Trasferimento breve e riposo, questa è la ricetta per la giornata odierna. Sono i dolori alla testa che continuano a darmi fastidio; per questo motivo evito l'utilizzo del cuscino quando mi corico, ma senza averne dei vantaggi concreti.
Giunto alla Guesthouse ho dovuto far valere i miei diritti, ma non saprò mai se ci sono veramente riuscito: avevo mandato una prima email rimasta senza risposta, allora avevo poi telefonato trovando dall'altra parte una interlocutrice che parlava solo Khmer con la quale non ero venuto a capo di nulla. Ho spedito una nuova email che è stata subito riscontrata; forte di questo fatto ero convinto di avere prenotato una camera allo stesso prezzo che aveva pagato non molti giorni prima Eric, giusto la persona che mi aveva segnalato questo posto e che avrò modo di incontrare nuovamente.
Invece al mio arrivo sono prima incappato nella Khmer alla quale ho fatto presente l'email ricevuta, ma non era in grado di leggerla così si è messa in contatto con una radio trasmittente con qualcuno al cui cospetto mi ha successivamente accompagnato. Costui ha riconosciuto l'email spedita, ma non aveva letto il contenuto delle mie richieste e pertanto mi ha informato che la camera non era disponibile; quando ho raccontato tutta la storia mi ha detto che per questa notte mi avrebbe sistemato in una camera più grande e quindi più costosa ad un prezzo calmierato, comunque superiore a quello pagato da Eric.
Secondo il tipo, un cinesoide che è un boss dell'albergo, per ottenere le stesse condizioni di Eric dovrei stare almeno cinque notti ed effettuare il pagamento anticipato, ma io non ho nessuna intenzione di stare qui tanto tempo.
Mi sono sistemato nella tripla e domani si vedrà; in serata è passato Eric a prendermi con lo scooter ed abbiamo cenato in un ristorante sul mare, un pò fuori mano, ma ad un prezzo imbattibile: cadauno antipasto di pseudo St:Jaque, a seguire per me un pesce cucinato alla brace da circa 1 kg. con patata e insalata, un boccale di birra = $ 5, pari a € 4 circa, niente male.
Dopo sono stato accompagnato nella zona del molo nella spiaggia denominata Serendipity per fare quattro passi dove si svolge la vita notturna: forse le 9.30 p.m. era ancora un orario inadatto, in ogni caso non ho trovato nulla di interessante.
Uomini attempati di varie nazionalità, "impiegati" russi compresi - qui non ci sono strutture abbastanza lussuose per richiamare i magnati, con un bicchiere in mano stavano esaminando l'offerta della sera rappresentata da giovani donne vietnamite e cambogiane, con qualcuna delle quali probabilmente avrebbero trovato più tardi l'accordo per godere di una forma più o meno fantasiosa di appagamento prezzolato.
Io non sono arrivato sin qui per assistere a questo squallore: meglio ritirarsi e ritenere conclusa la giornata.
La giornata di lunedì è iniziata con una colazione a base di croissant e caffè nero consumata presso un esercizio in mano ad un francese: ottima qualità, mi sono convinto a venire qui anche domani per provare qualcosa di diverso.
Con l'aiuto di Eric ho trovato un'altra sistemazione in posizione più centrale, quindi ho noleggiato uno scooter con il quale ho effettuato il trasferimento.
Poi ho iniziato dando un'occhiata a Psah Leu, il mercato centrale, prima di dirigere l'esplorazione verso le spiagge, la parte più interessante della città.
Ho iniziato dalla spiaggia chiamata Otres, quella più a sud e meno sviluppata: proprio per questo è quella che alla fine ho preferito.
Sabbia chiarissima, alberi ombreggianti, un declivio accentuato proprio dove l'acqua tocca la spiaggia, gente pochissima e molto diradata, fatto salvo il tratto all'estremità nord e quello all'estremità sud dove sono presenti delle guesthouse e bungalows.
