Sono già due giorni che
mi trovo temporaneamente ospite di Yaques nella casa che avrò in
carico fra poco.
Quando è stato il
momento di firmare il contratto ho voluto venisse precisato quante
persone dispongono delle chiavi perché alla fine si tratta di una
condivisione più che di una locazione pura; inoltre ho chiesto di
rettificare la clausola della cauzione proprio per il motivo appena
citato e di conseguenza l'importo previsto pari ad una mensilità è
stato ridimensionato così come ho precisato.
Tenuto conto che il
proprietario tornerà in Francia – Normandia/Rouen il giorno 11,
che il figlio verrà qui probabilmente ogni fine settimana, che un
altro tizio dorme in una appendice ma usa bagno e cucina, che Yacine
– la persona di fiducia del proprietario - è qui tutti i giorni
spesso con i due figlioletti al seguito, il mese di gennaio risulterà
più che condiviso.
Attivata la connessione
via modem ho constatato come sia più cara rispetto al Burkina: me ne
farò una ragione.
Solo a pomeriggio
inoltrato ho effettuato una passeggiata sulla spiaggia verso il
“centro storico”: ho incrociato un pescatore che entrava in acqua
(da me percepita a livello dei piedi come piuttosto fresca) sino alla
vita e dopo aver lanciato la rete in un battibaleno gli ho visto
estrarre alcuni pesci; sulla spiaggia ho inavvertitamente calpestato
due meduse di notevoli dimensioni mentre vari gruppi di ragazzi
giocavano al pallone li attorno con grande determinazione.
Più mi avvicinavo al
“centro storico” più notavo esposizioni di venditori, spesso
Rasta, e la presenza di bianchissimi bianchi per lo più datati. Non
so dire se proprietari delle case che sovrastano la spiaggia in
continua erosione o se villeggianti da albergo, comunque in netta
minoranza rispetto al nero dominante sia dei locali che della roccia
scura affiorante dalla sabbia e che presenta due grandi asperità
completamente attorniate dall'acqua posizionate in un punto in cui la
spiaggia ne resta spezzata.
Quando sono passato a
vedere ciò che c'era dall'altra parte effettivamente ho trovato una
situazione completamente diversa, più da villaggio storico, con
tante piroghe sulla spiaggia, ragazzini impegnati nel gioco del
pallone, ma anche donne che facevano la spola dal pozzo a casa con il
carico sulla testa e montoni golosi di plastica e legnetti impegnati
a fare scorpacciate (si fa per dire), mentre dei notabili in abito
tradizionale, in parte seduti e in parte in piedi, davano la
sensazione di riposarsi amabilmente controllando tutto attorno.
Appena sopra la spiaggia,
su stradine fatte di sabbia e ruderi maciullati, si sviluppa una zona
di vendita articoli artigianali per cui non si scappa dai continui
inviti a soffermarsi.
La cosa più curiosa, ma
oggi non ero troppo in vena ed ho scartato qualsiasi approccio, è
stata una scenetta gestita da alcune ragazzine fra le quali la
giovanissima leader voleva che prendessi una busta strapazzata dove
lasciare probabilmente qualche moneta dopo averne letto il contenuto;
ma dato che già altre ragazzine in precedenza avevano fatto seguire
il saluto da una richiesta di denaro che non avevo gradito, ho
bofonchiato qualcosa allontanandomi.
Con l'attivazione del
modem portatile ho passato del tempo impegnato a sbrigare
corrispondenza, in particolare con il Presidente BnD in riferimento
alla visita al villaggio del”forage” in merito alla quale
desideravo fosse edotto.
L'anno 2015 lo avevo
chiuso in Africa, allora con la visita di amici italici che questa
volta non ci saranno; ma il tempo non attende e a breve si chiuderà
il 2016 ancora in Africa da dove invio un augurio a tutti le persone
di buona volontà per trovare nuove positive energie da investire
nell'anno che verrà.
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