giovedì 17 marzo 2016

Appendice




Sono rimasto sorpreso dall'inatteso numero di persone che hanno voluto venire a darmi un saluto esprimendo parole di apprezzamento su di me: il loro è stato un ringraziamento a Dio per avermi fatto arrivare in Burkina donando loro la possibilità di conoscermi.




Praticamente un Messia, anche se io preferisco definirmi “missionario laico”.




Nel momento in cui è arrivata l'ora di chiudere definitivamente il bagaglio e di farmi una doccia, la società dell'acqua potabile ha interrotto il servizio di erogazione lasciandomi nel sudore dell'ultimo giorno.
E così sono stato accompagnato all'aeroporto “bagnato”esattamente come ero arrivato cinque mesi prima quando, sceso dall'aereo, fui investito da un caldo umido insopportabile.




Il volo è decollato in orario e ha effettuato un primo scalo a Niamey-Niger dove sono scesi in molti e saliti in pochi: questo mi ha spinto ad abbandonare il posto assegnato fra altri due passeggeri e a conquistare una fila da tre libera tutta per me!




Quando era già passata da un po' l'una di notte e mi ero sdraito l'olfatto mi ha detto che era in corso la distribuzione della cena: è stata una sorpresa che ho accolto con favore in quanto Turkish non a caso è classificata in eccellenza per i servizi offerti ai clienti, inclusa la qualità del cibo.




La cosa che mi è difficile comprendere è come mai ho dovuto percorrere il doppio della distanza per arrivare a casa (anche se al miglior prezzo di mercato per quella tratta).




Infatti il velivolo ha iniziato il volo salendo diretto, ma in pieno Sahara ha virato a destra e dopo aver sorvolato Tripoli-Libia è passato sopra Malta prima di indirizzarsi sulla Grecia e quindi a Istambul.







Dopo alcune ore il volo successivo ha nuovamente sorvolato la Grecia e tagliato l'Adriatico in modo da entrare in Italia fra Ravenna e Venezia; quindi ha sorvolato l'autostrada iniziando la discesa verso Malpensa poco dopo Brescia.




Ciò mi ha consentito di sorvolare il centro storico di Milano a circa 2000 m. di quota, quanto è bastato per farmi ammirare il Duomo e tutto il resto come se fossi stato su un elicottero.




Nell'ultima tratta di volo mi sono trovato a fianco una giovane ed attraente dagli occhi azzurri ed i capelli chiari; 





non ho saputo resistere alla tentazione e ho chiesto il permesso di ritrarla in una foto.
Con sorpresa mi ha risposto: SI!




Grazie Cate, era da tempo che sognavo un'occasione simile: infatti di sogno si è trattato, un sogno ad occhi aperti vissuto mentre ciondolavo nel corridoio sul quale affacciano i negozi che vendono grandi firme negli aeroporti di tutto il mondo dove sono incappato nella soave immagine che qui ho voluto riportare.


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