sabato 21 novembre 2015

Una novità inattesa e molto gradita

19XI15
Mi son dovuto spingere con la bici più lontano del solito per trovare la schiuma da barba: pare che i Burkinabé non sentano la necessità di sbarbarsi regolarmente e pertanto l'articolo ho dovuto cercarlo a lungo prima di arrivare ad un importante crozon dove il goudron sale di livello e si possono trovare dei supermercati di tutt'altro genere rispetto a quelle boutique che uso regolarmente qui attorno.
Le elezioni politiche si tengono domenica 29, ma già oggi ho cominciato a vedere movimento di caschi rossi ben armati a bordo di pick-up destinati a raggiungere qualche postazione prestabilita e ho anche visto una intensa attività di controllo sui veicoli effettuata sia dalla gendarmeria che dalla polizia.
Speriamo bene per la missione al Nord che dovrò compiere in fertta.



20XI15
Ed ora che sono avvenuti i vari contatti email/Skype ne so qualcosa di più circa la missione urgente che mi è stata affidata.
Si tratta di andare a monitorare con un particolare apparecchio Garmin il numero di alberi piantumati per un progetto di riforestazione.
Il contatto da attivare preventivamente nel villaggio all'interno della Brousse si chiama Ibrahim; di questa persona so che è reduce da un brutto incidente per cui dovrebbe essere ancora nella fase riabilitativa che mi auguro sia abbastanza avanzata da consentirgli di essere presente all'appuntamento che fisserò telefonicamente onde avere una guida per raggiungere i luoghi.
Ibrahim pare sia l'unico capace di utilizzare l'apparecchiatura Garmin, ma cercherò anch'io di capirne il funzionamento.
Dovrei star via qualche giorno/una settimana viaggiando in solitaria sulla Toyota della quale non conosco lo stato di salute effettivo, salvo essere stato messo al corrente di un consumo d'olio superiore al giusto.


Lasciando Ouaga diventerò “missing” per chi segue il blog, ma al mio rientro spero di avere cose interessanti da raccontare.
Il villaggio dove mi fermerò si trova nell'area della città di Ouahigouya, località non distante da una frontiera con il Mali interdetta già da tempo (semmai gli avvenimenti odierni a Bamako genereranno controlli supplementari sulla strada), è molto ospitale, mi è stato detto, e per quanto privo di energia elettrica pare che sarò in qualche modo accudito: ma in quale modo?
Cercherò di tenere sotto controllo con la coda dell'occhio la presenza di eventuali pentoloni a misura d'uomo nel caso vedessi accendere un fuoco alla loro base!


Nel frattempo oggi qui ancora una giornata rovente; da ieri, dopo aver visto episodi non troppo gratificanti avvenire fra alcuni ragazzi, ho accentuato il controllo sulla puntualità degli allievi ed oggi ho preteso un colloquio individuale con chi è arrivato oltre alla tolleranza ammessa.
Successivamente, avendo notato che alcuni erano sbandati, ne ho convocati quattro nel salone sottoponendoli ad un test estemporaneo.
Ho diviso la lavagna in quattro parti, una a disposizione per ciascuno di loro.
Poi li ho invitati a disegnare ciò che volevano.


Dopo aver commentato insieme la prima schermata li ho invitati a cancellare tutto e a ripartire. Ancora una volta si sono espressi su temi appartenenti alle loro conoscenze storiche/tradizionali.


A questo punto li ho invitati ad usare fantasia ed immaginazione per una nuova schermata, ma prima ho voluto far vedere alcune immagini inusuali ai loro occhi traendole dal mio p.c., immagini quali il mare, le navi, la neve.


I ragazzi si sono subito appassionati ed io li ho incalzati di domande alle quali sono stati pronti ad alzare il dito per chiedere di poter rispondere; certo, hanno frainteso il ghiaccio del Perito Moreno con la neve, un traghetto della Tirrenia ripreso da lontano con un battello (ma poi quando l'immagine è comparsa in primo piano hanno chiesto se viaggiare su quel tipo di nave è pericoloso – chiaro riferimento ad informazioni da loro acquisite sull'attraversamento del mediterraneo in qualche modo), l'aereoplanino dotato di pattini ancorato sule placide acque di un lago nord americano è stato preso per un aereo che può atterrare sulla terra e così via, ma complessivamente si sono comportati bene.




E' così venuto il momento di esprimersi con i gessetti e tutti e quattro hanno saputo attingere alle nuove conoscenze: c'è chi ha disegnato un elicottero e dei paracadutisti, chi ha privilegiato l'oca canadese dalla splendida colorazione che avevo decantato come un'instancabile migratrice, chi ha scelto l'idroplano e chi ha preferito una baia con un natante al centro.





Sono stati bravi ed io mi sono divertito con loro (parlano quasi tutti la lingua dei “mossi”- nome di un'etnia dominante, il moré; il loro francese africano è masticato così e così – per questo nella giornata del sabato vi è una maestra che si dedica alla loro scolarizzazione).




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