Alle 6.30 ero già in
piedi e alle 7.00 ho chiesto a Moustapha, appena arrivato, di
controllare il livello dell'acqua e dell'olio della Toyota dopo essere stato informato di un consumo anomalo.
Recentemente l'auto era
stata utilizzata in un percorso abbastanza lungo e dal suo rientro
era praticamente rimasta ferma.
Livello acqua ok.,
livello olio non rilevabile in quanto sotto alla punta dell'asta:
accidenti, quindi olio zero nella coppa?
Ho fatto versare quello
di un contenitore qui presente e mi sono ripromesso di fermarmi alla
prima stazione di servizio per farne incetta, ma non mi sono sembrate
da subito le migliori condizioni per mettersi in viaggio!
Nel contempo mi sono
chiesto se chi aveva usato ultimamente l'auto era a conoscenza di
questa problematica in modo da potervi sopperire: chissà!
Caricate le poche cose
adatte a farmi soggiornare qualche giorno nel villaggio sperduto, in
particolare 12 bottiglie di acqua minerale, mi sono seduto alla guida
per avviare il motore che ieri sera avevo già messo in moto senza
alcun problema per fare il giro dell'isolato e recarmi a fare il
pieno di gasolio (sorpresa, l'addetta dopo aver raggiunto CFA 3000 di
erogazione mi ha prima guardato strano e poi mi ha avvisato che il
serbatoio era pieno!) .
L'aria fresca del mattino
non si addice a Toyota Runner, ho subito pensato quando ho udito un
rumore sinistro e nessun accenno di accensione.
Mustapha mi ha fatto
cenno di insistere e l'auto si è messa in moto; la mia attenzione
era incentrata sulla mancanza di olio e possibili danni da ciò
derivanti e quindi quello dell'avviamento sono stato portato a
pensare che fosse una modalità caratterizzante l'anziana Toyota.
Incredibile ma vero: non
ho avuto né problemi di traffico (stamane intenso contrariamente a
qualche sabato precedente) né problemi di orientamento dopo aver
abbondantemente studiato la mappa della città la sera prima.
Solo che mi sono trovato
troppo in fretta allo stop per il pedaggio senza essere riuscito a
trovare una comoda stazione di servizio per fare scorta di olio
durante i 20 km. percorsi.
Già sino a lì avevo
viaggiato al massimo a 60 km/h in modo da far ruotare le parti
meccaniche al minimo visto il livello dell'olio motore, ed avevo
pensato che avrei potuto continuare così sino all'intercettazione di
una stazione di rifornimento.
Qui in Burkina Faso su
determinate strade si paga un pedaggio, ma non certo per percorrere
un'autostrada o la parvenza di essa: si tratta di un goudron che
dovrebbe essere in buone condizioni e per accedervi, oltre a dover
transitare da una poderosa cancellata semi aperta, prima si deve
scendere per raggiungere un casotto preposto al pagamento del
pedaggio.
Nel contesto, fra un
dissuasore di velocità ed un altro posti prima del cancello, vi è
una miriade di donne con bimbo sulla schiena, donne senza bimbo,
ragazzi e ragazze, tutti che fanno corse continue incontro al veicolo
costretto a rallentare offrendo varie tipologie di cibi.
Personalmente non avevo
bisogno di nulla e solo dopo ho capito che una ragazza mi aveva
chiesto di abbassare il finestrino per ricevere il mio denaro con il
quale mi avrebbe pagato il pedaggio.
Presto si è rivelato
essere stato un bene non aver capito le buone intenzioni della
giovane Burkinabé; infatti ho accostato, ho spento il motore, ho
pagato il dovuto, mi sono rimesso al posto di guida e quando ho dato
il contatto ecco ripresentarsi quel brutto rumore percepito al
mattino, solo che questa volta, anche insistendo, non è successo più
nulla.
Sono rimasto basito nel
dover constatare che una prima parte della quotidiana avventura era
già terminata; ora dovevo inventarne la parte seconda.
Ho subito deciso che
anche se la vettura fosse stata in grado di partire a spinta non mi
sarei inoltrato verso nord per 200 km.: decisione che continuo a
ritenere saggia anche dopo alcune ore da che è stata presa.
Subito mi si è
avvicinato un tipo addetto al controllo delle auto in entrata ed io
ho volentieri accettato di farmi spingere - contestualmente
all'effettuazione dell'inversione di marcia - nel tentativo di
sentire ancora il suono del motore; nel fare l'operazione ho
indirizzato il veicolo fuori dal goudron su una pistarella di terra
battuta e quando mi è sembrato di avere acquisito velocità ho
provato per due volte a far partire il motore con l'aiuto della
seconda : niente da fare.
