martedì 13 dicembre 2016

Toubab Dialaw - Delta del Siné-Saloum

Martedì 06.12.2016
Dopo aver preso accordi telefonici con Amadi per un rendez vous all'incrocio fra la strada per Taobab e quella per il sud, in tarda mattinata ho predisposto un bagaglio leggero e poi ho partecipato ad una buona azione che Giacomo svolge frequentemente: consiste nel dare dell'acqua agli assetati.



Dopo giorni di mancanza di acqua nella rete di distribuzione le donne sono concentrate a cercarla dove sanno di poterla ottenere; per esempio da Giacomo, il quale si è dotato di un prezioso e utile “forage” per le esigenze della sua proprietà e - a richiesta - dona alla popolazione il liquido vitale senza porre limiti.
Il che vuol dire anche l'energia elettrica per estrarre l'acqua attraverso una pompa sommersa: una donazione economicamente consistente che forse non gli viene neanche riconosciuta, quasi fosse un atto dovuto.
Specialmente da un bianco.



Proprio perché verso l'ora convenuta per la partenza l'area antistante al box era ancora invaso dalle taniche e Giacomo non avrebbe potuto estrarne l'auto, fatti pochi passi mi sono messo in attesa di un sept-place.
Il primo mi è passato sotto il naso con carico al completo, un secondo si è fermato vuoto offrendomi un passaggio esclusivo a FCFA 2.000; quando stavo per salire è saltato fuori che i CFA sarebbero stati 12.000! al che l'ho salutato affermando che fra le vetture in servizio su quella tratta ne avrei trovata una con un posto per me a FCFA 700, importo comunicatomi da Giacomo precedentemente come quello corretto.
Il tipo alla guida si era allontanato di poco per poi effettuare una retromarcia chiedendomi meglio il luogo dove avrebbe dovuto accompagnarmi: ripetuta l'indicazione si è scusato affermando di non aver prima ben compreso e invitandomi a salire per il prezzo inizialmente dichiarato e da me accettato.
Poco dopo sono stato lasciato all'incrocio che tutti conoscano con il nome “gran Baobab”: accertatomi dell'esistenza del grande albero sono sceso consapevole però che il Baobab è l'albero simbolo del Senegal e chissà quanti altri incroci ci saranno contraddistinti allo stesso modo.



Seduto all'ombra ho atteso sino a che un furgone Peugeot in allestimento trasporto persone mi ha fatto cenno fermandosi a pochi metri: che piacere riscontrare che la prima operazione condotta in autonomia stava funzionando! Maria Cristina mi ha salutato con quella sua carica così speciale presentandomi Amadi, Eugene, Liana, Maria Alice e Alessandro, un giovane fotografo da poco rientrato da Mosul che dopo tante scene di guerra aveva bisogno di immortalare scene di pace per una mostra che presto sarà allestita a Milano.
Con il caldo asfissiante è sempre problematico viaggiare; mi sono trovato seduto in ultima fila dalla parte dove entrava il sole e i finestrini totalmente aperti erano assolutamente inadeguati a fornire un comfort minimo.
In questi casi l'unica cosa da fare, dopo qualche breve scambio con i passeggeri più vicini, è quella di sonnecchiare: così ho fatto sino a che l'auto ha fatto sosta a Mbor per consentire l'acquisto di scheda telefonica locale a chi, come me, ne era ancora sprovvisto.
Purtroppo la sede ufficiale di Orange è risultata sprovvista della mercanzia necessaria a soddisfare i bisogni dei bianchi e pertanto Amadi si è fatto carico di telefonare ad un conoscente che opera nel settore, ma dalle parti della nostra meta, il villaggio di Fimla, ottenendo una riposta positiva.
Poco prima di entrare a Fimla l'auto è stata fermata per un controllo di polizia; quando Maria Cristina si è resa conto, quasi subito, che la cosa stava prendendo una piega fastidiosa ha comunicato al gendarme chi era e perché si stava raggiungendo questa città.
A quel punto il gendarme è stato invitato a partecipare al Festival e lui automaticamente, con un gran sorriso unito a strette di mano, ha dato il via libera.
Alla successiva sosta pro Orange è emerso che il tipo non era in grado in quel momento di fotografare i documenti di identità e quindi ancora nulla di fatto.
Lasciato il goudron il veicolo ha affrontato sterrate sabbiose che è abituato a percorrere; senza problemi ha affrontato una prima sosta per depositare due componenti del gruppo in un Hotel fronte acque del Sinè-Saloum: vista molto suggestiva da lì!
Il resto della truppa, me compreso, è sceso al campement Le Bois Sacrée, realtà gestita da Amadi ma di proprietà di Yungar per la pace.


