Martedì 27.11-Fusibile
n° 9 – Anche un semplice banale fusibile che salta può
condizionare pesantemente un viaggio in corso quando si è lontani
dall'Europa: questa è la storia del fusibile indicato con il n° 9
all'interno della filiera dei fusibili. Attraverso questo piccolo
oggetto passano le alimentazioni di varie importanti funzioni come il
tergicristallo, la pompa elettrica lavacristallo, la luce del
cassetto portaoggetti, il riscaldatore, l'illuminazione comandi
riscaldatore, la segnalazione direzione e rispettivo indicatore
ottico, il termometro acqua radiatore, l'indicatore livello
combustibile, l'indicatore ottico riserva combustibile, l'indicatore
ottico segnalazione apparato frenante, l'indicatore ottico filtro
aria intasato, l'indicatore ottico segnalazione eccessiva temperatura
acqua.
Fin da ieri sera abbiamo
cercato sul web di trovare un indirizzo a cui chiedere assistenza, ma
il concetto di elettrauto qui non corrisponde a quello di casa nostra
così, alla fine, si è optato per un'officina comoda da raggiungere.
La prima scelta non è stata quella giusta, ma l'addetto si da da
fare per fornire l'indirizzo di uno specialista. Questo si trova
tutto da un'altra parte, ma è uno specialista e quindi l'aspettativa
è che possa risolvere il problema facilmente. Peccato che lo
specialista non abbia disponibilità per un veicolo sconosciuto e,
dopo aver espressamente chiesto come fare, indica un meccanico di
auto tedesche.
Nel frattempo si rileva
una perdita di gasolio che non riesco a capire da cosa possa
dipendere: accidenti, ma cosa sta succedendo al Nomade?
Arrivato all'officina VW
& Audi la prima risposta che ottengo è negativa, poi interviene
il titolare Gary Vroegh esclusivamente per capire da dove fuoriesce
il gasolio, .... è già qualche cosa.
Per la parte elettrica mi
vorrebbe rimandare dallo steso specialista dal quale provengo, ma,
impietosito dalla mia richiesta, mi informa che dopo il lunch se ne
può occupare un suo collaboratore: forse ci siamo!
Il collaboratore esegue
alcune prove con il tester, stacca qualche filo e sembra che tutto
sia a posto: è bastato escludere il collegamento che comanda la luce
del cassetto.
Pagamento fattura e
saluti, ma prima di uscire dal cortile noto un'anomalia nelle luci di
posizione. Riavvicino l'addetto il quale si limita a spostare qualche
cosa nella scatola dei fusibili e tutto sembra ok. Una volta in
strada, dopo qualche centinaio di metri Ezio mi fa notare che non si
sente l'avvisatore acustico delle frecce: è vero!
Inversione di marcia e
nuovo stop. Questa volta l'addetto tocca un relaix che si è
incantato e sembra risolto il problema.
Ormai non si può che
pensare a programmi di ripiego per la giornata: quindi lavanderia,
post office per le Cards di Ezio e rientro alla base della sera
prima.
Quando è il momento
della ritirata mi accorgo di un cartello che impone il divieto di
parking per RV: sembra nuovo e appena collocato, ma c'è! Si decide
di restare, così ogni rumore sospetto mi ha tenuto in allerta sin
che alle 6.30 ho sentito un camion con motore acceso vicino al
Nomade; ho subito pensato ad una operazione di Towing in corso e mi
sono alzato per capire meglio: non era così, ma il dubbio di
rimanere bloccato mi ha fatto fare la cosa giusta.
Ezio ieri mi ha parlato
di padre Kino, gesuita di Segno (Tn) , più scienziato che
convertitore di anime; qui è palesemente riconosciuto come un padre
dell'Arizona per quanto fece durante la sua presenza nel lontano
1680 ed è l'unico italiano nel famedio di Washington.
E così oggi, solo per
aver inseguito un'assistenza meccanica difficile da ottenere, il
Nomade ha percorso oltre 70 km. sulle strade cittadine.
Mercoledì 28.11- Saguaro
East in prima mattinata con esecuzione del Loop dopo info avute da Ranger Volontaria
ottuagenaria di origine tedesca.
Achtung, achtung: avvistato Roadrunner in carne
ossa e piumaggio prima di terminare il loop!
