Sabato
15.12 – A fronte di una precisa richiesta dell'ospite, la prima
operazione di stamane è consistita nell'utilizzare una lavanderia
automatica in Downtown: purtroppo il sistema non è lo stesso che
negli U.S.A., qui le macchine sono obsolete e funzionano a modo loro
(o per come sa l'addetta del negozio); quando lavaggio e asciugatura
erano terminati nel giro di quasi due ore, la ripetizione di
quest'ultima, resasi assolutamente necessaria, ha rosicchiato
un'altra ora al trasferimento odierno.
In
compenso non c'è stato un centimetro quadrato di Santa Rosalia che
sia sfuggito alla perlustrazione dell'equipaggio del Nomade: la
località ha una sua caratterizzazione, forse perché ha avuto a che
fare con i francesi titolari di un'importante azienda di estrazioni
minerarie.
Persino
il progetto della chiesa di Santa Barbara si dice sia stato elaborato
da M. Eiffel, anche se ci sono correnti di pensiero in disaccordo con
questa verità conclamata.
Dopo
due tacos consumati al volo si parte con destinazione finale Loreto:
la giornata è stata inizialmente opaca con tendenza al grigio, ma
quando il Nomade si è mosso è diventata decisamente grigia, ed è
un vero peccato perché così Bahìa Concpciòn, che viene a volte
solo avvistata ed altre anche costeggiata per un lungo tratto dopo
Mulege, perde un bel po' di fascino.
Il
primo punto di impatto con le spiagge della Bahìa è avvenuto a
Playa Punta Arena, un posto molto interessante con isolotti da
toccare con mano e montagne sullo sfondo, i Saguaro quasi a pelo
d'acqua, e tanti Trailers Nordamericani collocati sul bagnasciuga (ho
notato targhe Ontario, British Colombia, Alaska).
Ma
l'orario non è ancora quello giusto per fermarsi e quindi si procede
oltre, con un certo rammarico da parte mia, anche perché dopo non ci
sono più state soluzioni così interessanti, tanto da dover per
forza raggiungere Loreto.
La
strada si è rivelata piuttosto impegnativa e non ha consentito di
tenere le velocità dei giorni scorsi; quasi sempre il percorso è
stato montano, l'habitat quello dei giorni scorsi, ma qui è tutto
più verde, è presente qualche essenza lignea differente ed a tratti
si incontrano palmeti.
Inoltre
il posto di blocco militare a poca distanza dalla meta è sembrato
particolarmente zelante nell'ispezionare veicoli, imponendo a tutti
una lunga attesa (un cartello avverte che ciò avviene per la
sicurezza dei cittadini e ringrazia per la comprensione).
Anche
il Nomade viene ispezionato dal militare di turno il quale, dopo aver
cominciato a guardare dappertutto, continua a ripetere che si tratta
di “un carro bonito”.
Finalmente
si riparte e si trova subito il mare quando la luce è ormai ai
minimi: la vista sulla piana di Loreto e ciò che c'è davanti è
notevole, domani si impone la verifica di questa prima impressione.
Ezio,
il facente funzione di navigatore, mentre sono intento alla guida
passa molto del suo tempo nella consultazione della mappa e dei libri
sul Messico, in particolare Mexican Camping, e non potendo usare il
cellulare come vorrebbe è sempre pronto a giocare con Garmin
(impostazione di indirizzi, verifica del tempo di percorso e suo
kilometraggio).
Anche
questa sera le cose sono andate così, solo che si è confuso ed ha
inserito un indirizzo valido per la parte Sud della via; giunti alla
ipotetica meta ci rendiamo conto di non essere arrivati al Desert Inn
dove sarebbe nostra intenzione chiedere ospitalità, bensì in una
piazza dove sta per iniziare una festa popolare. Il vigile presente
in loco è donna e molto gentile, capisce la situazione e
continuando a fischiare per creare lo spazio di manovra ci riporta
sulla retta via facendoci percorrere un lungo tratto a senso unico in
contromano. In più, come nelle favole, nel momento sbagliato al
Nomade si ripresenta un problema che sembrava sopito: l'avvisatore
acustico va fuori controllo continuando ad emettere il suo suono
assillante senza possibilità di azzittirlo.
Quando
mi è possibile accosto, apro il cofano mettendomi a toccare qualche
contatto con l'ausilio della torcia del vigile sin tanto che, al
terzo tentativo, riesco ad interrompere il collegamento elettrico
facendo tornare la quiete in Francisco I.Madero Norte.
Dopo
abbiamo navigato a vista con le indicazioni del vigile; una volta
arrivati a destinazione ed effettuata la richiesta di rito, l'hotel
non si è mai sentito presentare una richiesta come la nostra e spara
una cifra esagerata per consentirci di parcheggiare.
Appena
tornati a bordo ho chiesto a Ezio di verificare: così si scopre che
c'è stato un abbaglio; doveva essere inserito l'indirizzo di un RV
Park posto nella stessa strada, è stato inserito quello di un Hotel
che nulla a che fare con gli RV..
Poco
male, oramai ci siamo e con il buio più totale il Nomade approccia
il luogo della sosta notturna.
Tempo
di manovrare e mi rendo conto che siamo il terzo equipaggio europeo
al Rivera del Mar RV Park and camping; gli altri sono di nazionalità
tedesca e svizzera.
Ho
giusto il tempo per scambiare due parole con un ospite proveniente
dall'Alaska (qui a svernare per tre mesi) prima di dedicarmi agli
impegni di cucina seguiti da quelli di scrittura; Ezio invece, nel
suo peregrinare, è entrato in contatto con gli altri europei e sta
socializzando mentre completo il post quotidiano.
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