martedì 20 ottobre 2015

16X15 da Istambul a Ouaga


La camera con vista piscina si è rivelata anche silenziosa e mi ha consentito un buon recupero di energie.
Dopo una colazione al buffet di un grande albergo internazionale si è pronti a trascorrere una giornata in movimento esattamente così come ho cercato di fare, seppur con il limite delle ore 15.00, orario in cui il bus transfer mi rimetterà in viaggio.
Prima però ho voluto ritentare la connessione wifi che la sera precedente non mi era riuscita scoprendo che ciò era avvenuto a causa di un mio errare di interpretazione; pertanto ho subito dedicato del tempo a mettere online la mia avventura del giorno prima, riuscendo finalmente a comunicare la variazione intervenuta sul progrmmaa a chi mi stava aspettando a destinazione.



E pensare che solo poche ore fa mi ero trovato a dire a qualcuno che Istambul, città visitata nella mia prima vita nell'A.D. 1971 o 1972, non sarebbe stato di mia interesse rivisitarla ora: questa affermazione è stata una bugia con me stesso perché come ho messo il naso fuori dall'albergo mi sono ritrovato con lo spirito dell'esploratore attivato.
Dopo aver girato gli occhi in ogni direzione ho subito deciso di avvicinarmi alle mura storiche, quelle che per tanto tempo hanno protetto la città da estranei, quelle che fanno parte - così come tutta la città - del patrimonio UNESCO.




Sono rimasto particolarmente attratto da uno spicchio di terreno a ridosso di una superstrada urbana che contiene delle tombe (forse dimenticate?)  di un cimitero islamico che a poca distanza da lì si espande in una grande dimensione; ma quello spicchietto di terreno ombroso con lapidi antiche disassate, con molte steli lasciate degradare a terra, preziose ai miei occhi sia per la forma che per le incisioni, mi è sembrato un segno di mancato rispetto a qualcuno che ci ha preceduto, e ciò non mi ha per nulla rallegrato.




Muovendomi a copertura di un territorio che certamente non avrei potuto pattugliare nella sua intera dimensione mi sono concentrato su una moschea circondata da mura sulle quali varie lapidi ricordavano la sua storia risalente al 1500: entrare in maniera individuale nel mondo dove l'abluzione è un rito  mentre è in corso una cerimonia di preghiera di una comunità è sempre motivo di interesse e attenzione da parte mia tanto da non rinunciare all'opportunità.





Quando mi sono sentito sufficientemente stanco e con la pelle tirata dal vento e dal sole ho riconquistato l'albergo dove ho visto il restaurant ancora in funzione: perché non farci una visitina orientativa? Sono stato intercettato dal maitre il quale disponeva di una lista degli aventi diritto al pranzo in quota Turkish Airlines, ed io ero nell'elenco!
Mi è stata richiesta l'apposizione di una firma su un modulo e automaticamente mi sono trovato proiettato su una tipologia diversa dal buffet del mattino, estremamente interessante in riferimento al sistema di alimentazione da me adottato ormai da tempo: quindi, ho consumato il peccato di gola.
Il transfer bus è poi partito puntuale e mi ha depositato dopo meno di un'ora di percorso all'inizio dell'imbuto rappresentato dai vari controlli.



 Il volo sul quale sarò imbarcato è diretto a Ouagadougou e Niamey così ho chiesto in quale ordine avrebbe toccato le due mete: first stop Ouagadougou, molto bene anche in considerazione di chi verrà ad accogliermi.
Ho letto per tutto il tempo salvo quello dedicato alla cena e a qualche parola con un vicino che si è dimostrato assai cortese nel fornire risposte a tutte le mie domande in maniera molto gentile.
Uscendo dall'aereo ho subito impattato il clima del momento: un caldo umido che mi attendevo ma che non ricordavo così devastante.


