Oggi i raggi del sole sono riusciti in qualche modo a superare ogni ostacolo in modo da raggiungere Hanoi.
Sapevo che questa non sarebbe stata una buona novità per me; camminare come ho fatto per buona parte del giorno con la percezione di una temperatura superiore alla realtà a causa dell'incremento del tasso di umidità procurata dai raggi solari è stato quasi come ritrovarmi ai tempi di Panama City.
Sin dal mattino mi sono dedicato a qualche acquisto effettuato principalmente in un negozio di una organizzazione no profit che opera a vantaggio delle minoranze etniche delle quali promuove i prodotti.
Non ho trovato quello che volevo però qualche cosa ho acquistato, stimolato anche dal fatto che i prezzi erano esposti per ogni articolo e fissi.
All'uscita sono stato intercettato da una donna che proponeva le solite T-shirts con la quale sono entrato in trattativa; è stato divertente perchè il cheap che la tipa sapeva dire a giustificazione del basso prezzo richiesto io l'ho accompagnato con un movimento delle mani tendenti a mimare il volo di un uccello che fa cip cip così lei si è messa a ridere in maniera decisa ed abbiamo potuto concludere l'affare con reciproca soddisfazione.
In un mercato che a livello mondiale si è globalizzato, ed il Vietnam ne è dentro, qui poi c'è l'altro lato della medaglia: il mercato individuale!
Ogni volta che uno di questi venditori, scafati da anni di attività senza orario sette giorni su sette di ogni settimana, incrocia gli occhi di un potenziale cliente, egli parte con il vantaggio derivante da anni di mestiere nell'esplorazione di quel suo momentaneo interlocutore che per lui è IL MERCATO!
Dopo una pausa durante la quale ho lasciato lo zaino in albergo per non sentirmi la maglietta appiccicata addosso per il sudore, sono tornato in pista incontrando il famoso Sofitel Metropole, la leggenda, quindi Casa Italia, l'ambasciata presente dal 2013, ancora l'Opera e la Cattedrale.
Mentre mi prendevo una pausa seduto all'ombra di un albero gigantesco sul fronte lago ossevando ciò che stava accadendo attorno a me, sono stato riavvicinato dai ragazzi intervistatori di ieri: avrebbero gradito un supplemento che io ho negato perchè proprio non ne avevo voglia e volevo godermi quel momento di quiete.
Poco dopo si sono presentate davanti a me tre ragazze le quali, in maniera intraprendente, avrebbero voluto fare conversazione andando in giro insieme.
La conversazione l'ho concessa seduto con loro attorno, per quanto è stato possibile capirci, ma la passeggiata proprio no, anche perchè un dubbio ha attraversato velocemente la mia mente: non avrei voluto passare per l'anziano bavoso che si fa pure manipolare o finisce in qualche guaio in una terra lontana.
Con la scusa che avrei dovuto tornare presto in albergo a preparare i bagagli per la partenza di domattina all'alba mi sono svincolato con il sorriso sulle labbra e delle vigorose strette di mano.
Quando avevo ormai raggiunto la zona di casa, svoltando ad un incrocio stradale mi sono imbattuto in Cristiano in compagnia di una ragazza spagnola: ma come, non avresti dovuto essere a Sapa?, si, ci sono stato, però mi sono aggregato a delle ragazze spagnole che rientravano oggi e sono arrivato insieme a loro.
La casualità della vita: arrivare a quell'incrocio come due parti di un meccanismo che trova momentaneamente una propria sincronia, e poi, vinta la forza gravitazionale, schizzano via, ognuna delle due libera di orientarsi diversamente nello spazio e nel tempo.
La ragazza spagnola volerà domani sino a Bkk con il mio stesso volo: ci incontreremo per le operazioni necessarie al banco Air Asia.
Ora posso dedinire conclusa l'esperienza in Vietnam e ad Hanoi; per scelta dovuta alle condizioni climatiche non ho raggiunto Sapa e l'estremo nord dove invece Cristiano ha trovato sole e buon clima, ma soprattutto panorami fantastici.
Siamo rimasti d'accordo che poi, con calma, caricherà sulla scheda di memoria che gli avevo consegnato in navigazione un pò di immagini e/o filmati e me la spedirà per posta in modo da avere, attraverso gli occhi suoi, una documentazione che mi sarebbe altrimenti mancata.
Sento un sincero sentimento di riconoscenza verso le due ragazze proprietarie dell'albergo Manh Dung Guesthouse: Nhung, la più giovane e già madre di due bambine, e Trang, che mi hanno aiutato in vari modi anche oltre il dovuto. Il loro albergo è sito nel quartiere antico, in una stradina laterale molto tranquilla, ed è il primo che mi è capitato in questo paese dotato di ascensore.
Per chi volesse utilizzarlo, l'indirizzo è: 2 Tam Thuong Alley Way, Hang Bong Str, Hoan Kiem Dist. in Hanoy City.
Per saperne di più basta consultare il sito: www.ManDungGuesthouse.com
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