Martedì 06.12.2016
Dopo aver preso accordi
telefonici con Amadi per un rendez vous all'incrocio fra la strada
per Taobab e quella per il sud, in tarda mattinata ho predisposto un
bagaglio leggero e poi ho partecipato ad una buona azione che Giacomo
svolge frequentemente: consiste nel dare dell'acqua agli assetati.
Dopo giorni di mancanza
di acqua nella rete di distribuzione le donne sono concentrate a
cercarla dove sanno di poterla ottenere; per esempio da Giacomo, il
quale si è dotato di un prezioso e utile “forage” per le
esigenze della sua proprietà e - a richiesta - dona alla popolazione
il liquido vitale senza porre limiti.
Il che vuol dire anche
l'energia elettrica per estrarre l'acqua attraverso una pompa
sommersa: una donazione economicamente consistente che forse non gli
viene neanche riconosciuta, quasi fosse un atto dovuto.
Specialmente da un
bianco.
Proprio perché verso
l'ora convenuta per la partenza l'area antistante al box era ancora
invaso dalle taniche e Giacomo non avrebbe potuto estrarne l'auto,
fatti pochi passi mi sono messo in attesa di un sept-place.
Il primo mi è passato
sotto il naso con carico al completo, un secondo si è fermato vuoto
offrendomi un passaggio esclusivo a FCFA 2.000; quando stavo per
salire è saltato fuori che i CFA sarebbero stati 12.000! al che l'ho
salutato affermando che fra le vetture in servizio su quella tratta
ne avrei trovata una con un posto per me a FCFA 700, importo
comunicatomi da Giacomo precedentemente come quello corretto.
Il tipo alla guida si era
allontanato di poco per poi effettuare una retromarcia chiedendomi
meglio il luogo dove avrebbe dovuto accompagnarmi: ripetuta
l'indicazione si è scusato affermando di non aver prima ben compreso
e invitandomi a salire per il prezzo inizialmente dichiarato e da me
accettato.
Poco dopo sono stato
lasciato all'incrocio che tutti conoscano con il nome “gran
Baobab”: accertatomi dell'esistenza del grande albero sono sceso
consapevole però che il Baobab è l'albero simbolo del Senegal e
chissà quanti altri incroci ci saranno contraddistinti allo stesso
modo.
Seduto all'ombra ho
atteso sino a che un furgone Peugeot in allestimento trasporto
persone mi ha fatto cenno fermandosi a pochi metri: che piacere
riscontrare che la prima operazione condotta in autonomia stava
funzionando! Maria Cristina mi ha salutato con quella sua carica così
speciale presentandomi Amadi, Eugene, Liana, Maria Alice e
Alessandro, un giovane fotografo da poco rientrato da Mosul che dopo
tante scene di guerra aveva bisogno di immortalare scene di pace per
una mostra che presto sarà allestita a Milano.
Con il caldo asfissiante
è sempre problematico viaggiare; mi sono trovato seduto in ultima
fila dalla parte dove entrava il sole e i finestrini totalmente
aperti erano assolutamente inadeguati a fornire un comfort minimo.
In questi casi l'unica
cosa da fare, dopo qualche breve scambio con i passeggeri più
vicini, è quella di sonnecchiare: così ho fatto sino a che l'auto
ha fatto sosta a Mbor per consentire l'acquisto di scheda telefonica
locale a chi, come me, ne era ancora sprovvisto.
Purtroppo la sede
ufficiale di Orange è risultata sprovvista della mercanzia
necessaria a soddisfare i bisogni dei bianchi e pertanto Amadi si è
fatto carico di telefonare ad un conoscente che opera nel settore, ma
dalle parti della nostra meta, il villaggio di Fimla, ottenendo una
riposta positiva.
Poco prima di entrare a
Fimla l'auto è stata fermata per un controllo di polizia; quando
Maria Cristina si è resa conto, quasi subito, che la cosa stava
prendendo una piega fastidiosa ha comunicato al gendarme chi era e
perché si stava raggiungendo questa città.
A quel punto il gendarme
è stato invitato a partecipare al Festival e lui automaticamente,
con un gran sorriso unito a strette di mano, ha dato il via libera.
Alla successiva sosta pro
Orange è emerso che il tipo non era in grado in quel momento di
fotografare i documenti di identità e quindi ancora nulla di fatto.
