Venerdì
01.03 – Giornata bidonata per metà: raggiunta la clinica ho
dialogato con Felix e poi, nell'attesa che Carmen si rendesse
disponibile, ho trafficato al computer. Ad un certo punto è arrivata
una chiamata telefonica a Carmen da parte di un certo Frate Domenico
il quale, avendo appreso della mia presenza, ha voluto parlarmi
invitandomi a raggiungerlo nella sua sede: egli è un francescano
nato a Potenza e conosce bene i medici italiani di Nuova Officina.
Non so se sarò in grado di visitarlo perché per arrivarci mi ha
parlato di oltre 100 km. di terrazzeria ed io non ho voglia di
sottoporre il Nomade subito dopo la sua presunta guarigione: potrei
andarci con il bus e potrebbe essere una esperienza interessante,
ma sono altresì consapevole che non si può vedere e conoscere tutto
ed inoltre sento che il mio tempo in Nicaragua volge ormai al
termine.
Quando
Carmen si è allontanata per la pausa pranzo io mi sono ulteriormente
trattenuto, lasciando la postazione verso le 2 p.m. per effettuare un
transito a casa.
Quando mi sono ripresentato alla clinica ho trovato
il cancello chiuso ed il custode mi ha informato che la chiusura era
dovuta alla Via Crucis in corso durante il pomeriggio: che fregatura,
nessuno mi aveva parlato di questo fermo, tanto meno Carmen.
Sono
tornato sui miei passi e mi sono riorganizzato per cogliere il
folklore dell'evento del quale avevo cominciato a percepire le
musiche suonate da una banda.
La
cerimonia era già in fase avanzata, ma ho comunque fatto a tempo a
coglierne circa la metà:
lungo la strada erano state fissate ai muri
immagini rappresentative delle varie stazioni, salvo l'ultima che era
animata, o meglio, inanimata, dalla presenza di una persona immobile
nell'interpretare la figura di Jesus disteso su una lapide.
Quando
la statua di Jesus è rientrata in chiesa molte persone si sono
letteralmente buttate in ginocchio per seguirla sino a che è stata
parcheggiata, quindi, alzandosi, prendevano il bordo del mantello fra
le mani baciandolo e portandoselo alla fronte per il segno della
croce.
Anche
oggi, come negli ultimi due giorni, ho visto molti bimbi piccini
portati in braccio addormentati dalle loro madri: questo è un popolo
che si riproduce velocemente, ma non evolve con la stessa andatura.
Stamane
Felix mi aveva confermato che alcune mie considerazioni non erano
campate in aria; e ciò in riferimento al modo di lavorare nelle
varie piantagioni, alla mancanza di prevenzione e cura delle
coltivazioni, alla mancanza di iniziative tendenti alla
trasformazione dei prodotti in loco, alla mancanza di innovazione
seppure gli apparati governativi forniscano indirizzi in tal senso,
alla cattiva alimentazione dovuta anche al fatto che non vengono
adeguatamente utilizzati i prodotti ortofrutticoli, circa il fatto
che chi riceve un importo a credito focalizzato sulla propria
attività produttiva ne destina una minima parte ai campi ed il resto
viene utilizzato diversamente (antenne satellitari e auto).
Felix
ribadiva che le persone vanno aiutate istruendole, dando loro gli
strumenti per migliorare la propria condizione, non regalando loro
forme varie di sostentamento: da tempo le O.N.G. si muovono seguendo
questa linea, ma l'indolenza delle persone e le ataviche culture
rendono difficile l'ottenimento di risultati significativi.
In
parallelo le varie congregazioni religiose operano non sempre
seguendo gli stessi criteri, motivate a mantenere e possibilmente ad
incrementare i loro greggi attraverso credenze portate al limite del
paganesimo e ad integralismi di appartenenza che suonano stonati
anche alla luce del movimento che le stessi case madri stanno da
tempo portando avanti almeno fra le tre grandi religioni monoteiste.
Lo
scopo di queste considerazioni non è certo quello di pontificare,
anche perché la mia conoscenza resta assai superficiale e non è
nelle mie intenzioni tirare fuori dal cilindro una ricetta
applicabile “tout court” al Nicaragua.
Mi
auguro solo che non ci sia qualche importante entità già in azione
o dietro l'angolo pronta a sfruttare a proprio vantaggio questo
territorio che ha mantenuto nel tempo una vocazione esclusivamente
agricola.
Verso
sera ho ricevuto Carmen nella sua veste di supervisore tendente ad
accertare la situazione della casa; dopo averla scherzosamente
redarguita per non essere stato informato circa la chiusura
pomeridiana della clinica, mi ha confessato che nemmeno lei lo era
tanto che, come me, aveva trovato il cancello chiuso dopo la pausa
pranzo: ormai solo domani chiamerà Rito per aggiornamenti sullo stato di salute del Nomade.
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