La sera prima della partenza ho rimaneggiato la composizione delle valigie sino quasi a mezzanotte con l'intento di farci stare tutto il materiale supplementare ritirato in mattinata presso BRT Mecenate, materiale spedito “al volo” dalla sede BnD di Modena.
Ma non c'è alchimia che tenga: dato un volume determinato e circoscritto come è possibile riempirlo con materiale di un volume superiore restando dentro al peso ammesso dalla compagnia di navigazione aera?
Solo Mago Merlino c'era riuscito in precedenza, ma io non sono un mago e tanto meno Merlino: quindi ho interrotto l'operazione quando mi sono reso conto che sforzando al massimo e dopo aver tolto cose personali il risultato era apprezzabile ma presentava comunque un superamento del peso ammesso di oltre 3 kg. (senza tener conto di tutta la mercanzia ancora da ritirare dal bagno).
Dopo una notte breve non precisamente contraddistinta da sonno profondo, breve perché interrotta alle sei dalla sveglia, l'alchimia, se si può chiamar così, si è realizzata prelevando degli indumenti dai contenitori nei quali erano allocati, avvolgendoli a mò di salami e appendendoli allo zainetto che porterò in cabina - cercando di rispettare gli 8 kg. ammessi.
Al momento della consegna delle valigie l'addetta si è accorta del sovraccarico ma si è comportata in maniera assai gentile chiedendomi per quanto tempo mi sarei trattenuto in Burkina; una volta sentito che il periodo sarà di cinque mesi non ha aggiunto altro ed ha fatto marciare quei quasi 50 Kg. sul nastro gommoso direttamente sino alla stiva dell'aereo!
Nulla di rilevante da segnalare circa il volo partito in orario ma che ha poi subito un ritardo per sosta prima del decollo; invece devo segnalare la qualità del pranzo servito al momento opportuno in quanto non mi aspettavo un vassoio così gustoso.
Ma non c'è alchimia che tenga: dato un volume determinato e circoscritto come è possibile riempirlo con materiale di un volume superiore restando dentro al peso ammesso dalla compagnia di navigazione aera?
Solo Mago Merlino c'era riuscito in precedenza, ma io non sono un mago e tanto meno Merlino: quindi ho interrotto l'operazione quando mi sono reso conto che sforzando al massimo e dopo aver tolto cose personali il risultato era apprezzabile ma presentava comunque un superamento del peso ammesso di oltre 3 kg. (senza tener conto di tutta la mercanzia ancora da ritirare dal bagno).
Dopo una notte breve non precisamente contraddistinta da sonno profondo, breve perché interrotta alle sei dalla sveglia, l'alchimia, se si può chiamar così, si è realizzata prelevando degli indumenti dai contenitori nei quali erano allocati, avvolgendoli a mò di salami e appendendoli allo zainetto che porterò in cabina - cercando di rispettare gli 8 kg. ammessi.
Al momento della consegna delle valigie l'addetta si è accorta del sovraccarico ma si è comportata in maniera assai gentile chiedendomi per quanto tempo mi sarei trattenuto in Burkina; una volta sentito che il periodo sarà di cinque mesi non ha aggiunto altro ed ha fatto marciare quei quasi 50 Kg. sul nastro gommoso direttamente sino alla stiva dell'aereo!
Nulla di rilevante da segnalare circa il volo partito in orario ma che ha poi subito un ritardo per sosta prima del decollo; invece devo segnalare la qualità del pranzo servito al momento opportuno in quanto non mi aspettavo un vassoio così gustoso.
A Istambul la sosta doveva essere abbastanza corta; ogni tanto tenevo d'occhio il tabellone sino a che è stato assegnato il gate al volo schedulato per Ouagadougou e Bamako. A quel punto una massa di gente si è mossa per le operazioni d'imbarco mentre io, nell'attesa che la coda scemasse, continuavo ad osservare il tabellone.
Strano, mi sono detto, ora viene indicato Bamako e in successione Algeri, mentre di Ouagadougou si è persa ogni traccia. Ho cominciato a sbirciare le carte d'imbarco dei passeggeri che ancora non si erano mossi rendendomi così conto che molti erano diretti in Burkina come me.
Poi mi sono avvicinato al banco per una spiegazione e mi è stato risposto che per Ouagadougou c'era ancora da attendere; pensavo di aver capito che per comodità prima stessero imbarcando i passeggeri diretti in Mali, ma poi ho visto una famigliola che si era fatta la coda e che, essendo diretta a Ouagadougou, è stata messa da parte, in attesa.
Poi mi sono avvicinato al banco per una spiegazione e mi è stato risposto che per Ouagadougou c'era ancora da attendere; pensavo di aver capito che per comodità prima stessero imbarcando i passeggeri diretti in Mali, ma poi ho visto una famigliola che si era fatta la coda e che, essendo diretta a Ouagadougou, è stata messa da parte, in attesa.
Dopo ancora un po', visto che le operazioni stavano andando a rilento e si era già superata l'ora del decollo previsto alle 17.30, mi sono fatto sotto nuovamente e questa volta ho appreso che “a causa di uno sciopero” l'aeroporto della capitale del Burkina non era agibile.
