Giovedì
27.12 – Nel recuperare una posizione di parcheggio centrale il
Nomade si è reso conto della mole di traffico che si muove lungo le
direttrici da e per la città sin dal primo mattino.
In
realtà il traffico mattutino non è indirizzato al centro storico
tanto che questo è stato trovato ancora addormentato all'arrivo,
verso le 8.30, e anche dopo, durante la visita iniziata a partire
dalle 9.30.
Durante
quell'ora ho deciso che Mexico city per il Nomade inizierà dalla
zona archeologica di Teotihuacan; poi da lì si vedrà. Il libro
americano sul Mexico suggerisce di utilizzare come base Tepotzotlan,
ben collegata con i mezzi pubblici sino alla metropolitana. In ogni
caso sia la capitale che lo stato che la contiene, onde cercare di
combattere l'inquinamento atmosferico da gas di scarico, ha adottato
un bizzarro e ritengo poco efficace sistema di limitazione del
traffico consistente nell'impedire la circolazione per un solo giorno
a settimana, dalle 5 a.m. sino alle 10 p.m., ai veicoli sulla base
dell'ultimo numero della targa.
Per
esempio oggi che è giovedì le targhe con finale 1 e 2 non possono
circolare, così il Nomade, che porta un finale 2, potrà solo
avvicinarsi il più possibile e poi domani arrivare alla meta
prescelta.
Con
queste certezze acquisite l'equipaggio è partito per la visita del
centro storico trovandovi già all'opera le forze di polizia, da
quelle dotate di mountain bike a quelle dotate di una specie di quad.
Anche
in questa città si è girato in lungo ed in largo senza percepire la
minima preoccupazione, in assoluta tranquillità.
Sino
ad oggi nessuno, né adulto né chico, ha mai provato ad avvicinarci
con richieste varie; per ora questa è una differenza con l'Africa
che ho frequentato un anno fa, anche se per tanti altri aspetti le
similitudini sono evidenti.
Con
la mapita ottenuta ieri all'ufficio del turismo è stata tutta
un'altra storia muoversi, così l'itinerario si è sviluppato in ogni
dove sino ad una pausa caffè consumata in un gradevole locale sulla
Madero, di fronte ai Jardin Zenea, dove sono riuscito a pagare usando
la carta di credito:
da lì il giro si è poi completato verso le 13 dopo aver visionato Plaza de Armas, Casa del Corregimiento, Templo y ex monastero de San Francisco, Templo de Teresitas, Templo de Santa Clra, Catedral de Queretaro, Templo de Santa Rosa de Viterbo, Templo y ex monastero de San Augustin, buon ultimo Acueducto sulla via verso Mexico city.
Verso le 11 la città si è animata con la presenza di tanti visitatori messicani, anche se qua e là ho potuto notare persone di altra provenienza.
da lì il giro si è poi completato verso le 13 dopo aver visionato Plaza de Armas, Casa del Corregimiento, Templo y ex monastero de San Francisco, Templo de Teresitas, Templo de Santa Clra, Catedral de Queretaro, Templo de Santa Rosa de Viterbo, Templo y ex monastero de San Augustin, buon ultimo Acueducto sulla via verso Mexico city.
Verso le 11 la città si è animata con la presenza di tanti visitatori messicani, anche se qua e là ho potuto notare persone di altra provenienza.
L'uscita
dalla città è avvenuto percorrendo un tratto della 67 Mexico a
quattro diaboliche corsie sino a poco dopo San Juan del Rio, quota
2.200 m.s.l.m., fichi d'india dal tronco come un albero sparpagliati
ovunque sul territorio, anche all'interno di muretti a secco
delimitanti le proprietà che più secco di così non si può; poi
Garmin ha deciso per una strada secondaria sino a Tula, tutta
impostata su frequenti cambi di pendenza e topas sino alla nausea.
Poco
prima di reinserirsi su una viabilità più importante, la 17 Mexico,
il Nomade ha incontrato un posto di blocco operato dalla polizia
municipale: una decina di uomini armati sino ai denti, con mitra a
tracolla. All'indicazione di accostare, temendo una operazione
“mordida”, così come i militari non sapevano una parola in
inglese, noi da bordo abbiamo replicato unicamente nella nostra
lingua.
Dopo
che i documenti richiestici erano stati esaminati da un addetto, sono
passati nelle mani di un superiore per poi essere restituiti con
l'invito a proseguire: forse non si è trattato di un tentativo di
mordida ma di un semplice controllo, va a sapere.
Appena
tornati sulla viabilità più importante si è posto il solito
problema per la notte: continuare alla ricerca di qualcosa lungo la
strada quando ormai il buio è diventato totale o provare a
pattugliare la città?
Sposando
questa seconda ipotesi il Nomade ha cominciato a prendere nota delle
varie opzioni sino ad arrivare su un gran piazzale dominato da
Mercado Soriana, oltre a varie altre attività commerciali.
Una
priorità odierna era rappresentata anche dai rifornimenti di cibo,
quindi sosta immediata.
All'interno
ho identificato casualmente il responsabile del negozio al quale ho
chiesto la possibilità di sostare per la notte sul piazzale: questi,
molto disponibile e cortese, l'ha concessa subito fornendo varie
indicazioni sul livello di pericolosità dell'area, che però viene
pattugliata periodicamente dalla polizia.
Accettato
il rischio, un'altra giornata ricca di nuove conoscenze è andata a
concludersi; nei giorni scorsi il Nomade ha compiuto i suoi primi
60.000 km. da quell'agosto del 2011 quando raggiunse la Norvegia nel
viaggio di collaudo.
Domani
invece c'è un membro dell'equipaggio che compirà i suoi primi 67
anni, tutti gli anni ompie il giro di boa esattamente con un mese di
anticipo su di me!
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