Lasciato il goudron il
veicolo ha affrontato sterrate sabbiose che è abituato a percorrere;
senza problemi ha affrontato una prima sosta per depositare due
componenti del gruppo in un Hotel fronte acque del Sinè-Saloum:
vista molto suggestiva da lì!
Il resto della truppa, me
compreso, è sceso al campement Le Bois Sacrée, realtà gestita da
Amadi ma di proprietà di Yungar per la pace.
La sistemazione è
modesta, in compenso la cucina esprime il meglio dei piatti locali,
tutti rigorosamente cucinati su fuoco di legna.
Maria Cristina ha
raggiunto la propria casa, la maison blanche, salvo poi incontrarci
tutti per la cena.
Con sorpresa Amadi ha
attivato un modem wifi come quello che mi sono portato al seguito ma
che non ho ancora avuto la possibilità di mettere in funzione a
causa del mancato acquisto di un idoneo dispositivo: quindi gran
finale di serata con connessione internet principalmente richiesta da
Alessandro.
Mercoledì 07.12.2016
Stamane ho raggiunto
l'ospedale di Diofior a bordo di un calesse trainato da un cavallino
non troppo giovane ma ancora in grado di fare il suo lavoro.
In precedenza mi era
stata recapitata da Amadi una scheda telefonica che però ha avuto
bisogno di un intervento riduttivo per entrare nell'alloggiamento:
+221775879348 è il numero al quale sarò raggiungibile per tutto il
periodo che starò qui.
Arrivati all'ospedale una
dottoressa con l'aria di chi ha il comando ha spiegato l'evoluzione
avvenuta nel tempo in questo luogo, inclusi i programmi prossimi
futuri legati al finanziamento che Yungar per la pace conta di
ottenere da una Fondazione di Milano, già partner in vari
stadi di sviluppo precedenti di questa entità sanitaria.
Personalmente non mi
sento a mio agio quando si entra in locali dove si trovano dei
pazienti, in questo caso quasi tutte donne in cinta o con bimbi
piccoli da far visitare: quindi ho ripreso solo immagini delle
dotazioni ma non delle persone in cura.
La visita ha messo in
mostra la positiva evoluzione della struttura tanto che attualmente
arrivano persone a farsi curare qui anche da altri distretti lontani
per quanto la fama di eccellenza di questo luogo si è consolidata.
Certo è che il settore
della lotta alla TBC ha ottenuto risultati notevoli e ciò anche
perché è stata costituita una forza di pronto intervento costituita
da donne all'uopo alfabetizzate pronte a visitare tutte le case dei
villaggi circostanti portando informazione e le medicine necessarie
alle persone risultate malate dopo gli accertamenti eseguiti
all'ospedale.
Anche il reparto di
radiologia funziona alla grande, mentre il laboratorio d'analisi è
in grado di effettuare operazioni basiche.
Dopo il reparto di
odontoiatria la curva del mio interesse ha cominciato a scendere e
così sono rimasto defilato mentre il Tour de Presentation andava
concludendosi.
Per il rientro ho
preferito salire sulla vettura piuttosto che espormi al sole seduto
sul carrettino per quanto fossi dotato di un copricapo a tesa
abbastanza larga.
Nel pomeriggio le
attività si sono svolte alla maison d'acceuille dove, essendo disponibile un
ampio terreno parzialmente piantumato, è stato possibile montare
strutture tendate per ripararsi dal sole e sotto le quali file di
sedie in plastica attendevano un vasto pubblico.
Il tutto per le
operazioni ufficiali di apertura del Festival e per l'intervento di
qualità portato da Liana, ex docente universitaria di letteratura e
grande conoscitrice delle opere di Léopold Sédar Senghor, nato di
etnia Serere proprio a pochi passi da qui.
Dopo gli studi condotti
in Francia e l'avvicinamento alle teorie socialiste attraverso
l'amicizia con Georges Pompidou, la sua carriera divenne anche
politica tanto da aver avuto l'onore di ricoprire l'incarico di
Presidente della Repubblica del Senegal, lui cristiano, in un paese a
stragrande maggioranza musulmana, e ciò per diversi mandati.
Dopo le spatafiate
cerimoniose di vari personaggi è toccato a Liana tenere l'attenzione
del pubblico, e come se c'è riuscita! con un intervento articolato e
profondo messo a disposizione del pubblico con un'arte assai
apprezzabile, la stessa di un eccellente attore di teatro.