Sono stato invitato a contattare il Transfer Desk per trovare una soluzione all'incresciosa situazione; intanto io mi sono trovato poco propenso a pensare che la spiegazione fornita fosse quella giusta visto ciò che si è verificato in Burkina appena un mese fa, oppure la compagnia ha deciso d'imperio il cambiamento per motivi suoi: ma come ha fatto a tirare fuori dal cilindro Algeri che non era nell'itinerario di questo volo? Forse annullandone uno là diretto e mettendo insieme i passeggeri su questo lasciando a terra quei pochi con destinazione Ouaga, fornendo poi loro ospitalità per una notte in albergo.
Bene, prendiamo le cose come vengono e fermiamoci una notte a Istanbul. Apprese le istruzioni dalla gentile tipa Turkish Airlines e con una nuova carta di imbarco sullo stesso volo ma quello che si effettuerà domani ho cercato di portarmi all'esterno dell'area degli imbarchi internazionali per raggiungere un certo Hotel Desk per il quale avrei trovato un bus navetta appena fuori.
In carenza di segnaletica e di addetti in grado di esprimersi in inglese sono comunque riuscito a passare i controlli e a destreggiarmi per uscire dall'aeroporto nella direzione giusta in modo da trovare il bus.
Nel dubbio ho chiesto ripetutamente conferme e così facendo mi sono trovato a raggiungere un bus che stava già caricando persone e bagagli. Ho chiesto all'autista se il bus era quello giusto per Hotel Desk e sono stato invitato ad accomodarmi.
Dopo un percorso rallentato dal traffico che ha visto il bus fermarsi in vari momenti, eccomi scaricato al Ramada Plaza Hotel. Essendo senza bagaglio sono stato il primo a presentarmi alla reception, ma qui sono stato invitato ad attendere: attender che cosa? Mi sono chiesto, ma forse sono stato preso come uno facente parte di un gruppo per cui bisognava attendere gli altri componenti.
Ho così cercato di utilizzare un P.C. a disposizione dei clienti senza riuscire nell'intento di dare info di me a chi mi stava aspettando all'arrivo.
Dopo un certo tempo mi sono ripresentato alla reception e questa volta l'addetta ha cominciato a digitare su una tastiera senza trovare conferme a video; a quel punto ha preso l'iniziativa di chiamare al telefono la Turkish e dopo aver dialogato mi ha messo la cornetta in mano.
Il succo del discorso l'ho capito: si tratta di tornare all'aeroporto in quanto l'Hotel Desk è in tutt'altra direzione.
Accidenti, e se non avessi chiesto conferme a nessuno dove mi sarei trovato allora? Direttamente alla Mosche Blu? Il fatto è che quando ti trovi in un paese dove le indicazioni, quando ci sono, sono per te abbastanza incomprensibili, e dove la gente comune non parla né l'inglese, né il francese e tanto meno l'italiano, allora facilmente si possono creare degli equivoci.
Non mi è rimasto che chiedere per un bus navetta per l'aeroporto e così sono stato invitato a mettermi fuori a vista in modo da indurre questa tipologia di mezzi a raccattarmi.
Dopo un bel po' e non vedendo passare alcunché mi sono rivolto ad un tassista che aveva appena scaricato qualcuno: ovviamente non parlava nessuna lingua fra quelle da me conosciute però si è allontanato per chiedere ad un addetto dell'albergo che si è subito prestato a parlare con me in inglese.
Bene, salgo sul taxi avendo in testa di essere portato direttamente a questo Hotel Desk in modo da recuperare un po' del tempo perduto in modo da riuscire a dare mie notizie a chi le sta aspettando.
Nel percorso a ritroso ancora ingorghi e traffico rallentato; arrivati all'aeroporto il driver inizia a chiedere ad ogni poliziotto che incontra trovando qualcuno che da indicazioni ed altri che non ne sanno nulla.
Alla fine vengo lasciato esattamente dove prima ero salito sul bus, ma questa volta chiedo info con maggior precisione pensando che forse questo benedetto Hotel Desk deve essere nell'area aeroportuale così come so che ci sono alberghi, per esempio, attorno al Charle Degaulle Paris.
Questa volta raggiungo due autobus con la scritta Turkish Airlines servizio transfer hotel, ma quando chiedo agli autisti mi dicono che prima devo entrare in aeroporto e rivolgermi direttamente alla Turkish.
Rientro in aeroporto, supero un controllo e richiedo: avanti in fondo a destra è la risposta.
Eseguo come un soldatino e dove mi trovo? Mi trovo all'Hotel Desk, cioè l'ufficio Turkish preposto a fornire soluzioni ai viaggiatori lasciati – per un motivo o per un altro del quale la compagnia è responsabile- sul suolo di Bisanzio/Costantinopoli.
