Martedì
12.02 – Con il Nomade ripulito al lavaggio della gasolinera si
inizia oggi la prova su strada con frenata al 85% non più
servoassistita.
In
uscita dal luogo della sosta, alle 8.30 sono passato al taller di
Victor: era tutto sigillato e così non ho ritenuto di dedicare altro
tempo alla ricerca del Booster suo tramite.
Ho
già detto delle strade Guatemalteche, ma ora sono costretto a
ripetermi a causa della nuova strategia di guida adottata; il
problema non sono tanto i tumulos quanto gli attraversamenti dei
villaggi dove la pista, già di per se stretta, si congestiona di
pueblos e veicoli vari, ovviamente non sul piano.
Oggi
i chilometri percorsi sono stati poco più di ottanta, ma mi sono
serviti per prendere confidenza con la nuova situazione consolidata:
inizialmente la cautela è stata anche esagerata, portandomi ad
effettuare soste plurime pensando, così facendo, di dare una
possibilità di recupero all'apparato frenante.
Una
volta arrivato a Los Encuentros ho dovuto decidere la direzione da
prendere in mancanza di segnalazioni a me utili finendo per prendere
il senso di marcia sbagliato.
Al
momento di fare l'inversione il motore non ha voluto ripartire:
memore di un simile episodio accadutomi ormai molti mesi fa, ho
effettuato la manovra di allora riuscendo a rimettere in posizione la
parte che era rimasta incantata: così si è ripetuta la magia di
allora!
Dopo
essere giunto a Panajachel mi sono riguardato il libro di Church;
giusto appunto sconsiglia il passaggio da Solola in particolare il
martedì, giorno di mercato, ed oggi è proprio martedì!
Usando
spesso il primo rapporto in ausilio alla frenata ho attraversato
tutto il centro urbano che ho incontrato in discesa nel mio senso di
marcia; subito dopo, tirato un sospiro di sollievo, mi sono fermato a
riossigenarmi.
Le
previsioni meteo rilevate dallo strumento di bordo da ieri sera sono
sul nuvoloso, e devo dire che lo strumentino non ha sbagliato nemmeno
questa volta: il lago ed i vulcani si sono presentati nella foschia,
degenarata in nuvolaglia sul far della sera.
Proprio
perché oggi non ero intenzionato a soffrire troppo avevo previsto un
percorso breve; giunto in un parcheggio defilato in fondo al fronte
lago, già in direzione Santa Caterina Palapò e San Antonio Palapò,
parcheggio da me ritenuto in zona tranquilla (un paio di alberghi e
una strada non pavimentata che corre lungo il fiume), ho deciso di
mollare il Nomade ed andare alla ricerca di una connessione.
Questa
volta l'ho trovata di buona qualità tanto che ho potuto utilizzare
anche skype per vari contatti; ho trovato una mail dal mio contatto
Nicaraguegno che ho trovato divertente: io mi ero preoccupato di
tradurre tramite google il messaggio inviato e il mio interlocutore
mi ha pregato di ripeterlo in italiano (lingua conosciuta da Carmen,
la persona che si occuperà di me) perché così come era stato
ricevuto risultava incomprensibile!
Con
le mappe in mio possesso non sono riuscito a capire quale itinerario
potrei scegliere fra i vari possibili, purché poco montagnoso, e ciò
anche se dovesse portarmi su strade pavimentate di classe inferiore
alla CA1: questo è il primo consiglio che ho chiesto a Carmen
sperando sia in grado di darmi una risposta.
Circa
il ricambio del quale ho bisogno, oltre ad avere allertato la mia
centrale operativa italica, ho provato a cercare in rete: ho così
appreso che la Fiat più vicina è presente in Costa Rica, ma
l'esperienza mexicana mi è bastata perché, oltre al fatto che il
Ducato è raro da incontrare da queste parti, e comunque quelli
incrociati erano veicoli recenti, figuriamoci per un modello 1990:
operazione impossibile!
Non
sono nemmeno riuscito a trovare i siti che propongono parti di
ricambio Made in China, quindi o saranno ancora mio fratello e Fedex
a togliermi dai pasticci oppure valuterò serenamente la possibilità
di effettuare un rientro personalmente per poi portarmi al seguito
le parti necessarie, sempre che il Nomade possa superare il ceck-up
che spero sia possibile effettuare a San Rafael del Norte.
Dopo
la sessione on line sono stato indeciso sul da farsi; alla fine ho
preferito muovermi, confermandomi persona inadatta ai centri lacustri
molto turistici; ho voluto dare un'occhiata alle due località prima
citate e poi, dall'ultima di queste, la mia idea ere di proseguire
per San Lucas Toliman, località apparentemente sita in area meno
impervia.
Il
tragitto si è rivelato subito difficile perché la strada non corre
a quota di lago, bensì si inerpica più volte per poi scendere; il
passaggio da Santa Caterina sembrava cosa fatta quando, in uscita,
fra un tumulos ed un altro, ho incrociato una vettura in una
strettoia. Ho pensato che sarebbe stato possibile, manovrando
entrambi un po', riuscire a sfilarsi; poco dopo dietro alla vettura è
arrivato un camion a cambiare lo scenario, e dietro a questo ancora
altri veicoli.
L'occupante
l'autovettura si è prestato a darmi un'occhiata durante una lunga
retromarcia effettuata con retrovisore destro ripiegato per stare il
più possibile accostato da quella parte.
Nel
frattempo anche nella mia direzione di marcia è arrivato qualcuno
trovando comodo accostarsi proprio nello spazio che avrei dovuto
usare io. Fortunatamente chi mi stava aiutando ha convinto gli altri
a retrocedere in modo da riuscire nell'impresa.
Superato
l'intoppo e trovando la strada sempre più difficile, alla prima
possibilità mi sono fermato con la scusa di riprendere un paio di
foto.
E'
stato così che ho potuto fermare un'auto della polizia per chiedere
conferma sull'itinerario che avevo in mente: mi è stato
sconsigliato, ma è bastato poco a convincermi, anzi, raggiunto San
Antonio mi sono fermato prima del paese per non incorrere in
ulteriori problemi.
Lì
ho affrontato l'inversione di marcia in uno spazio ristretto,
consapevole di dover percorrere la stessa strada in senso opposto:
contando sulle probabilità datemi da calcoli statistici ho pesato
che sarei riuscito a superare indenne la prova, e così è stato.
Ala
fine mi sono ricollocato nello stesso parcheggio di prima dove, poco
dopo, il Nomade è stato affiancato da una vecchia Toyota targata,
dotata di tenda maggiolina sul tetto, i cui occupanti sono dei
giovani di lingua tedesca.
Per
oggi è stato meglio chiuderla qui; domani mi vedrò costretto a
risalire in quota attraversando Sololà (almeno non sarà giorno di
mercato-testualmente Church dice: from Sololà the road descends
steeply for 4 miles. The drop is about 1.800 feet. This is a
challenging descent (or ascent) for an RV. You'll want to be very
confident that yours brakes are in good working order before heading
down.), oppure seguirò il suggerimento Church che indica una
sottostrada alternativa definendola meno impegnativa, ma prima
controllerò la posta sperando in Carmen.
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