A questo punto non
rimaneva che presenziare - dopo cena - ad una esibizione musicale
durante la quale a tratti si sono lasciate andare a in danze diverse
donne dei villaggi: ambiente autoctono, situazioni vere.
Giovedì 08.12.2016
Oggi libero accesso
all'area della maison d'acceuille dove dovrebbero essere stati
allestiti degli stands inerenti ad attività locali che spaziano
dalla tessitura di tessuti, ad oggetti di legno intagliati a mano,
braccialetti e collanine, creme medicinali e polveri nutrienti
ricavate da alberi ed erbe e così via.
Avevo già conosciuto
Camara qui al Bois Sacré, campement che in questi giorni fa da base
di appoggio per chiunque svolga qualche ruolo nell'ambito del
Festival; quindi l'ho incontrato ancora là con le sue cose poste
all'ombra di un albero. Ho acquistato la crema tanto decantata da
Maria Cristina, la stessa che lei mi aveva messo subito a
disposizione quando l'avevo informata dell'attacco subito da parte di
una colonia incazzatissima di formiche.
Alle 16.30 un gruppetto
del quale ho fatto parte ha effettuato un giro con la piroga nelle
ampie acque dei due fiumi, tanto ampie da essere qui chiamate mare.
La ricchezza della fauna
è rappresentata da una moltitudine di uccelli acquatici oltre che da
pesci diversi e ostriche abbarbicate sulle radici delle mangrovie; in
questa occasione ho potuto intercettare anche tutti quei volatili che
anni fa non ero riuscito ad incontrare dalla parte di Toubakouta!
In serata due differenti
complessi si sono esibiti trascinando nella danza di volta in volta
prima quasi tutte le donne presenti con età a partire da 14 anni
apparenti, e poi anche i ragazzi.
Una situazione
interessante che ho preferito immortalare con dei brevi filmati.
Venerdì 09.12.2016
Stamane è stata la volta
di una conferenza tenuta dal più grande studioso di Léopold Sédor
Sengor al mondo, un professore senegalese che ha presentato un bel
raccontato sull'uomo in quanto poeta, in quanto politico e in quanto
Serere.
Erano presenti ragazzi
dei licei circostanti che alla fine dell'intervento dottorale, su
invito del relatore, hanno posto vari quesiti sul merito in modo
anche formalmente molto adeguato: ho apprezzato, anche se mi è
sembrato un teatrino preorganizzato.
Mentre i partecipanti si
dileguavano sotto la spinta di un vento oggi insistente io mi sono
attardato ad acquistare un volumetto a fumetti: su chi? Ma su L.S.S!
Ho poi guardato i tessuti
che, confesso, in ogni parte del mondo dove mi è capitato di mettere
piede, mi intrigano alquanto.
Sono rientrato al Bois
Sacrè per ultimo in una dignitosa solitudine così ho approfittato
per chiedere ad una ragazza che presta servizio sia qui che al
Festival, Maria, alcune spiegazioni circa la danza nella quale
l'avevo vista esibirsi in questi giorni. Mi ha spiegato che quando la
musica incalza è forte la tentazione delle ragazze di lanciarsi in
quella performance scatenata che tanto sa prendere chi la osserva, ma
al tempo stesso un senso di vergogna/paura prende all'idea di essere
sotto i riflettori e sotto gli occhi di tutti.
Capisco, a me sono
piaciute quelle performance estemporanee che partivano da una persona
per poi calamitarne al seguito qualcun'altra.
Più tardi farò un altro
giro all'Expo mentre poco fa Alessandro, il fotografo, è partito per
Dakar dove un volo notturno lo riporterà in Italia; Maria Alice è
andata con lui non credo per amore ma per soldi, nel senso che deve
assolutamente effettuare un prelevamento bancomat essendo priva di
cash: a mio avviso l'esito positivo dell'operazione non è così
scontata, ma ne saprò di più al suo rientro.
Nel frattempo ho già
elaborato delle considerazioni che ho presentato a Maria Cristina: al
momento non mi sembra ci siano le condizioni per una collaborazione
sul campo.
Lei si è trovata
d'accordo tanto da coinvolgere subito nella conversazione pure Amadi
il quale ha confermato che alla fine del Festival gli organizzatori
tireranno le somme e poi si capirà meglio in che direzione sapranno
e vorranno muoversi.
