mercoledì 6 febbraio 2013

Tikal - visita sito archeologico


Martedì 05.02 – Fra le due proposte delle guide locali, una era inerente ad un'escursione con partenza alle 4 del mattino tendente ad ammirare il sorgere del sole fra le rovine del sito archeologico e l'altra, con partenza alle 10, era inerente alla visita del sito tout court.


La prima l'ho cassata mentre mi veniva enunciata (probabilità di vedere il sole sorgere pari a zero con l'umidità che a quell'ora rende tutto grigio), la seconda non l'ho presa in esame perché, salvo rari casi, sono abituato ad effettuare queste visite da solo con un minimo di autopreparazione.



Bene ho fatto in ogni caso perché il sole prima delle 8 non si è visto, mentre la visita, al di là della particolarità data dal fatto che il sito è totalmente nella jungla ove si percepisce la presenza dei suoi abitanti naturali e si sviluppa su una vasta estensione di terreno che è tutto un saliscendi, si è rivelata principalmente una gran camminata in quanto i monumenti non sono accessibili nella maggioranza dei casi, inoltre non mi hanno comunicato quelle emozioni come certi siti mexicani dove la differenza era data da fregi e sculture che qui non esistono, così come in Belize.


Ho pertanto maturato una decisione che era già in pectore sin dalla visita al primo sito beliziano: con i siti Maya ho chiuso, e non abbia per questo da adombrarsi Copan in Honduras.



Partito alle 8.30 sono rientrato a casa verso le 14.30; pur avendo bevuto durante la camminata, appena rientrato o continuato a bere come se mi fossi disidratato. 





In realtà ho sudato in maniera abnorme anche se il percorso in buona parte si sviluppa all'ombra della vegetazione, ma il tasso di umidità era altissimo.




Poco dopo le 15 ho lasciato Tikal stanchissimo; giunto alla sbarra di uscita dal Parco il personale addetto ha esaminato il foglio sul quale erano stati apposti i vari orari di partenza ed arrivo onde verificare se la velocità massima di 45 km/ora imposta all'interno del Parco a tutela degli animali che possono trovarsi sulla strada fosse mai stata superata.






Appena oltre la sbarra ho visto i ragazzi del Toyota e mi sono fermato a salutarli dando loro qualche dritta per il parcheggio overnight, quindi ho proseguito lentamente per Flores, città indicatami in Dogana come luogo ove poter sottoscrivere una copertura assicurativa R.C.A..
Le indicazioni che ho trovato sulla strada indicavano S.Elena e non Flores; poi ho capito che sono quasi la stesa cosa. Isla Flores è collegata da un ponte alla terra ferma ed è un piccolo centro piuttosto grazioso.


Ci sono arrivato dopo aver effettuato la prima spesa al supermarket posto all'interno di un grande palazzo commerciale sito proprio prima dell'imbocco del ponte. Lì c'era un bellissimo piazzale affacciato sull'acqua del lago Petén Itzà che mi ha tentato, ma giusto ieri sera mi ero riguardato le info del sito viaggiare sicuri che continua ad evidenziare la provincia del Petén come una di quelle a rischio.


Appena mi sono fermato sono stato avvicinato da un motociclista tedesco lì in sosta per acuisti, in viaggio da solo ed alla ricerca di un luogo dove poter piantare la sua tenda; ma qui campeggi non ce ne sono e bisogna adattarsi a soluzioni alternative che per me possono essere le stazioni di servizio o i parcheggi degli alberghi, mentre per lui solo l'ostello della gioventù potrebbe essere la soluzione.
Quando ho passato il ponte ho notato il solito schieramento di forze dell'ordine in assetto da antiguerriglia ed ho pensato che almeno l'isola dovrebbe essere tranquilla; infatti è tutta alberghi e ristoranti ed i turisti non mancano.


Inoltre ho visto girare la polizia locale e anche se ero alla ricerca di un albergo dotato di parcheggio, e qui gli alberghi, per questione degli spazi ristretti, di parcheggi non ne hanno, mi sono deciso a parcheggiare molto vicino ad un albergo ma su strada, anche se l'angolo resta un po' defilato.
Ho chiesto alla sicurezza dell'albergo se il posto del parcheggio è tranquillo ricevendone risposta affermativa Allora ho pattugliato l'isola trovandola molto carina nell'ora del tramonto; sulla via che corre nel centro storico ho notato sia l'ufficio informazioni turistiche che una lavanderia a gettoni, entrambi indirizzi che avvicinerò domattina.
Resta un mistero il discorso della copertura assicurativa obbligatoria in quanto le persone locali che ho interpellato al proposito mi hanno informato che non lo sarebbe.
Quindi domattina, se supererò indenne la notte, resterò qui contando di partire sul far del mezzogiorno, appena la biancheria mi sarà restituita.















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