La sistemazione è modesta, in compenso la cucina esprime il meglio dei piatti locali, tutti rigorosamente cucinati su fuoco di legna.
Maria Cristina ha raggiunto la propria casa, la maison blanche, salvo poi incontrarci tutti per la cena.
Con sorpresa Amadi ha attivato un modem wifi come quello che mi sono portato al seguito ma che non ho ancora avuto la possibilità di mettere in funzione a causa del mancato acquisto di un idoneo dispositivo: quindi gran finale di serata con connessione internet principalmente richiesta da Alessandro.


Mercoledì 07.12.2016
Stamane ho raggiunto l'ospedale di Diofior a bordo di un calesse trainato da un cavallino non troppo giovane ma ancora in grado di fare il suo lavoro.
In precedenza mi era stata recapitata da Amadi una scheda telefonica che però ha avuto bisogno di un intervento riduttivo per entrare nell'alloggiamento: +221775879348 è il numero al quale sarò raggiungibile per tutto il periodo che starò qui.



Arrivati all'ospedale una dottoressa con l'aria di chi ha il comando ha spiegato l'evoluzione avvenuta nel tempo in questo luogo, inclusi i programmi prossimi futuri legati al finanziamento che Yungar per la pace conta di ottenere da una Fondazione di Milano, già partner in vari stadi di sviluppo precedenti di questa entità sanitaria.


Personalmente non mi sento a mio agio quando si entra in locali dove si trovano dei pazienti, in questo caso quasi tutte donne in cinta o con bimbi piccoli da far visitare: quindi ho ripreso solo immagini delle dotazioni ma non delle persone in cura.
La visita ha messo in mostra la positiva evoluzione della struttura tanto che attualmente arrivano persone a farsi curare qui anche da altri distretti lontani per quanto la fama di eccellenza di questo luogo si è consolidata.


Certo è che il settore della lotta alla TBC ha ottenuto risultati notevoli e ciò anche perché è stata costituita una forza di pronto intervento costituita da donne all'uopo alfabetizzate pronte a visitare tutte le case dei villaggi circostanti portando informazione e le medicine necessarie alle persone risultate malate dopo gli accertamenti eseguiti all'ospedale.



Anche il reparto di radiologia funziona alla grande, mentre il laboratorio d'analisi è in grado di effettuare operazioni basiche.
Dopo il reparto di odontoiatria la curva del mio interesse ha cominciato a scendere e così sono rimasto defilato mentre il Tour de Presentation andava concludendosi.
Per il rientro ho preferito salire sulla vettura piuttosto che espormi al sole seduto sul carrettino per quanto fossi dotato di un copricapo a tesa abbastanza larga.



Nel pomeriggio le attività si sono svolte alla maison d'acceuille dove, essendo disponibile un ampio terreno parzialmente piantumato, è stato possibile montare strutture tendate per ripararsi dal sole e sotto le quali file di sedie in plastica attendevano un vasto pubblico.


Il tutto per le operazioni ufficiali di apertura del Festival e per l'intervento di qualità portato da Liana, ex docente universitaria di letteratura e grande conoscitrice delle opere di Léopold Sédar Senghor, nato di etnia Serere proprio a pochi passi da qui.


Dopo gli studi condotti in Francia e l'avvicinamento alle teorie socialiste attraverso l'amicizia con Georges Pompidou, la sua carriera divenne anche politica tanto da aver avuto l'onore di ricoprire l'incarico di Presidente della Repubblica del Senegal, lui cristiano, in un paese a stragrande maggioranza musulmana, e ciò per diversi mandati.


Dopo le spatafiate cerimoniose di vari personaggi è toccato a Liana tenere l'attenzione del pubblico, e come se c'è riuscita! con un intervento articolato e profondo messo a disposizione del pubblico con un'arte assai apprezzabile, la stessa di un eccellente attore di teatro.


