Lunedì 29.02.2016
Il malessere non tende a
scemare: è scritto ovunque che l'harmattan porta con se queste forme
di malattie lunghe da debellare ed io ho potuto goderne già due
volte in poco tempo!
La scorsa notte, dopo
essermi a lungo agitato nel quasi sonno, devo aver spostato il
materasso fuori dal bordo e così quando il mio corpo si è portato
da quella parte....a terra come corpo morto cadde.
Non ho ricordi di simili
episodi nella mia vita, ma in Africa tutto è possibile!
Me ne sono praticamente
rimasto a casa tutto il giorno nella giornata di domenica sia perché
non mi andava di uscire che per il caldo asfissiante.
Mentre il mio ospite,
accompagnato da Bea, trascorreva la mattinata nel culto della chiesa
dove la scorsa settimana ero stato anch'io presente mi è venuto
il trip di cucinare.
Ne è uscito un pranzo
dai vivaci colori e dai sapori mediterranei: tutte verdure, tuberi e
pasta.
E poi è venuto il
momento che cullo nella mente da tempo: la selezione
dell'abbigliamento che resterà a Ouaga e di quello che ritornerà a
casa, mettendo da parte quello per il viaggio che dovrà essere
indossato a tappe.
Leggero da qui a Istanbul
con incremento del peso durante le ore di sosta, poi incremento
ulteriore verso il più pesante per la discesa sul suolo patrio.
Dopo ulteriori fuochi
d'artificio scatenatisi sabato sera, oramai per il mio ospite è una
corsa contro il tempo per non correre ulteriori rischi: oggi l'ho
aiutato a risolvere il problema del cambiamento di data di partenza
con la compagnia aerea, mentre per altri dettagli importanti egli
dovrà autonomamente perfezionarli velocemente.
Preso dalla foga aveva
acquistato una mobilette che è già da rivendere.
Essendo una persona assai
attiva non riesce a starsene calmo per stendere il più rapidamente
possibile quello che io continuo a chiamare “esposto” e che poi
forse qui avrà un altro nome; gli schizzi di materiale puzzolente
liquido tipo guano fresco stanno raggiungendo tutti, attori e
comparse, persino gli spettatori.
E' necessario cercare di
concludere in fretta, ma la telefonata da parte di due occhietti
scuri montati su una bella testolina altrettanto scura sorretta da un
corpicino flessuoso dello stesso colore basta a distogliere
attenzione alla scala delle priorità: ah, i giovani!
Mercoledì 02.03.2016
Niente da fare, la
partenza dell'ospite è condizionata dal fatto che non tutti i giorni
ci sono i collegamenti con il paese che vuole raggiungere ed oggi
sarebbe stato un giorno buono ma non era ancora pronto a lasciare.
Inoltre in questi giorni
da quelle parti pare siano in corso elezioni politiche e pertanto i
collegamenti della compagnia prescelta sono ora completamente
interrotti: così è stato detto ufficialmente.
Questi ritardi sono però
serviti a presentare una fotografia della situazione corredata di
registrazioni vocali al Servizio dell'Infanzia operativo all'interno
di Action Social: a questo punto che la storia abbia il suo seguito
secondo tempi e metodi africani, se seguito avrà.
A sorpresa e su mia
insistenza l'ospite nel tardo pomeriggio ha avvicinato un'altra
compagnia di bus apprendendo che pure questa effettua il collegamento
desiderato: non sono state sollevate questioni circa le elezioni e
quindi – detto fatto: lui ha acquistato il biglietto ed io
domattina alle 4.00 lo accompagnerò alla stazione dove ci saluteremo
per l'ultima volta sul suolo africano.
Ho partecipato alla sua
storia intensamente in questi sette giorni; penso che lui sia rimasto
contento di tutto l'aiuto che gli ho fornito e sollevato nello
spirito per ciò che ho avuto modo di comunicargli.
Bonne chance et bonne
route a toi, mon “jeune” ami!
Mais surtou mes meilleurs
voeux de bonne vie.
Giovedì 03.03.2016
Alle 3.45 ero già in
piedi e l'ospite subito al seguito: veramente una esperienza
piacevole condurre al buio con le strade prive di utenti in un clima
tanto a me favorevole: il migliore che ho goduto da che sono in
questo paese.
Ho eseguito una rapida
andata ed un altrettanto rapido ritorno; poi ho adottato ancora la
posizione distesa sino alle 6.40 quando ho deciso di elevarmi
definitivamente.
Poco dopo le 8 ero già
davanti a Mme Pauline Action Social Sevice Enfance, assai più vispa
di ieri e assai felice di rivedermi, tutta tirata nel suo abitino da
matrona scollato quanto basta per mettere in vista la propria
dotazione morbidamente ondeggiante in coincidenza con ogni suo
movimento.
Scopo dell'incontro:
fornire delucidazioni circa l'indirizzo della Fondazione ove
avvengono sporchi giochi con minorenni e spiegare come l'artefice
dell'esposto abbia dovuto dileguarsi dopo essere diventato oggetto di
continue minaccie.
Anche se nell'incontro di
ieri non mi era sembrata una gran svegliona, oggi mi ha informato che
il meccanismo rappresentato dal suo Superiore + Magistrato + Polizia
era ormai carico e già nel pomeriggio avrebbe iniziato a lavorare
andando sul posto.
Ho dato la mia
disponibilità per i prossimi dieci giorni informando della mia
imminente partenza; mi è sembrata interessata ad un mio ritorno
successivo, argomento sul quale ho glissato in quanto non dipendente
dalla mia volontà.
A seguire ho avvicinato
Airtel – fornitore della connessione Internet – recandomi a Ouaga
2000: sono giorni che non posso connettermi e mi sembra impossibile
essere riuscito a bruciare ancora fcfa 19000 in soli dodici giorni!
Con questa Airtel ho il
dente un po' avvelenato per vari motivi: il primo è rappresentato
dai costi spropositati per un servizio spesso scadente, il secondo
per il fatto che con il forfait due mesi 10 Go da fcfa 19000 (mica
bruscolini) non sono mai riuscito nemmeno a superare il primo mese,
il terzo per i continui messaggi promozionali tendenti a
sottoscrivere chissà cosa e per i giochetti ai quali sei invitato a
partecipare con un semplice sms.
Ho voluto rispondere due
volte e tutte e due le volte la risposta è stata la stessa:
desolati, ma non hai fornito la risposta giusta fra le due proposte.
Ecco, questo proprio non
l'ho sopportato perché le due risposte erano più che giuste: quindi
Airtel menzognera che ti induce a partecipare solo per farti
consumare unità!
Ma crede di avere sempre
a che fare con degli stupidi che non sanno distinguere quale è la
capitale U.S.A. fra New York e Washington?
Inoltre nel comunicare
che la risposta non è esatta induce deboli menti a CREDERE di avere
sbagliato ingenerando confusione aggiuntiva.
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