lunedì 16 gennaio 2017

Ritorno a Gandigal

Ho avuto la fortuna di trovare l'autobus in arrivo appena uscito di casa; è il vettore che preferisco, inoltre è particolarmente economico.
Al croissement del Grande Baobab ho subito trovato una vettura disponibile a raccattarmi per depositarmi all'arret de Gandigal.
Quando sono sceso mi sembrava di essere al posto giusto ma mi sbagliavo, anche se solo per una ventina di metri.


Raggiunto il buco dove avrei dovuto lavorare per l'intera giornata il mio interlocutore spariva per lasciarmi nelle mani di una sua giovane collaboratrice proveniente dalla Guinea che mi ha preparato e servito una petite dejuner della quale non sentivo la necessità: la tipa si alza tutti i giorni lavorativi alle quattro del mattino e resta impegnata sino alle 22 fra famiglia e lavoro, lavoro dove si porta appresso il piccolo di due anni che ho visto essere un tipino assai precoce.
Il lavoro consiste per la maggior parte nell'eseguire pratiche - richieste dal pubblico - di movimento denaro tramite operatori telefonici (ma nel buco ho visto anche esposto in vendita abbigliamento sportivo, scarpe apparentemente usate, valige e l'indicazione per i polli, e altro ancora: il buco di un broker!).


Quando l'uomo è tornato erano già quasi le 11 e quindi ho dovuto ricordargli il mio programma di lavoro odierno in quanto costui erroneamente pensava che io mi sarei trattenuto sino a domattina.
Dopo una introduzione inerente alla mia avvenuta lettura del voluminoso piano di sviluppo poliennale di Gandigal ho seguito pedissequamente il piano stesso che mie era stato affidato la volta precedente e sul quale avevo annotato i punti da approfondire.
E' emerso incidentalmente anche l'argomento Talibé: qui ho avuto ulteriori informazioni sulla base della situazione locale. Ci sono tre Dahara, le scuole coraniche altrove chiamate madrasse, due delle quali emanazioni di due moschee e quindi sotto l'egida di due Imam, mentre la terza fa capo ad un Marabout.
Mi è stato spiegato come spesso il Marabout sfrutti i ragazzini a lui affidati, ma secondo il mio interlocutore la colpa sarebbe per la massima parte dei genitori che si disinteressano in tutti i sensi dei figli a cominciare dal fatto che loro dovrebbero fornire il sostegno per il loro mantenimento e non lo fanno.
Inoltre i Marabout che profittano della loro “muta” spesso operano assai lontano dai luoghi di provenienza dei bambini; per esempio quello di Gandigal si è materializzato tempo fa, ma sarebbe originario di St. Louis, località un bel po lontana da qui trovandosi sul confine mauritano.
Tralascio di accennare ad altri passaggi, ma certo è che questo argomento è più complicato di quanto potrebbe apparire ad una prima lettura; sembra che il Governo abbia in programma di fornire quattrini affinché le Dahara abbiano certi requisiti sia in termini di insegnamento sia in termini di dotazioni proprio per arrivare a togliere i ragazzi dall'attività di accattonaggio.
Verso le 15.30 si è consumata una pausa per consumare il pranzo fatto arrivare da poco lontano; in realtà si è perso tempo ulteriore in quanto il tipo ha atteso il ritorno della collaboratrice affinché questa sistemasse la ciotola contenente una gustosa tibudjne su un appoggio (bidoncino tipo pittura rovesciato) offrendoci due cucchiai: operazione questa non ritenuta adatta ad essere svolta dal mio interlocutore maschio.
A seguire egli mi ha fatto capire che non sarebbe stato in grado di riprendere subito il lavoro e pertanto mi sono accodato a lui onde lasciargli il tempo di fumare una sigaretta mentre passava da un telefono che include tre diverse schede telefoniche ad un altro, il tutto in maniera compulsiva.
Quando l'ho richiamato all'ordine siamo tornati in postazione sino alle 19.00 quando l'ho invitato ad inviarmi via email certi dati da lui già quasi totalmente acquisiti.


In realtà ancora prima si era materializzato sul vano porta del buco un personaggio anziano che si poteva capire da uno sguardo essere uomo di potere; infatti si trattava del Capo Villaggio, incarico elettivo che conserva dal 1994 forse solo per il fatto che appartiene alla famiglia del fondatore dell'insediamento.
Era appositamente venuto per conoscermi; non parla francese e quindi il poco che ci siamo detti è stato detto tramite il mio interlocutore. Non ho troppo gradito la richiesta di fare in fretta perché loro sono stanchi e pertanto ho voluto fosse edotto di quale è la procedura per arrivare a prendere in considerazione un progetto a vantaggio di una comunità come la loro.
Poi ci ha lasciati praticamente senza un saluto diretto; mi è stato riferito che la bizzarria sarebbe dovuta al fatto di un certo stato di malessere ai piedi: sic! Ma io sono portato a pensare invece che sia dipeso dal fatto che il mio atteggiamento nei suoi confronti non è stato di sudditanza (forse può aver percepito che non si era creato un campo magnetico particolarmente positivo fra noi).
A conclusione del lavoro svolto il mio interlocutore mi ha chiesto alcune delucidazioni; circa l'aspetto inerente ai collegamenti del luogo con le città vicine non aveva avuto dubbi ad affermare che sono frequenti durante le 24 ore, anzi, continui e senza sosta!


Una volta attraversata la strada gli ha cominciato a cercare di fermare un'auto per me dandomi l'occasione per capire una certa mimica che ho sempre visto utilizzare sia ai richiedenti il passaggio che ai conduttori agitando le dita della mano in un certo modo: si tratta di un codice che consente al conduttore di accettare di fermarsi oppure no a seconda della direzione dichiarata dal viaggiatore attraverso il codice: una furbata di tutto rispetto!
Dopo non poco si è fermata una Dacia quasi vuota e sono partito. Ho commesso la stessa imprudenza della volta scorsa quando avevo già riflettuto sul fatto che con il buio sarebbe stato meglio arrivare a Djamandjo piuttosto che cercare un passaggio al croissement del Grande Baobab.
Questa volta, dopo un tot di sept palce completi sfilati sotto il mio naso, ho sentito due accenni di clakson provenire da una station wagon fermatasi qualche metro più in là.


Appena raggiunta ho capito che si trattava di un privato gentile che si stava offrendo di accompagnarmi sino alla sua meta; ho accettato e subito il tipo ha cominciato a dirmi che non è prudente di notte seguire la strategia che anche oggi stavo seguendo in quanto al buio avrei potuto essere facile preda di giovani che appena vedono un Toubab pensano che questo possa disporre di denaro (anche se magari non lo dovesse avere, ma io l'avrei avuto!).
Il discorso non fa una grinza, ma per un po' ho pensato che avrei potuto diventare la sua preda! Invece la persona si è comportata in maniera squisita. Parlando un po e osservandomi meglio ha deciso che per la mia età avrei potuto essere suo padre e quindi, anziché farmi scendere dove lui, informatico presso il ministero delle finanze a Dakar, si sarebbe dovuto arrestare, ha voluto accompagnarmi gratuitamente sino a casa: ci voleva una manifestazione di questo genere a compensazione del tentato scippo della volta precedente consumatosi a Mbour, ma solo per il fatto che la cosa è avvenuta per come è avvenuta ha assunto ai miei occhi una importanza superiore.
Ci siamo lasciati con innumerevoli strette di mano dopo che aveva rifiutato la mia proposta simbolica consistente nell'offrirgli un caffe: di denaro non se ne parla, ha replicato, ed è stato irremovibile.




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