18.01
- Ora che sono l'unico utilizzatore di acqua a bordo i consumi sono
diminuiti drasticamente; pertanto non ho ritenuto necessario
sovraccaricare il Nomade in modo da viaggiare più leggero.
La
strada è stata ottima lungo tutto il percorso odierno, il cielo si
è mantenuto grigio per un bel po', sino a quando ho deciso di dare
un'occhiata alla laguna di Bacalar: è stata una deviazione ricca
di contenuti.
La laguna è ampia ed i colori del mare sono quelli
caraibici, la vegetazione che la circonda è forte e dai colori
luccicanti, la cittadina reca con se una storia interessante, a
partire dal periodo preispanico per poi essere al centro degli
interessi dei grandi corsari inglesi, francesi e olandesi sino a
che gli spagnoli vi realizzarono un forte per difenderla, e poi,
fra il 1840 ed il 1850, far parte della rivolta dei maya domata
dagli spagnoli faticosamente utilizzando il massimo della crudeltà
possibile verso le popolazioni ed i loro capi, ammesso che esista
un massimo in questo settore.
Ho
deciso di visitare il forte più che altro per disporre di buone
visuali sulla laguna, ma ne sono uscito arricchito di altre
conoscenze, forse più pregnanti delle foto riprese.
Terminata
la visita ho cercato un internet point per avere aggiornamenti e
così ho appreso che le due carte di credito in scadenza a fine
mese non sono ancora arrivate, mentre la sostituta della Genius è
già stata ritirata: è già qualcosa!
Sono
rimasto concentrato sul fatto di poter arrivare a Chetumal in
giornata onde provvedere al cambio di valuta e alla sottoscrizione
di una copertura assicurativa per il veicolo senza la quale non si
entra in Belize, e così, per una serie di circostanze, non sono
riuscito a combinare nulla.
Disponevo
di un indirizzo dell'ufficio informazioni turistiche che Garmin non
ha riconosciuto, quindi mi son dovuto muovere a naso. Dopo vari
stop per avere indicazioni stradali ho raggiunto l'indirizzo che
avevo tratto dalla guida, scoprendo che ma non è più valido.
Mentre
chiedevo conferme presso un Pemex sono stato avvicinato da una
persona americana di colore la quale pensava fossi suo
connazionale, in ogni caso la complicata storia che mi ha
raccontato era finalizzata ad avere un aiuto che io ho spiegato di
non essere in grado di dare a causa dei miei problemi con le carte
di credito.
Con
la nuova indicazione ho raggiunto l'ufficio sito in una grande
costruzione posta sul lungomare; lì sono stati gentili, ma non era
comunque il posto giusto. Alla fine la ragazza che era scesa dai
piani superiori per assistermi, non sapendo dare risposte ai miei
quesiti ha convocato un collega con il quale ho dialogato in
inglese.
La possibilità di sottoscrivere una polizza in città è stata
esclusa, circa le banche dove effettuare il cambio me ne sono state
indicate tre o quattro vicine fra loro, solo che l'orario di
chiusura è ormai troppo vicino!
Ciononostante
ci provo raggiungendo il luogo quando mancano 10' alle 5 p.m.:
bene, ci siamo, penso, invece la chiusura era già avvenuta alle 4
p.m. e domani l'apertura avverrà alle 10.
Ho
realizzato in quel momento che le operazioni bancarie potrò farle
alla prima occasione possibile in Belize in quanto dispongo ancora
di qualche centinaio di dollari per affrontare i primi costi che
incontrerò alla frontiera: quindi domattina non attenderò le 10
ma cercherò di essere al confine entro le 7 onde avere tutto il
tempo per superare i vari passaggi consistenti in un primo stop per
la restituzione della card mexicana, quindi secondo stop per
copertura assicurativa in territorio Belize, terzo stop per il
timbro di ingresso sul passaporto, quarto per ottenere la
temporanea importazione del veicolo, quinto se il veicolo verrà
sottoposto ad ispezione, ultimo quello riguardante la fumigazione a
pagamento delle ruote.
Ho
allora ripercorso il lungomare andando a sostare per acquisti in un
piazzale Walmart dove ho intenzione di trattenermi; se dovessero
avere qualche cosa da dire mi cercherò un Pemex.
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