Dal
11 luglio al 06 agosto
Le
cose poi si sono evolute in maniera diversa dall'attesa, come spesso
accade nella vita.
Quando
sono stato chiamato dall'officina meccanica per provare su strada il
Nomade prima del suo passaggio all'allestitore storico, mi sono
immediatamente dato da fare per ottenere in prestito un'auto in grado
di portarmi direttamente da Sestri a Rovato.
L'auto,
una piccola tedesca mossa da un motore diesel dai consumi contenuti,
mi ha condotto sin là nella giornata del 18 luglio; ma il giorno
prima, effettuato il rifornimento di carburante, alla fine
dell'operazione mi ero accorto di aver introdotto benzina super
anziché diesel!
Non
mi era mai capitato prima una cosa del genere, quasi un segnale
premonitore sulle difficoltà che avrei dovuto ancora affrontare:
ormai esse sembravano del tutto superate mentre invece la verità è
che bisogna essere sempre presenti e concentrati su ciò che si
affronta, anche se si tratta di cose di poco conto .
Ho
dovuto così lasciare ferma l'auto, cercare dei meccanici compiacenti
ad effettuare l'intervento a ridosso del loro orario di chiusura
serale, ripetere poi il rifornimento con il combustibile giusto: il
tutto per eccesso di zelo in quanto di carburante il serbatoio ne
conteneva già a sufficienza, ma le notizie sullo sciopero dei
gestori delle stazioni di servizio mi aveva spinto a cercare di non
complicarmi la vita sulla strada: così me la sono complicata sotto
casa!
Il
giorno dopo la partenza è avvenuta in orario mattutino in modo da
essere a destinazione in un orario utile alla bisogna, dopo 240 km.
percorsi su viabilità ordinaria in sole quattro ore.
Una
volta apprese le spiegazioni sull'andamento del lavoro ottenute dal
titolare dell'officina, purtroppo mi sono reso conto immediatamente
che non è in queste condizioni che ci si aspetta di trovare un
veicolo dopo tanto tempo sapendo di dover poi saldare un conto
importante.
Inizialmente
ho pensato di accettare la situazione così come l'ho trovata per non
doverlo lasciare ancora nelle mani di chi, pur dimostrandomi grande
disponibilità, non era riuscito a coordinare i propri vari
specialisti in maniera tale da ottenere un risultato accettabile,
ammesso che fosse possibile ottenerlo su un veicolo tanto diverso da
quello nato la prima volta nel giugno del 1990.
Inoltre
ormai i tempi si erano fatti stretti per i successivi interventi in
quanto il mese di agosto si stava avvicinando prepotentemente;
durante quel mese le attività vanno tutte in blocco tanto da
diventare complicato inanellare quelle mancanti e da indurre il
Nomade umano al pensiero di vedersi costretto a rinunciare a questa
partenza.
Sarebbe
folle muoversi nelle condizioni testate sapendo che nei territori da
raggiungere avrei trovato anche la complicazione rappresentata dalle
comunicazione con gli autoctoni.
In
aggiunta il presidente di Bambini nel Deserto, persona che nel tempo
ha frequentato diverse volte i territori meta del viaggio, mi aveva
informato by email delle possibili difficoltà a raggiungere i
villaggi curdi in quanto questi sono posti lungo il confine con
Siria, Iraq e Iran: la guerra in Siria ha sicuramente modificato ogni
cosa ed il suo consiglio era di stare più spostati verso Nord.
Quanto
più i villaggi sono piccoli e dispersi tanto più le condizioni di
vita delle popolazioni sono simili, qualsiasi etnia vi si trovi, e
pertanto l'obiettivo umanitario sarebbe comunque centrato anche senza
arrivare proprio dove risuona l'eco dei mortiferi mortaretti.
Nel
pomeriggio, dopo aver consultato direttamente chi aveva effettuato le
ultime tarature sull'avantreno senza trovare la possibilità di
miglioramento, sono stato indirizzato presso una grande
organizzazione che opera prevalentemente sugli allineamenti di
veicoli di vario genere.
