Domenica
18.11-Torrance si è rivelata una buona scelta, ma la connessione è
risultata difficile e disturbata, sufficiente però per essere
aggiornato sulla marcia di avvicinamento dell'amico, ospitato a
Milano da altri amici strategicamente ubicati per chi deve
raggiungere un aeroporto di buon mattino.
Sono
arrivato alla prova del fuoco: come fare a raggiungere l'aeroporto.
Le info acquisite sul web e Garmin mi danno un grande aiuto per cui
posso effettuare un sopralluogo e prendere i tempi, perché non ho
intenzione di rimanere in questo tourbillon più del necessario.
Quindi
mi oriento verso Santa Clarita che raggiungo per Hwy assai
trafficate, ma lì è tutto un altro ambiente e posso trovare subito
una situazione confortevole con connessione disponibile.
Ciò
i induce a cercare immediatamente il luogo dove effettuare una
convergenza fatta bene, tale da ridare la fluidità di guida che il
Nomade ha sempre avuto in un recente passato
Lunedì
19.11- In prima mattinata raggiungo il luogo selezionato per
risolvere il problema della convergenza: purtroppo non ha le misure
per ospitare il Nomade, ma mi viene fornito un altro indirizzo poco
lontano che raggiungo a naso.
Quando
il Nomade va in posizione l'operatore, anche se sarebbe contrario
alle regole, preferisce avermi accanto sia per chiedermi che per
fornirmi spiegazioni. La situazione di partenza non avevo dubbi che
fosse preoccupante, ma dopo un'oretta di lavoro manuale supportato
dall'elettronica il Nomade è tornato guidabile, fino a quando non è
dato sapere.
Mentre
era sul ponte ho potuto verificare come sia risultato nullo
l'inserimento dei cunei per limitare la corsa della molla
dell'ammortizzatore: i due semiassi appena montati sono già rigati
come i precedenti a causa del contatto con lo chassis, pertanto dovrò
mettere in conto altre saldature se non di peggio.
Nel
pomeriggio ho effettuato il percorso inverso sino al Park and Ride
dal quale un servizio shuttle gratuito conduce ai vari terminal.
Essendomi mosso per tempo, sapendo che a New York l'imbarco era
avvenuto in orario, qui scopro che il volo è in anticipo di oltre
30': meglio, attenderò di meno!
Il rendez-vous è avvenuto
facilmente, salvo poi perdere un po' di tempo per ottenere
chiarimenti circa un documento della polizia di frontiera che Ezio
ritiene di aver perso durante il cambio di aereo.
Ottenute
le spiegazioni che escludono la necessità di averlo per l'uscita
dagli U.S.A. non resta che recuperare la posizione a Torrance e
iniziare la convivenza a bordo.
Martedì 20.11- Ezio
sembra aver assorbito discretamente la fatica del lungo viaggio e
della differenza di fuso orario, ma, precauzionalmente, oggi si
decide per una giornata di ambientamento prevalentemente da
trascorrere staticamente.
Così ho l'opportunità
di provare il nuovo laptop, un Sony Vaio con lo schermo di circa 12”;
il sistema operativo diverso rende l'operazione meno semplice del
previsto perché c'è tutto da imparare.
Con sole caldo ci
dirigiamo successivamente verso Long Beach, località che non mi si
addice e per la quale la mia impressione si esprime benevolmente in
maniera neutra solo per il fatto che c'è molto verde e c'è un
lungomare infinito con spiaggia sotto attenta sorveglianza.
Consumata così la
giornata la sosta non può che avvenire ancora a Torrance.
Ero consapevole che il
proseguimento del viaggio sarebbe avvenuto su basi diverse, ed
infatti così è: le regole del Nomade sono regole collaudate nel
tempo e molto personalizzate, quindi vanno apprese e digerite dagli
ospiti prima che questi possano diventare operativi in qualche cosa a
bordo.
Quindi il tempo per
aggiornare il blog è venuto a saltare in questa fase, sostituito
dal maggior tempo di cui ho bisogno per preparare i pasti e
trasformare ogni volta la zona a giorno, con gli annessi e connessi a
seguire per il riordino; però il tutto avviene con l'espletamento da
parte mia di funzioni intorpidite dal lungo viaggio solitario, come
quella della comunicazione orale, normalmente conosciuta come arte
del conversare.
Mercoledì 21.11- Ezio è
arrivato con un malanno all'anca in fase di assorbimento, ma non
ancora del tutto rientrato; perciò, anca permettendo, oggi si
affronta Down Town.
Identificato un P&R
in località Artesia, con la metropolitana leggera Silver Line si va
con l'idea di effettuare una visita soft.
Dopo i giorni trascorsi
sempre circondato dall'imponente costante traffico su tutte le vie di
comunicazione che tagliano a fette la zona superurbanizzata chiamata
semplicemente Los Angeles mi aspettavo un'impatto difficile con il
centro storico, invece qui la situazione si rivela piuttosto calma.
Nell'ordine si approccia
Union Station,
El Pueblo (dove consumiamo un pasto frugale in uno dei tanti ristorantini Mexicani per un prezzo irrisorio) ,
City Hall,
W.D.Concert Hall,
fontane e giardini e Corte Suprema,
Moca,
la funicolare.
Central Market,
Braudbury Building,
Central Librery.
e ancora altro.
El Pueblo (dove consumiamo un pasto frugale in uno dei tanti ristorantini Mexicani per un prezzo irrisorio) ,
City Hall,
W.D.Concert Hall,
fontane e giardini e Corte Suprema,
Moca,
la funicolare.
Central Market,
Braudbury Building,
Central Librery.
e ancora altro.
Ezio se l'è cavata bene
negli spostamenti che abbiamo effettuato rigorosamente a piedi per
procedere lungo l'itinerario prescelto.
Poi è ancora Silver Line
il vettore che ci riporta al Nomade, dove, dopo una necessaria pausa
relax, predispongo la cena in loco prima del riposizionamento a
Torrance.
Giovedì 22.12-Oggi si
festeggia il Tanksgiving day e molti esercizi sono chiusi, non
Walmart però!Il programma prevede di lasciare quest'aria metifica
che stagna su L.A. Per andare a conquistarci i colori brillanti che
si possono trovare nelle aree desertiche come Joshua Tree National
Park.
Il traffico è intenso
come sempre e varie code rallentano la marcia: dopo una primo tratto
scorrevole sulla CA 91 e CA 60 E, la I 215 S non ci aiuta.
Sento la necessità di
una sosta caffè verso le 11 e quando si riparte siamo già in zona
Riverside dove è presente Walmart.
C'è bisogno di acqua e
cibo nella previsione di fermarci nel deserto, quindi chiedo a Garmin
di portarmi all'indirizzo prescelto fra i due possibili.
Dopo circa 30' si arriva
e così scopro che il luogo era vicinissimo a quello della prima
sosta!
Al momento di rimetterci
su strada è palese che non sarà possibile arrivare sino a
destinazione con il chiaro, pertanto si decide per una sosta a Palm
Spring per ulteriori acquisti e per passare la notte.
Il clima è molto secco
ed il caldo risulta piacevole, mentre i colori delle aride colline
attorno contrastano con la purezza di quello del cielo.
Come sempre è l'acqua a
cambiare le situazioni per cui il verde ritorna prepotente laddove
vi sono insediamenti umani.
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