Giovedì
25.02.2016
A
Ouaga opera, fra le altre, una fondazione che Bambini nel Deserto ha
cercato di aiutare in vari modi negli ultimi anni.
Dopo
essere stato presentato al suo presidente ed aver visitato varie
volte la relativa sede, nel prendere in carico ogni aspetto della
gestione di G.I. ho trovato pendente un banale lavoro di falegnameria
consistente nella posa in opera di zanzariere alle finestre dei
locali ove ha sede BnD.
Tale
lavoro era stato commissionato a quella fondazione al solo scopo di
offrire un sostegno economico alla stessa che si trova perennemente
alla ricerca di fondi per la propria attività.
Già,
ma quale è esattamente l'attività?
I
ragazzi che accedono alla Fondazione, recita lo statuto, trovano
risposte ai loro bisogni:
-
un alloggio per la notte e un pasto caldo;
-
attività educative ed artistiche, con particolare attenzione alla
presa di coscienza dei Diritti dell’Infanzia;
-
sostegno allo studio (sia per corsi diurni che serali);
-
opportunità di apprendere un mestiere.
Il
centro si autodefinisce espressione artistica e culturale che durante
la giornata accoglie bambini vulnerabili nella fascia d’età dai 5
ai 14 anni provenienti da famiglie in condizioni disagiate.
La
Fondazione, associazione socioculturale riconosciuta dalle autorità
locali dal 2009, si trova nel quartiere di Gounghin.
Sul
piano personale ho quindi incontrato e visitato la fondazione alcune
volte onde sollecitare il buon fine dei lavori iniziati durante il
mese di novembre 2015.
Tali
lavori non sono mai stati definitivamente conclusi, sono stati mal
realizzati, non vi è mai stata corrispondenza fra le affermazioni
del responsabile della fondazione e le azioni da questi messe in
opera: in pratica una grande delusione per me che in qualche modo,
inizialmente, sono stato sul punto di essere preso nella ragnatela
che aveva cercato di tessermi attorno.
Infatti
l'istrione aveva cercato di circuirmi in vari modi onde
sensibilizzarmi sulla posizione critica della fondazione sempre
carente dei fondi necessari a procedere nella propria missione, ma
quel suo atteggiamento ondivago fra il contrito/disperato e quello
dell'artista incompreso aveva ottenuto esattamente l'effetto opposto
a quello desiderato in quanto mi ero già reso conto che sul piano
delle parole la persona era un superbo interprete pirandelliano, ma
sul piano dei fatti era altra cosa assai, che molto educatamente si
potrebbe definire come assolutamente meno nobile.
Pertanto
ho nel tempo espresso il mio negativo punto di vista circa la persona
in questione a BnD.
Una
giovane italiana nota ad alcuni di BnD per iniziative condotte
nell'ambiente del volontariato è coinvolta emotivamente già da anni
con il personaggio prima tratteggiato; questa si è venuta a trovare
qui nel periodo in cui è stato presente in loco anche il Presidente
BnD il quale, cercato per un incontro su come dare ossigeno alla
fondazione dopo i vari tentativi precedentemente andati a vuoto, ha
accettato di ascoltare, ma non alla mia presenza per i motivi sopra
spiegati.
In
quella circostanza è stato presentato tale Cerutti Gino (nome
inventato per questioni di privacy) da poco arrivato alla fondazione
in quanto volontario con pregresse plurime esperienze in vari paesi
africani e lì giunto su incarico di una italica organizzazione con
sede a Roma da questi individuata tramite Facebook, organizzazione
che non è né ONLUS né tanto meno O.N.G..
Bnd
sta cercando ancora una volta di dare un contributo alla causa
attraverso l'esame della possibilità di organizzare un sistema di
adozioni a distanza secondo le regole precise previste dalle
normative nostrane e solo dopo aver acquisito tutta una serie di
elementi conoscitivi ad oggi mancanti prenderà una decisione: al
momento quindi si trova in una posizione di stand-by.
La
bomba
Nella
serata di giovedì della scorsa settimana è scoppiata la bomba
rappresentata dal fatto che il Cerutti Gino - da tutti i conoscenti
chiamato Forest per le sue doti sportive - impegnato sul piano fisico
ed economico in prima persona nella sede della fondazione dove
aveva un letto per dormire, era venuto a conoscenza di abusi
ripetutamente subiti da ragazzine frequentanti il luogo.
Da
parte di chi? da parte del capo in testa della fondazione, l'uomo
che a parole difende i diritti dell'infanzia.
Dopo
robuste azioni minatorie subite e l'isolamento patito e creato ad
arte attorno a lui attraverso dichiarazioni pubbliche ai ragazzi
incitati a non avvicinarlo, è arrivata la richiesta di aiuto in
Italia e Bnd, informata della cosa, ha prontamente incaricato il
proprio rappresentante locale di andare a prelevarlo mettendolo in
salvo a Garage Italia.
Da
allora è stata svolta una indagine da parte di costui il quale ha
parlato a più riprese con le parti lese e altri famigliari dei
ragazzi frequentanti la fondazione, oltre che con il suo vertice.
Personalmente
ho partecipato ad una sessione tenuta a G.I. nel tardo pomeriggio
dello scorso sabato alla presenza delle due ragazzine di 16/17 anni
prede non-volenti del DIAVOLO, oltre al Cerruti Gino ed al Burkinabé.
In
quella sede le ragazzine hanno confermato tutti i particolari della
scabrosa vicenda ed hanno dato la loro disponibilità a testimoniare.
Dopo
questo incontro ho sentito il dovere non solo di dire come stanno le
cose a BnD, ma, su richiesta del Cerruti, ho inviato un messaggio
vocale all'italica sino ad ora non credente al Forest e persa nel
delirio di in un discorso di complotto: certo che da quando in patria
i massimi livelli politici hanno avuto la sfrontatezza di continuare
a dire menzogne all'elettorato difendendosi con il discorso del
complotto in atto contro di loro questo concetto è straripato!
Ha
fronte del disgusto provato nonché del radicato senso civico e dal
desiderio di giustizia per le parti deboli i due bianchi avrebbero
subito voluto procedere per la strada maestra che se fossimo sul
suolo patrio saprei benissimo come individuare, ma qui siamo in
Africa, nel paese degli uomini “integri” e pertanto il Burkinabé
ci ha chiesto di attendere sino al momento di un ulteriore incontro
da programmare velocemente, questa volta allargato ai vertici della
famigerata fondazione.
Tale
incontro ha avuto luogo ieri nel tardo pomeriggio presso l'auberge de
la Paix, poco lontano da G.I., ed è stato completamente registrato
con i mezzi tecnici a disposizione.
A
sorpresa il DIAVOLO – per dovere di cronaca devo dire che la sua
nazionalità è altra rispetto al Burkina Faso - ha portato con se il
figlio di anni dieci ed un parente animista della stessa etnia,
persona che nelle sue proiezioni avrebbe dovuto occuparsi attivamente
dei ragazzi: peccato che durante l'incontro precedente le due giovani
abusate avessero evidenziato come, a fronte di materiale scolastico
da questi loro donato, almeno una delle due era stata espressamente
richiesta per consumare sesso in un albergo!
.
.....abbiate pazienza, il racconto continua prossimamente
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