venerdì 20 dicembre 2013

Thakhek

Mercoledì ero consapevole di dover lasciare Vientiane, al tempo stesso una certa forma di riluttanza agli spostamenti continui tendeva a rallentare le mie azioni in tale direzione.


Ciononostante alle 10 ero già su un local bus che in sole sette ore ha percorso 340 km. sostando ogni volta che aveva passeggeri da imbarcare o sbarcare.


Il viaggio è stato quasi tutto su strada + o - pianeggiante e piuttosto retta, neanche da paragonare con quelle precedenti; i panorami però, salvo quando la strada affiancava il Mekong o altri fiumi suoi affluenti, sono risultati meno interessanti.




Le attività umane che si svolgono in quest'area sembrano dare un filo di qualità in più alla vita delle persone qui insediate.





Attorno alle 6 p.m. sono approdato al Thakhek travel lodge ed ho organizzato il rent di uno scooter per one day trip che svolgerò domani.







Come località mi è sembrata abbastanza deludente, come del resto la sistemazione alberghiera, forse la scarsa fra quelle sin qui utilizzate.


E' da ieri che il ricordo di una ricorrenza personale mi attraversa la mente, ricorrenza della quale ho lasciato traccia in un post del 2011: all'epoca  mi trovavo nel Sahara del Maroco, quasi al confine con l'Algeria, quando via etere mi arrivò una triste notizia.
Ma oggi la mia regia mi ha fatto giungere in Lao per vivere una giornata a bordo di uno scooter alla scoperta dell'area raggiunta ieri.





Sia per il tipo di veicolo a disposizione che per le condizioni della viabilità sulle sterrate, il mio one's day trip tiene rigorosamente conto dei suggerimenti ottenuti dalle guide interpellate e pertanto le mete che cercherò di raggiungere saranno fra le più facili da avvicinare: Tham Pha Fa conosciuta anche come Buddha Cave, Xieng Liab, Tha Fa Lang, Tham Pha Inh e Tham Nang Ene.





Appena lasciata la città in direzione Vietnam Border sono rimasto affascinato dalla cornice di montagne nella quale ero venuto a trovarmi: si tratta della catena chiamata Annamite Mountain Range, caratterizzata dalle scoscese pareti  incombenti e da forme strane.





La composizione chimica è tale per cui vi sono "cave" sparpagliate ovunque, molte delle quali con corsi d'acqua corrente. In questa zona la più nota è conosciuta a livello mondiale ed è allocata all'interno di Phu Hin Bun National Protected Area: si chiama Kong Lo Cave.





Sarebbe raggiungibile con un 3 days trip motociclistico particolarmente faticoso (nonché costoso), ma io vi ho rinunciato principalmente per la difficoltà a raggiungerla con qualsiasi mezzo, oltre al fatto che queste sono "cave" per un'altra categoria di viaggiatori, quasi speleologi , con percorsi da effettuare in acqua e stretti corridoi, tutta roba che per me comincia ad essere off limits.




Pensavo di incontrare villaggi delle varie etnie, ma su questo itinerario ho invece riscontrato uno scarsissimo insediamento umano.




Il clou della giornata è stato quando ho raggiunto la seconda meta; ancora prima di iniziare a frenare ho ricevuto l'incitamento di quattro ragazzini scalzi e tossicchianti, tre maschi ed una femmina, tendente a farmi parcheggiare il veicolo sulla base della loro indicazione: ho capito subito il gioco e ci sono stato.
I quattro, a mio avviso in età fra i cinque/sei e gli otto/dieci anni, hanno dimostrato grande dimestichezza anche con il mio veicolo ricordandomi di inserire il blocco del manubrio che io non sapevo come funzionasse e pertanto uno di loro vi ha provveduto.


La conoscenza della lingua inglese era zero, ma non è stato difficile capire che mi avrebbero guidato sino alla grotta, prima attraverso il percorso fra le coltivazioni e poi al suo interno; mentre camminavamo in fila indiana loro continuavano a superarsi ridendo e rivolgendosi a me in qualche modo.




Una volta arrivati alla "cave" il percorso si è rivelato non così facile per me, gravato dallo zainetto sulle spalle, il casco tenuto a mo di borsetta e con la macchina fotografica attiva, mentre loro, a piedi nudi, zampettavano ovunque come delle caprette, le stesse che in quel momento stavano frequentando il medesimo sito.



Quando è arrivato il momento del "go back", così mi hanno detto, si sono guardati in faccia fra di loro prima di prendere l'iniziativa all'unisono, iniziando a formulare la parola "mani".
Al che ho fatto conoscere loro la mia nazionalità, poi ho fatto il segno di 1 ed ho fatto loro vedere una mano, poi ho fatto il segno di 2 ed ho fatto vedere loro "mani".
Da questo momento è stato tutto uno scherzo sulle mani, battendo le mie fra di loro e poi andando a ricevere l'impatto di quelle dei bimbi; il più grande ha volutamente forzato l'impatto ed io ho esagerato nell'esprimere dolore, così da suscitare l'ilarità generale.



E poi è stato il momento del gioco delle mani sovrapposte mischiando quelle degli uni a quelle degli altri, etc. etc. etc. (chi ha avuto a che fare con i bambini conosce questi  giochetti da prima infanzia che suscitano sempre un positivo spirito di gruppo).


Quando sono arrivato allo scooter ho dato la chiave ad uno di loro per lo sblocco mentre cercavo i quattrini per ricompensarli; in Lao, paese ad alto tasso di inflazione, circola solo moneta cartacea ed io purtroppo mi sono trovato a disporre esclusivamente di tagli a partire da 10.000 kip. 
Ho cercato di capire se fossero fratelli o comunque imparentati, ma loro mi hanno detto che non lo erano (sarà vero oppure no, resterà un mistero); allora ho estratto una banconota da 10.000 ed ho mimato la scena come se volessi dividerla in quattro parti per poterne dare una ad ognuno di loro. Prima hanno riso, ma subito dopo mi hanno fatto capire che avrebbero preferito ricevere 5.000 kip cadauno.



Allora ho emesso una esclamazione di meraviglia e dissenso assai rumorosa, per cui il divertimento di tutti è proseguito sino a che mi hanno comunicato "it's ok". A questo punto ho consegnato la banconota nelle mani della femminuccia e subito loro sono corsi via felici, probabilmente per andare a depositare nelle mani di qualche genitore il corrispettivo del loro lavoro.




Con quell'importo un foresto come me qui può acquistare cibo pronto da mangiare equivalente ad un pasto, ma credo che un locale possa ottenere sicuramente di più acquistando al mercato la materia prima; in ogni caso, per oggi, una fettina del P.I.L. pro capite di loro competenza è stato conquistato più facilmente.




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