A questo punto non rimaneva che presenziare - dopo cena - ad una esibizione musicale durante la quale a tratti si sono lasciate andare a in danze diverse donne dei villaggi: ambiente autoctono, situazioni vere.



Giovedì 08.12.2016
Oggi libero accesso all'area della maison d'acceuille dove dovrebbero essere stati allestiti degli stands inerenti ad attività locali che spaziano dalla tessitura di tessuti, ad oggetti di legno intagliati a mano, braccialetti e collanine, creme medicinali e polveri nutrienti ricavate da alberi ed erbe e così via.
Avevo già conosciuto Camara qui al Bois Sacré, campement che in questi giorni fa da base di appoggio per chiunque svolga qualche ruolo nell'ambito del Festival; quindi l'ho incontrato ancora là con le sue cose poste all'ombra di un albero. Ho acquistato la crema tanto decantata da Maria Cristina, la stessa che lei mi aveva messo subito a disposizione quando l'avevo informata dell'attacco subito da parte di una colonia incazzatissima di formiche.




Alle 16.30 un gruppetto del quale ho fatto parte ha effettuato un giro con la piroga nelle ampie acque dei due fiumi, tanto ampie da essere qui chiamate mare.



La ricchezza della fauna è rappresentata da una moltitudine di uccelli acquatici oltre che da pesci diversi e ostriche abbarbicate sulle radici delle mangrovie; in questa occasione ho potuto intercettare anche tutti quei volatili che anni fa non ero riuscito ad incontrare dalla parte di Toubakouta!




In serata due differenti complessi si sono esibiti trascinando nella danza di volta in volta prima quasi tutte le donne presenti con età a partire da 14 anni apparenti, e poi anche i ragazzi.
Una situazione interessante che ho preferito immortalare con dei brevi filmati.




Venerdì 09.12.2016
Stamane è stata la volta di una conferenza tenuta dal più grande studioso di Léopold Sédor Sengor al mondo, un professore senegalese che ha presentato un bel raccontato sull'uomo in quanto poeta, in quanto politico e in quanto Serere.


Erano presenti ragazzi dei licei circostanti che alla fine dell'intervento dottorale, su invito del relatore, hanno posto vari quesiti sul merito in modo anche formalmente molto adeguato: ho apprezzato, anche se mi è sembrato un teatrino preorganizzato.





Mentre i partecipanti si dileguavano sotto la spinta di un vento oggi insistente io mi sono attardato ad acquistare un volumetto a fumetti: su chi? Ma su L.S.S!
Ho poi guardato i tessuti che, confesso, in ogni parte del mondo dove mi è capitato di mettere piede, mi intrigano alquanto.
Sono rientrato al Bois Sacrè per ultimo in una dignitosa solitudine così ho approfittato per chiedere ad una ragazza che presta servizio sia qui che al Festival, Maria, alcune spiegazioni circa la danza nella quale l'avevo vista esibirsi in questi giorni. Mi ha spiegato che quando la musica incalza è forte la tentazione delle ragazze di lanciarsi in quella performance scatenata che tanto sa prendere chi la osserva, ma al tempo stesso un senso di vergogna/paura prende all'idea di essere sotto i riflettori e sotto gli occhi di tutti.
Capisco, a me sono piaciute quelle performance estemporanee che partivano da una persona per poi calamitarne al seguito qualcun'altra.
Più tardi farò un altro giro all'Expo mentre poco fa Alessandro, il fotografo, è partito per Dakar dove un volo notturno lo riporterà in Italia; Maria Alice è andata con lui non credo per amore ma per soldi, nel senso che deve assolutamente effettuare un prelevamento bancomat essendo priva di cash: a mio avviso l'esito positivo dell'operazione non è così scontata, ma ne saprò di più al suo rientro.
Nel frattempo ho già elaborato delle considerazioni che ho presentato a Maria Cristina: al momento non mi sembra ci siano le condizioni per una collaborazione sul campo.
Lei si è trovata d'accordo tanto da coinvolgere subito nella conversazione pure Amadi il quale ha confermato che alla fine del Festival gli organizzatori tireranno le somme e poi si capirà meglio in che direzione sapranno e vorranno muoversi.



