venerdì 27 novembre 2015

Giovedì 26XI15



Sebbene la notte non sia stata riposata come si dovrebbe a causa del caldo (risultato: testa pesante), dovendo mettere il naso fuori da G.I. ho deciso di farlo subito contando nelle ore “fresche”.
Il mezzo che uso con maggior frequenza nei miei spostamenti è una bici che G.I. aveva acquistato per offrirla in uso ad un allievo residente lontano che poi non si è più presentato, quindi si tratta di un cadavere pagato CFA 15.000 più qualche altra cosa per mettere a nuovo il copertone anteriore.
Prima di salire sul sellino “mobile” (pur essendo fisso ed inamovibile ad un'altezza inadeguata alla mia gamba risulta però mobile nella punta del triangolo per cui pedalare diventa ancora più scomodo) l'aiutante di Moustapha ha ritenuto di dover infilare aria nella camera d'aria della ruota posteriore in quanto questa perde durezza molto velocemente, così ho approfittato per indicare a Moustapha una soluzione provvisoria per far rimanere il sellino orizzontale.
Con uno spaghetto di recupero è stato fissato in qualche modo il sellino alla canna.
Una volta partito mi sono recato a consegnare indumenti da lavare nel solito posto, ma il tipo non si era ancora presentato al lavoro e ciò mi ha fatto indugiare nell'area nell'attesa di essere più fortunato al passaggio successivo.


Dopo aver esplorato altre sterrate tanto per far passare il tempo, quando al terzo passaggio ho visto ancora chiuso ho deciso di mollare a casa il fardello degli indumenti per raggiungere il grand crozon sul goudron dove i supermercati cominciano ad essere degni di questo nome.
Per arrivarci ho provato a percorrere delle sterrate + o – parallele al goudron dove è vero che il fondo non è mai liscio e respiri fumi alla diossina derivanti dai rifiuti bruciati sui bordi, però ti risparmi lo stress da traffico e da altro tipo di inquinamento: in effetti, alla fine, il primo supplizio non è diverso dall'altro.
Quando mi è sembrato di averne abbastanza degli sterrati e il sellino ha ripreso a comportarsi come prima dell'intervento, ma soprattutto quando mi è sembrato che quegli sterrati mi stessero allontanando troppo dal goudron (per giunta ad un certo punto mi è parso di addentrarmi nelle case; invece era la sterrata che si stringeva ulteriormente dove le case sono collocate molto vicine le une alle altre) allora mi sono deciso a mettere le ruote sull'asfalto in prossimità della meta.


Proprio sull'incrocio ci sono due organizzazioni commerciali, una già esplorata recentemente che si identifica come “Les Bons Amis”, una seconda identificata come “Le Bon Samaritain” che oggi è inquadrata nel mio schermo visivo per una visita.
Però, tanto per mantenermi fedele al motto “cosa c'è dietro l'angolo”, mi sono prima indirizzato sullo stradone che porta all'aeroporto pensando di trovare altre opzioni addizionali a queste due.
Ad un certo punto ho capito che pedalavo senza avanzare se non per inerzia: infatti ho visto la catena penzolare bisognosa di essere allocata al suo posto.
Accidenti, non ho alcuna voglia di sporcarmi le mani ed io so bene che con le catene delle biciclette è impossibile non sporcarsele; inoltre con una bici con cambio a più rapporti l'operazione riesce meglio perché è possibile giocare sul movimento del meccanismo, ma con bici a rapporto unico la cosa è un po' diversa.


Mentre stavo ragionando ho allungato lo sguardo tanto da cogliere un bel sacchetto di plastica di recente abbandono e pressoché immacolato in sosta sotto una pianta ornamentale all'ingresso di una pizzeria; l'ho raggiunto con la tecnica della “pantera rosa” e me ne sono appropriato con uno scatto fulmineo.
Il sacchetto ne conteneva un altro al suo interno in modo da potermi riparare entrambe le mani; molto bene, si vede che è la mia giornata fortunata - quindi ho cominciato ad armeggiare senza riuscire a concludere con successo immediato.
A questo punto un signore di azzurro vestito indossante una tunica trapezoidale lunga sino a terra ed una papalina in testa mi ha avvicinato con il sorriso sulle labbra ed io, di fronte a tanta squisita gentilezza, ho ceduto volentieri uno dei due sacchetti al volenteroso.
Egli ha cominciato a raccogliere con quel sacchetto polvere terrosa per subito passarla su tutta la lunghezza della catena, esattamente ciò che io non avrei mai fatto in quanto ligio al dettame che la catena di una bici deve sempre essere tenuta al riparo dalla polvere, sempre ben lubrificata e ingrassata.
Fatto sta che dopo questa manovra la catena è andata a posto ed io, oltre a ringraziarlo, ho ritenuto inutile proseguire in quella direzione.


Il Buon Samaritano è una organizzazione che si sviluppa su due piani, con quattro postazioni di casse e piena di personale in divisa (equamente diviso fra femmine e maschi) desideroso di aiutarti.
Ho subito capito che l'offerta di merce in esposizione era varia e con prezzi allettanti, perciò mi sono lanciato decisamente negli acquisti di ciò che avevo in mente.
Uno dei motivi per cui oggi ho fatto tanta strada era perché sono arrivato a saturazione sul tipo di cibo che fa parte della mia dieta quotidiana e la mia intenzione sarebbe di cambiare qualcosa.
Speravo di trovare nel settore del fresco la soluzione ai miei problemi, ma questo è risultato meno dotato rispetto a quello dei Buoni Amici e pertanto mi sono concesso solo una punta di Emmenthal che probabilmente avrà un gusto diverso da quello memorizzato (altri formaggi non ce n'erano se non i soliti formaggini).