Il
tentativo non è servito a nulla, anzi, ha reso più confuso il
quadro d'insieme tirando in ballo i semiassi ed un cuscinetto di una
ruota a causa di un certo rumore di fondo percepibile in movimento. A
questo punto il titolare dell'officina meccanica, comprendendo
perfettamente i miei sentimenti, ma convinto che la sostituzione
delle molle degli ammortizzatori con altre rinforzate avesse
peggiorato la situazione alzando ulteriormente il veicolo da terra,
su mio consiglio ha accettato di parlare con il fornitore di quelle
molle per trovare insieme una soluzione: perché alla fine si tratta
di azzeccare la giusta taratura dell'apparato, ma solo uno capace può
essere in grado di farlo su un veicolo che non è predisposto a
questo tipo di trattamento per scelta costruttiva, e pertanto la
riuscita dell'opera sta tutta nelle capacità e nell'inventiva di chi
ci lavora.
Dopo
aver consegnato il Nomade all'allestitore per procedere agli
alleggerimenti concordati e ad altre operazioni di ripristino e di
finitura prima di ritornare sull'argomento “assetto
dell'avantreno”, alle 17 non mi è rimasto altro da fare che salire
in auto e tornarmene a casa.
Durante
il viaggio ho ripensato ai vari passaggi intervenuti nelle operazioni
iniziate alla fine di aprile: i tempi previsti non sono stati
rispettati, è vero, ma la complessità delle operazioni e le
difficoltà nel coordinamento fra i vari artigiani li giustificano,
soprattutto in rapporto al convincente risultato ottenuto sul telaio.
Inoltre,
per quanto poco si possa alleggerire il veicolo, fra una cosa e
l'altra sarà sempre in condizioni di salute migliori rispetto
all'utilizzo effettuato in ogni epoca precedente, tanto da decidermi
ad utilizzare ancora pneumatici della misura ammessa prima di
accollarmi un superiore rischio rappresentato dall'adozione della
misura maggiorata.
Mentre
stavo cullando tutte queste considerazioni rimanendo presente alla
guida, guida che su viabilità ordinaria è sempre più impegnativa
rispetto all'utilizzo dell'autostrada, ho superato l'area di Borgo
Val di Taro in un attimo così fallendo l'imbocco del Cento Croci,
venendomi automaticamente a trovare sulla strada per Bedonia; ho
indugiato il tempo minimo necessario e mi sono immediatamente
attivato per riprendere la “retta via”, così per le 21 sono
rientrato in casa avendo compiuto il percorso di ritorno praticamente
nello stesso tempo dell'andata: tenuto conto della tipologia della
strada l'ho considerato un buon risultato.
Nei
giorni immediatamente successivi al mio rientro sono stato informato
dal meccanico circa l'esistenza di una super struttura industriale
che opera nel rimettere in sesto - per consentire di viaggiare
diritti - veicoli di grossa taglia; il meccanico me lo ha consigliato
dopo aver effettuato il consulto con l'operatore di Brescia da me
inizialmente interpellato per il rinforzo dell'avantreno in questa
lunga vicenda: ho subito deciso di affidarmi a costoro.
Visto
che l'allestitore aveva nel frattempo eseguito la maggior parte dei
lavori concordati, ho pensato di lasciare per ultimo l'intervento
dell'elettricista, disponibile a lavorare per me anche in agosto, e
di far portare il Nomade a Montichiari, sede dei super specialisti.
Il
meccanico mi aveva poi informato che questi lo avrebbero esaminato
fra il 26 ed il 27, venerdì pomeriggio e sabato mattina, in modo da
avere un contatto telefonico diretto con Battista, il socio
dell'organizzazione che lo ha preso in esame, per ottenere dei
chiarimenti già nella giornata di sabato.
Prima
del contatto avevo indagato sul web trovando il sito dei super
specialisti in modo da visionare le tipologie degli interventi che
costoro sono in grado di effettuare: vi ho trovato positivi
riscontri (www.pesciattrezzature.it).
Ma
questi positivi riscontri sono stati un niente in confronto alla
chiacchierata telefonica avvenuta prima di mezzogiorno: Battista mi
ha elencato il da farsi sulla base dello stato in cui si trova il
Nomade comunicandomi la certezza di potergli dare l'assetto corretto
lavorandoci un paio di giorni a partire da martedì.
Alla
mia richiesta di conoscere l'entità dell'importo che avrebbe
comportato l'intervento mi sono sentito dire che, avendo saputo dal
meccanico che il Nomade non va in giro per il mondo solo per
divertirsi, mi sarebbe stato riservato un trattamento speciale in
virtù delle operazioni umanitarie che contraddistinguono il suo
muoversi nel mondo, senza escludere che, dopo averne parlato con i
socio, ciò avrebbe potuto essere del tutto gratuito.
