Giornata faticosa quella di mercoledì. totlmente impegnata nel trasferimento a Bangkok - 430 km: sveglia ore 6.30, mototaxi ore 7.45, con guida morbida raggiunto Cambodia border ore 8.15, enter to Thailand ore 8.30, Minivan to Trat ore 8.40, Bus to Bangkok ore 11.00, arrivo Bus terminal Bangkok ore 17.45 inclusi tre stops e qualche ingorgo, Metro + 2 Bus urbani arrivo hotel 19.00 - gran successo non aver fallito le fermate dei vari cambi, ma che stanchezza! (viaggiare sui mezzi pubblici urbani negli orari di punta con lo zaino carico di 15 kg. di roba appeso sulle spalle e quello piccolo carico di 5 kg. di roba portato come una valigia è faticosissimo, un'esperienza da non ripetere mai più.)
Totale ore impegnate 12.30, delle quali 10.45 su strada.
Dall'alto del percorso della metropolitana ho visto la gente che tiene bloccate pacificamente le strade di una vasta area cittadina, perciò avevo in mente che l'afflusso di foresti fosse diminuito, ma mi sbagliavo!
Infine Samsen Road, praticamente una casa ritrovata: è rimasto solo il tempo per cibo di strada e alcuni acquisti di beni primari al solito 7eleven prima di ritirarmi nella stanza poco fornita assegnatami che, peraltro, è disponibile solo per questa notte.
A sorpresa giovedì ho ricevuto la risposta ad una mia mail inviata ad una guest house interpellata giorni fà in quanto comoda rispetto all'aeroporto Don Mueang: è risultata full booked , ma mi ha segnalato un'alternativa nella stessa area che ho subito interpellato.
Con questa entità lo scambio via email si è sviluppato ad una velocità straordinaria, tanto da decidermi per il trasferimento lì in giornata.
Il clima qui a Bkk è sul pesante; solo alle prime luci del mattino sono stato bene, poi è presto maturata la situazione di cappa che è rimasta tale per tutto il giorno.
In un breve giro per commissioni ho ritrovato il caos che avevo dimenticato: bancarlle ovunque che vendono di tutto, alberghi e residenze di tono incastrate in viuzze secondarie attorniate da catapecchie, Westerns in giro ovunque, ma a fare che?
Quando è passato il mini van per il transfert al Don Mueang che avevo prenotato per le 2 p.m. a bordo non c'era ancora nessuno; il driver ha caricato il mio zaino leggermente alleggerito (ho lasciato un pò di roba in custodia all'albergo che ormai mi conosce) sulla prima fila di sedili dietro al suo, il che mi ha indotto a pensare che non aveva clienti per questo giro.
Invce si è poi infilato in Kao San Road fra gente e bancarelle, un pelo dietro l'altro, manovrando su altre laterali ancora più strette e continuando a tirare su clienti: alla fine eravamo in undici ed il percorso è stato coperto in un tempo ragionevole.
Da lì avevo le indicazioni per raggiungere Sweetheart Tree Homestay, una cosa strana che non ero ancora riuscito a capire. Avrei dovuto avere una camera con ogni comfort, incluso Aircon, per 600 Bath, ma all'ultimo dei clinti hanno prolungato il loro stare di una notte così a me è stata offerta una soluzione che forse avrei rifiutato se avessi potuto: uno spazio open mansardato con letto alla giapponese, solo ventilatore + bagno condiviso per 400 bath.
Dovevo prendere un pick up collettivo in un crto punto che non è stato semplice trovare, ma appena lasciato l'ambiente dell'aeroporto ho trovato solo gente parlante Thai, e quello che è peggio, qusti pick up a poco prezzo recano anche le scritte della destinazione in lingua Thai.
Finalmente ho ricevuto l'assenso dal driver del sesto in ordine a quelli interpellati; nel momento in cui ho cercato di salire ho trovato il cassone pieno di studentelli rientranti a casa.
Anche se il Buddhismo Tharveda ed il Bamahsan Chin prevedono il rispetto per i più anziani, nessuno fra i giovani ha accennato a cedermi spazio, d'altronde io stoicamente non mi sono scomposto restando appeso sul predellino che serve per accdere al cassone per tutto il percorso.
Quando ho identificato la casa per via delle immagini che avevo visto sul web ho suonato al cancello; poco dopo si è presentata una che mi è sembrata una bambina e mi ha dato accesso introducendomi in un corpo di fabbrica separato dalla casa padronale.
Tutto mi è apparso presentato in maniera impeccabile, quasi maniacale; la bambina ho cominciato a capire che non era poi tale, anche se il suo fisico ed il modo di muoverlo creavano una forbice con la effettiva età maturata. E' subito emerso che avrebbe potuto parlare in spagnolo con me, perché no?, in quanto era stata in Guatemala per un certo periodo ed aveva studiato lo spagnolo.
Il suo nome è April ed io avevo addirittura inizialmente capito che potesse essere guatemalteca, come quando si dice di prendere fischi per fiaschi, tant'è che le ho subito offerto di vedere le foto che avevo ritratto in quei luoghi e lei era stata ben felice di accettare.
Nello svolgere le incombenze della registrazione sono emerse delle differenze rispetto a tutte le guest house che ho sin qui frequentato, tipo la richiesta di scrivere o disegnare qualcosa di personale su un libro a questo preposto, o la frase da scrivere su un muro violaceo con un pennarello argenteo a fianco a quelle lasciate da precedenti visitatori, o la richiesta di essere ripreso fotograficamente insieme a tutta la famiglia appena sarebbe rientrata la madre.
