sabato 25 gennaio 2014

In bici per Koh Kong e area limitrofa

Accidenti, da ieri sera non è più possibile la connessione! Mi è stato detto che verrà un tecnico a controllare....pertanto ho optato per un cambiamento immediato di programma: no lavoro, si manutenzioni e noleggio bicicletta.
Era da tempo che avevo un problema dovuto a sovrappeso in uno spallaccio dello zaino ed oggi mi son deciso a cercare di risolverlo.
Ho visto che al  mercato ci sono degli spazi al cui interno operano persone che lavorano di cucito: penso di fare un tentativo  lì.
Al noleggio bici, che poi è il posto dove ho cenato ieri sera, ci sono interlocutori molto gentili, in particolare una ragazzina che mi sembra essere molto per bene; ho posto il quesito per la riparazione e mentre attendevo che qualcuno andasse a comprare il lucchetto per la bici mi è stato precisato un luogo molto vicino davanti al quale ero passato già ieri.
Quindi con bici, zainetto e zaino grande mi sono subito fermato là: si tratta di un negozio senza vetrata all'interno del quale, ma anche all'esterno, lavorano indefessamente uomini e donne seduti, chi a terra, chi dietro ad una macchina da cucire.
Non è stato difficile capirsi con l'oggetto davanti agli occhi: per le 4 p.m. il lavoro dovrebbe essere eseguito.



Dopo aver acquistato frutta al mercato dove ho avuto la sensazione che mi sia stata applicata la tariffa WF =  Western Foreigner, ho provveduto anche all'acquisto di due baguette lungo la strada; quindi ho cominciato a pedalare in direzione Thailand, superando il ponte a pagamento (bici escluse), ma senza sapere ancora dove sarei andato a parare.



O meglio, c'è una spiaggia ad alcuni chilometri dalla città lungo la quale ci sono due o tre baracche che cucinano pesce, il tutto in un ambiente dove la presenza umana è ridotta al minimo: so che prima o poi ci vorrò arrivare, ma adesso per me non sarebbe l'orario giusto.
Il sole era tosto e mi stavo meravigliando della mia tenuta, però ho deciso che sarebbe stato meglio starsene un pò ombreggiati nell'area di un monastero posto sopra il fiume.




Qui è silenzio assoluto, in giro non si vede nessuno, solo un cane che aveva iniziato ad abbaiarmi; a quel punto è comparso un giovane monaco che, come il poverello di Assisi, si è messo a parlargli, richiamandolo affinchè non mi disturbasse.
Più tardi ho ripreso a pedalare arrivando dove la strada si biforca sotto gli occhi di una statua di Buddha: dx Thailandia, sx Peam Krasaop Wildlife Sanctuary e Koh Yor Beach.




In Thailandia è già scritto che ci andrò nei prossimi giorni, quindi ho girato a sinistra iniziando subito a vedere in lontananza il puzzle formato da acqua e terraferma, con il contributo delle mangrovie, ma non mancano anche altri tipi di alberi. 
Il paesaggio è di quelli fascinosi anche se di fauna ne ho vista ben pocha, ma si sa che alle 2.30 p.m. in genere è così; in compenso ho visto lavoratori nell'acqua fino alla cintola, presumibilmente alla pesca di frutti di mare.





Durante una deviazione sono giunto in un resort completamente chiuso; mentre lo ispezionavo è iniziato in lontananza un abbaio che si è via via fatto sempre più vicino sino a quando ho visto trattarsi di una non più giovane femmina rottweiler, razza dalla quale è meglio guardarsi.


Stavo già allontanandomi quando questa si è fatta più insistente, attirando anche qualche suo legittimo a recriminare. Ormai stavo pedalando, ma la bici è una di quelle pesanti e senza cambio, la strada una sterrata sabbiosa sulla quale non è facile procedere; quando ho inziato ad immaginarmi azzannato al polpaccio è uscita da non so dove una debole anziana che ha provato a fermare la bestia, ma questa non si è scomposta ed ha continuato il suo lavoro. Ero convinto che allontanandomi dal suo territorio mi avrebbe mollato, ma questa è una razza particolarmente tenace. Allora ho provato una mossa a sorpresa: ho gridato forte un NO molto perenorio.
La bestia non se lo aspettava quando stava già pregustando il mio polpaccio stertto fra le sue possenti mascelle (ho sempre usato il pantalone lungo durante tutti questi mesi, oggi ne ho indossato uno corto, accidenti!), rimanendo disorientata quel tanto che mi ha fatto guadagnare spazio in limite di sicurezza.
Ho continuato a sentire nella mente il suo fiatare alle mie spalle, ma si trattava di pura fantasia: è così finita in gloria l'avventura imprevista,  una esperienza da ricordare per il futuro.





Poi ho pedalato su un asfalto ritrovato fermandomi solo al raggiungimento della famosa spiaggia: piena di residui di frutti di mare, peccato che per essere tanto lunga è anche tanto stretta, inoltre l'acqua non è trasparente come quella che ho avuto sotto gli occhi nei giorni scorsi.






All'arrivo ero stato salutato da tre ragazzi che se ne stavano accucciati all'ombra, ma mentre stavo per allontanarmi mi hanno chiamato offrendomi un bicchiere con dentro un liquido dal colore del vino, avvisandomi che non si trattava di birra mentre si lasciavano andare a dei sorrisetti da furbetti.
Infatti era un beverone superalcolico con il quale accompagnavano del pesce crudo avvolto in una foglia di insalata e bagnato in un intingolo pungente; mi hanno offerto un assaggio che ho gradito, cercando di far loro capire che quel beverone era dannoso ( fra i tre ve ne era uno che sembrava essere poco più di un bambino).


Ho apprezzato la loro gentilezza ed ho poi continuato a pedalare sino a che non ho incontrato le baracche/ristoranti di pesce: ho chiesto se restassero apereti la sera e mi è stato risposto affermativamente, ma con il limite delle 7 p.m., che per me risulta del tutto fuori portata.



Della pedalata di rientro temevo il tratto prima del bivio perché non asfaltato e tutto in salita, ma ho pigiato più forte sui pedali e l'ho superato senza troppe difficoltà.




Giornata dal programma improvvisato ma di una certa soddisfazione, anche se per il ritiro dello zaino ho dovuto fare un giro successivo all'orario che mi era stato indicato.




Così sono passato in zona mercato, area ristorantini, dove ieri avevo visto grigliare del pesce.
La mia determinazione è stata premiata acquistandone uno a  $ 3 accompagnato con mango a fettine sottili e trattato in qualche modo; mentre attendevo il confezionamento un distinto signore, probabilmente il padrone della baracca, mi ha chiesto la provenienza; quando l'ha saputa ha tirato fuori alcune parole in italiano in quanto da piccolo ha vissuto a Zurigo, ha affermato, mentre ora starebbe a Phnom Penh, se non fosse che l'ho incontrato qui dove normalmente sono le sue donne a portare avanti l'attività. Probabilmente nella capitale si occuperà di altro, ma tornerò a trovarlo per saperne di più perchè mi è sembrato un personaggio interessante.            

Nessun commento:

Posta un commento