martedì 6 agosto 2013

La rinascita del Nomade sotto il segno del Leone

Dal 11 luglio al 06 agosto

Le cose poi si sono evolute in maniera diversa dall'attesa, come spesso accade nella vita.
Quando sono stato chiamato dall'officina meccanica per provare su strada il Nomade prima del suo passaggio all'allestitore storico, mi sono immediatamente dato da fare per ottenere in prestito un'auto in grado di portarmi direttamente da Sestri a Rovato.
L'auto, una piccola tedesca mossa da un motore diesel dai consumi contenuti, mi ha condotto sin là nella giornata del 18 luglio; ma il giorno prima, effettuato il rifornimento di carburante, alla fine dell'operazione mi ero accorto di aver introdotto benzina super anziché diesel!
Non mi era mai capitato prima una cosa del genere, quasi un segnale premonitore sulle difficoltà che avrei dovuto ancora affrontare: ormai esse sembravano del tutto superate mentre invece la verità è che bisogna essere sempre presenti e concentrati su ciò che si affronta, anche se si tratta di cose di poco conto .
Ho dovuto così lasciare ferma l'auto, cercare dei meccanici compiacenti ad effettuare l'intervento a ridosso del loro orario di chiusura serale, ripetere poi il rifornimento con il combustibile giusto: il tutto per eccesso di zelo in quanto di carburante il serbatoio ne conteneva già a sufficienza, ma le notizie sullo sciopero dei gestori delle stazioni di servizio mi aveva spinto a cercare di non complicarmi la vita sulla strada: così me la sono complicata sotto casa!
Il giorno dopo la partenza è avvenuta in orario mattutino in modo da essere a destinazione in un orario utile alla bisogna, dopo 240 km. percorsi su viabilità ordinaria in sole quattro ore.
Una volta apprese le spiegazioni sull'andamento del lavoro ottenute dal titolare dell'officina, purtroppo mi sono reso conto immediatamente che non è in queste condizioni che ci si aspetta di trovare un veicolo dopo tanto tempo sapendo di dover poi saldare un conto importante.
Inizialmente ho pensato di accettare la situazione così come l'ho trovata per non doverlo lasciare ancora nelle mani di chi, pur dimostrandomi grande disponibilità, non era riuscito a coordinare i propri vari specialisti in maniera tale da ottenere un risultato accettabile, ammesso che fosse possibile ottenerlo su un veicolo tanto diverso da quello nato la prima volta nel giugno del 1990.
Inoltre ormai i tempi si erano fatti stretti per i successivi interventi in quanto il mese di agosto si stava avvicinando prepotentemente; durante quel mese le attività vanno tutte in blocco tanto da diventare complicato inanellare quelle mancanti e da indurre il Nomade umano al pensiero di vedersi costretto a rinunciare a questa partenza.
Sarebbe folle muoversi nelle condizioni testate sapendo che nei territori da raggiungere avrei trovato anche la complicazione rappresentata dalle comunicazione con gli autoctoni.
In aggiunta il presidente di Bambini nel Deserto, persona che nel tempo ha frequentato diverse volte i territori meta del viaggio, mi aveva informato by email delle possibili difficoltà a raggiungere i villaggi curdi in quanto questi sono posti lungo il confine con Siria, Iraq e Iran: la guerra in Siria ha sicuramente modificato ogni cosa ed il suo consiglio era di stare più spostati verso Nord.
Quanto più i villaggi sono piccoli e dispersi tanto più le condizioni di vita delle popolazioni sono simili, qualsiasi etnia vi si trovi, e pertanto l'obiettivo umanitario sarebbe comunque centrato anche senza arrivare proprio dove risuona l'eco dei mortiferi mortaretti.
Nel pomeriggio, dopo aver consultato direttamente chi aveva effettuato le ultime tarature sull'avantreno senza trovare la possibilità di miglioramento, sono stato indirizzato presso una grande organizzazione che opera prevalentemente sugli allineamenti di veicoli di vario genere.
