giovedì 24 settembre 2015

Dal Diario di un Colpo di Stato scritto da chi in Burkina c'è

L'attesa diventa sempre più esasperante sia per chi in Burkina c'è già che per chi in Burkina deve arrivarci a breve.
L'indicazione che nei giorni scorsi è arrivata puntuale dall'Ambasciata sita ad Abidjan in Costa d'Avorio circa la gestione dei rischi e la sicurezza degli operatori delle organizzazioni di cooperazione e solitarietà internazionale non lascia scelte: dice di rimanere sigillati in luoghi sicuri.
D'altronde non sarebbe nemmeno possibile comportarsi diversamente in quanto di notte vige il coprifuoco e di giorno il saltuario rumore degli spari e il fumo degli incendi sparpagliati scoraggiano qualsiasi uscita. 
Di seguito riporto una parte di un recente scritto estratto dal Diario di un Colpo di Stato tenuto dal responsabile in loco di BnD.  
 Bambini nel Deserto - Ieri alle 9:00 ·
Martedì 22 settembre 2015

Oggi è stato il settimo giorno. Tra tutti, il più immobile. Statico.
Dopo il dispiegamento di forze di ieri aspettavamo un’evoluzione. Ci chiedevamo: possibile che ancora non si arrendano? Vero che sono ben armati, ma sono sempre 1.300 contro 10.000! Che senso potrebbe avere resistere?
Invece abbiamo aspettato questa resa tutto il giorno. Inutilmente.
Stamattina la piazza della rivoluzione era piena di giovani, sono stati invitati ad andare a casa per l’imminente rischio di scontri tra i due eserciti, ma sono rimasti. Per sostenere con la loro pressione l’esercito popolare. Per non delegare ad altri la vittoria. Forse anche per questo l’esercito ha preso tempo: evitare bagni di sangue.
La negoziazione continua. Se serve a evitare lo scontro armato, benvenga. Aspettiamo.
Nel pomeriggio c’è stato l’incontro della CEDEAO, per votare le proposte emerse nella mediazione. Forse Diendiéré sperava che confermassero la richiesta di amnistia, invece l’hanno rifiutata. D'altronde l’avevano già rifiutata tutti, dalla popolazione, assai indignta, all’Unione Africana… Dunque: cosa aspettano ancora ad arrendersi?
In tarda serata parlano di scontri armati tra diverse fazioni di RSP. Un morto.
Domani sono attesi a Ouaga i capi di stato di Benin, Senegal, Togo e Nigeria.
E’ stata una giornata interminabile. 

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