venerdì 26 febbraio 2016

La deflagrazione



Giovedì 25.02.2016
A Ouaga opera, fra le altre, una fondazione che Bambini nel Deserto ha cercato di aiutare in vari modi negli ultimi anni.
Dopo essere stato presentato al suo presidente ed aver visitato varie volte la relativa sede, nel prendere in carico ogni aspetto della gestione di G.I. ho trovato pendente un banale lavoro di falegnameria consistente nella posa in opera di zanzariere alle finestre dei locali ove ha sede BnD.
Tale lavoro era stato commissionato a quella fondazione al solo scopo di offrire un sostegno economico alla stessa che si trova perennemente alla ricerca di fondi per la propria attività.
Già, ma quale è esattamente l'attività?




I ragazzi che accedono alla Fondazione, recita lo statuto, trovano risposte ai loro bisogni:

- un alloggio per la notte e un pasto caldo;
- attività educative ed artistiche, con particolare attenzione alla presa di coscienza dei Diritti dell’Infanzia;
- sostegno allo studio (sia per corsi diurni che serali);
- opportunità di apprendere un mestiere.
Il centro si autodefinisce espressione artistica e culturale che durante la giornata accoglie bambini vulnerabili nella fascia d’età dai 5 ai 14 anni provenienti da famiglie in condizioni disagiate.
La Fondazione, associazione socioculturale riconosciuta dalle autorità locali dal 2009, si trova nel quartiere di Gounghin.




Sul piano personale ho quindi incontrato e visitato la fondazione alcune volte onde sollecitare il buon fine dei lavori iniziati durante il mese di novembre 2015.
Tali lavori non sono mai stati definitivamente conclusi, sono stati mal realizzati, non vi è mai stata corrispondenza fra le affermazioni del responsabile della fondazione e le azioni da questi messe in opera: in pratica una grande delusione per me che in qualche modo, inizialmente, sono stato sul punto di essere preso nella ragnatela che aveva cercato di tessermi attorno.
Infatti l'istrione aveva cercato di circuirmi in vari modi onde sensibilizzarmi sulla posizione critica della fondazione sempre carente dei fondi necessari a procedere nella propria missione, ma quel suo atteggiamento ondivago fra il contrito/disperato e quello dell'artista incompreso aveva ottenuto esattamente l'effetto opposto a quello desiderato in quanto mi ero già reso conto che sul piano delle parole la persona era un superbo interprete pirandelliano, ma sul piano dei fatti era altra cosa assai, che molto educatamente si potrebbe definire come assolutamente meno nobile.




Pertanto ho nel tempo espresso il mio negativo punto di vista circa la persona in questione a BnD.
Una giovane italiana nota ad alcuni di BnD per iniziative condotte nell'ambiente del volontariato è coinvolta emotivamente già da anni con il personaggio prima tratteggiato; questa si è venuta a trovare qui nel periodo in cui è stato presente in loco anche il Presidente BnD il quale, cercato per un incontro su come dare ossigeno alla fondazione dopo i vari tentativi precedentemente andati a vuoto, ha accettato di ascoltare, ma non alla mia presenza per i motivi sopra spiegati.
In quella circostanza è stato presentato tale Cerutti Gino (nome inventato per questioni di privacy) da poco arrivato alla fondazione in quanto volontario con pregresse plurime esperienze in vari paesi africani e lì giunto su incarico di una italica organizzazione con sede a Roma da questi individuata tramite Facebook, organizzazione che non è né ONLUS né tanto meno O.N.G..
Bnd sta cercando ancora una volta di dare un contributo alla causa attraverso l'esame della possibilità di organizzare un sistema di adozioni a distanza secondo le regole precise previste dalle normative nostrane e solo dopo aver acquisito tutta una serie di elementi conoscitivi ad oggi mancanti prenderà una decisione: al momento quindi si trova in una posizione di stand-by.




La bomba

Nella serata di giovedì della scorsa settimana è scoppiata la bomba rappresentata dal fatto che il Cerutti Gino - da tutti i conoscenti chiamato Forest per le sue doti sportive - impegnato sul piano fisico ed economico in prima persona nella sede della fondazione dove aveva un letto per dormire, era venuto a conoscenza di abusi ripetutamente subiti da ragazzine frequentanti il luogo.
Da parte di chi? da parte del capo in testa della fondazione, l'uomo che a parole difende i diritti dell'infanzia.
Dopo robuste azioni minatorie subite e l'isolamento patito e creato ad arte attorno a lui attraverso dichiarazioni pubbliche ai ragazzi incitati a non avvicinarlo, è arrivata la richiesta di aiuto in Italia e Bnd, informata della cosa, ha prontamente incaricato il proprio rappresentante locale di andare a prelevarlo mettendolo in salvo a Garage Italia.




Da allora è stata svolta una indagine da parte di costui il quale ha parlato a più riprese con le parti lese e altri famigliari dei ragazzi frequentanti la fondazione, oltre che con il suo vertice.
Personalmente ho partecipato ad una sessione tenuta a G.I. nel tardo pomeriggio dello scorso sabato alla presenza delle due ragazzine di 16/17 anni prede non-volenti del DIAVOLO, oltre al Cerruti Gino ed al Burkinabé.
In quella sede le ragazzine hanno confermato tutti i particolari della scabrosa vicenda ed hanno dato la loro disponibilità a testimoniare.
Dopo questo incontro ho sentito il dovere non solo di dire come stanno le cose a BnD, ma, su richiesta del Cerruti, ho inviato un messaggio vocale all'italica sino ad ora non credente al Forest e persa nel delirio di in un discorso di complotto: certo che da quando in patria i massimi livelli politici hanno avuto la sfrontatezza di continuare a dire menzogne all'elettorato difendendosi con il discorso del complotto in atto contro di loro questo concetto è straripato!




Ha fronte del disgusto provato nonché del radicato senso civico e dal desiderio di giustizia per le parti deboli i due bianchi avrebbero subito voluto procedere per la strada maestra che se fossimo sul suolo patrio saprei benissimo come individuare, ma qui siamo in Africa, nel paese degli uomini “integri” e pertanto il Burkinabé ci ha chiesto di attendere sino al momento di un ulteriore incontro da programmare velocemente, questa volta allargato ai vertici della famigerata fondazione.
Tale incontro ha avuto luogo ieri nel tardo pomeriggio presso l'auberge de la Paix, poco lontano da G.I., ed è stato completamente registrato con i mezzi tecnici a disposizione.
A sorpresa il DIAVOLO – per dovere di cronaca devo dire che la sua nazionalità è altra rispetto al Burkina Faso - ha portato con se il figlio di anni dieci ed un parente animista della stessa etnia, persona che nelle sue proiezioni avrebbe dovuto occuparsi attivamente dei ragazzi: peccato che durante l'incontro precedente le due giovani abusate avessero evidenziato come, a fronte di materiale scolastico da questi loro donato, almeno una delle due era stata espressamente richiesta per consumare sesso in un albergo!




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.....abbiate pazienza, il racconto continua prossimamente

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