sabato 24 novembre 2012

Rendez-vous


Domenica 18.11-Torrance si è rivelata una buona scelta, ma la connessione è risultata difficile e disturbata, sufficiente però per essere aggiornato sulla marcia di avvicinamento dell'amico, ospitato a Milano da altri amici strategicamente ubicati per chi deve raggiungere un aeroporto di buon mattino.
Sono arrivato alla prova del fuoco: come fare a raggiungere l'aeroporto. Le info acquisite sul web e Garmin mi danno un grande aiuto per cui posso effettuare un sopralluogo e prendere i tempi, perché non ho intenzione di rimanere in questo tourbillon più del necessario.

Quindi mi oriento verso Santa Clarita che raggiungo per Hwy assai trafficate, ma lì è tutto un altro ambiente e posso trovare subito una situazione confortevole con connessione disponibile.
Ciò i induce a cercare immediatamente il luogo dove effettuare una convergenza fatta bene, tale da ridare la fluidità di guida che il Nomade ha sempre avuto in un recente passato


Lunedì 19.11- In prima mattinata raggiungo il luogo selezionato per risolvere il problema della convergenza: purtroppo non ha le misure per ospitare il Nomade, ma mi viene fornito un altro indirizzo poco lontano che raggiungo a naso.
Quando il Nomade va in posizione l'operatore, anche se sarebbe contrario alle regole, preferisce avermi accanto sia per chiedermi che per fornirmi spiegazioni. La situazione di partenza non avevo dubbi che fosse preoccupante, ma dopo un'oretta di lavoro manuale supportato dall'elettronica il Nomade è tornato guidabile, fino a quando non è dato sapere.


Mentre era sul ponte ho potuto verificare come sia risultato nullo l'inserimento dei cunei per limitare la corsa della molla dell'ammortizzatore: i due semiassi appena montati sono già rigati come i precedenti a causa del contatto con lo chassis, pertanto dovrò mettere in conto altre saldature se non di peggio.
Nel pomeriggio ho effettuato il percorso inverso sino al Park and Ride dal quale un servizio shuttle gratuito conduce ai vari terminal. Essendomi mosso per tempo, sapendo che a New York l'imbarco era avvenuto in orario, qui scopro che il volo è in anticipo di oltre 30': meglio, attenderò di meno! 


Il rendez-vous è avvenuto facilmente, salvo poi perdere un po' di tempo per ottenere chiarimenti circa un documento della polizia di frontiera che Ezio ritiene di aver perso durante il cambio di aereo.
Ottenute le spiegazioni che escludono la necessità di averlo per l'uscita dagli U.S.A. non resta che recuperare la posizione a Torrance e iniziare la convivenza a bordo.

Martedì 20.11- Ezio sembra aver assorbito discretamente la fatica del lungo viaggio e della differenza di fuso orario, ma, precauzionalmente, oggi si decide per una giornata di ambientamento prevalentemente da trascorrere staticamente.
Così ho l'opportunità di provare il nuovo laptop, un Sony Vaio con lo schermo di circa 12”; il sistema operativo diverso rende l'operazione meno semplice del previsto perché c'è tutto da imparare.





Con sole caldo ci dirigiamo successivamente verso Long Beach, località che non mi si addice e per la quale la mia impressione si esprime benevolmente in maniera neutra solo per il fatto che c'è molto verde e c'è un lungomare infinito con spiaggia sotto attenta sorveglianza.





Consumata così la giornata la sosta non può che avvenire ancora a Torrance.
Ero consapevole che il proseguimento del viaggio sarebbe avvenuto su basi diverse, ed infatti così è: le regole del Nomade sono regole collaudate nel tempo e molto personalizzate, quindi vanno apprese e digerite dagli ospiti prima che questi possano diventare operativi in qualche cosa a bordo.



Quindi il tempo per aggiornare il blog è venuto a saltare in questa fase, sostituito dal maggior tempo di cui ho bisogno per preparare i pasti e trasformare ogni volta la zona a giorno, con gli annessi e connessi a seguire per il riordino; però il tutto avviene con l'espletamento da parte mia di funzioni intorpidite dal lungo viaggio solitario, come quella della comunicazione orale, normalmente conosciuta come arte del conversare.


Mercoledì 21.11- Ezio è arrivato con un malanno all'anca in fase di assorbimento, ma non ancora del tutto rientrato; perciò, anca permettendo, oggi si affronta Down Town.
Identificato un P&R in località Artesia, con la metropolitana leggera Silver Line si va con l'idea di effettuare una visita soft.



Dopo i giorni trascorsi sempre circondato dall'imponente costante traffico su tutte le vie di comunicazione che tagliano a fette la zona superurbanizzata chiamata semplicemente Los Angeles mi aspettavo un'impatto difficile con il centro storico, invece qui la situazione si rivela piuttosto calma.
Nell'ordine si approccia Union Station,

















El Pueblo (dove consumiamo un pasto frugale in uno dei tanti ristorantini Mexicani per un prezzo irrisorio) ,











City Hall,





W.D.Concert Hall,




fontane e giardini e Corte Suprema,





Moca,


la funicolare.


Central Market,




Braudbury Building,



Central Librery.



e ancora altro.
Ezio se l'è cavata bene negli spostamenti che abbiamo effettuato rigorosamente a piedi per procedere lungo l'itinerario prescelto.
Poi è ancora Silver Line il vettore che ci riporta al Nomade, dove, dopo una necessaria pausa relax, predispongo la cena in loco prima del riposizionamento a Torrance.

Giovedì 22.12-Oggi si festeggia il Tanksgiving day e molti esercizi sono chiusi, non Walmart però!Il programma prevede di lasciare quest'aria metifica che stagna su L.A. Per andare a conquistarci i colori brillanti che si possono trovare nelle aree desertiche come Joshua Tree National Park.
Il traffico è intenso come sempre e varie code rallentano la marcia: dopo una primo tratto scorrevole sulla CA 91 e CA 60 E, la I 215 S non ci aiuta.
Sento la necessità di una sosta caffè verso le 11 e quando si riparte siamo già in zona Riverside dove è presente Walmart.
C'è bisogno di acqua e cibo nella previsione di fermarci nel deserto, quindi chiedo a Garmin di portarmi all'indirizzo prescelto fra i due possibili.
Dopo circa 30' si arriva e così scopro che il luogo era vicinissimo a quello della prima sosta!
Al momento di rimetterci su strada è palese che non sarà possibile arrivare sino a destinazione con il chiaro, pertanto si decide per una sosta a Palm Spring per ulteriori acquisti e per passare la notte.
Il clima è molto secco ed il caldo risulta piacevole, mentre i colori delle aride colline attorno contrastano con la purezza di quello del cielo.
Come sempre è l'acqua a cambiare le situazioni per cui il verde ritorna prepotente laddove vi sono insediamenti umani.  

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