Sabato 14.01.2017
Notizie varie mi sono
giunte da amici in patria: fra questi colui che l'anno scorso
sembrava cauto sulle qualità della moringa conosciuta in Burkina
Faso, ora me ne caldeggia l'assunzione, anche in semi, dopo che
specialisti italici fra i suoi contatti la stanno tenendo da allora
sotto controllo in laboratori farmaceutici con riscontri assai
positivi.
Alle 18.15 ecco
materializzarsi il Beninoise: di argomenti da discutere con lui ce ne
saranno molti da adesso in avanti.
Domenica 15.01.2017
Mattinata iniziata
introducendo l'ospite giunto ieri alla conoscenza del mercato e delle
boutique nelle vicinanze di casa.
Alle 11 incontro
programmato al Bengue Pokai con il vice presidente della camera di
commercio Italia/Africa Occidentale: argomenti tanti, purtroppo
interrotti alle 14 per pausa pranzo durante la quale sono tornato su
alcuni punti espressi dall'illustre V.P.
La situazione che ne era
emersa per molti aspetti è desolante, di quelle che ti fanno
rimettere in discussione tutto: il continente africano sembrerebbe
essere stato dato per perso da tempo da chi tiene le redini degli
affari di questo mondo, il paese è stato abituato sin dalla sua
nascita a ricevere aiuti da tutto l'Occidente, è quello che ospita
il maggior numero di ambasciate in rappresentanza di vari paesi al
mondo, la gente si sente superiore a quella delle nazioni attorno, ha
un atteggiamento di pretesa ormai ben noto anche a me dopo il recente
incontro con il Capo Villaggio, il governo in carica è il primo dal
1952 che ha iniziato ad affrontare il discorso della tassazione
imboccando presto la strada già praticata in tutto il mondo, quella
che va a discapito dei piccoli, non esistono programmi né
pianificazioni, tutto accade sotto la spinta di momentanee esigenze,
le casse dello stato sono sempre a zero.
Forse sarebbe più
corretto pensare a degli investimenti privati, ma per questi ci
vorrebbero iniziative decise e ben organizzate dotate ciascuna di
importi consistenti da investire e di responsabili in grado di
supervisionarle in loco; ci sono esempi di successo, anche italici,
ma chi ha denaro da investire spesso può ottenere risultati migliori
nello stesso campo utilizzando altri paesi come base operativa. Il
Baobab, per esempio, dal quale si possono ottenere vari prodotti
interessanti che già arrivano in Europa, cresce in tanti altri posti
dove è più conveniente per una azienda investire piuttosto che qui.
Questo è un paese privo di materie prime e l'agricoltura, insieme
alla pesca, continua a trainarne l'economia.
Per produrre meglio e di
più serve la disponibilità di acqua, quindi si torna alla base
della piramide delle necessità.
Lo stato non ha risorse
per pensarci, ed ecco il perché delle molteplici iniziative che ai
miei occhi appaiono come sperpero di denaro, anche se denaro in buona
parte proveniente dalle rimesse dall'estero verso le famiglie.
Forse io sino ad ora ho
visto realtà “opulente”, quelle in cui il cibo è assicurato in
misura congrua, ma ovunque ci sono invece situazioni di sofferenza,
spesso a pochi km. dai luoghi dove si vedono girare auto a livello
super europeo, solo che io non ho avuto modo di entrarci in contatto
per come mi muovo sul territorio.
Il pacchetto basico da
organizzare sarebbe sempre lo stesso, replicabile in tutti i villaggi
dimenticati: acqua (igiene + agricoltura), sanità (alfabetizzazione
sanitaria + prevenzione + assistenza), istruzione (a partire dalla
materna affrontata con il sistema “Bruna” e via andare sin dove
si può).
Resta il problema della
mentalità della popolazione, argomento non secondario, se no si
rischia di imporre soluzioni che queste genti hanno già avuto modo
di subire.
Nel pomeriggio
passeggiata relax sulla spiaggia: inizialmente la bassa marea ha
consentito di superare gli ostacoli rappresentati dal superamento
della parte rocciosa e di arrivare più lontano che in precedenza.
