domenica 20 gennaio 2013


18.01 - Ora che sono l'unico utilizzatore di acqua a bordo i consumi sono diminuiti drasticamente; pertanto non ho ritenuto necessario sovraccaricare il Nomade in modo da viaggiare più leggero.


La strada è stata ottima lungo tutto il percorso odierno, il cielo si è mantenuto grigio per un bel po', sino a quando ho deciso di dare un'occhiata alla laguna di Bacalar: è stata una deviazione ricca di contenuti. 





La laguna è ampia ed i colori del mare sono quelli caraibici, la vegetazione che la circonda è forte e dai colori luccicanti, la cittadina reca con se una storia interessante, a partire dal periodo preispanico per poi essere al centro degli interessi dei grandi corsari inglesi, francesi e olandesi sino a che gli spagnoli vi realizzarono un forte per difenderla, e poi, fra il 1840 ed il 1850, far parte della rivolta dei maya domata dagli spagnoli faticosamente utilizzando il massimo della crudeltà possibile verso le popolazioni ed i loro capi, ammesso che esista un massimo in questo settore.





Ho deciso di visitare il forte più che altro per disporre di buone visuali sulla laguna, ma ne sono uscito arricchito di altre conoscenze, forse più pregnanti delle foto riprese.





Terminata la visita ho cercato un internet point per avere aggiornamenti e così ho appreso che le due carte di credito in scadenza a fine mese non sono ancora arrivate, mentre la sostituta della Genius è già stata ritirata: è già qualcosa!


Sono rimasto concentrato sul fatto di poter arrivare a Chetumal in giornata onde provvedere al cambio di valuta e alla sottoscrizione di una copertura assicurativa per il veicolo senza la quale non si entra in Belize, e così, per una serie di circostanze, non sono riuscito a combinare nulla.


Disponevo di un indirizzo dell'ufficio informazioni turistiche che Garmin non ha riconosciuto, quindi mi son dovuto muovere a naso. Dopo vari stop per avere indicazioni stradali ho raggiunto l'indirizzo che avevo tratto dalla guida, scoprendo che ma non è più valido.

Mentre chiedevo conferme presso un Pemex sono stato avvicinato da una persona americana di colore la quale pensava fossi suo connazionale, in ogni caso la complicata storia che mi ha raccontato era finalizzata ad avere un aiuto che io ho spiegato di non essere in grado di dare a causa dei miei problemi con le carte di credito.


Con la nuova indicazione ho raggiunto l'ufficio sito in una grande costruzione posta sul lungomare; lì sono stati gentili, ma non era comunque il posto giusto. Alla fine la ragazza che era scesa dai piani superiori per assistermi, non sapendo dare risposte ai miei quesiti ha convocato un collega con il quale ho dialogato in inglese.


La possibilità di sottoscrivere una polizza in città è stata esclusa, circa le banche dove effettuare il cambio me ne sono state indicate tre o quattro vicine fra loro, solo che l'orario di chiusura è ormai troppo vicino!
Ciononostante ci provo raggiungendo il luogo quando mancano 10' alle 5 p.m.: bene, ci siamo, penso, invece la chiusura era già avvenuta alle 4 p.m. e domani l'apertura avverrà alle 10.


Ho realizzato in quel momento che le operazioni bancarie potrò farle alla prima occasione possibile in Belize in quanto dispongo ancora di qualche centinaio di dollari per affrontare i primi costi che incontrerò alla frontiera: quindi domattina non attenderò le 10 ma cercherò di essere al confine entro le 7 onde avere tutto il tempo per superare i vari passaggi consistenti in un primo stop per la restituzione della card mexicana, quindi secondo stop per copertura assicurativa in territorio Belize, terzo stop per il timbro di ingresso sul passaporto, quarto per ottenere la temporanea importazione del veicolo, quinto se il veicolo verrà sottoposto ad ispezione, ultimo quello riguardante la fumigazione a pagamento delle ruote.


Ho allora ripercorso il lungomare andando a sostare per acquisti in un piazzale Walmart dove ho intenzione di trattenermi; se dovessero avere qualche cosa da dire mi cercherò un Pemex.    

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