Nella parte a sud ho notato molte costruzioni in fase avanzata di realizzazione: qui si costruisce ovunque, pare che la regola sia quella di non seguire alcuna regola.
A seguire, dopo aver intercettato un villaggio di pescatori,
ho raggiunto Ochheuteal Beach e Serendipity Beach, dove non c'era affollamento di gente, ma gli ombrelloni e le sedie a sdraio schierate piuttosto ravvicinate sulla battigia lasciavano intuire la quantità di persone che in altre occasioni si possono accalcare su questo tratto di ocean-front.
Quindi ho toccato Independence Beach sovrastata dalla costruzione dell'omonimo Hotel, la prima costruzione che ha iniziato lo sviluppo turistico di questa città.
Poi l'orario mi ha fatto saltare Victory Beach in quanto avevo un appuntamento con Tom Nup Roluk Port, conosciuto come fishing port, e volevo arrivarci prima dell'uscita delle barche da pesca, quando sono in corso i preparativi per la pesca notturna e sui moli in legno è possibile cogliere un certo fermento.
Prima di approcciare il porto mi sono fermato a bordo strada dove dei pescatori stavano liberando il pesce pescato da terra con la rete: nessuno era in grado di comunicare con me, ma si sono egualmente prestati a farmi riprendere delle immagini con il loro pescato.
Poi mi sono infilato nel budello del villaggio, dove le case sono molto misere e la gente vive in strada. Sono stato in dubbio se parcheggiare ed inoltrarmi sui moli, ma poi ho deciso affermativamente anche se mi sono sentito come quella volta in Senegal dove mi ero trovato ad aggirarmi e fare acquisti in un mercato di villaggio dove un bianco non capita spesso di essere incontrato dai locali: qui è stato uguale, e, come l'altra volta, è stato facile muoversi: il trucco sta nel non pensare di essere diverso da chi ti sta attorno.
E così sono stato avvicinato da dei bimbetti, e poi, in fondo ad un molo, un pescatore mi ha fatto segno che avrebbe voluto fotografare i suoi colleghi a bordo di una barca; ho sentito subito che il suo fiato sapeva di birra, però l'ho assecondato, anche se quando ha avuto in mano la camera e poi l'ha passata all'equipaggio a bordo ho temuto che questa potesse cadere in acqua.
A seguire sono riuscito, anche contando sull'aiuto di qualcuno interpellato per strada, ad arrivare in tempo in cima a Victoty Hill, il luogo da dove è possibile godere meglio del tramonto.
La sorpresa è stata quella di trovare nel punto più in alto della collina, a fianco ad un edificio in costruzione, un velivolo tipo Fokker F 27, l'intramontabile turboelica ad ala portante capace di muoversi agevolmente nelle peggiori condizioni meteo.
Sapevo che l'aeroporto di Sihanukville era chiuso da tempo per cause imprecisate nei dettagli, ma quando mi sono trovato quell'aereo fuori rotta ho pensato che fosse questa la causa della forzata chiusura.
Da lì ho potuto ammirare la processione di quelle barche da pesca che avevo visto poco prima in preparazione all'uscita dal porto; stavano transitando una dopo l'altra, a volte anche affiancate, per svolgere il loro proficuo lavoro quotidiano.
Sono a conoscenza che ci sono delle diatribe intorno alla pesca in questo specchio di mare in quanto barche senza licenza si intromettono da tempo operando in maniera delittuosa: usando le bombe.
Sono rientrato con il buio e sapendo che non avrei avuto la forza di uscire a cena ho provveduto a fare acquisti in un supermercato ben fornito, ma non come quello della capitale.
Avendo voglia di verdura cruda, l'unica possibile per me era rappresentata dalle carote; l'esposizione dei prezzi sugli scaffali rappresenta un optional non sempre attendibile, quindi alla cassa ho appreso che il loro costo qui è di ben $ 3/kg., maggiore di quello delle zucchine che era di $ 2,25/kg.: i valori dei beni cambiano in riferimento al luogo dove ci si viene a trovare, e quella di oggi ne è una modesta conferma.
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