Domenica
21.10-Attori protagonisti della giornata Genoa town e Lake Tahoe.
Avrei
potuto scegliere un altro itinerario per raggiungere Grass Valley, ma
la curiosità che nutrivo sin dal mio arrivo a Carson City circa Genoa Town doveva
essere appagata.
Pertanto,
quando giunge il momento di muoversi, vado sulla 395 South sino a
che le indicazioni mi fanno girare a dx sulla 206; poco dopo arrivo
alla località in questione apprendendo subito trattarsi di un
insediamento di Mormoni risalente al 1851.
Quindi resta inappagata la
mia curiosità sull'origine del nome della città, anche se rilevo
cognomi italici (Prestigiacomo e Alfiero) di epoca recente sui
mattoncini di un monumento.
Una
questione seria qui in Nevada è stata al centro di accesi dibattiti
per molto tempo; dalla fine degli anni 90 del secolo scorso sembra
però ormai accertato che fra le città di Dytona e Genoa spetti a
quest'ultima l'onore di essere il primo insediamento stabile dello
Stato.
Onestamente
nutrivo dubbi circa il fatto che dei genovesi fossero arrivati sin
qui già a metà dell'ottocento per dedicarsi ad allevamento ed
agricoltura!
I
Mormoni, una volta giunti in questi luoghi dopo un viaggio di
patimenti, anche se diretti in California (e ci sarebbe voluto almeno
un altro mese di sofferenze), verificate le caratteristiche
favorevoli del posto, decisero di insediarsi iniziando con la
costruzione di una palizzata di legno a protezione dagli attacchi dei
Nativi.
La
località è sicuramente graziosa e la deviazione non ha influito
sulle mie tempistiche odierne, anzi, mi ha consentito sia di
incrociare il primo coyote U.S. che di viaggiare sempre su strade
assai sceniche, anche se molto impegnative in termini di curve,
salite e discese, in certi casi anche piuttosto strette e prive di
protezione verso il baratro.
E'
così che ho raggiunto Lake Tahoe, equamente suddiviso fra Nevada e
California: sarà che di costa in Nevada ne ho fatta poca per dare un
giudizio, però l'impatto con le grandi costruzioni dei Casinos-che
in questo stato sono ovunque- non mi è piaciuto, mentre in
California la situazione mi è sembrata più armoniosa.
Ci
sono molte costruzioni, anche ravvicinate fra loro, ma molte sono ben
inforestate; anche se ormai la stagione è finita e molte strutture
risultano già chiuse, pur essendo incappato in una giornata fredda
caratterizzata da un forte vento proveniente dalla Sierra (con del
nevischio in sospensione), ho visto diverse persone impegnate in
attività sportive all'aria aperta.
Il
lago si trova ad una quota di 2.100 m.s.l.m. e svolge il ruolo di
centro sportivo per sport invernali.
Mentre
ero in sosta poco dopo South Lake Tahoe ho avuto la fortuna di
assistere ad arrivi e partenze di squadriglie di Canadian Grouses (
l'oca canadese è il volatile con il quale mi immedesimo da tempo),
riuscendo ad inquadrarne due in un decollo appena avvenuto: per me ed
il mio vissuto è stato un momento emozionante vederle nel momento
del riposo, sapendo che a breve avrebbero ripreso la loro rotta in
direzione South.
A
partire da metà maggio del 2001 trascorsi un periodo della mia vita
a Vancouver; erano i primi giorni e mi ero temporaneamente dotato di
un'auto a noleggio. In quell'epoca downtown non soffriva di problemi
di traffico per cui non riuscivo a capire il motivo della lunga sosta
mentre un semaforo continuava a passare dal verde al rosso senza che
nulla accadesse.
Quando
le auto ripresero a muoversi mi resi conto che lo stop era dipeso
dall'atterraggio di un'oca canadese con la sua nidiata al seguito
proprio ai margini della strada, e sin che tutta la famiglia non
l'ebbe attraversata per immergersi in una fontana gli automobilisti
rimasero in paziente attesa.
Fu
una scena memorabile avvalorata dal trovarmi in perfetta sintonia
con l'atteggiamento della popolazione locale verso gli animali
selvatici con i quali sono abituati a condividere gli spazi.
Tutto
ciò è tornato oggi prepotentemente alla mia mente mentre stavo
osservando questi meravigliosi ed indefessi volatili.
Ho
proseguito poi sulla 89 sostando a Emerald Bay, uno dei luoghi
paesaggisticamente più interessanti di tutta la costa lacustre: ma
che freddo!
Via
Tahoe City ho raggiunto Truckee dove mi sono infilato sulla 80
percorrendone una quarantina di chilometri molto più facilmente dei
precedenti, sempre in un contesto paesaggistico notevole; credo che
questi luoghi siano stati anche teatro di giochi olimpici in un
recente passato.
Sul
versante montano che sto percorrendo riappare un bel sole splendente
ormai alla fine del suo lavoro da questa parte del mondo proprio
quando viene il momento di passare sulla 20 che mi condurrà a
destinazione.
Quando
decido di chiedere a Garmin di portarmi all'indirizzo dell'assistenza
Webasto, questi si da da fare positivamente, salvo che mi annuncia
l'arrivo in un incrocio buio senza alcun riferimento riconoscibile:
avendo già avuto esperienze di questo genere, so che può sbagliare
di qualche decina di metri.
Mentre
penso di reimpostare la mia richiesta effettuo una conversione ad U
fermandomi dopo 100 m.: con la coda dell'occhio leggo un numero
civico al quale fanno capo varie attività; guardo meglio e fra
queste trovo anche X Camper, il posto che stavo cercando di
raggiungere.
Breve
esplorazione di rilevamento e decisione immediata di sostare sul
posto, molto vicino ad un veicolo in sosta che trovo interessante: meccanica Mitsubishi Fuso e cellula
sul cassone tipo veicolo da deserto africano (ma si potrebbe anche
dire da deserti americani), dotato di una serie infinita di fari
supplementari e di verricelli per togliersi dagli impacci
autonomamente.
Una
volta parcheggiato provo a mettere in funzione il riscaldamento del
quale sento il bisogno: poco dopo aver dato l'avvio mettendolo al
massimo sento arrivare una mandata di aria calda notevole. Ok, allora
del Dual Top questa componente funziona!
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