Il tentativo non è servito a nulla, anzi, ha reso più confuso il quadro d'insieme tirando in ballo i semiassi ed un cuscinetto di una ruota a causa di un certo rumore di fondo percepibile in movimento. A questo punto il titolare dell'officina meccanica, comprendendo perfettamente i miei sentimenti, ma convinto che la sostituzione delle molle degli ammortizzatori con altre rinforzate avesse peggiorato la situazione alzando ulteriormente il veicolo da terra, su mio consiglio ha accettato di parlare con il fornitore di quelle molle per trovare insieme una soluzione: perché alla fine si tratta di azzeccare la giusta taratura dell'apparato, ma solo uno capace può essere in grado di farlo su un veicolo che non è predisposto a questo tipo di trattamento per scelta costruttiva, e pertanto la riuscita dell'opera sta tutta nelle capacità e nell'inventiva di chi ci lavora.
Dopo aver consegnato il Nomade all'allestitore per procedere agli alleggerimenti concordati e ad altre operazioni di ripristino e di finitura prima di ritornare sull'argomento “assetto dell'avantreno”, alle 17 non mi è rimasto altro da fare che salire in auto e tornarmene a casa.
Durante il viaggio ho ripensato ai vari passaggi intervenuti nelle operazioni iniziate alla fine di aprile: i tempi previsti non sono stati rispettati, è vero, ma la complessità delle operazioni e le difficoltà nel coordinamento fra i vari artigiani li giustificano, soprattutto in rapporto al convincente risultato ottenuto sul telaio.
Inoltre, per quanto poco si possa alleggerire il veicolo, fra una cosa e l'altra sarà sempre in condizioni di salute migliori rispetto all'utilizzo effettuato in ogni epoca precedente, tanto da decidermi ad utilizzare ancora pneumatici della misura ammessa prima di accollarmi un superiore rischio rappresentato dall'adozione della misura maggiorata.
Mentre stavo cullando tutte queste considerazioni rimanendo presente alla guida, guida che su viabilità ordinaria è sempre più impegnativa rispetto all'utilizzo dell'autostrada, ho superato l'area di Borgo Val di Taro in un attimo così fallendo l'imbocco del Cento Croci, venendomi automaticamente a trovare sulla strada per Bedonia; ho indugiato il tempo minimo necessario e mi sono immediatamente attivato per riprendere la “retta via”, così per le 21 sono rientrato in casa avendo compiuto il percorso di ritorno praticamente nello stesso tempo dell'andata: tenuto conto della tipologia della strada l'ho considerato un buon risultato.
Nei giorni immediatamente successivi al mio rientro sono stato informato dal meccanico circa l'esistenza di una super struttura industriale che opera nel rimettere in sesto - per consentire di viaggiare diritti - veicoli di grossa taglia; il meccanico me lo ha consigliato dopo aver effettuato il consulto con l'operatore di Brescia da me inizialmente interpellato per il rinforzo dell'avantreno in questa lunga vicenda: ho subito deciso di affidarmi a costoro.
Visto che l'allestitore aveva nel frattempo eseguito la maggior parte dei lavori concordati, ho pensato di lasciare per ultimo l'intervento dell'elettricista, disponibile a lavorare per me anche in agosto, e di far portare il Nomade a Montichiari, sede dei super specialisti.
Il meccanico mi aveva poi informato che questi lo avrebbero esaminato fra il 26 ed il 27, venerdì pomeriggio e sabato mattina, in modo da avere un contatto telefonico diretto con Battista, il socio dell'organizzazione che lo ha preso in esame, per ottenere dei chiarimenti già nella giornata di sabato.
Prima del contatto avevo indagato sul web trovando il sito dei super specialisti in modo da visionare le tipologie degli interventi che costoro sono in grado di effettuare: vi ho trovato positivi riscontri (www.pesciattrezzature.it).
Ma questi positivi riscontri sono stati un niente in confronto alla chiacchierata telefonica avvenuta prima di mezzogiorno: Battista mi ha elencato il da farsi sulla base dello stato in cui si trova il Nomade comunicandomi la certezza di potergli dare l'assetto corretto lavorandoci un paio di giorni a partire da martedì.
Alla mia richiesta di conoscere l'entità dell'importo che avrebbe comportato l'intervento mi sono sentito dire che, avendo saputo dal meccanico che il Nomade non va in giro per il mondo solo per divertirsi, mi sarebbe stato riservato un trattamento speciale in virtù delle operazioni umanitarie che contraddistinguono il suo muoversi nel mondo, senza escludere che, dopo averne parlato con i socio, ciò avrebbe potuto essere del tutto gratuito.
