Sono rimasto sorpreso dall'inatteso numero di persone che hanno voluto venire a darmi un saluto
esprimendo parole di apprezzamento su di me: il loro è stato un
ringraziamento a Dio per avermi fatto arrivare in Burkina donando loro
la possibilità di conoscermi.
Praticamente un Messia,
anche se io preferisco definirmi “missionario laico”.
Nel momento in cui è
arrivata l'ora di chiudere definitivamente il bagaglio e di farmi una
doccia, la società dell'acqua potabile ha interrotto il servizio di
erogazione lasciandomi nel sudore dell'ultimo giorno.
E così sono stato
accompagnato all'aeroporto “bagnato”esattamente come ero arrivato
cinque mesi prima quando, sceso dall'aereo, fui investito da un caldo
umido insopportabile.
Il volo è decollato in
orario e ha effettuato un primo scalo a Niamey-Niger dove sono scesi
in molti e saliti in pochi: questo mi ha spinto ad abbandonare il
posto assegnato fra altri due passeggeri e a conquistare una fila da
tre libera tutta per me!
Quando era già passata
da un po' l'una di notte e mi ero sdraito l'olfatto mi ha detto che
era in corso la distribuzione della cena: è stata una sorpresa che
ho accolto con favore in quanto Turkish non a caso è classificata in
eccellenza per i servizi offerti ai clienti, inclusa la qualità del
cibo.
La cosa che mi è
difficile comprendere è come mai ho dovuto percorrere il doppio
della distanza per arrivare a casa (anche se al miglior prezzo di
mercato per quella tratta).
Infatti il velivolo ha
iniziato il volo salendo diretto, ma in pieno Sahara ha virato a
destra e dopo aver sorvolato Tripoli-Libia è passato sopra Malta
prima di indirizzarsi sulla Grecia e quindi a Istambul.
Dopo alcune
ore il volo successivo ha nuovamente sorvolato la Grecia e tagliato
l'Adriatico in modo da entrare in Italia fra Ravenna e Venezia;
quindi ha sorvolato l'autostrada iniziando la discesa verso Malpensa
poco dopo Brescia.
Ciò mi ha consentito di
sorvolare il centro storico di Milano a circa 2000 m. di quota,
quanto è bastato per farmi ammirare il Duomo e tutto il resto come
se fossi stato su un elicottero.
Nell'ultima tratta di
volo mi sono trovato a fianco una giovane ed attraente dagli occhi
azzurri ed i capelli chiari;
non ho saputo resistere alla tentazione
e ho chiesto il permesso di ritrarla in una foto.
Con sorpresa mi ha
risposto: SI!
Grazie Cate, era da tempo
che sognavo un'occasione simile: infatti di sogno si è trattato, un
sogno ad occhi aperti vissuto mentre ciondolavo nel corridoio sul
quale affacciano i negozi che vendono grandi firme negli aeroporti
di tutto il mondo dove sono incappato nella soave immagine che qui ho
voluto riportare.
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