lunedì 2 gennaio 2012

30.12.2011 Altipiano dell'Adrar arrivo nella magica Chinguetti


Alle 8.30 il Nomade si avvia nella direzione dell'altopiano dell'Adrar; inizialmente i panorami sono variegati, passando dal Sahel al Sahara più profondo, sino a trovare una situazione "charmant" con dune piccole e vegetazione, mentre il vento è sempre forte ed in direzione ostinatamente contraria. Che fatica per il motore lavorare in queste condizioni! 
Ad un certo punto colgo una trombetta d'aria appena formatasi nel deserto sulla mia dx.; non ho il tempo per pensare che il Nomade viene investito dalla sua forza, da quel vortice di sabbia che annulla momentaneamente la visibilità e ti fa sentire in un frullatore. Per fortuna il tutto dura un attimo e la situazione torna prontamente sotto controllo, nello stesso momento in cui l'adrenalina comincia a rilasciare il suo effetto lasciandoti con una spiacevole sensazione dopo aver realizzato di cosa si è trattato.

Danilo, del quale sin qui ho parlato poco, nella sua testa porta incorporato un timer che gli segnala l'esigenza di fumare con una certa cadenza; per quanto in questa condivisione voglia controllarsi, viene sempre il momento in cui mi chiede, nel suo modo di fare discreto da piemontese di tradizione, la possibilità di una sosta per scendere ad espletare il suo rito magico. 
E' così che, mentre mi appresto ad ottimizzare il tempo preparando il caffè, ritorna a bordo chiedendomi una forbice. Il fatto è che appena sceso a terra si era messo a parlare con l'unico locale presente nella zona; questo aveva iniziato un discorso spirituale sull'Islam, ma quando Danilo gli aveva risposto che le considerazioni religiose sono faccende personali, dovendo tagliare i capelli ad un suo simile ma non essendo dotato di pettine e forbice, aveva trovato il modo di chiedergliele in prestito al volo! Così, mentre noi si beveva il caffè, i due mauritani si mettevano all'ombra di una pianta spinosa. Uno accucciato, l'altro, in piedi, ma un po' ripiegato, ha iniziato a tagliargli i capelli.
Bisogna dire che Danilo, tecnico di laboratorio del titolato plesso scolastico Avogadro di Torino, è molto portato al dialogo, spinto sia dalla voglia di conoscere che di condividere: fruendo di una fluente padronanza della lingua francese , in questo ambiente la cosa gli riesce benissimo!
Quando i km. percorsi sono già oltre 400, l'indicatore del carburante comincia a muoversi; da quando ho dotato il veicolo di serbatoio supplementare del gasolio che ne ha più che raddoppiato la capacità, ciò dovrebbe accadere dopo una percorrenza almeno doppia. Mi preoccupo per un'eventuale perdita, mi sembra persino di sentire odore di carburante in cabina, ma la verità sta nel fatto che nelle condizioni in cui si è viaggiato, cioè con una forte resistenza rappresentata costantemente dal vento frontale, lo sforzo del motore è stato tale da raddoppiare i consumi! 
Così ad Atar imbarco 90 lt. dopo aver percorso 460 km., prima delle ultime due ore abbondanti da percorrere sullo sterrato duro e compatto, ma molto ondulè, con destinazione finale la mitica Chinguetti.
Quest'ultima parte del percorso avviene dopo sette ore di viaggio, inclusi i numerosi controlli delle forze dell'ordine; l'ultimo di questi avviene sullo scollinamento del Nouatil. 
Qui il responsabile ci chiede in quale albergo alloggeremo; non avendo dato risposte esaustive, veniamo indirizzati allo Zarga. 
Giunti a destinazione (si tratta della settima città santa dell'Islam, con un passato carovaniero ai massimi livelli, sede di eruditi e depositaria di antichi testi sacri, circondata da dune), mentre ci stiamo orientando ci rendiamo conto che la presenza di turisti è pari a zero, anzi ad otto, noi inclusi, quando incrociamo gli altri, fra i quali un italico cavaliere ( Andrea 29 anni istruttore sportivo) dotato di un cavallo d'acciaio delle migliori razze, un BMW GS 1200! Sono tutti allo Zarga e propongono di cenare insieme: detto fatto, andiamo allo Zarga; io mi sistemo a lato della scadente costruzione e Danilo piazza la sua tenda nel cortile.





Dopo essere stati attorniati da donne recanti dell'artigianato su dei vassoi ed aver replicato che oggi, stanchi del viaggio, non lo avremmo guardato, molte di loro hanno carpito a Danilo (in queste circostanze portavoce del Nomade) la promessa di visitare le loro boutiques il giorno dopo, ma senza impegno di acquisto!
Durante la cena, consistente in un piatto di riso con verdure arricchito da 40 gr. di pollo, si è parlato della possibilità di effettuare una escursione in 4x4 l'indomani, ma, per un motivo o per l'altro, non si è raggiunto alcun accordo: i quattro francesi devono occuparsi di un guasto alla loro vettura (Daniel 62 anni pensionato, Pierre 59 anni pensionato, Christian 51 anni agricoltore, Jean 78 anni pensionato), la giapponese è già impegnata per un itinerario a dorso di cammello (Natsuno 24 anni impiegata all'ambasciata di Dakar), Danilo ha i suoi tempi per trovare la sintonia con il respiro e così, rimasti il cavaliere ed io, il costo dell'operazione risulta troppo elevato per accollarcelo e vi si rinuncia.
Resta il fatto che qualsiasi iniziativa venga presa domani, io sogno il silenzio nel contesto antico delle dune, sotto un cielo stellato e poco lunato! 

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