la sua rituale e lunga non stop davanti ad un monitor intento a vedere film abbastanza violenti:oramai molti di quelli che vede hanno queste caratteristiche.
La riunione si conclude abbastanza velocemente in quanto i punti erano già stati lavorati a dovere; dopo si tratta di assistere Bruna non certo nella composizione del suo bagaglio quanto nel passaggio di incarichi e quattrini, oltre alla composizione del M.I.B. per il mese di gennaio che, oltre alla routine, include voci nuove per la maggior parte inerenti all'acquisto dei materiali per il nuovo corso di Souder métallaux.
Ciò è stato possibile dopo aver rintracciato il preventivo per acquisto materiali stilato dal primo dei candidati alla posizione di formatore nel settore, candidato con il quale non era stato possibile trovare un accordo sul piano economico compatibile con il budget BnD.
Dopo il pranzo al quale abbiamo invitato anche Bea è iniziato il via vai delle persone che sono venute a salutare Bruna, tutte con qualche presente da consegnare.
A un certo punto è arrivata la famiglia di Prosper Sama al completo a bordo di due Toyota, la Avensis che conoscevo ed una Yaris; quando se ne sono andati questa è stata condotta da Genevieve la quale mi aveva detto di avere la licenza ma non l'esperienza.
Ha avuto una partenza un po' incerta, ma comunque ho pensato che ha dimostrato coraggio.
Prosper è rimasto per esaminare varie problematiche, compresa una dell'ultima ora rappresentata da una lettera di “doleance” scritta da Amadou ed indirizzata al Presidente BnD consegnata nelle mani di Bruna.
Nel frattempo ho velocemente preso in esame i documenti delle due auto e così ho potuto segnalare a Sama che alla Renault ad aprile scade l'importazione temporanea, mentre la Opel è già fuori copertura assicurativa.
Tutto ciò mi ha portato a decidere di tenere in uso Renault che è coperta da assicurazione sino alla mia partenza, mentre Opel resterà ferma fino alla conclusione della pratica sperando che tutto si sistemi prima di lasciare in modo da portarmi appresso i libretti di circolazione e le targhe sia della Opel che di Honda per effettuare la loro radiazione dal Pubblico Registro italico.
Nel frattempo vedrò se riuscirò a trovare un compratore per Renault nello stato di fatto in cui si trova.
A questo punto Amadou mi ha consegnato la fotocopia del contratto di locazione ottenuto da Désiré affinché io possa esaminarlo; noto subito che manca una pagina contenete due articoli dell'accordo, ma immediatamente mi rendo conto che il comportamento di Désiré è stato il normale comportamento di un proprietario che ha un contratto in scadenza fra pochi mese e non gradisce che l'inquilino, senza informarlo, inizi attività nuove e non previste nei suoi locali.
Dopo l'arrivo di Kaka, quando il buio era già calato da un pezzo, ho riaccompagnato a casa Martin che, quando è qui, apparentemente è tranquillo, ma appena è fuori di qui continua a chiamare Bea con mille richieste; Bruna ed io abbiamo pensato la stessa cosa nello stesso momento: forse non era il caso di regalargli il telefono!
Prima di andarcene al ristorane nei pressi dell'aeroporto ho ricevuto un messaggio dagli amici di Prato che mi ha commosso.
Loro si trovano attualmente in Sri Lanka, ma al rientro Cesare compirà 80 anni e pensano a qualche celebrazione per la quale hanno deciso di segnalare al loro cerchio di amici e parenti di non effettuare regali bensì una donazione a BnD.
Quando poi si era al ristorante ho invece ricevuto alcune notifiche relative a persone amiche che hanno partecipato alla raccolta fondi da me lanciata tramite FB; le parole scritte nella condivisione del mio post hanno contribuito a farmi venire un groppetto in gola: si sa che gli anziani sono vulnerabili da questo punto di vista, ed io da tempo “soffro” di commozioni motivate.
Come da accordi alle ore 23 ci siamo alzati e, giunti all'uscita, è venuto il momento del saluto: come in un film o in un romanzo, le ultime parole di Bruma rivolte a me sono state inerenti al non sottovalutare la spedizione a Cuba che lei effettuerà e per la quale aveva detto: perché non vieni anche tu?
Sama poi l'ha accompagnata riuscendo ad ottenere di assisterla laddove normalmente qui a Ouagadougou è vietato: all'interno dell'aviostazione.
Ma questo l'ho saputo dopo .
Mentre si stava rientrando Bea ha ricevuto una chiamata da JRaymond che informava di essere in panne lungo la strada. Quando l'ho individuato ho deciso di far salire il suo ciclomotore su Renault.
Mentre si viaggiava verso G.I. ho ricordato a JR: ricordi quando mi avevi chiesto il motivo per cui non avevo rimontato ancora i sedili posteriori? Ecco: era per soccorrerti adesso!
Dopo aver lasciato Bea alla sua magione siamo arrivati a destinazione: JR ha avuto il coraggio di chiamare Moustapha per chiedergli di venire a riparargli il motorino.
Sono stato contento che Moustapha non abbia risposto!
JR se ne è andato a piedi ed io ho informato di questa cosa Bruna così lei ha avuto modo di dirmi di essere stata aiutata con i tre bagagli da Sama.