Nell'ascoltare quanto sopra riferito, per di più da persona assolutamente sconosciuta, sono stato preso da un profondo moto di commozione che è stato percepito anche dall'altra parte.
Le mie parole di ringraziamento sono subito sgorgate sincere come testimonianza di un atteggiamento di talune persone che personalmente ho trovato diffuso anche in altre parti del mondo a me noto; il mio pensiero mi ha portato a quei parenti tanto vicini a noi che sono i Bonobo, esseri altruisti, compassionevoli e sensibili, dediti l'uno all'altro pur nel rispetto di una gerarchia.
Nel loro habitat vige un sano matriarcato naturale ed una sensazione diffusa di benessere dovuto alla pacifica convivenza, laddove l'eccezionale propensione a praticare sesso ricreativo di ogni tipo possibile secondo NATURA (cioè seguendo qualsiasi fantasia) tende ad appianare le tensioni all'interno del gruppo e rappresenta una forma evoluta di comunicazione sociale.
Altri prima di me hanno osannato i Bonobo; io, nel mio basso profilo, sono limitato ad una conoscenza che in talune occasioni mi ha fatto pensare: perché l'umanità non si è maggiormente attenuta alle tradizioni degli antenati? Probabilmente è stata la ricerca di un “padrone superiore” che non c'è a creare tanti divieti, tante regole fasulle, a pensare di risolvere le questioni con delle “sante crociate” delle quali ogni epoca ha avute le proprie.
E così nella giornata di domenica ho raggiunto Milano dove ho potuto contare sulla disponibilità dell'auto di mia figlia per i movimenti nel bresciano.
Quindi lunedì di buonora mi sono mosso alla volta di Montichiari dove ho incontrato qualche difficoltà a trovare la sede della super organizzazione; questa non è lontano dall'aeroporto, solo che la zona non è riconosciuta da Garmin e così sono stato costretto ad arrangiarmi usando i metodi antichi.
Arrivato all'aeroporto di Montichiari verso le 8.30 mi sono trovato in un ambiente surreale, disabitato, come se fosse stato abbandonato per chiusura estiva.
All'interno dell'aerostazione nessun segnale di vita; poi ho percepito il ticchettio in avvicinamento di un alzo 17 cm. indossato da una creatura con abbronzatura lacustre da fine settimana: Quando è stata a tiro ho chiesto aiuto ed aiuto mi è stato dato consentendomi l'accesso ad un ufficio dotato di p.c. al quale è stata girata la mia richiesta.
Il p.c. é stato poi rapido a fornire la dritta necessaria, trasformata in un dato utile dalla creatura, la quale mi ha aperto gli occhi sul fatto che avrei dovuto indirizzarmi verso la zona artigianale non lontana da dove mi ero fermato.
Giunto sul posto sono stato introdotto in una enorme e linda officina dotata di molti macchinari e di una serie di fosse utili per lavorare i bisonti della strada ed altri affini.
Il Nomade era lì ad attendermi, parcheggiato un po' defilato, tutto impettito per quanto il frontale risulta alto da terra.
Nell'attesa del rientro di Battista sono stato intrattenuto con un caffè condito con una conversazione incentrata sulle attività che vengono normalmente svolte lì dove il Nomade rappresenta un ospite inusuale.
Quindi è arrivato Battista, 54 anni ben portati, la maggior parte dei quali spesi nel dedicarsi allo stesso lavoro, dotato di capacità professionali ad alto livello, un cuore grande e tanta sensibilità.
Mi ha spiegato dettagliatamente come si dovrà operare iniziando con l'eliminazione del disassamento fra le due ruote anteriori, un possibile limitato abbassamento del veicolo per consentire di lavorare al meglio a tutte le componentistiche coinvolte, la ricampanatura e poi la convergenza.
Ho colto l'occasione per lasciare lì i tre pneumatici nuovi da montare prima della fine delle operazioni mentre Battista mi comunicava la decisione presa con il socio di mettere il Nomade in condizione di marciare con il giusto assetto senza chiedermi alcuna contropartita economica, semmai al rientro dal mio prossimo itinerario qualche foto dei luoghi e delle genti.
