Ouaga non è certo
cambiata durante la mia assenza e pertanto oggi ho in programma una
giornata tutta a G.I. onde evitare sudate esagerate, salvo
accompagnare all'aeroporto Gabriella nell'orario serale: sarà la
prima volta che condurrò la Toyota nel traffico di Ouaga!
In mattinata ho avuto la
visita di Paul, il responsabile dell'Action Social, che non vedevo da
un pezzo.
Nei giorni scorsi è
stato colpito da paludismo e solo ora si è rimesso in carreggiata;
quindi cerco di sondare il terreno per capire certi aspetti legati
alla responsabilità civile nei confronti degli allievi e la
problematica inerente ad un eventuale infortunio: la risposta è la
seguente:”le leggi in materia non mancano, ma sono normalmente
disattese”.
La giornata sarà
ricordata per la fine del gas nella bombola giusto in tempo per
concludere la cottura di ciò che stavo cucinando nell'orario caldo e
per il bagaglio di Gabriella da far stare tutto in una valigia.
Al controllo del peso si
evidenzia una sforatura di qualche chilo così io mi sono messo a tranquillizzoare Gabriella dandole delle dritte in caso di contestazione.
I ragazzi che qui lei ha
ripreso fotograficamente varie volte sono stati carini nel venirla a
salutare con calore, specialmente il ragazzino proveniente da Bras
Ouvert che era stato assistito durante l'attacco di paludismo: le ha
chiesto se la prossima volta che tornerà qui lo porterà con sé in
Italia.
Tenero; lui non sa che
Gabriella difficilmente metterà ancora piede in B.F. ed ignora
quanto sia difficile/impossibile per uno come lui poter avere i
documenti idonei ad una simile operazione, ma innocente com'è ci
spera.
A Bras Ouvert mi era
stato detto che è molto malato e quindi non so proprio che
aspettativa di vita possa avere.
Al momento di caricare il tutto sull'auto la chiave non si trova a bordo dove normalmente sta: Bruna se l'è portata con se e quindi gli eventi precipitano nella affannosa ricerca di un taxi.
Invito Gabriella ad
andare sul goudron e di rivolgersi alla sua sarta che è un tipo
sveglio.
Infatti questa, dopo una
telefonata che non ha sortito effetto, ha inforcato la sua
“mobilette” con Gabriella seduta dietro ed è andata alla ricerca
di un taxi lungo la strada sin che ne ha trovato uno in tempo utile.
La sarta, Fatime il suo
nome, si era anche offerta di accompagnarla sino all'aeroporto se
avesse avuto una valigia meno ingombrante: veramente molto gentile e
disponibile, oltre che molto apprezzata sia da Jessica che da
Gabriella per le sue capacità professionali.
Ho saputo che ha uno zio
che da oltre trent'anni svolge il ruolo dello stilista per una casa
di mode a Milano: intraprendente il Burkinabè.
ll taxista ci ha tenuto ad informaci subito circa il fatto che dovrà fare una strada più lunga a causa di un blocco presente
nell'itinerario verso l'aeroporto: speriamo di farcela in
quanto, non essendo stato possibile eseguire il check-in online,
l'appuntamento al banco deve avvenire entro le 19.30.
Per quell'orario ci siamo
ed io lascio Gabriella quasi subito, dove la polizia inibisce a chi
non è in partenza di andare oltre.
Nel pomeriggio le avevo
confezionato in maniera la più ermetica possibile le bottiglie piene
di burro di karitè destinate a BnD e successivamente l'avevo aiutata
a chiudere il bagaglio cercando di effettuare il check-in online sino
all'ultimo, purtroppo senza successo.
Appena tornato a casa ho ricevuto
una chiamata telefonica da Gabriella durante la quale mi ha informato
di aver superato tutti gli ostacoli ed essere ormai oltre i
controlli, idealmente già sul volo per Brussels dove, dopo una sosta
consistente in quell'aeroporto, si imbarcherà per Bologna che per
lei, abitando a Modena, vuol dire quasi casa.
