Prima di spegnere la luce ieri sera ho voluto prendere in esame varie opzioni inerenti alle mie prossime mosse: mi sono così convinto che dovrei riuscire ad entrare in Laos partendo direttamente da qui anziché effettuare uno spostamento con sosta notte a Chiang Khong, località sita sulla sponda Thai del Mae Kong.
L'ufficio
immigrazione laotiano chiude verso le 4 p.m.; da qui al confine Thai
ci sono bus in partenza ogni ora, la percorrenza è sull'ordine delle
2h 30'/3h, le pratiche in uscita da Thai dovrebbero essere rapide e
non portare via tropo tempo, il traghetto per passare sulla sponda
laotiana del Mae kong svolge corse frequenti, pertanto lasciando
Chiang Rai il giorno 5, l'ultimo dei 30 gg. concessi in entrata,
utilizzando il bus delle 9.00 per le 13.00 potrei già essere
nell'ufficio immigrazione laotiano in Xuay Xai per sbrigare la
pratica del visto 30 gg., conservando ancora un paio d'ore di
cuscinetto nel caso le varie tempistiche si allungassero: lì sosterò
per la notte in quanto il Bus per Luang Nam Tha - la mia prima vera
tappa in Laos (quattro ore di viaggio su strade di montagna) -
effettua solo due corse al giorno da Xuay Xai, la prima alle 9.00 e
la seconda alle 12.00.
Pertanto
mi fermerò qui un giorno ed una notte in più, tempo utile per
mettere nero su bianco la traccia dell'itinerario laotiano che ho in
testa.
Ho
anche cercato un collegamento aereo Bangkok - Ho Chi Minh (ex Saigon)
in connessione con il volo da Yangon del 27 febbraio; il problema è
che operando on line bisogna prendere il ritorno dalla stessa
località di arrivo, mentre a me sarebbe molto più comodo rientrare
a Bkk da Ha Noi.
Fra
Luang Prabang e Vientiane spero di incontrare un ufficio Air Asia, la
compagnia low cost operante ovunque in quest'area, per cercare la
soluzione più valida per me (l'alternativa è quella di prendere uno
sleeping bus ad Ha Noi e tornare a Ho Chi Minh in quasi due giorni di
viaggio).
Tutte
queste storie fanno parte dell'avventura esattamente, e forse di più,
di ciò che riesco quotidianamente a conoscere; oggi, ad esempio,
avevo in mente di percorrere un itinerario a ridosso del Mae Nam Kok,
il fiume che offre ai residenti di Chiang Rai spiagge fruibili,
toccando vari villaggi hilltribe.
Giornata di tutto relax rispetto a quella di ieri; ho percorso solo 60 chilometri a velocità lenta, quel tipo di velocità che consente a questo scooter di brillare per i consumi.
Due gli episodi simpatici ai quali fare cenno: il primo è avvenuto verso le 13.30 quando avevo deciso di fermarmi per pausa pranzo. Solo che il posto individuato non era organizzato a “ristorante” bensì a “take away”.
La cuciniera stava friggendo delle palline che vedo da tempo e quindi, con il linguaggio dei muti, ho chiesto che cosa fossero. La tipa mi ha invitato ad assaggiarne una: non ho capito il contenuto, ma il gusto l'ho trovato gradevole. L'offerta della sua postazione non era vasta, ma ho potuto prendere un pesce dei soliti ma in formato ridotto, un tot di palline e un tot di fette di banana fritta al costo di 40 bath = € 1,00.
Mentre
ero impegnato nei saluti di rito a mani giunte mi stavo dimenticando
la spesa, ingenerando così nella cuoca commenti che ho interpretato
come spiritosi e gran risate condivise.
Dove
fermarmi a consumare il pranzo? Nei villaggi non ci sono mai panchine
all'ombra, però ho individuato la mini pagoda dove la gente può
stare al coperto ad attendere un qualsiasi mezzo di trasporto: ho
così verificato come quei tetti arcuati con il colmo molto alto
creino un ambiente non solo ombroso, ma particolarmente fresco. Su
tre lati la finitura è a sedile con schienale, tanto che ho persino
provato a stendermi per un miglior relax, rinunciandoci però quasi
subito.
Il
secondo è avvenuto quando ho raggiunto delle grotte vicino al fiume:
stavo parcheggiando dove avevo notato delle auto che ritenevo
appartenessero a dei visitatori come me.
Sul
lungo fiume ci sono tavolini e panche in cemento per consentire pic
nic; in questo caso erano occupate da gente allegra, in parte
indossante la divisa militare. Mi è stato fatto cenno di sedermi al
tavolo ed io mi sono accomodato; quella gente aveva terminato di
pranzare e stava bevendo wisky allungato con soda; non ho potuto
sottrarmi all'assaggio del prodotto locale pur non essendo amante dei
superalcolici.
Sono
però stato bravo ad evitare i bis lasciando intendere che dovevo
guidare e non volevo incorrere in infrazioni punibili dalla polizia
(che io non ho visto mai, salvo a Bkk).
Ho
avuto la sensazione che avessero molto apprezzato la mia provenienza
italica, così li ho mollati appena mi è stato possibile con un gran
cordiale saluto completato con una foto.
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