Però ho trovato il pane alle spezie per la colazione del mattino, le lenticchie=sostituto della carne che già non mangio più nemmeno a casa - figuriamoci qui, onde interrompere il solito condimento di verdure da me elaborato che risulta idoneo ad essere utilizzato sia con il cous cous che con il riso o la pasta - ma a un certo punto non se ne può più, le sardine sia marocchine (molto convenienti) che francesi, olio extra vergine di oliva sia francese che spagnolo a prezzi che lasciano qualche dubbio sul fatto che contenga solo la prima spremitura (comunque da tener presente come finirà quello tunisino), olive nere alla greca e molto altro ancora.
Al piano superiore sono allocate merci da bazar (roba elettrica, giocattoli, plastiche di tutti i tipi, valige, elettrodomestici, materassi etc. etc. etc); lì mi sono deciso ad acquistare una padella degna di questo nome perché la dotazione di G.I. lascia molto, ma molto, a desiderare sotto ogni punto di vista (bisogna però precisare che è anche la prima volta che un piccione viaggiatore vi effettua una sosta di lungo periodo).
Alla fine ho riempito lo zainetto lasciando sul posto CFA 16.000 e, ormai con sole tosto, ho iniziato il rientro tutto su goudron.
Dopo tre pedalate mi sono trovato ancora con la catena penzolante; molto acutamente avevo conservato uno dei due sacchetti di plastica in caso di una successiva necessità e così ho subito risolto la faccenda.



Arrivato ad un terzo del percorso la bici ha cominciato a sbandare: inutile far finta di nulla, meglio fermarsi e capire: così ho potuto constatare che la gomma posteriore era definitivamente a terra.
Che giro complicato sta diventando questo giro!
In ogni caso il primo obiettivo è stato quello di non rimanere esposto al sole per quanto fossi riparato dal mio berretto a falda ampia ben calato sulla testa.
Quindi ho proseguito il rientro con bici a mano senza nemmeno dover faticare più di tanto; arrivato in prossimità di G.I. mi sono trovato ad una certa distanza da una immagine femminile che si stava muovendo apparentemente verso di me con tutta l'eleganza data dal passo corto e quindi con quell'andamento morbido che carica di ulteriore sensualità il portamento eretto conquistato dalle donne alla scuola del trasporto utilizzando il proprio capo, in questo caso dotato di affascinanti treccioline di notevole lunghezza che mi è sembrata appropriata alla statura della giovane, il volto recante quell'espressione assorta che sembra andare oltre perdendosi in una dimensione eterea.
La pelle di un colore scuro ma non scurissimo era poco visibile a causa dell'abito lungo dalle tonalità sull'azzurro in due nouance che separavano bene il busto dai fianchi conferendo il giusto risalto ad ogni parte anatomica: insomma, mi sono trovato a contatto con una “madonna” del Burkina sfuggita a Silvia Amodio fotografa che recentemente ha esposto a Milano con il titolo “Deo Gratias Burkina Faso” una serie di immagini dedicate alle madonne africane.



Dopo aver capito che non si trattava di una visione creata dalla fata Morgana, quando la distanza fra noi è diminuita lei ha virato a sinistra e poco dopo io ho virato a destra nella stessa direzione, curioso di capire dove un tipo così si sarebbe diretto.
Venti metri dopo la virata è posto il cancello di G.I. ed è proprio lì che la “madonna” è entrata non certo per me bensì per ritirare la propria “mobilette” in riparazione: una cliente quindi, e da vicino ho potuto maggiormente apprezzarne i lineamenti.



Successivamente ho raggiunto a piedi il lavatore con il quale ho scambiato qualche battuta circa la ritardata apertura odierna del suo esercizio.
Conclusi i giri all'esterno avrei subito voluto mettermi sotto al flusso d'acqua della doccia per rigenerarmi, ma la società dell'acqua potabile aveva anticipato il mio desiderio con la propria decisione consistente nel non erogare H2O per tutto il giorno.
Ancora adesso che sta calando il buio l'acqua è una chimera; in aggiunta anche l'elettricità ha momentaneamente fatto la stessa fine!
Appena le pale a soffitto hanno smesso di ruotare ho cominciato a sudare in maniera tale da valutare positivamente l'efficace loro servizio nel quale non avevo prima creduto molto.
Ad un certo punto non mi è restato altro da fare che pensare alla cena: alla luce di una candelina mi sono messo a mondare cipolla ed aglio e dopo averne fatto un soffritto utilizzando la nuova padella, vi ho aggiunto del pomodoro concentrato opportunamente diluito (qui si usa così) e del peperoncino; quindi ho versato le lenticchie.
Certo non si può chiamare il risultato ottenuto con il nome classico di zuppetta di lenticchie, ma qui in B.F. quel piatto è stato assai apprezzato.
Se le giornate qui non valgono una storia nuova tutti i giorni.......




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