La nostra è stata una
convivenza durante la quale abbiamo fatto diverse cose insieme,
abbiamo parlato a lungo conoscendoci meglio, divertendoci; una
convivenza intensa e breve allo stesso tempo, tale da poter essere
ricordata con piacere.
13XI15
Il caldo non da segni di
tregua; oggi è accompagnato da folate di vento che peggiorano la
qualità dell'aria. La parte interna delle narici è sofferente già
da giorni e lo manifesta con fastidiose crosticine, ora cominciano a
lacrimare gli occhi sotto l'effetto della polvere e della sabbia
sollevate e spinte in aria.
Ultimamente mi sono
trovato a considerare che questo paese, per ciò che è la mia
esperienza ormai di trenta giorni, è un paese piacevole per il tipo
di gente che lo abita, in determinate aree geografiche anche attraente, ma
climaticamente e strutturalmente difficile per chiunque in proporzione alla durata della permanenza.
Per motivi operativi sono
riuscito a muovermi solo in un orario che sarebbe stato meglio
evitare, ma dovevo passare a ritirare la biancheria dal lavandaio, dovevo fare un minimo di acquisti al mercato e quindi non ho potuto
sottrarmi.
In corso d'opera ho
deciso di rimandare gli acquisti sul goudron ad un diverso orario e,
non avendo voglia di cucinare, mi sono preso al “ristorante” di
fronte un piatto di pseudo cous cous (si tratta di manioca lavorata
come il taboulè) evitando la testa di pesce che mi sarebbe spettata di diritto (prezzo CFA 100, il tutto lavorato a mano sino alla posa sul piatto).
Ho poi ingentilito questo
cibo con del pomodoro fresco spellato, un formaggino Vache qui Rit e
dell'olio d'oliva tunisino. Pur mantenendo alta la guardia penso che
qualche anticorpo dovrei essermelo creato e pertanto darò più
spazio al cibo locale.
A Bobo, per quanto nell'esclusivo ristorante di Giovanni, avevo gustato un trancio di carpa presentato su foglie d'insalata con sopra qualche pomodoro fresco: avevo spazzolato tutto in maniera consapevole senza riscontrare poi alcun problema.
A Bobo, per quanto nell'esclusivo ristorante di Giovanni, avevo gustato un trancio di carpa presentato su foglie d'insalata con sopra qualche pomodoro fresco: avevo spazzolato tutto in maniera consapevole senza riscontrare poi alcun problema.
Durante il pomeriggio si
è presentato l'artista del gruppo Bras Ouvert di professione pittore e al tempo stesso "imbianchino per sopravvivere" al quale ho chiesto dei lavori supplementari; pertanto mi ha imbastito un preventivo con la promessa di venire
domenica mattina a completare l'opera.
Ecco, ora è arrivato il
momento degli acquisti sul goudron; la conoscenza delle varie
boutique mi porta un po' lontano, ma la confezione da 6 bottiglie di
acqua la compero al rientro nel posto più vicino a G.I. dopo essermi
fermato da Fatime per ringraziarla di quanto aveva fatto ieri per
consentire l'arrivo in aeroporto di Gabriella.
Mi metto a cucinare in
maniera poco ispirata e pertanto mi espongo al compimento di alcune
leggerezze: troppo "piment" nella minestra a base di riso e patate,
troppe cipolle bruciate nel soffritto che ho aggiunto al brodo.
14XI15
Da ieri pomeriggio si è
all'improvviso manifestato un problema fra il p.c. ed il modem che
sino ad ora non sono stato in grado di risolvere: sono tornato ai tempi di connessione
zero.
