La giornata di ieri è stata impegnata completamente nell'attesa di
ricevere l'auto prevista; a causa della cattiva organizzazione dei
corrispondenti, dopo varie comunicazioni telefoniche con la centrale
operativa italiana sono stato contattato dai locali di Bucarest verso
le 13.30: sembrava fatta, invece ho dovuto attendere sino alle 18!
Mi sono dato da fare per
trasferire tutto quanto mi servir, nonché del materiale personale da
destinare o a singoli non abbienti o ad organizzazioni che si
occupano degli ultimi che cercherò nell'area di Bacau.
Così oggi sono salito
sulla Megane Renault S.W. Motorizzata dci ed ho iniziato a muovermi
sul territorio quasi come un turista: in mattinata ho raggiunto Bran,
sede di un castello importante (ma non ne voglio sentire parlare di
vampiri, storia inventata da quello scrittore Irlandese o Inglese e
allocato proprio qui), residenza anche della regina di Romania che
era una nipotina di Vittoria d'Inghilterra; una bella ragazza un po'
fuori dagli schemi delle etichette regali, sul tipo di Elisabetta di
Baviera coniugata Asburgo.
Osservando i nomi dei
nobili signori che hanno avuto per le mani per primi questi territori
si notano i soliti nomi delle case che hanno colonizzato spazi in
tutta Europa.
Appena giunto a Bran sono
stato attratto da un bimbetto che si stava muovendo a gattoni attorno
a casa; quando la madre si è accorta che lo stavo riprendendo mi ha
invitato ad avvicinarmi, così ho potuto vedere anche la sorellina:
una coppia di gemellini Transilvani di ultima generazione di tredici
mesi di età di sana e robusta costituzione, apparentemente migliore
di quella della madre e della nonna con le quali ho parlato.
Le statistiche indicano
il Castello di Bran come la meta turistica più visitata della
Romania; anche se non era come a Mont San Michel però una certo
assembramento di persone l'ho notato.
La cosa più fastidiosa è
ciò che si colloca attorno a queste mete: bancarelle che vendono per
buona parte della sana paccottaglia ispirata al mito di Dracula il
Vampiro, mentre in altre ho visto proporre abbigliamento
tradizionale.
Ciò che mi ha attratto maggiormente sono state le
venditrici di meravigliose more e lamponi; i frutti venivano
presentati abbinati, posti in cestini di corteccia intrecciata, ma le
quantità erano ragguardevoli e così ho rinunciato all'assaggio.
Come spesso accade
durante la giornata del sabato, anche qui ho visto un gran movimento
dedicato a varie cerimonie, principalmente matrimoni, ma anche
battesimi.
La città di Brasov è
una città gradevole da visitare, anche se nella piazza principale
c'era in atto un evento ispirato al periodo medioevale: pertanto
bancarelle e tanta gente dappertutto.
Dopo le prime due ore di
esplorazione si sono sentite le prime gocce d'acqua raggiungere il
suolo: non si è scatenato un nubifragio, ma quanto basta per far
scendere la temperatura e bagnarsi.
Allora ho proseguito la
visita spostandomi con l'auto nella parte più alta della città
vecchia, zona residenziale che ho trovato molto piacevole, a contatto
con un parco naturale stracolmo di verde: è proprio in quell'area
che è posta la chiesa ortodossa dove era in corso la cerimonia del
battesimo.
Ho concluso la visita
raggiungendo le due torri più importanti fra quelle rimaste del
possente assetto di bastioni realizzato dai Sassoni, popolazione che
in questa regione era stata incaricata di eseguire tutte le opere
necessarie per contrastare le continue invasioni di altre etnie, fra
le quali quella turca ha giocato un ruolo preponderante.
Vlad l'impalatore, figlio
di Vlad Dracul, l'uomo che da capo delle guardie era stato promosso
responsabile del territorio per aver contrastato vittoriosamente
proprio i turchi, dopo un periodo consistente trascorso come ostaggio
nelle mani del nemico su ordine del padre che con questa manovra
intendeva ingraziarseli, una volta tornato iniziò a mettere in
pratica l'arte della tortura appresa presso di loro rivolgendola
giustappunto nei loro confronti, e non solo.
Da quando sono entrato in
Romania ho incontrato spesso persone dalla carnagione molto scura:
ora e vero che vivono etnie diverse in tutta l'area, ma le incursioni
dei guerrieri provenienti da oriente qualche segno l'avrà ben
lasciato, così come era consuetudine, o no?
L'aspetto che non mi
aspettavo e che giudico molto positivamente è dato dal fatto che,
dopo le generazioni che hanno scelto di migrare, quelle nuove, che
non credo sentano più quell'esigenza, parlano l'inglese in maniera
diffusa tanto da non essermi mai sentito in difficoltà nel
comunicare.
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