domenica 16 dicembre 2012

Mare di Cortez-Loreto





Sabato 15.12 – A fronte di una precisa richiesta dell'ospite, la prima operazione di stamane è consistita nell'utilizzare una lavanderia automatica in Downtown: purtroppo il sistema non è lo stesso che negli U.S.A., qui le macchine sono obsolete e funzionano a modo loro (o per come sa l'addetta del negozio); quando lavaggio e asciugatura erano terminati nel giro di quasi due ore, la ripetizione di quest'ultima, resasi assolutamente necessaria, ha rosicchiato un'altra ora al trasferimento odierno.





In compenso non c'è stato un centimetro quadrato di Santa Rosalia che sia sfuggito alla perlustrazione dell'equipaggio del Nomade: la località ha una sua caratterizzazione, forse perché ha avuto a che fare con i francesi titolari di un'importante azienda di estrazioni minerarie.






Persino il progetto della chiesa di Santa Barbara si dice sia stato elaborato da M. Eiffel, anche se ci sono correnti di pensiero in disaccordo con questa verità conclamata.








Dopo due tacos consumati al volo si parte con destinazione finale Loreto: la giornata è stata inizialmente opaca con tendenza al grigio, ma quando il Nomade si è mosso è diventata decisamente grigia, ed è un vero peccato perché così Bahìa Concpciòn, che viene a volte solo avvistata ed altre anche costeggiata per un lungo tratto dopo Mulege, perde un bel po' di fascino.






Il primo punto di impatto con le spiagge della Bahìa è avvenuto a Playa Punta Arena, un posto molto interessante con isolotti da toccare con mano e montagne sullo sfondo, i Saguaro quasi a pelo d'acqua, e tanti Trailers Nordamericani collocati sul bagnasciuga (ho notato targhe Ontario, British Colombia, Alaska).
Ma l'orario non è ancora quello giusto per fermarsi e quindi si procede oltre, con un certo rammarico da parte mia, anche perché dopo non ci sono più state soluzioni così interessanti, tanto da dover per forza raggiungere Loreto.



La strada si è rivelata piuttosto impegnativa e non ha consentito di tenere le velocità dei giorni scorsi; quasi sempre il percorso è stato montano, l'habitat quello dei giorni scorsi, ma qui è tutto più verde, è presente qualche essenza lignea differente ed a tratti si incontrano palmeti.
Inoltre il posto di blocco militare a poca distanza dalla meta è sembrato particolarmente zelante nell'ispezionare veicoli, imponendo a tutti una lunga attesa (un cartello avverte che ciò avviene per la sicurezza dei cittadini e ringrazia per la comprensione).
Anche il Nomade viene ispezionato dal militare di turno il quale, dopo aver cominciato a guardare dappertutto, continua a ripetere che si tratta di “un carro bonito”.


Finalmente si riparte e si trova subito il mare quando la luce è ormai ai minimi: la vista sulla piana di Loreto e ciò che c'è davanti è notevole, domani si impone la verifica di questa prima impressione.
Ezio, il facente funzione di navigatore, mentre sono intento alla guida passa molto del suo tempo nella consultazione della mappa e dei libri sul Messico, in particolare Mexican Camping, e non potendo usare il cellulare come vorrebbe è sempre pronto a giocare con Garmin (impostazione di indirizzi, verifica del tempo di percorso e suo kilometraggio).
Anche questa sera le cose sono andate così, solo che si è confuso ed ha inserito un indirizzo valido per la parte Sud della via; giunti alla ipotetica meta ci rendiamo conto di non essere arrivati al Desert Inn dove sarebbe nostra intenzione chiedere ospitalità, bensì in una piazza dove sta per iniziare una festa popolare. Il vigile presente in loco è donna e molto gentile, capisce la situazione e continuando a fischiare per creare lo spazio di manovra ci riporta sulla retta via facendoci percorrere un lungo tratto a senso unico in contromano. In più, come nelle favole, nel momento sbagliato al Nomade si ripresenta un problema che sembrava sopito: l'avvisatore acustico va fuori controllo continuando ad emettere il suo suono assillante senza possibilità di azzittirlo.
Quando mi è possibile accosto, apro il cofano mettendomi a toccare qualche contatto con l'ausilio della torcia del vigile sin tanto che, al terzo tentativo, riesco ad interrompere il collegamento elettrico facendo tornare la quiete in Francisco I.Madero Norte.
Dopo abbiamo navigato a vista con le indicazioni del vigile; una volta arrivati a destinazione ed effettuata la richiesta di rito, l'hotel non si è mai sentito presentare una richiesta come la nostra e spara una cifra esagerata per consentirci di parcheggiare.
Appena tornati a bordo ho chiesto a Ezio di verificare: così si scopre che c'è stato un abbaglio; doveva essere inserito l'indirizzo di un RV Park posto nella stessa strada, è stato inserito quello di un Hotel che nulla a che fare con gli RV..
Poco male, oramai ci siamo e con il buio più totale il Nomade approccia il luogo della sosta notturna.
Tempo di manovrare e mi rendo conto che siamo il terzo equipaggio europeo al Rivera del Mar RV Park and camping; gli altri sono di nazionalità tedesca e svizzera.
Ho giusto il tempo per scambiare due parole con un ospite proveniente dall'Alaska (qui a svernare per tre mesi) prima di dedicarmi agli impegni di cucina seguiti da quelli di scrittura; Ezio invece, nel suo peregrinare, è entrato in contatto con gli altri europei e sta socializzando mentre completo il post quotidiano.

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