Ancora una volta sono stato colto da commozione, ma questa volta ho voluto intanto subito regalare a lui ed al socio l'album fotografico relativo alla missione in Africa, con l'idea di fare loro omaggio anche di due tele maliane fra quelle che mi sono rimaste e poi di devolvere a BnD e a Pam Young l'importo che non mi verrà richiesto.
La giornata e poi proseguita presso la Vola s.n.c., il mio storico allestitore, e poi facendo visita al meccanico per pianificare i tempi dei successivi movimenti in quanto sono state rilevate alcune perdite di liquidi da eliminare.
Il giorno successivo l'ho trascorso a Milano per decidere se attendere in zona la fine del lavoro di Battista onde poter provare subito su strada Il Nomade oppure no.
Tenuto conto che la storia della sua rinascita si è caratterizzata per i continui ritardi, dopo aver trascorso del tempo visitando Gallerie d'Italia in Piazza della Scala dove sono esposte opere della collezione Intesa San Polo sotto il nome di Cantiere del '900 (fra queste ho trovato anche Emilio Scanavino al quale sono legato per l'amicizia condivisa con un amico che era della sua scuola, e poi Vincenzo Agnetti, il padre di una persona alla quale sono stato molto legato emotivamente negli anni ottanta in quanto sorellina gemella in un percorso personale che ci ha fatto frequentare gli stessi luoghi per anni), ho ritenuto fosse preferibile rientrare a casa a rilassarmi nelle attività di giardinaggio/agricole e rimanere aggiornato sull'evoluzione telefonicamente.
Scelta azzeccata: infatti il Nomade è stato ritirato dal meccanico dopo essere stato riassettato solo il tre di agosto; dopo il suo trasferimento a Rovato - che è servito anche come prova su strada superata positivamente - sono stato informato circa le tipologie delle perdite.
Due macchioline dipendono dall'olio motore e sarebbero di facile eliminazione, ma le altre due dipendono dal differenziale e si tratta di tutta un'altra storia.
Infatti il meccanico ha escluso di lasciarmi partire con questa tipologia di perdita in quanto il controllo del livello dell'olio del cambio e differenziale comporta l'entrata in officina e tutta una serie di difficoltà che sarebbe meglio cercare di evitare in partenza.
Ok., vada per un altro smontaggio del gruppo differenziale/cambio, ma che tempi si prospettano? ho chiesto.
Ora il personale è in ferie e quindi se ne può riparlare più avanti, mi sono sentito rispondere.
No Cesare, forse non hai capito che io punto ad essere in viaggio fra il 10 ed il 15 di agosto: bisogna trovare una soluzione!
Cesare ha allora dato la sua disponibilità a cominciare lo smontaggio già in giornata in modo da poter terminare personalmente l'intervento entro martedì.
Ora che tutti sono ormai chiusi per ferie è solo la buona volontà e disponibilità dei singoli operatori nei miei confronti a farmi pensare che la partenza sarà ancora fattibile attorno alla data da me ipotizzata.
Il fatto che il Nomade sia rinato questa volta a nuova vita sotto il segno del Leone potrebbe essere di buon auspicio; d'altronde anche prima ha dimostrato di essere uno che non molla facilmente.
Nell'attesa dell'ultimo atto ho avuto la soddisfazione di far arrivare in Mali un importo consistente per quel paese: ho provveduto ad informare Pam la quale mi ha espresso subito la sua riconoscenza.
Hello Fantastic ..i was so worried about donations for the food program .. it helps so much me..If you send the money as before i will call Salihou so he can collect it..
Thankyou so much... Keep well hear from you when you have time

Pam”
E così tutti questi ritardi non sono avvenuti per nulla; mi hanno permesso di consentire a Pam di poter andare avanti con il programma incentrato sull'alimentazione dei bambini orfani che vivono nella “brousse”: mi sento di dire che miglior risultato non sarebbe stato raggiungibile altrimenti.
Chissà se qualche lettore del blog vorrà unirsi a me per un ulteriore conferimento quanto prima!




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