Nel tardo pomeriggio ho voluto raggiungere le acque del Sinè per trovare la conferma circa la sensazione di pace che il paesaggio sa comunicare; in giro quasi nessuno, forse complice il festeggiamento per un matrimonio e per un battesimo nella stessa giornata, in acqua una persona che stava lavando un cavallo. Non ha voluto essere ripreso ed io gli ho garantito che avrei cancellato l'immagine già archiviata nella camera, solo che non sono riuscito a ricordarmi la procedura ed ora mi sento di aver tradito la sua richiesta e la mia parola data in tal senso.


Dopo la cena con ospiti ridotti sono tornato al Festival dove ho trovato i ragazzi dei tamburi intenti a montare le attrezzature: ancora nessuno spettatore alle 21.20!
Dopo una mezz'ora sono comparsi dei ragazzi piuttosto giovani e dopo altri dieci minuti il gruppo musicale ha iniziato l'esibizione: quale sorpresa quando è venuta a salutarmi Maria, quasi irriconoscibile nell'abito da matrimonio a spalle nude e con capelli in stile Hollywood anni quaranta appiccicati sul cranio!


In ogni caso non è bastata la sua presenza ad animare la serata ed io sono rientrato verso mezzanotte con il desiderio di mettermi subito a dormire visto che Mediacom pc si sta comportando come Il Nomade nel periodo in cui era diventato inguidabile sulle strade vulcaniche del centro America.


Sabato 10 dicembre 2016
Come al solito mi sono allertato abbastanza presto come se poi il programma dovesse marciare su tempi predefiniti quando poi ogni giorno i tempi si ridefiniscono in maniera diversa.
Oggi mi sono presentato in zona Festival con gli altri per le 10, ma fra ripulire l'area dalle plastiche dell'acqua, sistemare le sedie, collocare una grande tela montata su telaio, si erano fatte quasi le 12 quando la performance si è avviata.


Eugene in quanto artista ha spiegato come affrontare una tela da dipingere partendo da cose elementari del tipo come prepararla con un prodotto acrilico per renderla idonea a ricevere la pittura e passando per argomenti più raffinati su come trarre ispirazione su ciò che si andrà a realizzare.



Oggi l'ausilio sarebbe venuto dalla musica: tre differenti pezzi sono stati fatti ascoltare brevemente al pubblico costituito per la maggior parte da studenti e da qualche artista locale, poi ognuno ha espresso una propria preferenza sui vari pezzi e si è tenuto per buono il più votato.




Ciascuno avrebbe dovuto esprimersi sulla base di ciò che quella musica aveva comunicato al singolo.
L'avvio è avvenuto al rallentatore, ma dopo l'intervento della piccola di Amadi (sette anni) si sono fatti sotto quasi tutti, chi per una pennellata e chi per un disegno più elaborato.




Era già tardi quando Eugene ha stoppato il lavoro per un intervento che ha coinvolto anche uno degli artisti locali: a questo punto è stata presa la decisione di armonizzare fra di loro i singoli interventi.





E' stato bello vedere quasi tutti farsi sotto per apporre il proprio contributo.
L'argomento era il cambiamento e sottintendeva tutto un ragionamento legato alla comunicazione: veramente interessante.
Nel pomeriggio sono tornato a la maison d'acceuille per riprendere le immagini del lavoro completato: mi è sembrato un buon risultato, anche se forse non sono state recepite dai “pittori”tutte le raffinate indicazioni di Maitre Eugene.



A seguire ho portato a compimento un'operazione rimasta in sospeso con le donne venditrici di merci varie; ho voluto dare un contributo ad ognuna delle cinque scegliendo qualche cosa su ogni banchetto e intrattenendo una trattativa con ognuna. Alla fine sono riuscito a soddisfarle tutte effettuando piccoli acquisti, divertendomi nel vederle ridere di gusto per le scemenze che avevo sciorinato.


Questa sera sono previsti due film tramite l'intervento del Ministero della Cultura che ha dislocato qui personale e attrezzature per mettere in verticale uno schermo sul quale il pubblico potrà seguire le proiezioni.


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