Nel tardo pomeriggio ho
voluto raggiungere le acque del Sinè per trovare la conferma circa
la sensazione di pace che il paesaggio sa comunicare; in giro quasi
nessuno, forse complice il festeggiamento per un matrimonio e per un
battesimo nella stessa giornata, in acqua una persona che stava
lavando un cavallo. Non ha voluto essere ripreso ed io gli ho
garantito che avrei cancellato l'immagine già archiviata nella
camera, solo che non sono riuscito a ricordarmi la procedura ed ora
mi sento di aver tradito la sua richiesta e la mia parola data in tal
senso.
Dopo la cena con ospiti
ridotti sono tornato al Festival dove ho trovato i ragazzi dei
tamburi intenti a montare le attrezzature: ancora nessuno spettatore
alle 21.20!
Dopo una mezz'ora sono
comparsi dei ragazzi piuttosto giovani e dopo altri dieci minuti il
gruppo musicale ha iniziato l'esibizione: quale sorpresa quando è
venuta a salutarmi Maria, quasi irriconoscibile nell'abito da
matrimonio a spalle nude e con capelli in stile Hollywood anni
quaranta appiccicati sul cranio!
In ogni caso non è
bastata la sua presenza ad animare la serata ed io sono rientrato
verso mezzanotte con il desiderio di mettermi subito a dormire visto
che Mediacom pc si sta comportando come Il Nomade nel periodo in cui
era diventato inguidabile sulle strade vulcaniche del centro America.
Sabato 10 dicembre 2016
Come al solito mi sono
allertato abbastanza presto come se poi il programma dovesse marciare
su tempi predefiniti quando poi ogni giorno i tempi si ridefiniscono
in maniera diversa.
Oggi mi sono presentato
in zona Festival con gli altri per le 10, ma fra ripulire l'area
dalle plastiche dell'acqua, sistemare le sedie, collocare una grande
tela montata su telaio, si erano fatte quasi le 12 quando la performance si
è avviata.
Eugene in quanto artista
ha spiegato come affrontare una tela da dipingere partendo da cose
elementari del tipo come prepararla con un prodotto acrilico per
renderla idonea a ricevere la pittura e passando per argomenti più
raffinati su come trarre ispirazione su ciò che si andrà a
realizzare.
Oggi l'ausilio sarebbe
venuto dalla musica: tre differenti pezzi sono stati fatti ascoltare
brevemente al pubblico costituito per la maggior parte da studenti e
da qualche artista locale, poi ognuno ha espresso una propria
preferenza sui vari pezzi e si è tenuto per buono il più votato.
Ciascuno avrebbe dovuto
esprimersi sulla base di ciò che quella musica aveva comunicato al
singolo.
L'avvio è avvenuto al
rallentatore, ma dopo l'intervento della piccola di Amadi (sette
anni) si sono fatti sotto quasi tutti, chi per una pennellata e chi
per un disegno più elaborato.
Era già tardi quando
Eugene ha stoppato il lavoro per un intervento che ha coinvolto anche
uno degli artisti locali: a questo punto è stata presa la decisione
di armonizzare fra di loro i singoli interventi.
E' stato bello vedere
quasi tutti farsi sotto per apporre il proprio contributo.
L'argomento era il
cambiamento e sottintendeva tutto un ragionamento legato alla
comunicazione: veramente interessante.
Nel pomeriggio sono
tornato a la maison d'acceuille per riprendere le immagini del lavoro
completato: mi è sembrato un buon risultato, anche se forse non sono
state recepite dai “pittori”tutte le raffinate indicazioni di
Maitre Eugene.
A seguire ho portato a
compimento un'operazione rimasta in sospeso con le donne venditrici
di merci varie; ho voluto dare un contributo ad ognuna delle cinque
scegliendo qualche cosa su ogni banchetto e intrattenendo una
trattativa con ognuna. Alla fine sono riuscito a soddisfarle tutte
effettuando piccoli acquisti, divertendomi nel vederle ridere di
gusto per le scemenze che avevo sciorinato.
Questa sera sono previsti
due film tramite l'intervento del Ministero della Cultura che ha
dislocato qui personale e attrezzature per mettere in verticale uno
schermo sul quale il pubblico potrà seguire le proiezioni.
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