Domenica 20.I.19
Anche se ieri sera al ristorante ci sarebbe quasi voluto qualcosa in più addosso, quando sono arrivato ho provato ad aprire la finestra nell'intento di dormire così, ma non è stato possibile e pertanto me la sono passata con Aircon.
Oggi giornata dedicata al riposo: il museo nazionale è pure chiuso e quindi l'idea di andare a vedere la collettiva partecipata da Abass decade subito.
JR si è preoccupato di informarsi della mia presenza dopo aver già messo in movimento Moustapha, però io ho concordato con Roland una visita al Cyber e quindi blocco Amadou sino all'arrivo del capo meccanico e mi involo.
Le novità sono rappresentate dall'avanzamento dei lavori nel locale destinato ai corsi di formazione e alla riparazione di p.c.: avevo capito ieri che si era formata aria pesante su questo progetto per il quale BnD ha incaricato come responsabile un francese.
Costui però non è stato mai qui per tutto il periodo in cui si sono svolti gli allestimenti e solo nei giorni scorsi si è fatto vedere, li ha criticati aspramente senza proporre soluzioni migliorative e mettendo il nostro coordinatore Roland in uno stato d'ansia.
Effettuata la visita con ripresa di qualche foto vedrò di elaborare un rapporto da far arrivare a chi di dovere.
Al mio rientro ho trovato Mustapha all'opera: c'è bisogno di un ricambio e JR mi chiede di anticipare un Fcfa 5.000 per acquistarlo e pagare l'intervento.
Nei giorni scorsi ho avuto modo di confidare a Bruna come questo Psicologo, a mio avviso, fosse senza il becco di un quattrino, ma lei mi aveva detto che era solo uno che si lamenta di non avere soldi che invece ci dovrebbero essere visto che la moglie è oculista e porterà a casa un cospicuo contributo; fatto sta che questa richiesta del tutto inattesa mi ha portato a pensare di aver visto giusto.
Poi me ne sono andato a fare un giro al mercato e al ritorno il lavoro è terminato: tutti fuori, ora posso chiudere il “fortino”.
Termino un riordino dello spazio cucina, invio un messaggio vocale Wapp a mio figlio e poi mi metto a preparare le verdure acquistate: ho deciso per un “minestrone” e una frittata con le cipolline a foglia lunga .
Nel mentre mi sono messo all'ascolto de Il Signor G., spettacolo di Gaber che avevo visto dal vivo al Lirico di Milano in un'epoca assai lontana: quanto era avanti sui tempi allora, e forse quanto non fu capito.
Ci sono passaggi nelle sue interpretazioni in cui era già dentro all'oggi, oggi che, buon per lui, gli è stato evitato “partecipare” a vivere da una morte prematura.
Nel pomeriggio Amadou mi avvicina con discorsi un po' confusi, ma io non ho voglia di muovermi da qui per accompagnarlo a visitare un allevamento di polli sin tanto che lui non ha preso una decisione per il suo futuro.
A seguire arriva una chiamata telefonica da parte di Achille: si parla del nuovo intervento per il forage che avverrà a Sud West rispetto al precedente. Io gli anticipo le mie intenzioni circa Rosalie, ma ne riparleremo ai primi di febbraio quando si saranno tirate le somme.

Fra qualche scambio messanger (Bruna è arrivata assieme ai suoi bagagli) e sms (Bea) la giornata è praticamente andata.



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