Le procedure per raggiungere l'uscita sono state abbastanza laboriose; all'ultimo, una volta recuperato il bagaglio che già di per se mi è sembrato quasi un miracolo con le varianti subite in corso d'opera, mi è stata richiesta l'apertura di entrambe le valigie in quanto a video esse avevano destato sospetti.
In realtà nella prima, anziché la pistola temuta, è stato rintracciato un avvitatore della stessa forma, mentre nella seconda, appena ho informato della mia missione umanitaria e dei ferri da intervento chirurgico che fra l'altro stavo trasportando mi è stato detto di richiudere e andare con la loro benedizione: in questi luoghi c'è un vero grande rispetto per chi viene in pace per dare loro una mano.
Mentre ero ancora in coda per il controllo passaporto e l'acquisizione delle mie impronte digitali, un distinto Burkinabé vicino a me  interpellato circa il fatto che con il mio telefono non riuscivo a comunicare sul suo suolo mi ha richiesto il numero telefonico da chiamare e lo ha digitato sul suo onsentendomi così di informare del mio atterraggio ed avendo la conferma che le due ragazze che hanno preceduto il mio arrivo di qualche giorno si trovavano già in postazione per accogliermi.


Appena uscito, anche se la luminosità disponibile era poca, ho subito visto al di la delle transenne due bianche e mi sono avvicinato loro con decisione condividendo il reciproco piacere di conoscerci.
A quel punto c'è stata una scenetta divertente quando vari tassisti si sono proposti: le ragazze hanno declinato le offerte chiarendo che avevano già un tassista a disposizione, e va bene, ma la cosa divertente è stata che proprio quel tassista ci stava invitando a salire a bordo del suo vecchio e scassato Mercedees modello 190 venendo rifiutato perché con quel semibuio, nero su nero, non era stato riconosciuto!   


Il percorso verso la sede Bambini nel Deserto che sarà la mia base si è rivelato abbastanza scorrevole a quell'ora, ma mi ha fatto subito capire la pochezza di downtown; niente rispetto a Bamako che a questo punto ho rivalutato alla grande, anche se qui il goudron che ho visto è ovunque in ottime condizioni.
Per oggi mi sembra che si possa dire che la giornata è stata piena e pertanto, dopo un po' di chiacchiere con le ragazze, mi sono ritirato in una stanzetta dotata di letti a castello protetti da zanzariera, dotata di ventilatore a soffitto, ma estremamente calda.

17X15  Sede BnD – prime esperienze


La costruzione si trova alla periferia sud della città, ma in realtà sembra di stare in un villaggio a se stante con strade in terra ad ondulazione variabile a seconda degli eventi atmosferici, sovraccariche di rifiuti e plastica buoni per capre e galline che di giorno si incontrano impegnandosi ad alimentarsi di questo buon cibo, probabilmente l'unico, ed un mercato plein ciel dove si rivolgono i residenti, quindi anche noi di BnD.


 Sul goudron invece vi si può trovare una diversa tipologia di offerta, dal pane all'acqua minerale e le amate sardine marocchine in scatola, una prelibatezza.
Le ragazze mi hanno accolto da buon compagno di “campeggio” fornendomi tutte le indicazioni utili alla sopravvivenza nell'attesa di incontrare la responsabile BnD verso mezzogiorno.


 Jessica è ginecologa e svolge la sua attività fra Roma e Motta di Livenza: persona dotata di plurime esperienze di viaggio, frutto di un amore italo-inglese, si tratterrà complessivamente per due settimane.
Gabriella è un'operatrice sanitaria e svolge la sua attività nel modenese: persona dotata di sensibilità artistica e capacità dimostrata in danza africana, si tratterrà per un mese intero.
Il primo riscontro è stato quello della assenza dell'acqua, assenza che è durata per buona parte della giornata; pertanto è necessario farne scorta quando c'è.
Il primo contatto con l'esterno è avvenuto per recarci ad effettuare qualche acquisto al mercato dopo aver costituito una cassa comune per il periodo di convivenza condivisa.


 Già sul cancello si sono presentati i primi bimbi curiosi ed abbiamo cominciato a salutarli uno per uno dando la mano; io ero l'ultimo ed ho subito creato delle varianti alla stretta di mano facendo loro ruotare il braccio in varie direzioni: è stato subito un successo! Tutti si sono ripresentati per godere di quel trattamento che poi pretendevano anche dalle ragazze: uno spettacolo, bambini sorridenti e felici per una piccola attenzione data in una minuscola frazione di tempo loro dedicata.