Pur non tirando vento in
maniera significativa ad un certo punto ho sentito sotto i denti
qualcosa come la sabbia che normalmente entra in bocca, ma con vento
forte! Che sta succedendo? L'ho capito subito: si è scheggiata la
copertura di un molare ed io me la stavo inavvertitamente masticando.
Dunque un altro elemento,
per quanto marginale, che va ad aggiungersi a tutti quelli che sono
andati storti sin da prima della partenza.
Sulla spiaggia, assai
meno frequentata rispetto ad altre volte, nessuna presenza di toubab;
al calar del sole e con l'aria di mare montante sono stato raggiunto
telefonicamente dall'amico di St. Louis che oramai non riuscirò a
rivedere in questo paese.
Lunedì 16.01.2016
Sto attendendo il
volontario pistoiese per programmare un itinerario al quale
parteciperà anche l'amico Beninoise.
Nel frattempo il mio
ospite si era accorto ieri in tarda serata di non avere con se il
proprio tablet con relativi annessi e connessi: sicuramente è stato
dimenticato nell'auto che lo ha condotto sin qui dall'aeroporto.
Egli si è autoconvinto
di poterlo rintracciare recandosi là dove è atterrato onde
individuare fra mille quella Reanault Laguna ed il suo autista al
quale chiedere notizie della sua apparecchiatura.
Io al suo posto avrei
accettato la perdita che a me è parsa meno grave del previsto in
quanto riguarda solo films scaricati nel tempo e poco più; ma lui è
giovane (+ di 37 cmq.) e caparbio, quindi stamane si è mosso. Quando
ho voluto cercarlo per capire come stessero andando le sue indagini,
mi ha risposto che si stava recando presso la gendarmerie
dell'aeroporto per sporgere denuncia di smarrimento (una denuncia
priva della targa dell'auto e del nome dell'autista: sic!).
Verso le 15 è arrivato
il gruppo italico capeggiato dal pistoiese e composto da cinque
persone in quanto una sesta si è recata direttamente in zona
operativa.
Siamo presto entrati nel
merito di questioni rimaste in sospeso sin dall'incontro di Sarzana
avvenuto a novembre mentre i suoi accompagnatori si recavano in
spiaggia intenzionati a bagnarsi.
Alla luce di quanto è
emerso io sarò sul loro terreno operativo fra qualche giorno; sono
fiducioso di trovare quelle condizioni con le quali sino ad ora non
sono entrato in contatto.
All'ora canonica si è
organizzata una cena alla buona alla quale è mancato il Beninoise
ancora impegnato nella sua missione impossibile.
Martedì 17.01.2017
Verso le 10 sono arrivati
i toscani dopo che il Beninoise mi aveva dettagliatamente messo al
corrente circa la sua missione di ieri: in pratica la ricerca del
tablet abbandonato sull'auto che l'aveva accompagnato qui, oltre ad
una generica denuncia di smarrimento alla gendarmerie, è consistita
in un messaggio rilasciato ad una radio locale che trasmette più
volte al giorno per qualche giorno queste richieste di aiuto.
Sia la gendarmerie che la
radio avevano assicurato che con le intelligenti mosse messe in
essere SICURAMENTE l'oggetto smarrito sarebbe stato ritrovato!
Questa non se l'è bevuta
nemmeno l'amico il quale però è rimasto sino alle ore 17 inchiodato
all'aeroporto cercando di identificare l'auto e lo chaffeur,
purtroppo senza successo.
I toscani si erano dotati
di pane e uova che, con l'ausilio della cucina maison, sono stati
trasformati in panini imbottiti di scrambled eggs ai quali si è
aggiunto del buon italico caffe.
Tutto concordato fra di
noi e quindi appuntamento al villaggio nei prossimi giorni con
l'aggiunta della bella pensata di far tornare sin qui il loro
chaffeur a prendere me e l'amico.
Successivamente mi sono
messo in contatto con la missione cattolica di Sokone concordando il
nostro arrivo per il prossimo lunedì.
A questo punto non mi
resta che decidere la data del rientro in Italia sulla base
dell'offerta voli, anche se qualche cosa in me continua a spingere in
direzione opposta & contraria quando invece so che il dado è
tratto indipendentemente dal numero che ne è uscito.
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