Quando la madre è arrivata non era sola, c'era con lei un'altra Aprril, o meglio, la sorella gemella di nome Asia (forse non monozigotica per via che la somiglianza non è da foocopia).
Del padre non se ne è mai parlato ed ho dedotto che forse non fa parte di questa famiglia tutta femmine, carine nei modi di fare ma vagamente sopra le righe.
Prima di uscire per una tardiva esplorazione di questa altra parte della grande Bangkok ho conosciuto la coppia di brasiliani che mi ha impedito di poter godere della mia privacy assoluta: lui più significativo di lei, domani all'alba in partenza per Hanoi.
Al rientro ho conversato ancora un pò con la repubblica delle femmine, apprendendo che la “bambina” che mi aveva ricevuto ha un titolo in scienze politiche (major, mai sentito) mentre l'altra detiene uno spirito artistico non avvalorato da studi; della madre, molto meno esuberante delle figlie, non so nulla: i tratti somatici mi sono sembrati cinesi, ma chi lo può dire....
Il nuovo anno cinese, del quale ero stato informato ieri nella repubblica delle femmine, mi ha riservato i suoi festeggiamenti stamane, venerdì 31, in aeroporto, ma mi ha anche riservato due sorprese immediate: una da Air Asia e l'altra dal controllo bagaglio a mano.
Air Asia mi ha informato che la tariffa del mio biglietto non prevedeva bagaglio, quindi ora c'erano 1.110 bath aggiunivi da pagare che, se mi fossi presentato con mezz'ora di anticipo sulle già abbondanti 3h 30' da me praticate, sarebbero stati solo 500.
Ho così pagato il balzello che con le compagnie low cost è quasi d'obbligo, eseguendo anche il prebooking anticipato del volo di ritorno per poter accedere ad una tariffa agevolata: ecco a cosa è stato utile il mio prelevamento ATM di ieri!
Quando è stato il momento di accedere al gate ho superato il controllo senza nessuna emissione di bip bip, ma mi è stato chiesto di aprire lo zainetto dove avevo lasciato il coltellino svizzero del quale ero immemore.
E' pur vero che lo avevo trovato durante una battuta di pesca a piedi anni fa in Bretagna o in Normandia, ma l'abbandonarlo qui mi è sembrato dovuto ad una mia disattenzione così come doveva essere stata quella del precedente utilizzatore quando lo ha perso nella sabbia; spero che il prossimo utilizzatore, se ce ne sarà un'altro, ne abbia cura e lo usi esclusivamente in maniera corretta.
Poi è arrivata l'ora dell'imbarco per Yangon; dopo un'ora e mezza mi sono trovato nell'aerostazione del moderno aeroporto della capitale del Myanmar, nulla più da spartire con la vecchia struttura che mi aveva accolto nel 1986, sicuramente più caratteristica di questa.
Le operazioni di immigrazione non hanno riservato sorprese e quando le ho terminate ho trovato il mio zaino rosso già ritirabile; appena passato nel salone degli arrivi ho visto il cartello con il mio nome esposto assieme ad altri: il pick up dell'albergo aveva funzionato!
Dopo una corsa a bordo di un van condotto in maniera aggressiva e contraddistinta da vari ingorghi strdali, verso le 2 p.m. sono arrivato a destinazione.
Accidenti, che topaia! la stanza, priva di finestre e misera nella dotazione, aveva già l'aria condizionta in funzione ed era gelida, ma anche puzzolente a causa di come è stata relizzata l'impianistica del bagno: complessivamente un rapporto pietoso qualità/prezzo ($ 20/notte, l'imporo più costoso pagato sino ad ora a testimonianza che qui sono tutti impazziti negli ultimi tre anni).
Avevo indicazioni recenti sui prezzi pagati da altri viaggiatori italici solo un anno prima, ma alla verifica sono risultati tutti maggiorati senza che la qualità sia migliorata: non sarà facile organizzare il mio itinerario su queste basi, salvo indirizzarmi totalamente fuori dagli itinerari battuti nella speranza di trovare ricettività.
Dopo aver avuto un lungo colloquio con un esponnte di una ONG che mi ha spiegato diverse cose, ho deciso di cercare qui attorno dove ci sono diversi tipi di soluzioni praticabili per la cena.
Il ristorante prescelto aveva tutti i tavoli occupati sia all'esterno che all'interno perciò mi sono soffermato all'ingresso per capire se il personale mi avrebbe trovato un posto. L'ultima tavolo da quattro in fondo a destra era occupato da due persone e presto sono stato fatto accomodare proprio là dove uno dei due occupanti mi ha dato il suo benvenuto. Da lì è iniziata una conversazione con i due che presto ho saputo essere fratelli. Personalmente ne avrò capita un 30%, quanto basta per reggere, e loro non so quanto, anche se continuavano a ripetere che ciò che dicevo era molto chiaro.
Fatto sta che devo averli interessati parecchio perchè inizialmente hanno voluto offrirmi la birra che stavo ordinando, e già questo era un fatto inaspettato, ma successivamente sono stato integralmente adottato e quando se ne sono andati mi hanno informato che non avrei dovuto pagare nulla, ci avevano già pensato loro! sono rimasto spiazzato e non mi è rimasto che ringraziarli, mentre loro argomentavano il loro ringraziamento nei miei confronti per la felicità che avevano provato conversando ed apprendendo informazioni e notizie con le quali si sono sentiti arricchiti.
In questo modo la giornata si è ravvivata; dopo aver visto come la città stia rapidamente cambiando i propri connotati cercando di scimmiottare Bangkok, ho avuto una prima prova di come la gente qui sia ancora socievole e gentile oltre ogni attesa.
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