...troppo veloce il suo imboscamento per essere ripreso fotograficamente...
...troppo veloce il suo imboscamento per essere ripreso fotograficamente...
Sempre poco prima di lasciare il N.P. avviene l'avvistamento di una variazione genetica del Saguaro, forse prototipo del nuovo che verrà.
Si è perso un pò di tempo per trovare questo esemplare unico perché l'ottuagenaria ranger di origine tedesca (Wiesbaden) aveva fornito una falsa indicazione circa la sua posizione!
Si sa che il rapporto fra tedeschi e italiani e sempre stato contrassegnato da reciproci sospetti e gli inganni fanno parte del programma.
Dopo ci trasferiamo verso Petrified Forest N.P. effettuando la sosta notturna presso Walmart a
Claypool (Chinese Buffet a $ 8,20 + bevande e tasse):
siamo saliti in quota e tira un'arietta piuttosto fresca in questa zona ancora oggi sfruttata per la presenza di copiosi minerali; non a caso le rocciose montagne portano il nome di Copper Mountain.
siamo saliti in quota e tira un'arietta piuttosto fresca in questa zona ancora oggi sfruttata per la presenza di copiosi minerali; non a caso le rocciose montagne portano il nome di Copper Mountain.
Giovedì 29.11 – Lungo
il percorso fra Claypool e Petrified Forest National Park si trovano
diverse riserve indiane, alcune Apache ed altre Navajo, ma non
immaginavo che la strada, la 60, ci regalasse immagini tanto
interessanti sia per i paesaggi montani che per Salt River Canyon.
Poi via sulla 61, quindi la 180A e per ultima è la 180 che ci introduce al N.P..
Poi via sulla 61, quindi la 180A e per ultima è la 180 che ci introduce al N.P..
Pur essendo stato
abbondantemente saccheggiato nel corso del tempo, il patrimonio
ancora esistente all'interno del parco è notevole.
Alle 17, orario di
chiusura del N.P., interruzione forzosa della visita che sarà
ripresa domani; il punto sosta questa sera non è Walmart, bensì un
grande piazzale di una immensa stazione di servizio dotata di varie
facilities per conduttori di camions posta sulla US 40 all'altezza
della Jct con la 77, molto prossima a Holbrook.
Infatti il N.P. non è
dotato di campground; essendoci arrivati alle 14.30 non abbiamo
avuto altra possibilità di scelta per non dover effettuare un
tratto più lungo di autostrada onde arrivare al Walmart di Winslow.
Qui simo su un altipiano
alla quota di circa 2.000 m.s.l.m. e questa sera l'aria è veramente
cruda.
Venerdì 30.11- Ottima la
scelta notturna anche per il rifornimento di H2O.
Ritornati a Petrified si effettuano tutte le soste del caso.
Al di la degli alberi pietrificati e delle pareti di Agata House - splendidamente realizzate dai nativi circa mille anni addietro utilizzando come mattoni pezzi di alberi pietrificati - è il contesto di questo deserto che affascina, sia per i colori delle sue colline che per la dimensione di immenso dalla quale ti senti attratto.
Ritornati a Petrified si effettuano tutte le soste del caso.
Al di la degli alberi pietrificati e delle pareti di Agata House - splendidamente realizzate dai nativi circa mille anni addietro utilizzando come mattoni pezzi di alberi pietrificati - è il contesto di questo deserto che affascina, sia per i colori delle sue colline che per la dimensione di immenso dalla quale ti senti attratto.
Historic Inn, l'antico
albergo che serviva i viaggiatori della Route 66, risulta attraente
sia per la forma della costruzione che per i suoi interni.
Al momento di lasciare
l'area verso le 14.30 nessuno dei due avrebbe potuto immaginare cosa ci
avrebbe riservato il prosieguo della giornata.
Imboccata la 180 sino a Holbrook, da lì ci si immette sulla US 40 West per raggiungere Flagstaff, identificata come meta di tappa.
Imboccata la 180 sino a Holbrook, da lì ci si immette sulla US 40 West per raggiungere Flagstaff, identificata come meta di tappa.
La strada corre diritta e
porta una leggera pendenza, all'orizzonte si vede la montagna di
oltre 12.000 feet già imbiancata, tutti segnali che il luogo di
sosta non sarà “caldo”.
