lunedì 30 novembre 2015

Attendendo l'esito delle Elezioni Presidenziali

Domenica 29XI15



Mentre la giornata sta prendendo forma sono al corrente che sin dalle 5 del mattino sono iniziate le attività che andranno a coronare il grande evento odierno: prima della mezzanotte verranno chiusi i seggi e nei giorni successivi si saprà chi avrà l'incarico di condurre questo paese per i prossimi cinque anni o se sarà necessario andare al ballottaggio fra coloro che avranno raccolto il maggior numero di preferenze.


Chiunque sarà la persona desidero augurarle di agire per il bene del suo popolo, e già so che non sarà facile.
Più mi sto attestando in questo paese e più mi chiedo che cosa vogliono davvero i Burkinabé: il paese è leggermente più piccolo dell'Italia e conta meno di 13 milioni di abitanti, ma essi appartengono a molte etnie differenti fra loro e spesso molto legate a tradizioni ancestrali.
Tutti gli abitanti della “brousse”, e penso siano la maggioranza, sono già distanti da quelli, magari della stessa etnia, ma che vivono nelle città costituite principalmente di grandi periferie prive di servizi.




Ieri parlavo con una persona dotata di “mobilette” che vive poco lontano da qui in una casa di recente costruzione proprio di fronte al Golden Beach Hotel, costruzione apparentemente fuori luogo lì dove sorge essendo dotata di ogni comfort ed avendo un costo camera fissato a CFA 22.500 per notte.
Ebbene, pur condividendo con l'Hotel la stessa strada sterrata dove pascolano capre, becchettano galline e ragliano asini in mezzo alla solita situazione “igienica”, la casa di quella persona non gode ancora dell'allaccio all'energia elettrica della quale quindi non può disporne, così come spesso non può disporre dell'acqua esattamente come capita anche qui a G.I..




Se questa è la situazione nella capitale, per quanto periferia, quale potrà essere la situazione altrove?
Già la situazione che ho descritto corrisponde ad una situazione da privilegiati in quanto spesso nelle sterrate si aprono ampi spazi che sono utilizzati come discarica a cielo aperto, attorniate da cubicoli fatiscenti costruiti in terra e dalle dimensioni minuscole che sono poi le case della maggioranza delle persone.




Moustapha, il capo meccanico, mi ha spiegato che vive in un quartiere lontano da qui, verso Nord, dove non c'è lottizzazione e pertanto la situazione sarà ancora più caotica di quella accennata.
Apparentemente la gente non protesta per queste cose; esse rappresentano ciò che conoscono e sembra andar loro bene così.



Fra un cubicolo e l'altro non è raro vedere una proprietà costruita diversamente, si potrebbe dire una villa, con tanto di area verde all'interno delle mura e padella satellitare ben esposta: ciò non garantisce però circa il fatto che la qualità dei servizi interni siano tanto diversi da quelli dei cubicoli.




I villaggi della “brousse”, quelli più sperduti, sembrano proprio vivere fuori dal tempo in una situazione cristallizzata dove l'eventuale presenza di un pozzo ove attingere l'acqua rappresenta già una modernità fantascientifica.




Fra i 13 ml. circa di abitanti la maggior parte è rappresentata da giovani e da giovanissimi - stante l'indice attuale di procreazione a 6,5 unità/donna: sulla carta l'elevato numero di giovani rappresenta un serbatoio di forze da forgiare positivamente, ma quando vedo le masse di bambini non scolarizzate e idem vale per i meno giovani, mi trovo spesso a pensare all'enorme spreco e al nulla che viene dato a queste generazioni.




In contrasto a ciò dappertutto in giro si vedono costruzioni ove sono allocate scuole di vario genere, ma private: non so che tipo di preparazione venga fornita, certo è già qualcosa rispetto al nulla o al poco più del nulla, ma è qualcosa che va nella direzione adatta ad aumentare le distanze fra le cassi sociali senza creare un minimo di solidarietà fra di esse e quindi verso l'aumento dello scollamento di un paese che non è mai stato incollato, salvo forse ai tempi in cui Thomas Sankarà ci aveva provato con buoni risultati. Ciò aveva destato timori di non poter esercitare più i propri interessi in questo paese sia fra i potenti di altri paesi africani che fra le solite potenze straniere: per questo motivo mi dicono sia stato soppresso violentemente con la benedizione dei paesi democratici occidentali, gli stessi che si fanno vanto al proprio interno di essere molto attivi ed impegnati nel sociale.



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