Nell'ascoltare
quanto sopra riferito, per di più da persona assolutamente
sconosciuta, sono stato preso da un profondo moto di commozione che è
stato percepito anche dall'altra parte.
Le
mie parole di ringraziamento sono subito sgorgate sincere come
testimonianza di un atteggiamento di talune persone che personalmente
ho trovato diffuso anche in altre parti del mondo a me noto; il mio
pensiero mi ha portato a quei parenti tanto vicini a noi che sono i
Bonobo, esseri altruisti, compassionevoli e sensibili, dediti l'uno
all'altro pur nel rispetto di una gerarchia.
Nel
loro habitat vige un sano matriarcato naturale ed una sensazione
diffusa di benessere dovuto alla pacifica convivenza, laddove
l'eccezionale propensione a praticare sesso ricreativo di ogni tipo
possibile secondo NATURA (cioè seguendo qualsiasi fantasia) tende ad
appianare le tensioni all'interno del gruppo e rappresenta una forma
evoluta di comunicazione sociale.
Altri
prima di me hanno osannato i Bonobo; io, nel mio basso profilo, sono
limitato ad una conoscenza che in talune occasioni mi ha fatto
pensare: perché l'umanità non si è maggiormente attenuta alle
tradizioni degli antenati? Probabilmente è stata la ricerca di un
“padrone superiore” che non c'è a creare tanti divieti, tante
regole fasulle, a pensare di risolvere le questioni con delle “sante
crociate” delle quali ogni epoca ha avute le proprie.
E
così nella giornata di domenica ho raggiunto Milano dove ho potuto
contare sulla disponibilità dell'auto di mia figlia per i movimenti
nel bresciano.
Quindi
lunedì di buonora mi sono mosso alla volta di Montichiari dove ho
incontrato qualche difficoltà a trovare la sede della super
organizzazione; questa non è lontano dall'aeroporto, solo che la
zona non è riconosciuta da Garmin e così sono stato costretto ad
arrangiarmi usando i metodi antichi.
Arrivato
all'aeroporto di Montichiari verso le 8.30 mi sono trovato in un
ambiente surreale, disabitato, come se fosse stato abbandonato per
chiusura estiva.
All'interno
dell'aerostazione nessun segnale di vita; poi ho percepito il
ticchettio in avvicinamento di un alzo 17 cm. indossato da una
creatura con abbronzatura lacustre da fine settimana: Quando è stata
a tiro ho chiesto aiuto ed aiuto mi è stato dato consentendomi
l'accesso ad un ufficio dotato di p.c. al quale è stata girata la
mia richiesta.
Il
p.c. é stato poi rapido a fornire la dritta necessaria, trasformata
in un dato utile dalla creatura, la quale mi ha aperto gli occhi sul
fatto che avrei dovuto indirizzarmi verso la zona artigianale non
lontana da dove mi ero fermato.
Giunto
sul posto sono stato introdotto in una enorme e linda officina
dotata di molti macchinari e di una serie di fosse utili per lavorare
i bisonti della strada ed altri affini.
Il
Nomade era lì ad attendermi, parcheggiato un po' defilato, tutto
impettito per quanto il frontale risulta alto da terra.
Nell'attesa
del rientro di Battista sono stato intrattenuto con un caffè condito
con una conversazione incentrata sulle attività che vengono
normalmente svolte lì dove il Nomade rappresenta un ospite inusuale.
Quindi
è arrivato Battista, 54 anni ben portati, la maggior parte dei quali
spesi nel dedicarsi allo stesso lavoro, dotato di capacità
professionali ad alto livello, un cuore grande e tanta sensibilità.
Mi
ha spiegato dettagliatamente come si dovrà operare iniziando con
l'eliminazione del disassamento fra le due ruote anteriori, un
possibile limitato abbassamento del veicolo per consentire di
lavorare al meglio a tutte le componentistiche coinvolte, la
ricampanatura e poi la convergenza.
Ho
colto l'occasione per lasciare lì i tre pneumatici nuovi da montare
prima della fine delle operazioni mentre Battista mi comunicava la
decisione presa con il socio di mettere il Nomade in condizione di
marciare con il giusto assetto senza chiedermi alcuna contropartita
economica, semmai al rientro dal mio prossimo itinerario qualche foto
dei luoghi e delle genti.