Mentre il mio compagno di
viaggio è impegnato a recuperare energie sonnecchiando, io mi decido
ad entrare nell'unica rest area segnalata lungo il percorso, posta a
circa 70 km. dalla meta, onde verificare la possibilità di
operazioni tecniche.
Al ritorno a bordo Ezio è
sveglio e mi chiede se è normale che la gomma posteriore lato
passeggero sia così floscia; controllo immediatamente e mi rendo
conto che ha perso pressione.
Alla messa in moto
qualcosa mi dice che è meglio sostituire la gomma prima di rischiare
sul tratto autostradale, quindi mi sposto su un piazzale sterrato
laterale e si da inizio allo spettacolo consistente nel trasformare
una tranquilla giornata quasi conclusa in un'avventura impegnativa.
Proprio così perché una
volta estratto dal garage tutto quanto necessario all'operazione ci
aspettano tutta una serie di intoppi:
- la manovella del crik in dotazione, a mia completa insaputa, è in avaria;
- poco male, mi sono dotato di due crik idraulici che sopportano 5 ton., solo che l'escursione massima del pistone non consente di alzare il veicolo per quanto necessario;
- i bulloni sono stati cementati dagli avvitatori dei gommisti e anche con il prolungamento del quale mi sono dotato per avere un miglior effetto leva l'operazione risulta difficoltosa;
- il crik in dotazione senza quella sua maledetta chiavetta risulta inagibile, ma è l'unica speranza per non passare la notte in autostrada; pertanto provo ad utilizzare una normale chiave del 14 in maniera succedanea, ma lo sforzo non produce il risultato sperato;
- Ezio, sempre loquace in queste circostanze, lancia la proposta di andare a chiedere aiuto ad un camion che si trascina un trailer, fermo poco lontano da noi: la proposta è corretta, sono io che non mi trovo nello stato d'animo distaccato e sereno per prenderla subito in considerazione positivamente.
Poco dopo, non avendo altre risorse disponibili, mi decido ad andare
a bussare alla porta del vicino: l'occupante è una persona più
giovane di noi che dimostra subito interesse a risolvere il problema
del Nomade.
Perciò mi segue, vede con i suoi occhi, si allontana per ritornare
poi con una chiave a gomito adatta alla bisogna, ma troppo grande.
Quindi si assenta ancora un momento e torna con la chiave della
giusta dimensione, solo che è veramente faticoso far avanzare il
sollevamento del crik in questo modo.
Altro breve
allontanamento ed il tipo si ripresenta con un crik professionale
color argento ed azzurro chiaro metallizzato, lo piazza sotto
all'asse posteriore e con tre colpetti il veicolo è sollevato di
quanto basta a liberare la ruota.
Ezio aveva già prelevato
dal vano motore quella di scorta così io sono in condizione di
rimpiazzarla subito. A questo punto l'aiuto americano estrae da
qualche sua tasca un telefono di ultima generazione ed imposta il
traduttore in modo da registrare la frase di ringraziamento che gli
ho dedicato dimostrando di essersi divertito un sacco! Addirittura è
lui che mi ringrazia mentre se ne torna alla sua “officina mobile”.
Considerazioni sulla
casualità degli avvenimenti: se non avessi sostato quasi per niente
Ezio non mi avrebbe segnalato l'afflosciamento della copertura; se
non avessi deciso di cambiare il pneumatico non mi sarei reso conto
di avere l'attrezzatura originale in avaria e quella nuova
assolutamente inidonea; se Ezio non avesse chiosato circa la
richiesta di aiuto a terzi non avrei bussato alla porta di nessuno.
Conclusione: siamo stati
fortunati, in fin dei conti è stata una sosta prolungata che mi ha
consentito di capire come tutta la preparazione del lungo viaggio sia
nulla se non si trova una mano amica.
Inoltre mi ha fatto
vedere come sia facile, sotto lo stress di un evento accidentale,
concentrarsi esclusivamente sul particolare perdendo lucidità.
Arrivati a Flagstaff
un'altra sorpresa ci attende: la località è una località turistica
posta sopra i 2000 m.s.l.m., e Walmart di R.V. e/o truck sul suo
piazzale non ne vuol vedere!
