Mercoledì
20.02 – Rito, a inizio giornata, mi ha presentato un suo vicino di
casa, Luis, il quale, ancora prima di visitare il Nomade, mi aveva
già invitato a prendere un caffè nel suo bar.
E
così, verso le 10.30, proprio quando da Managua stavano arrivando le
prime notizie sulle parti di ricambio, Luis mi ha prelevato
portandomi in centro dove lui si occupa di una panaderia e di un
caffè siti nello stesso luogo dell'abitazione.
Abbiamo
conversato a lungo, anche con la moglie quando ha fatto una fugace
apparenza, e, dopo aver ripreso alcune immagini, sono stato
riaccompagnato al Taller.
Tutti
restano sbasiti nel sentire che ho percorso tanta strada da solo,
preoccupati dall'aspetto della sicurezza personale; d'altronde, se
corrisponde a verità il fatto che il Nicaragua è oggi un paese
tranquillo, il più sicuro fra quelli del Centro America, c'è da
chiedersi perché ci sono inferriate e filo spinato a doppio cerchio
dappertutto, così come gli uomini della seguridad privata schierati
un po' ovunque. La risposta di Luis a proposito di Jinotega è stata
la seguente: pur essendo una città tranquilla, è preferibile non
trascurare i sistemi anti intrusione.
Al
Taller ho poi deciso di verificare i medicinali che ho trasportato
prima di consegnarli, mentre dopo la pausa pranzo mi sono deciso a
salire sul tetto per liberarlo dei pneumatici.
Ho preferito tenere solo quelli in migliori condizioni, due su quattro,
di montarne anteriormente due a 8 tele provenienti dal garage, già
usati in Africa ed in buone condizioni, sostituendo un posteriore con
un altro fra i migliori a disposizione, in modo da pensare ad una
eventuale ricopertura di quelli più integri. In ogni
caso, anche il treno di gomme attualmente in uso, così come il
precedente, non durerà più di 25.000 km.: ora ne ha precorsi oltre
19.000 ed un paio è meglio fermarli già adesso, quindi è
sicuramente arrivata l'ora di pensare alla ricopertura in tempi
ristretti.
Quando
mi sono reso conto che per oggi Rito non avrebbe dedicato altro tempo
al Nomade, allora mi sono deciso a cercare una connessione, trovata
abbastanza vicino all'officina.
Sia
Bambini nel Deserto, attraverso il suo Presidente, che la Brigata
Medica, hanno voluto ringraziarmi per il lavoro svolto attraverso
emails; domani, anche se il lavoro in corso lascia ben sperare per il
proseguimento del viaggio, penso che svolgerò comunque un'indagine
tendente a identificare eventuali porti di imbarco verso l'Europa.
Ho
anche avuto modo di esaminare le info lasciatemi da Stefan, in
particolare quelle inerenti ad una coppia francese, Nat et Jean, che
dal 09.11.2011 hanno iniziato a percorrere il Chile e l'Argentina
sino al 05.03.2012, toccando Ushuaia il 08.01.12 e la penisola di
Valdes il 16.02.12, per poi passare in Uruguay il 06.03, in Brasile
il 24.03, ancora in Argentina il 26.05, in Paraguay il 01.06, in
Argentina il 03.06, in Chile il 21.06, in Bolivia il 28.06, in
Argentina il 01.07, in Bolivia il 10.07, in Peru il 12.08, in Ecuador
il 18.09 e in Colombia il 05.10, il tutto in poco più di un anno,
sino al 21.11.2012.
Da
lì hanno proseguito per San Blas e Panama sino al 05.12, Costa Rica
sino al 30.12, Nicaragua sino al 03.01, passaggio in Honduras per
entrare in El Salvador il 04.01; le info finiscono lì, ma credo che
ora stiano percorrendo strade in Mexico.
Al
momento non ho le idee per niente chiare, ma appena tornerò a San
Rafael valuterò con attenzione ogni possibile opzione.
In
serata, con un forte vento che scuoteva il Nomade al riparo sotto una
tettoia, mi sono guardato un altro film: Il solista.
E'
stato come vederlo per la prima volta per quanto non me lo ricordassi;
mi è sembrato un remake di storie simili già raccontate, anche se
il segnale forte che rimane è quello circa il fatto che più che le
medicine, in certe situazioni di disagio consolidato, valgono i
rapporti umani, l'amicizia che si riesce a scambiarsi.
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