L'auto è troppo pesante
e ci vorrebbe un numero di persone forzute che lì attorno non ho
visto fra i corridori all'assalto delle auto.
Ben presto dal gruppetto
che aveva cercato di fare l'impresa sono emersi due interlocutori:
quello del controllo ed un altro non giovane con una t-shirt di
colore rosso riportante la scritta: “Polonia”.
Chi ha proposto una cosa
chi ne ha proposta un'altra, certo è che, mancando le condizioni per
una spinta robusta, l'unica possibilità era quella di far arrivare
un meccanico.
Dopo lunghe consultazioni
per individuare un meccanico che in quella zona evidentemente non
c'è, t-shirt Polonia si è messo a parlare al telefono con qualcuno
e poi mi ha avvisato che sarebbe arrivato un meccanico.
Nel frattempo l'altro
aveva provveduto a piazzare una sedia all'ombra della chioma di un
albero invitandomi a sedermi.
Comodamente piazzato al
fresco ventilato ho inizialmente chiamato Bruna per informarla
dell'accaduto ed avere dritte per meccanici, ma lei mi ha rimandato a
Sama.
A seguire ho comunicato a
Ibrahim che il nostro rendez-vous non sarebbe avvenuto oggi.
Quindi, riflettendo sul
fatto che avevo visto girare una fattura di un importo cospicuo per
interventi di qualche mese fa sul Toyota, ho chiesto a Sama di
mettermi in contatto con quella officina.
Dopo una decina di minuti
sono stato chiamato da un addetto che mi ha garantito che avrebbe
organizzato il soccorso per me.
E così, fra qualche
chiacchiera con i partecipanti alla seduta all'ombra, qualche nuovo
tentativo di accensione, qualche foto eseguita all'umanità di
passaggio tendente ad evidenziarne le modalità di comportamento,
qualche calcolo statistico in merito allo strapotere evidenziato dal
MPP anche nell'area in cui mi trovavo (rapporto 100 a 1 fra i
manifesti appiccicati sulle auto lì circolanti e inneggianti ai vari
candidati), qualche considerazione circa il fatto che parecchie
vetture che mi sono passate sotto il naso erano grandi e muscolosi
off-road a sei e otto cilindri, è trascorso abbastanza tempo da
farmi azzardare qualche considerazione che tenesse conto di tutte le
precedenti ed anche abbastanza per sollecitare il soccorritore.
Questi mi ha detto che
sarebbe arrivato in 30', tempo che io ho prontamente raddoppiato.
Alla fine è arrivato un pick up in ottime condizioni recante
l'adesivo di una organizzazione italiana sulla portiera (dimenticavo,
in precedenza si era fermata al “casello” un'auto recante
l'adesivo di una organizzazione umanitaria che a me suonava come
nostrana: infatti un tipo trasportato, vedendomi a fianco della Toyota BnD
con cofano aperto, mi ha chiesto se avessi avuto bisogno di aiuto,
segno che di ONG italiane ne girano non poche qui, anche se nessuno
sa nulla dell'altra).
L'addetto intervenuto è risultato essere il capo del soccorso; ha subito chiesto al suo aiuto il camice da lavoro, sic!, e al primo tentativo di accensione ha capito l'inevitabile, e cioè che l'auto non sarebbe stata in grado di farlo da sola: credo si tratti del motorino di avviamento.
La seconda fase è stata
quella del traino per darle velocità e farla partire con l'aiuto
della solita seconda.
Il cavo di traino era in
realtà una corda sfilacciata che nemmeno per sfuggire da una cella
di qualche prigione di provincia sarebbe stata buona; al primo
strattone si è rotta.
Rifatto il collegamento e
presa velocità sullo sterrato per ben due volte non è successo
nulla, tranne un leggero sbandamento, a mio avviso avvenuto per la
scarsa compressione del quale il motore è dotato (come dire che è
un po' spompato); al momento opportuno si impunta e le ruote si
bloccano per un momento.
Allora, anziché la
seconda, è stata usata la prima e questa volta il miracolo di
S.Gennaro si è concretizzato.
Tolta la corda sono
riuscito a percorrere a ritroso il percorso del mattino e a sbarcare
a Garage Italia poco dopo le 13.00: scaricate le mie cose l'auto è
stata porta via per un controllo adeguato ed un preventivo.
La missione a Ouahigouya,
se verrà confermato il livello di urgenza, vedrò di organizzarla
diversamente; anche oggi ho vissuto una intensa e molto sfaccettata
storia africana riuscendo nel contempo ad evitare il pentolone (qualcuno è portato a pensare che sia un'eventualità sempre in agguato quando ci si inoltra nella "brousse").
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