Mi viene il mal di testa
al pensiero di dover tornare a fare il giro degli esperti
informatici; stamane ho provato ad eseguire un ripristino che non è
servito a nulla; ho insistito sin che intuitivamente ho potuto
seguire un indirizzo, ma le mie intuizioni in materia sono così
scarse che mi sono presto trovato spiaggiato come un cetaceo incapace
di riguadagnare la corrente, nell'attesa di una morte sicura se non
interverrà un temporaneo supporto esterno.
Vuol dire che non devo
comunicare in questo momento, forse nell'attesa di una nuova
centratura o di qualche cosa d'altro.
Da che mi trovo in B.F.
ho continuato a muovermi in stato di affanno: prima l'acclimatamento
(problemi di pressione – intestinali – infezione da sudorazione),
poi il p.c. sotto varie forme, quindi ancora fastidi fisici dovuti
alla variazione delle condizioni ambientali.
Sembra un circuito dal
quale non riesco ad uscire e mi ricorda tanto chi viene preso dentro
al vortice annaspando nel tentativo di prendere aria per sopravvivere
senza realmente riuscirci.
Non mi sembra una
situazione tanto diversa da quella vissuta a bordo de Il Nomade nel
periodo delle Americhe: allora era rimasto il mezzo meccanico dentro
al vortice e dopo una immane resistenza all'evolversi degli eventi
ricordo bene come andò a finire.
Alla luce delle
esperienze inerenti ai precedenti grandi viaggi si salva solo quella
vissuta nel Sud-Est Asia: allora avevo avuto per un po' l'infezione
da sudore e poi l'inizio della vertigine parossistica, ma questa
credo proprio sia una storia che si sarebbe manifestata egualmente
indipendentemente dal luogo dove allora mi trovavo.
Durante i primi giorni in
B.F. avevo davvero preso in esame la possibilità di mollare;
successivamente ho pensato di trovare delle compensazioni lungo la
strada, tipo tre settimane a Ouaga ed una altrove per recuperare, ma
ho poi capito che solo andando molto lontano da qui troverei
condizioni ambientali migliori, purtroppo a costi proibitivi per le mie finanze.
Infatti tanto poco è
costato il volo A/R Milano – Ouagadougou (€ 500 circa) quanto
invece sono cari i voli A/R da Ouaga per le stesse mete che, se
raggiunte partendo dall'Italia, sarebbero possibili a costi da saldo!
Viaggiare con il bus è
possibile ma solo per mete collocate in questa stessa area
geografica, quella che in questo periodo dell'anno gode di
temperature poco compatibili con il mio termostato.
Perciò o mi attesto qui
con il mio motore al minimo per altri quattro mesi consapevole che i
prossimi due saranno i migliori e poi, con l'arrivo dell'Harmattan
che spira dal deserto per ben due mesi, oltre alle tempeste di sabbia
inizierà a salire anche la temperatura, o lascio perdere questa
esperienza di cooperazione internazionale e con una spesa addizionale
per il volo aereo mi sposto temporaneamente in un posto come il
Marocco tanto per completare il periodo invernale in condizioni
migliori che a casa, o rientro anticipatamente alla mia base ad
elaborare tutte le considerazioni possibili, che poi forse si concentrano in una solamente: non ho più l'età per sfide che mi mettono in situazioni come
questa.
Subito dopo la breve
pausa pranzo mi è venuta l'idea di ritentare il ripristino del p.c. in una data differente; al primo tentativo la risposta è stata che non
è possibile effettuare l'operazione per avaria del disco: ma che
vuol dire?
Ho riprovato con gli stessi parametri sempre senza risultato sino a che ho anticipato la data ai primi di novembre: a questo punto il sistema si è ripristinato, ma non riesco a caricare Firefox! Pazienza, mi sono detto, tanto posso lavorare anche con Chrome.
Ho riprovato con gli stessi parametri sempre senza risultato sino a che ho anticipato la data ai primi di novembre: a questo punto il sistema si è ripristinato, ma non riesco a caricare Firefox! Pazienza, mi sono detto, tanto posso lavorare anche con Chrome.
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