mercoledì 18 gennaio 2017

Il dado è tratto

Sabato 14.01.2017
Notizie varie mi sono giunte da amici in patria: fra questi colui che l'anno scorso sembrava cauto sulle qualità della moringa conosciuta in Burkina Faso, ora me ne caldeggia l'assunzione, anche in semi, dopo che specialisti italici fra i suoi contatti la stanno tenendo da allora sotto controllo in laboratori farmaceutici con riscontri assai positivi.
Alle 18.15 ecco materializzarsi il Beninoise: di argomenti da discutere con lui ce ne saranno molti da adesso in avanti.


Domenica 15.01.2017
Mattinata iniziata introducendo l'ospite giunto ieri alla conoscenza del mercato e delle boutique nelle vicinanze di casa.
Alle 11 incontro programmato al Bengue Pokai con il vice presidente della camera di commercio Italia/Africa Occidentale: argomenti tanti, purtroppo interrotti alle 14 per pausa pranzo durante la quale sono tornato su alcuni punti espressi dall'illustre V.P.


La situazione che ne era emersa per molti aspetti è desolante, di quelle che ti fanno rimettere in discussione tutto: il continente africano sembrerebbe essere stato dato per perso da tempo da chi tiene le redini degli affari di questo mondo, il paese è stato abituato sin dalla sua nascita a ricevere aiuti da tutto l'Occidente, è quello che ospita il maggior numero di ambasciate in rappresentanza di vari paesi al mondo, la gente si sente superiore a quella delle nazioni attorno, ha un atteggiamento di pretesa ormai ben noto anche a me dopo il recente incontro con il Capo Villaggio, il governo in carica è il primo dal 1952 che ha iniziato ad affrontare il discorso della tassazione imboccando presto la strada già praticata in tutto il mondo, quella che va a discapito dei piccoli, non esistono programmi né pianificazioni, tutto accade sotto la spinta di momentanee esigenze, le casse dello stato sono sempre a zero.
Forse sarebbe più corretto pensare a degli investimenti privati, ma per questi ci vorrebbero iniziative decise e ben organizzate dotate ciascuna di importi consistenti da investire e di responsabili in grado di supervisionarle in loco; ci sono esempi di successo, anche italici, ma chi ha denaro da investire spesso può ottenere risultati migliori nello stesso campo utilizzando altri paesi come base operativa. Il Baobab, per esempio, dal quale si possono ottenere vari prodotti interessanti che già arrivano in Europa, cresce in tanti altri posti dove è più conveniente per una azienda investire piuttosto che qui. Questo è un paese privo di materie prime e l'agricoltura, insieme alla pesca, continua a trainarne l'economia.


Per produrre meglio e di più serve la disponibilità di acqua, quindi si torna alla base della piramide delle necessità.
Lo stato non ha risorse per pensarci, ed ecco il perché delle molteplici iniziative che ai miei occhi appaiono come sperpero di denaro, anche se denaro in buona parte proveniente dalle rimesse dall'estero verso le famiglie.
Forse io sino ad ora ho visto realtà “opulente”, quelle in cui il cibo è assicurato in misura congrua, ma ovunque ci sono invece situazioni di sofferenza, spesso a pochi km. dai luoghi dove si vedono girare auto a livello super europeo, solo che io non ho avuto modo di entrarci in contatto per come mi muovo sul territorio.


Il pacchetto basico da organizzare sarebbe sempre lo stesso, replicabile in tutti i villaggi dimenticati: acqua (igiene + agricoltura), sanità (alfabetizzazione sanitaria + prevenzione + assistenza), istruzione (a partire dalla materna affrontata con il sistema “Bruna” e via andare sin dove si può).
Resta il problema della mentalità della popolazione, argomento non secondario, se no si rischia di imporre soluzioni che queste genti hanno già avuto modo di subire.


