mercoledì 13 febbraio 2013

Panajachel e lago Atitlan


Martedì 12.02 – Con il Nomade ripulito al lavaggio della gasolinera si inizia oggi la prova su strada con frenata al 85% non più servoassistita.
In uscita dal luogo della sosta, alle 8.30 sono passato al taller di Victor: era tutto sigillato e così non ho ritenuto di dedicare altro tempo alla ricerca del Booster suo tramite.
Ho già detto delle strade Guatemalteche, ma ora sono costretto a ripetermi a causa della nuova strategia di guida adottata; il problema non sono tanto i tumulos quanto gli attraversamenti dei villaggi dove la pista, già di per se stretta, si congestiona di pueblos e veicoli vari, ovviamente non sul piano.


Oggi i chilometri percorsi sono stati poco più di ottanta, ma mi sono serviti per prendere confidenza con la nuova situazione consolidata: inizialmente la cautela è stata anche esagerata, portandomi ad effettuare soste plurime pensando, così facendo, di dare una possibilità di recupero all'apparato frenante.
Una volta arrivato a Los Encuentros ho dovuto decidere la direzione da prendere in mancanza di segnalazioni a me utili finendo per prendere il senso di marcia sbagliato.


Al momento di fare l'inversione il motore non ha voluto ripartire: memore di un simile episodio accadutomi ormai molti mesi fa, ho effettuato la manovra di allora riuscendo a rimettere in posizione la parte che era rimasta incantata: così si è ripetuta la magia di allora!




Dopo essere giunto a Panajachel mi sono riguardato il libro di Church; giusto appunto sconsiglia il passaggio da Solola in particolare il martedì, giorno di mercato, ed oggi è proprio martedì!
Usando spesso il primo rapporto in ausilio alla frenata ho attraversato tutto il centro urbano che ho incontrato in discesa nel mio senso di marcia; subito dopo, tirato un sospiro di sollievo, mi sono fermato a riossigenarmi.



Le previsioni meteo rilevate dallo strumento di bordo da ieri sera sono sul nuvoloso, e devo dire che lo strumentino non ha sbagliato nemmeno questa volta: il lago ed i vulcani si sono presentati nella foschia, degenarata in nuvolaglia sul far della sera.
Proprio perché oggi non ero intenzionato a soffrire troppo avevo previsto un percorso breve; giunto in un parcheggio defilato in fondo al fronte lago, già in direzione Santa Caterina Palapò e San Antonio Palapò, parcheggio da me ritenuto in zona tranquilla (un paio di alberghi e una strada non pavimentata che corre lungo il fiume), ho deciso di mollare il Nomade ed andare alla ricerca di una connessione.




Questa volta l'ho trovata di buona qualità tanto che ho potuto utilizzare anche skype per vari contatti; ho trovato una mail dal mio contatto Nicaraguegno che ho trovato divertente: io mi ero preoccupato di tradurre tramite google il messaggio inviato e il mio interlocutore mi ha pregato di ripeterlo in italiano (lingua conosciuta da Carmen, la persona che si occuperà di me) perché così come era stato ricevuto risultava incomprensibile!



Con le mappe in mio possesso non sono riuscito a capire quale itinerario potrei scegliere fra i vari possibili, purché poco montagnoso, e ciò anche se dovesse portarmi su strade pavimentate di classe inferiore alla CA1: questo è il primo consiglio che ho chiesto a Carmen sperando sia in grado di darmi una risposta.
Circa il ricambio del quale ho bisogno, oltre ad avere allertato la mia centrale operativa italica, ho provato a cercare in rete: ho così appreso che la Fiat più vicina è presente in Costa Rica, ma l'esperienza mexicana mi è bastata perché, oltre al fatto che il Ducato è raro da incontrare da queste parti, e comunque quelli incrociati erano veicoli recenti, figuriamoci per un modello 1990: operazione impossibile!
Non sono nemmeno riuscito a trovare i siti che propongono parti di ricambio Made in China, quindi o saranno ancora mio fratello e Fedex a togliermi dai pasticci oppure valuterò serenamente la possibilità di effettuare un rientro personalmente per poi portarmi al seguito le parti necessarie, sempre che il Nomade possa superare il ceck-up che spero sia possibile effettuare a San Rafael del Norte.




Dopo la sessione on line sono stato indeciso sul da farsi; alla fine ho preferito muovermi, confermandomi persona inadatta ai centri lacustri molto turistici; ho voluto dare un'occhiata alle due località prima citate e poi, dall'ultima di queste, la mia idea ere di proseguire per San Lucas Toliman, località apparentemente sita in area meno impervia.
Il tragitto si è rivelato subito difficile perché la strada non corre a quota di lago, bensì si inerpica più volte per poi scendere; il passaggio da Santa Caterina sembrava cosa fatta quando, in uscita, fra un tumulos ed un altro, ho incrociato una vettura in una strettoia. Ho pensato che sarebbe stato possibile, manovrando entrambi un po', riuscire a sfilarsi; poco dopo dietro alla vettura è arrivato un camion a cambiare lo scenario, e dietro a questo ancora altri veicoli.
L'occupante l'autovettura si è prestato a darmi un'occhiata durante una lunga retromarcia effettuata con retrovisore destro ripiegato per stare il più possibile accostato da quella parte.
Nel frattempo anche nella mia direzione di marcia è arrivato qualcuno trovando comodo accostarsi proprio nello spazio che avrei dovuto usare io. Fortunatamente chi mi stava aiutando ha convinto gli altri a retrocedere in modo da riuscire nell'impresa.




Superato l'intoppo e trovando la strada sempre più difficile, alla prima possibilità mi sono fermato con la scusa di riprendere un paio di foto.
E' stato così che ho potuto fermare un'auto della polizia per chiedere conferma sull'itinerario che avevo in mente: mi è stato sconsigliato, ma è bastato poco a convincermi, anzi, raggiunto San Antonio mi sono fermato prima del paese per non incorrere in ulteriori problemi.
Lì ho affrontato l'inversione di marcia in uno spazio ristretto, consapevole di dover percorrere la stessa strada in senso opposto: contando sulle probabilità datemi da calcoli statistici ho pesato che sarei riuscito a superare indenne la prova, e così è stato.



Ala fine mi sono ricollocato nello stesso parcheggio di prima dove, poco dopo, il Nomade è stato affiancato da una vecchia Toyota targata, dotata di tenda maggiolina sul tetto, i cui occupanti sono dei giovani di lingua tedesca.
Per oggi è stato meglio chiuderla qui; domani mi vedrò costretto a risalire in quota attraversando Sololà (almeno non sarà giorno di mercato-testualmente Church dice: from Sololà the road descends steeply for 4 miles. The drop is about 1.800 feet. This is a challenging descent (or ascent) for an RV. You'll want to be very confident that yours brakes are in good working order before heading down.), oppure seguirò il suggerimento Church che indica una sottostrada alternativa definendola meno impegnativa, ma prima controllerò la posta sperando in Carmen.





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