Immediato è stato il
ricorso alla tecnologia per trovare delle alternative; dopo aver
verificato un paio di soluzioni è Safeway a darci una mano: nessun
cartello inibente presente, quindi decidiamo di fermarci qui e domani
si deciderà come procedere oltre.
Sabato 01.12 Il fatto di
esserci fermati in un luogo così in quota avrebbe dovuto far
scattare in me la molla che invece è rimasta disarmata: l'impianto
idrico Webasto! Comunque è andata bene anche senza provvedere alla
manovra necessaria, però oggi bisogna assolutamente scendere da
queste altezze!
La prima operazione è
dedicata al Nomade: ricerca di un gommista per rimettere in ordine il
pneumatico e di un ricambista per avere l'attrezzatura idonea ad
alzare il veicolo in caso di nuove necessità.
Si approda così a
Western Tire & Auto Repair, un esercizio aperto 24 ore al giorno
per 365 giorni all'anno gestito da un Indiano dell'India approdato
qui 36 anni fa; l'approccio è divertente in quanto nota che nella
livrea del Nomade la parola è tradotta anche in Indi, così inizia
una conversazione durante la quale ho qualche difficoltà a
comprendere, ma fa lo stesso.
Vengo subito a sapere che
il problema non è del pneumatico, bensì del cerchione: infatti la
perdita è palesemente attiva al suo interno.
Alla mia richiesta sulla
possibilità di riparazione prima mi viene detto di no ed intuisco
che gli operatori stanno verificando delle misure per la sua
sostituzione, a mio avviso soluzione impossibile.
Dopo un po' vedo che
stanno realizzando un cappotto utilizzando la gomma di una camera
d'aria; quando chiedo spiegazioni mi informano che con questa
soluzione il cerchione può essere utilizzato come prima.
A me pare una soluzione
azzardata e quindi li invito ad utilizzare il cerchione riparato per
il copertone di scorta, montando il copertone già prima in uso sul
cerchione che precedentemente era a scorta.
Chiedo anche informazioni
per i ricambi di cui ho bisogno e non solo mi vengono forniti, ma
addirittura un operatore, montato sulla sua bici, mi fa da guida.
Fra le varie opzioni
possibili mi oriento su quelle meno ingombranti sperando che possano
corrispondere alle aspettative; una volta salutato il gommista
ciclista ed aver avuto la benedizione dell'Indiano si decide di
procedere sulla 179 verso Sedona, importante località turistica, ai
nostri occhi gradevole solo per il fatto di essere attorniata da
montagne rocciose rosse coperte di Ponderosa Pine: assai attraenti, anche
per il fatto di essere state lavoratei dal Oak Creek che vi ha
scavato il suo Canyon.
Il fatto di essere una località New Age ricca di Santoni, piena di negozi per chi la frequenta almeno durante il fine settimana e per il flusso del transito che, attratto da quanto descritto sopra, è presente in quantità massicce, non ci colpisce minimamente, anzi!
Il fatto di essere una località New Age ricca di Santoni, piena di negozi per chi la frequenta almeno durante il fine settimana e per il flusso del transito che, attratto da quanto descritto sopra, è presente in quantità massicce, non ci colpisce minimamente, anzi!
Da lì a Jerome State
Historic Park il passo è abbastanza breve, anche se la strada è
molto semaforizzata ed impone i suoi tempi. Questo luogo, ex
città di minatori, durante il fine settimana si trasforma in un
parco a tema molto frequentato dai Riders in Harley Davidson.
Dopo qualche scambio di
pareri con il mio ospite che mi hanno ricordato una scena vista in un
film di Scola (del quale non ricordo il titolo -“la terrazza” o
“la famiglia”) con protagonisti Vittorio Gasman (il professore) e Philippe Noiret (il marito
della cognata) a proposito del fascismo (dicevano entrambi la stessa
cosa senza riuscire ad intendersi), ci dirigiamo direttamente verso
la meta prescelta per la sosta serale, un ospitale Safeway ad Anthem
, praticamente già periferia urbanizzata di Phoenix.
L'itinerario circolare
del Nomade sta per concludersi con il ritorno in California dopo aver
apprezzato l'Arizona, terra di Canyons e di Saguari.
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