Ancora
una volta sono stato colto da commozione, ma questa volta ho voluto
intanto subito regalare a lui ed al socio l'album fotografico
relativo alla missione in Africa, con l'idea di fare loro omaggio
anche di due tele maliane fra quelle che mi sono rimaste e poi di
devolvere a BnD e a Pam Young l'importo che non mi verrà richiesto.
La
giornata e poi proseguita presso la Vola s.n.c., il mio storico
allestitore, e poi facendo visita al meccanico per pianificare i
tempi dei successivi movimenti in quanto sono state rilevate alcune
perdite di liquidi da eliminare.
Il
giorno successivo l'ho trascorso a Milano per decidere se attendere
in zona la fine del lavoro di Battista onde poter provare subito su
strada Il Nomade oppure no.
Tenuto
conto che la storia della sua rinascita si è caratterizzata per i
continui ritardi, dopo aver trascorso del tempo visitando Gallerie
d'Italia in Piazza della Scala dove sono esposte opere della
collezione Intesa San Polo sotto il nome di Cantiere del '900 (fra
queste ho trovato anche Emilio Scanavino al quale sono legato per
l'amicizia condivisa con un amico che era della sua scuola, e poi
Vincenzo Agnetti, il padre di una persona alla quale sono stato molto
legato emotivamente negli anni ottanta in quanto sorellina gemella in
un percorso personale che ci ha fatto frequentare gli stessi luoghi
per anni), ho ritenuto fosse preferibile rientrare a casa a
rilassarmi nelle attività di giardinaggio/agricole e rimanere
aggiornato sull'evoluzione telefonicamente.
Scelta
azzeccata: infatti il Nomade è stato ritirato dal meccanico dopo
essere stato riassettato solo il tre di agosto; dopo il suo
trasferimento a Rovato - che è servito anche come prova su strada
superata positivamente - sono stato informato circa le tipologie
delle perdite.
Due
macchioline dipendono dall'olio motore e sarebbero di facile
eliminazione, ma le altre due dipendono dal differenziale e si tratta
di tutta un'altra storia.
Infatti
il meccanico ha escluso di lasciarmi partire con questa tipologia di
perdita in quanto il controllo del livello dell'olio del cambio e
differenziale comporta l'entrata in officina e tutta una serie di
difficoltà che sarebbe meglio cercare di evitare in partenza.
Ok.,
vada per un altro smontaggio del gruppo differenziale/cambio, ma che
tempi si prospettano? ho chiesto.
Ora
il personale è in ferie e quindi se ne può riparlare più avanti,
mi sono sentito rispondere.
No
Cesare, forse non hai capito che io punto ad essere in viaggio fra il
10 ed il 15 di agosto: bisogna trovare una soluzione!
Cesare
ha allora dato la sua disponibilità a cominciare lo smontaggio già
in giornata in modo da poter terminare personalmente l'intervento
entro martedì.
Ora
che tutti sono ormai chiusi per ferie è solo la buona volontà e
disponibilità dei singoli operatori nei miei confronti a farmi
pensare che la partenza sarà ancora fattibile attorno alla data da
me ipotizzata.
Il
fatto che il Nomade sia rinato questa volta a nuova vita sotto il
segno del Leone potrebbe essere di buon auspicio; d'altronde anche
prima ha dimostrato di essere uno che non molla facilmente.
Nell'attesa
dell'ultimo atto ho avuto la soddisfazione di far arrivare in Mali un
importo consistente per quel paese: ho provveduto ad informare Pam la
quale mi ha espresso subito la sua riconoscenza.
“Hello
Fantastic ..i was so worried about donations for the food program ..
it helps so much me..If you send the money as before i will call
Salihou so he can collect it..
Thankyou so much... Keep well hear from you when you have time
Pam”
Thankyou so much... Keep well hear from you when you have time
Pam”
E
così tutti questi ritardi non sono avvenuti per nulla; mi hanno
permesso di consentire a Pam di poter andare avanti con il programma
incentrato sull'alimentazione dei bambini orfani che vivono nella
“brousse”: mi sento di dire che miglior risultato non sarebbe
stato raggiungibile altrimenti.
Chissà
se qualche lettore del blog vorrà unirsi a me per un ulteriore
conferimento quanto prima!
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