martedì 5 gennaio 2016

2016: inizio con congedo da Ouaga




01.01.2016

Inizio non facile, ma verso le 9.30 la costipazione si alleggerisce e così mi trovo a dover gestire esclusivamente l'attacco di vertigine parossistica che ha fatto sentire i suoi malefici effetti sin dal risveglio; bene, mi dico, ora posso pensare alla partenza.
Essendo giorno festivo opto per la più semplice meta rappresentata da Bobo con l'obiettivo di riuscire a prendere il bus delle 13.00.
La fortuna aiuta gli audaci recita un proverbio d'altri tempi, e anche noi tre che ci siamo messi in strada alle 11.00 sperando di incrociare un taxi: Duilio lo ha visto e bloccato al volo e la trattativa sul prezzo è stata rapida.
Perciò alle 11.22 eravamo già alla stazione dei bus TSR dove era appeso un cartello indicante gli orari odierni: abolita la corsa delle 13 sostituita da un'altra alle 14.


Nell'attesa abbiamo effettuato una visita alla vicina Bras Ouvert e poi: pronti, partenza, via.
L'aria condizionata da incubo mi ha spinto subito a coprirmi ed il malessere generale mi ha messo in condizioni di sonnecchiare sino quasi a Bromo; dopo la breve sosta i miei occhi hanno dovuto subire un episodio dei “furiosi e qualche cosa” che la TV di bordo ha trasmesso per il piacere della maggioranza dei viaggiatori: il tutto è durato sino quasi alla destinazione.








Prima di salire a bordo avevo avuto modo di apprendere che villa Rose non aveva le camere per noi e quindi le ho trovate al Paradiso, struttura con ristorante e camere d'hotel di proprietà Giovanni – la persona conosciuta durante il mese di novembre - dove ci siamo recati trovando non solo l'acqua, ma anche quella calda che ci ha subito deliziati con una doccia, goduria questa che a Ouaga ci era stata preclusa a causa della sua mancanza di erogazione negli orari di normale utilizzo.




Le camere sono risultate di gradimento ed il ristorante pure; l'ambiente risulta più rustico rispetto a Villa Rose, ma Giovanni copre il gap con le sue attenzioni culinarie.

Prima di cena lunga conversazione con il proprietario; quando la cena stava per prendere inizio ho ricevuto una chiamata che sono stato bravo a capire da chi provenisse onde evitare quel fastidio dato dal dover parlare stando sulle generali mentre ti sforzi di identificare l'interlocutore: veniva da Ouaga ed era la proprietaria del ristorante Anika, troppo gentile nell'informarsi sull'esito del viaggio affrontato!


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