Nel pomeriggio passeggiata relax sulla spiaggia: inizialmente la bassa marea ha consentito di superare gli ostacoli rappresentati dal superamento della parte rocciosa e di arrivare più lontano che in precedenza.
Pur non tirando vento in maniera significativa ad un certo punto ho sentito sotto i denti qualcosa come la sabbia che normalmente entra in bocca, ma con vento forte! Che sta succedendo? L'ho capito subito: si è scheggiata la copertura di un molare ed io me la stavo inavvertitamente masticando.


Dunque un altro elemento, per quanto marginale, che va ad aggiungersi a tutti quelli che sono andati storti sin da prima della partenza.
Sulla spiaggia, assai meno frequentata rispetto ad altre volte, nessuna presenza di toubab; al calar del sole e con l'aria di mare montante sono stato raggiunto telefonicamente dall'amico di St. Louis che oramai non riuscirò a rivedere in questo paese.



Lunedì 16.01.2016
Sto attendendo il volontario pistoiese per programmare un itinerario al quale parteciperà anche l'amico Beninoise.
Nel frattempo il mio ospite si era accorto ieri in tarda serata di non avere con se il proprio tablet con relativi annessi e connessi: sicuramente è stato dimenticato nell'auto che lo ha condotto sin qui dall'aeroporto.



Egli si è autoconvinto di poterlo rintracciare recandosi là dove è atterrato onde individuare fra mille quella Reanault Laguna ed il suo autista al quale chiedere notizie della sua apparecchiatura.
Io al suo posto avrei accettato la perdita che a me è parsa meno grave del previsto in quanto riguarda solo films scaricati nel tempo e poco più; ma lui è giovane (+ di 37 cmq.) e caparbio, quindi stamane si è mosso. Quando ho voluto cercarlo per capire come stessero andando le sue indagini, mi ha risposto che si stava recando presso la gendarmerie dell'aeroporto per sporgere denuncia di smarrimento (una denuncia priva della targa dell'auto e del nome dell'autista: sic!).


Verso le 15 è arrivato il gruppo italico capeggiato dal pistoiese e composto da cinque persone in quanto una sesta si è recata direttamente in zona operativa.
Siamo presto entrati nel merito di questioni rimaste in sospeso sin dall'incontro di Sarzana avvenuto a novembre mentre i suoi accompagnatori si recavano in spiaggia intenzionati a bagnarsi.
Alla luce di quanto è emerso io sarò sul loro terreno operativo fra qualche giorno; sono fiducioso di trovare quelle condizioni con le quali sino ad ora non sono entrato in contatto.
All'ora canonica si è organizzata una cena alla buona alla quale è mancato il Beninoise ancora impegnato nella sua missione impossibile.


Martedì 17.01.2017
Verso le 10 sono arrivati i toscani dopo che il Beninoise mi aveva dettagliatamente messo al corrente circa la sua missione di ieri: in pratica la ricerca del tablet abbandonato sull'auto che l'aveva accompagnato qui, oltre ad una generica denuncia di smarrimento alla gendarmerie, è consistita in un messaggio rilasciato ad una radio locale che trasmette più volte al giorno per qualche giorno queste richieste di aiuto.
Sia la gendarmerie che la radio avevano assicurato che con le intelligenti mosse messe in essere SICURAMENTE l'oggetto smarrito sarebbe stato ritrovato!
Questa non se l'è bevuta nemmeno l'amico il quale però è rimasto sino alle ore 17 inchiodato all'aeroporto cercando di identificare l'auto e lo chaffeur, purtroppo senza successo.


I toscani si erano dotati di pane e uova che, con l'ausilio della cucina maison, sono stati trasformati in panini imbottiti di scrambled eggs ai quali si è aggiunto del buon italico caffe.
Tutto concordato fra di noi e quindi appuntamento al villaggio nei prossimi giorni con l'aggiunta della bella pensata di far tornare sin qui il loro chaffeur a prendere me e l'amico.


Successivamente mi sono messo in contatto con la missione cattolica di Sokone concordando il nostro arrivo per il prossimo lunedì.
A questo punto non mi resta che decidere la data del rientro in Italia sulla base dell'offerta voli, anche se qualche cosa in me continua a spingere in direzione opposta & contraria quando invece so che il dado è tratto indipendentemente dal numero che ne è uscito.



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