Sono stato invitato a contattare il Transfer Desk per trovare una soluzione all'incresciosa situazione; intanto io mi sono trovato poco propenso a pensare che la spiegazione fornita fosse quella giusta visto ciò che si è verificato in Burkina appena un mese fa, oppure la compagnia ha deciso d'imperio il cambiamento per motivi suoi: ma come ha fatto a tirare fuori dal cilindro Algeri che non era nell'itinerario di questo volo? Forse annullandone uno là diretto e mettendo insieme i passeggeri su questo lasciando a terra quei pochi con destinazione Ouaga, fornendo poi loro ospitalità per una notte in albergo.
Bene, prendiamo le cose come vengono e fermiamoci una notte a Istanbul. Apprese le istruzioni dalla gentile tipa Turkish Airlines e con una nuova carta di imbarco sullo stesso volo ma quello che si effettuerà domani ho cercato di portarmi all'esterno dell'area degli imbarchi internazionali per raggiungere un certo Hotel Desk per il quale avrei trovato un bus navetta appena fuori.
In carenza di segnaletica e di addetti in grado di esprimersi in inglese sono comunque riuscito a passare i controlli e a destreggiarmi per uscire dall'aeroporto nella direzione giusta in modo da trovare il bus.
Nel dubbio ho chiesto ripetutamente conferme e così facendo mi sono trovato a raggiungere un bus che stava già caricando persone e bagagli. Ho chiesto all'autista se il bus era quello giusto per Hotel Desk e sono stato invitato ad accomodarmi.
Dopo un percorso rallentato dal traffico che ha visto il bus fermarsi in vari momenti, eccomi scaricato al Ramada Plaza Hotel. Essendo senza bagaglio sono stato il primo a presentarmi alla reception, ma qui sono stato invitato ad attendere: attender che cosa? Mi sono chiesto, ma forse sono stato preso come uno facente parte di un gruppo per cui bisognava attendere gli altri componenti.
Ho così cercato di utilizzare un P.C. a disposizione dei clienti senza riuscire nell'intento di dare info di me a chi mi stava aspettando all'arrivo.
Dopo un certo tempo mi sono ripresentato alla reception e questa volta l'addetta ha cominciato a digitare su una tastiera senza trovare conferme a video; a quel punto ha preso l'iniziativa di chiamare al telefono la Turkish e dopo aver dialogato mi ha messo la cornetta in mano.
Il succo del discorso l'ho capito: si tratta di tornare all'aeroporto in quanto l'Hotel Desk è in tutt'altra direzione.
Accidenti, e se non avessi chiesto conferme a nessuno dove mi sarei trovato allora? Direttamente alla Mosche Blu? Il fatto è che quando ti trovi in un paese dove le indicazioni, quando ci sono, sono per te abbastanza incomprensibili, e dove la gente comune non parla né l'inglese, né il francese e tanto meno l'italiano, allora facilmente si possono creare degli equivoci.
Non mi è rimasto che chiedere per un bus navetta per l'aeroporto e così sono stato invitato a mettermi fuori a vista in modo da indurre questa tipologia di mezzi a raccattarmi.
Dopo un bel po' e non vedendo passare alcunché mi sono rivolto ad un tassista che aveva appena scaricato qualcuno: ovviamente non parlava nessuna lingua fra quelle da me conosciute però si è allontanato per chiedere ad un addetto dell'albergo che si è subito prestato a parlare con me in inglese.
Bene, salgo sul taxi avendo in testa di essere portato direttamente a questo Hotel Desk in modo da recuperare un po' del tempo perduto in modo da riuscire a dare mie notizie a chi le sta aspettando.
Nel percorso a ritroso ancora ingorghi e traffico rallentato; arrivati all'aeroporto il driver inizia a chiedere ad ogni poliziotto che incontra trovando qualcuno che da indicazioni ed altri che non ne sanno nulla.
Alla fine vengo lasciato esattamente dove prima ero salito sul bus, ma questa volta chiedo info con maggior precisione pensando che forse questo benedetto Hotel Desk deve essere nell'area aeroportuale così come so che ci sono alberghi, per esempio, attorno al Charle Degaulle Paris.
Questa volta raggiungo due autobus con la scritta Turkish Airlines servizio transfer hotel, ma quando chiedo agli autisti mi dicono che prima devo entrare in aeroporto e rivolgermi direttamente alla Turkish.
Rientro in aeroporto, supero un controllo e richiedo: avanti in fondo a destra è la risposta.
Eseguo come un soldatino e dove mi trovo? Mi trovo all'Hotel Desk, cioè l'ufficio Turkish preposto a fornire soluzioni ai viaggiatori lasciati – per un motivo o per un altro del quale la compagnia è responsabile- sul suolo di Bisanzio/Costantinopoli.
Ecco svelato un altro equivoco! Questa volta mi viene temporaneamente ritirata la carta d'imbarco e vengo invitato ad attendere la chiamata, chiamata che avviene poco dopo. A questo punto sì che salgo su uno di quei bus adocchiati prima; vengo poi lasciato all'Angun Istanbul, un albergo moderno e di un certo prestigio, dove però è troppo tardi per pensare di cenare e pertanto salto nella speranza che ciò possa servire alla mia dieta!
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