domenica 6 marzo 2016

Penultimo sabato a Ouaga




Sabato, 05.03.2016
Da qualche tempo avevo capito che Hervé aveva qualcosa da dire circa il trattamento a lui riservato.
Questo ragazzo ha ricevuto il diploma alla fine del corso precedente durante la cerimonia tenutasi in data 27 ottobre.
In quella occasione la cassetta dei ferri acquistata per lui come per gli altri diplomati è stata consegnata solo a quelli che avevano compiuto i 18 anni così come da regola trovata già operativa.




Pertanto Hervè, nato nel 1998 in un giorno e in un mese indefinito, non ha ritirato la cassetta dei ferri che è stata accantonata nel magazzino in uso a Moustapha.
Inoltre parlando allora con la persona che da anni segue il Burkina Faso per BnD circa l'organizzazione del corso pratico sulla base degli allievi iscritti e del personale insegnante a disposizione si era capito che il solo Moustapha non sarebbe bastato.
A quel punto è emerso che il ragazzo, vicino di casa di Moustapha tanto che era solito andare e venire condotto sulla mobilette del capo meccanico, avrebbe potuto coadiuvare Moustapha nel lavoro con gli allievi e quindi gli è stato offerto di restare.




Oggi, prima di iniziare la lezione relativa alla scolarizzazione, su iniziativa di Bea i ragazzi sono stati chiamati a esprimere qualche pensiero sul periodo trascorso insieme a me.
Sembrava quasi una recita sdolcinata piena di ringraziamenti per le varie cose che avevano avuto occasione di apprendere mio tramite e incensata di auguri per la mia vita a venire.




Al momento che la parola è passata ad Hervé il ragazzo si è alzato, ha stretto le braccia attorno al petto, ha affermato che avrebbe parlato in morè, poi si è lanciato in un discorso dai contenuti assai diversi da quelli degli altri allievi.
In pratica recriminava circa il fatto che recentemente, dopo avermi chiesto il ritiro della cassetta dei ferri, gli avevo risposto citando la regola nella quale sono stato iniziato al mio arrivo costì.
Infatti per me il ragazzo avrebbe 17 anni, ma in ogni caso lo avevo tranquillizzato circa il fatto che alla fine del corso si sarebbe portato via il cimelio conquistato con la sua presenza.
Ho visto che non era rimasto contento della risposta e pertanto ho cercato fra i documenti antichi riuscendo a rintracciare il certificato di nascita all'epoca consegnato: come ricordavo non sono citati né il giorno né il mese del suo anniversario.




Oggi però il ragazzo ha anche accennato al fatto che per gli ultimi due mesi del corso precedente non avrebbe goduto del pasto giornaliero; inoltre si sarebbe spettato qualcosa ogni mese per il suo apporto formativo.
Conclusione: se è vero che il ragazzo non ha goduto dei pasti per due mesi penso che sarebbe corretto riconoscere un bonus sulla base dei costi sostenuti in proprio; circa il suo apporto formativo, visto che in qualche modo ha contribuito a farsi carico con Moustapha dell'insegnamento pratico, bisognerebbe che la persona che aveva avanzato la proposta ricordasse i fatti.
Bruna è rimasta qui sino alla fine di gennaio e se Hervè si attendeva un compenso mensile perché non lo ha mai reclamato prima, sin che Bruna era sul posto?




Il carattere di Hervè è chiuso e lui ha già manifestato in altre occasioni la sua permalosità: nelle situazioni come questa perde il lume della ragione, si azzittisce, non risponde alle sollecitazioni.
Peccato perché questo è proprio il modo di autodanneggiarsi.
Circa la borsa dei ferri confermerei il suo diritto a prelevarla alla fine del corso, salvo che non pensi di avere diritto ad una seconda “trousse”, ma preferirei avere indicazioni precise dal “board”.
Questo argomento è stato trattato ancora ultimamente da Luca, però penso che sarebbe utile addivenire ad una linea guida definita pragmaticamente e valida sia per questo corso che per quelli futuri.
Come a tutti noto, i certificati di nascita in Burkina Faso sono dei documenti molto approssimativi e quindi, in mancanza di mese e giorno evidenziato, penso sia bene riconoscere le aspettative dei ragazzi che pensano di avere già i 18 anni solo per il fatto di essere entrati nell'anno in cui , per differenza matematica, i 18 sono raggiunti.




Sono in attesa di capire se egli ha intenzione di lasciare a breve, anche la prossima settimana: forse è per questo che si preoccupa di tutelare quelli che ritiene possano essere dei suoi diritti acquisiti.
In ogni caso è molto spiacevole trovarsi tirati dentro in situazioni simili.




Dopo le novità della mattinata nel pomeriggio avevo preso un impegno legato ai medicinali che non mi sono serviti e a quelli lasciati dall'ospite; mentre cercavo di trovare la migliore soluzione per la loro destinazione mi si è accesa una lampadina ricordandomi del Monastero Benedettino di Koubri.




Quando vi ero stato avevo notato un dispensario indirizzato alla maternità entro le mura del vasto terreno appartenente alla comunità religiosa; per altri motivi avevo tenuto il contatto telefonico di Soeur Bernadette, allora soprannominata Soeur Marketing, e mi è venuto spontaneo chiamarla.
Così è nato l'impegno pomeridiano in una giornata torrida a livello 41° senza un alito di vento, il che vuol dire sudorazione costante anche  restando fermi all'ombra.




Quando sono arrivato non è stato facilissimo rintracciare la Soeur che io ho chiamato ma Soeur durante l'incontro; ella è in procinto di recarsi a Parigi per cure mediche e mi ha raccontato che quando è arrivata al Monastero durante i primi anni 60 in quel vasto terreno che lo circonda non era raro vedere ancora circolare i leoni mentre le scimmie erano costantemente a contatto con i religiosi e le gru ci pascolavano volentieri in quanto poco lontano esistono due “barrage”.
Poi l'urbanizzazione ha modificato gli equilibri ed oggi di animali di quel tipo non se ne vedono più.



Prima di salutarci ha voluto farmi entrare nella chiesa ove era in corso la cerimonia del Vespro sostenuta dal suono di due arpe africane e dai canti delle vergini: a dire il vero ho saputo che nella congregazione vi sono donne dalle storie individuali incredibili che in precedenza avevano figliato.
Che differenza dai canti del culto evangelico ascoltati due settimane fa: qui il rapporto con il divino è meno appariscente e si percepisce una spiritualità più profonda.




Ma Soeur mi ha invitato a raggiungerla a Parigi con un TGV: è una donna anziana e molto malata mi disse la volta precedente, ma conserva tutta la forza che la natura le ha messo a disposizione e una innata carica di simpatia e di umorismo.



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