La giornata è iniziata distinguendosi subito per la connessione wifi finalmente rapida ed affidabile: era il segnale che attendevo per tutto il lavoro da svolgere.
Le cose circa "Destinazione Myanmar" si sono ultimamente complicate dal momento che una buona parte dei contatti tenuti con persone idonee prima della partenza sono diventati impraticabili a causa degli impegni di lavoro di costoro al di fuori del paese.
Una persona e' in Malesia per due mesi, un'altro è assente da Yangon proprio nei giorni del mio arrivo, "The Lady" si trova nella capitale politica Naypytaw impegnata in un'impresa titanica per un mese di fila con sessioni parlamentari infinite indirizzate alla revisione della costituzione, unica strada percorribile per dare senso alle elezioni del prossimo anno, sempre che i militari non pongano un veto finale, anche se al momento il loro atteggiamento sembra essere cautamente possibilista.
Inoltre sto verificando che il Myanmar è diventato estremamente costoso negli ultimi anni; i prezzi per chi viaggia non solo si sono impennati, penso in buona parte per la fine del boicottaggio praticato ai viaggi (in quanto grande fonte di alimentazione degli appetiti economici del regime), fine che ha aperto il rubinetto a maggiori arrivi, ma anche perchè il numero delle strutture ricettive non è adeguato ai nuovi flussi: quindi prezzi triplicati negli alberghi e difficoltà a trovare alloggio.
Durante tutto il periodo da che ho lasciato il suolo patrio ho potuto constatare che quasi tutti gli alberghi compatibili con il mio budget sono dotati di proprio website ed email address, solo che nel 95% dei casi non rispondono alle mie richieste di prenotazione inviate via etere e quelli che rispondono spesso è per informarmi che sono al completo.
Sino ad ora me la sono sempre cavata, ma sono consapevole che in Myanmar correrò qualche rischio in più da questo punto di vista.
Da quando ero atterrato a Bangkok ad inizio di novembre la situazione locale è profondamente cambiata; il centro della città è bloccato dai manifestanti in molti punti cruciali, incluso le fermate delle metropolitane, tanto da rendere poco valida la mia scelta iniziale di utilizzarla come base per i miei movimenti.
Ora sto cercando di evitarla, ma all'aeroporto Don Muang ci dovrò comunque arrivare entro le 9.30 del mattino del 31 se vorrò prendere quel volo per Yangon, e ancora non so bene dove potrò andare a collocarmi per evitare i blocchi stradali.
Lo stesso vale per il passaggio che effettuerò il 27 febbraio visto che il volo per Saigon è schedulato 01.03.14, sempre che le cose si mantengano al livello attuale e non vadano oltre!
Insomma, qualche preoccupazione, che forse è anche la causa dei dolori al cranio e al collo che mi stanno affliggendo con alti e bassi da alcuni giorni.
Gli esercizi che pratico per contrastarli ci sono dei momenti in cui proprio non riesco a metterli in atto per il dolore acuto.
Da tempo pensavo di utilizzare una delle tante strutture dedicate al massaggio che sono presenti ovunque; quindi mi sono deciso ad uscire e fare un giro in bici per capire se i dolori si sarebbero alleviati prima di provare la soluzione finale.
Mi sono indirizzato oltro il ponte cercando di rintracciare sul posto le indicazioni che avevo acquisito circa dei dipinti su rocce riproducenti scene infernali "dantesche", molto realistiche con quanto fatto dai Khmer Rouge alla popolazione (questo è proprio l'ultimo lembo di terra da loro tenuto sotto controllo sino al 1997).
Ho trovato qualcosa di particolare ed inquietante, posto in un contesto simile ad una discesa all'inferno, ma non esattamente le incisioni rupestri che andavo cercando.
Rientrando mi sono deciso ad entrare in una "massaggeria", rigorosamente una di quelle fronte strada dove il lavoro viene praticato a vista, ma mi sono trovato spiazzato.
Primo per la comunicazione; il posto era uno di quelli affiancati ad un albergo, come molti qui, e per capirci è intervenuto un ragazzo della reception.
Secondo per le modalità; mi è stato indicato un letto in fondo alla stanza dalla ragazza addetta, poi questa ha tirato una tenda mettendomi nelle mani un calzone plasticoso a gamba corta da indossare: Io non capivo ma eseguivo.
Terzo, dopo aver indossato quella braca ho ripetuto che il massaggio mi serviva alla testa ed al collo; è stato allora che mi è stato ftto capire che il massaggio sarebbe stato eseguito con l'ausilio di oli e che non avrebbe riguardato quelle parti del corpo per le quali io ero interessato.
Quarto: ho detto un bel "sorry", mi sono rivestito ed ho lasciato il luogo destando sguardi di incomprensione da parte del ragazzo della reception e dei suoi amici.
Mi sono tenuto i miei dolori e mi sono sforzato di eseguire qualche altro esercizio prima di coricarmi, sperando in una notte migliore delle precedenti.
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