Il mercato mi è sembrato piuttosto povero e solo alla fine si è comprato delle patate, dei pomodori, delle melanzane, qualche spicchio d'aglio e due spicchi di cavolfiore.
Proprio all'angolo di Garage Italia, così si chiama la sede BnD, nel frattempo si erano materializzati due banchi di street's food, entrambi frequentati: prossimamente vorrò provare la qualità del cibo proposto che pare interessante.
Al rientro ho trovato Bruna, responsabile BnD in loco, frequentatrice del Burkina da una ventina d'anni, donna energica e depositaria di mille conoscenze su usi e costumi della gente di qui, e dopo aver contributo all'elaborazione del pranzo (piatto unico - pasta locale condita con un sugo predisposto con parte degli acquisti), abbiamo cominciato a parlare sin tanto che ci siamo recati tutti insieme al villaggio degli artisti dove Jessica ha effettuato qualche acquisto e Bruna pure, ma tutte cose in legno per la scuola materna di prossima apertura.


 Il fedele tassista ci ha accompagnato ed atteso per tutto il tempo; le ragazze erano preoccupate di non aver remunerato a dovere con CFA 4.000 ( cambio ufficiale € 1 = 655 CFA) la sua prestazione, ma io ho replicato che per lui è stato tutto grasso che cola in quanto, ammesso che avesse avuto richieste da locali per qualche percorso, non avrebbe mai tirato su lo stesso importo anche avendoci dedicato tanto tempo.


Prima di arrivare a casa abbiamo caricato in auto 36 bottiglie di minerale H2O senza gas ed ora, dopo che Bruna è tornata alla sua base, si prospetta una serata da inventare elaborando quello che già c'è in casa.
Nel frattempo ci siamo tutti alleggeriti dei vestiti; in particolare la mia camicia era segnata dal sudore e praticamente totalmente bagnata: questa sera bucato, sempre che l'acqua ritorni.
Infatti è ritornata verso le 23.30 e mi sono dato da fare al volo!

18X15 Cooperativa femminile tessuti & cooperativa femminile pasta di arachide


La giornata è iniziata nel migliore dei modi per i Burkinabé: preceduta da folate di vento fortissime è seguita la pioggia, che in questo periodo dell'anno è benedetta in quanto consente il lavaggio del miglio.
La buriana non è durata molto, ma quanto basta per riempire l'orografia del terreno e creare una bella palta rossiccia.



Oggi siamo stati prelevati da Sama, collaboratore BnD di Bruna, e condotti presso una cooperativa di donne che ha in corso una operazione di microcredito con BnD e che, tessendo tessuti di cotone, non si è lasciata perdere l'occasione di esibire i propri prodotti all'interno di un cortile dove si sono presentate diverse socie e gli immancabili bambini attirati dalla curiosità.
Passo successivo è stato raggiungere la casa di Sama dove spesso vive anche Bruna e dove oggi si festeggia il compleanno dell'ultima nata ( due anni) e della primogenita (diciassette anni): lì le donne avevano organizzato un pranzo che senza essere troppo ricco si è rivelato semplice e gustoso.
A seguire visita ad una cooperativa di donne opernte nel settore della pasta di arachidi; qui la riunione si è tenuta sotto un grande albero, e già questo fatto mi è subito piaciuto.
Ha parlato la presidentessa, poi c'è stata la presentazione da parte nostra, e quindi una relazione sulle attività sociali portate avanti nell'ultimo periodo: non mi sarei mai immaginato di trovare tanta voglia di fare da parte di queste donne di estrema periferia, prevalentemente mussulmane, in un settore tanto difficile come è quello che  si occupa della tutela della donna.
BnD ha in corso un'operazione di microcredito anche con questo fantastico gruppo.
Gli abbigliamenti, i volti, la costante presenza di bambini, spesso piccini e frequentemente allattati al seno con estrema naturalezza, tutti questi aspetti mi hanno fatto ritenere interessante ciò che ho avuto modo di vivere oggi.
Domani invece sarà il primo giorno operativo a garage Italia: inizia un corso di formazione per una decina di giovani meccanici da moto ed il mio compito è quello del tutor a 360°, non tanto per gli allievi quanto per tutto ciò che si deve far funzionare perchè tutto vada bene: acquisto di motori e motocicli scassati da smontare e rimontare, aggiustandoli per una successiva vendita, la gestione del personale salariato, il coordinamento con l'insegnante che proseguirà l'alfabetizzazione dei ragazzi, quello con i genitori (per chi li ha) e il responsabile dei servizi sociali i quali sono molto interessati affinché questo progetto, dopo un periodo abbastanza buio, posa trovare il suo splendore.

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