martedì 27 dicembre 2011

25 & 26.12.2011 Dakhla


Giornate relax; raccolta indumenti per lavatrice, pulizia e riordino a bordo, estrazione della bici che però non uso (troppo vento = faticaccia), quindi escursione in centro per acquisti.
La città è un insediamento in grande sviluppo, molto recente, molto abitata da militari di vari corpi che la presidiano, la sensazione è che la gente qui si faccia di più gli affari propri, apparentemente senza mosconi, con un golfo incantevole ed un oceano sempre battente, gagliardo e spumeggiante, e la presenza di turisti con camper + quad + 4x4 (un'esagerazione), spesso qui per lunghi periodi, incluso diversi italici. Passate le feste ci saranno arrivi più consistenti, anche se la crisi economica, a detta dei locali, ha già scremato parecchie presenze.
Nel piccolo mercato coperto fervono le varie attività, divise per settore e con prezzi pressoché fissi; inizio la visita dal settore dei pesci dove, disposti su una dozzina di banchi, ne sono esposti una grande varietà, per la maggior parte di grossa taglia ed anche di grossissima taglia.
La mia scelta si focalizza su un sarago da 2 kg. che mi viene offerto a 60 D., meno di € 3.00 al kg.!
Il giorno successivo scelgo un pagello reale, sempre da 2 kg., molto più caro: 110 D., € 5,00 al kg.!
Tutti gli acquisti effettuati passano poi dal banco di vendita ad un bancone centrale dove due persone sono impegnate a squamare, togliere le interiora, sfilettare, tranciare; quindi si ritira l'acquisto, trattato a seconda della richiesta personale, lasciando qualcosa ai pulitori, nel mio caso 5 D., poco meno di € 0,50.
Proseguendo passo al settore della frutta e verdura dove scelgo ciò che desidero acquistare mettendo la merce in un catino di plastica; nel mio caso patate, zucchine, pomodori, clementine ed arance. Completata la scelta passo il catino all'addetto pensando che avrebbe pesato separatamente le varie qualità; invece la pesata è unica perché è tutto in vendita allo stesso prezzo, 6 D. al kg., circa € 0,50 al kg. indifferentemente ogni cosa! E senza dover trattare.
Mi guardo attorno nel settore delle carni; mi sembra di essere in uno di quei paesi dove vengono offerti sacrifici animali alle divinità: da una parte teste di cammello, dall'altra quelle di bue, e poi quelle di pecora e di capra, uno spettacolo inquietante per chi non vi è abituato.
Velocemente mi muovo nell'area delle spezie, delle granaglie, della frutta secca e dei dolci, acquistando olio nuovo di prima spremitura venduto in bottiglie di plastica ex H2O, un certo numero di scatolame, dei formaggini, assaggio un limone lavorato in qualche modo (risulta gradevole al mio palato, anche se il sapore è forte e piccante) che qui viene mangiato assieme alle olive ( inoltre mi soffermo sulle attività esterne che vanno dall'abbigliamento alle scarpe, dagli elettrodomestici ai mobili, il tutto sia nuovo che usato).
Le ore scorrono velocemente e, prima di rientrare alla base, vado ad esplorare la zona del faro ed oltre. Il faro non ha il fascino di altri ammirati in giro per il mondo, inoltre si trova a contatto con un vastissimo terreno che rappresenta la soluzione locale dell'inceneritore, qui en plain air; 
probabilmente la diossina che si scatena dai fuochi non è qui considerata pericolosa come altrove.
In compenso ora posso ammirare l'oceano atlantico, le sue onde lunghe che battono costantemente la falesia in uno spumeggiare cristallino. Tira vento da nord e non c'è questo gran caldo, anche se il termometro a bordo segna circa 25°; ciononostante ci sono persone in mare, sembrano rilassate e tranquille, non come quelle impegnate in un cimento invernale, bensì lì per divertirsi.
Sulla strada del rientro eseguo una sosta wi fi; oggi è una giornata speciale perché sono così fortunato da riuscire ad utilizzare skype che risponde in maniera perfetta: praticamente è la prima volta e sono già alla fine del Marocco, in Mauritania (che qui è considerata Africa allo stato puro) vedrò come sarà possibile usufruire di questa tecnologia.
Il giorno dopo mi spingo ad esplorare il grande golfo che avevo ammirato arrivando: è uno spettacolo (anche se avrei preferito trovarlo a marea bassa), ogni tanto ridimensionato dalla presenza di agglomerati costituiti da camping cars prevalentemente francesi e tedeschi, ma anche le presenze italiche non scherzano, gli equipaggi dei quali (apparentemente ritirati dal lavoro = pensionati) si dedicano al kite surf, alla pesca, a delle camminate, a prendere il sole come fosse estate.



In serata altra grigliata in società con Danilo, questa volta con quel bel pagello, nonché sistemazioni per la partenza di domattina che vedrà il Nomade in compagnia di un ospite a bordo per qualche tempo: l'itinerario è già fissato, anche se la decorrenza del visa maliano mi condiziona a presentarmi a quel confine a partire dal 5 gennaio.



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