Dopo
aver partecipato recentemente ad un meeting organizzato da Bambini
nel Deserto nell'ambito del quale è stato toccato l'argomento
relativo alla sicurezza dei volontari in missione ho sciolto le
riserve ed ho preso la mia decisione: il vettore che mi porterà a
Dakar ai primi di dicembre sarà una compagnia aerea.
Sul
posto poi deciderò come risolvere il problema della mobilità sul
territorio.
Il
luogo dove penso di fare base si trova sul mare a circa 40 km. a sud
di Dakar: si chiama Toubab Dialaw.
Il
villaggio si trova sul mare e sulla spiaggia sono sparpagliate le
capanne delle genti che abitano la zona.
Gli
uomini sono quasi tutti pescatori che escono quotidianamente a bordo
di piroghe per cercare di conquistare alle famiglie il cibo
necessario attraverso il pescato che viene successivamente seccato al
sole dalle donne che poi provvedono – nel caso di pesca abbondante
- a venderlo in parte/barattarlo raggiungendo periodicamente la
città dalla quale
cercano
di tornare con altri beni utili al sostentamento familiare.
La
situazione descritta non è però così idilliaca come potrebbe
apparire ad una frettolosa lettura.
Nella
zona l'acqua più o meno potabile si trova a profondità variabile
fra i 40 e gli 80 m., manca l'energia elettrica ed è possibile
cucinare solo se si trova legna nella “brousse”.
Inoltre
manca l'assistenza sanitaria; le donne non sono seguite in alcun
modo, partoriscono in casa in situazioni igienico/sanitarie precarie
e i loro figli devono essere molto sani per superare i primi anni
di vita.
In
loco esiste un dispensario abbandonato nel tempo: sarebbe bello
riattivarlo affinché potesse sopperire alle esigenze di base delle
donne nelle varie fasi della loro vita e conseguentemente dei loro
figli.
Così come sarebbe bello
addestrare un certo numero di donne capaci di alfabetizzare a
domicilio su argomenti igenico/sanitari quelle fra di loro che vivono
lontane e isolate.
L'intervento
abbisogna di un grande impegno economico: qualsiasi importo che sarà
possibile indirizzare per la realizzazione di questo progetto sarà
un apporto prezioso per tutta la comunità che ne beneficerà.
Personalmente
conto di restare in Senegal sino al mese di maggio 2017 impegnato a
portare a compimento una serie di progetti entro i quali questo è il
più importante ed impegnativo, ma tutti sono stati scelti per
essere utili a mantenere sul loro territorio persone che altrimenti
rischierebbero di alimentare il flusso verso l'Europa e le coste
italiche generando quei problemi dei quali le cronache nostrane
continuano a riferire.
Per
cortesia, anche attraverso me uniamoci a BnD (www.bambinineldeserto.org) per fare concretamente
qualche cosa di utile ad aiutarli a casa loro.
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